dancasti ha scritto:
ma non potrai mai e poi mai capire cosa significasse il primo parallelepipedo sul nostro pianeta-foglio...
No no, infatti, e non pretendo (né mi interessa) di capirlo.
Allo stesso modo, però, non invidio chi l'ha provato così come non invidio (anzi) nessun coetaneo che abbia avuto vissuto la propria infanzia fuori Roma. Ritengo infatti che noi romani abbiamo avuto un gran privilegio, preziosissimo.
E' come se gli anni '80 dei cartoni animati a Roma si siano fermati; T.R.E. ha, incredibilmente, cristallizzato il tempo. Sfido chiunque a fermare un ventenne qualsiasi nel centro di Roma e a chiedergli chi sia (citando i titoli più remoti) un Carletto, un Nino, un Mazinga, una Bia, i Cyborg, un Sasuke, una Pat, una Ransie, un Uomo Tigre, un Godam, una Stilly, un Devilman, un Galaxy, una Pat, un Muteking, uno Sugar etc. etc. E ho evitato naturalmente di citare i soliti Yattaman, Gigi la trottola, Calendarmen e così via.
Non troverete solo chi dirà chi sono, ma anche chi, con nostalgia, vi canterà la sigla. Cosa che - credo - non accada in altre zone dell'Italia.
Sono, insomma, orgogliosissimo di aver vissuti i "miei anni '80" con T.R.E., anche se sfasati cronologicamente, perché, contando anche la presenza dei cartoni anni '90 (e quelli del decennio precedente in replica) in onda sulle reti nazionali, questa diventa la condizione più eclettica, varia e ricca che sia mai esistita.
Penso, infatti, che per giudicare oggettivamente un cartone animato questo debba necessariamente essere visto con gli occhi di un bambino; chi lo vede con altri occhi non può capire.
E proprio questo, secondo me, ha causato tutta quella serie di pregiudizi su cartoni, sigle e quant'altro tra girellari, giovani otaku, cristinari e chi più ne ha più ne metta.
Gli attuali trentacinquenni amano i "propri" cartoni e sigle disprezzando, spesso, quelli di fine anni '80, anni '90 e 2000.
I giovani otaku dicono che i vecchi cartoni sono brutti, ma vanno pazzi per i cartoni proposti da MTV.
I "cristinari" vedono solo Cristina e nient'altro.
Questo perché ognuna di queste categorie ama e difende ciò che ha vissuto nella propria infanzia da bambino.
Noi, invece, ventenni (oddio

)/venticinquenni romani abbiamo praticamente vissuto tutto con gli occhi di un bambino e, quindi, non ci sono pregiudizi di sorta verso nessuna categoria.
Sarà forse per questo che amo allo stesso modo cartoni '80 e cartoni '90, Cavalieri e Cristina, Mele Verdi e Superobots, Lepore e De Angelis, sigle italiane e sigle giapponesi... chissà.
