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Per discutere sulle sigle dei cartoni ed altro...
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MessaggioInviato: gio 4 feb 2010, 14:37 
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Iscritto il: gio 13 feb 2003, 10:26
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Semplicemente, a livello statistico questo indica quale impatto abbiano avuto i cartoni giapponesi della "Golden Age" (1978/1982 a spanne) sui bambini italiani.

Non credo sia il caso di ripetere lo shock culturale che causò l'arrivo dei robottoni e cartoni giapponesi sulle nostre TV.

C'è stata un'interrogazione parlamentare sui Flintstones? Space Ghost aveva lo stesso share di Heidi? La sigla di Butch Cassidy ha forse scalato le classifiche come quella di Remì? A scuola si litigava a chi faceva Actarus e chi Alcor oppure a chi faceva Mototopo e chi Autogatto?

Direi di no. Personalmente, lo so che non faccio statistica, io guardavo i cartoni americani solo se ero obbligato dalla contemporanea mancanza di uno giapponese. I cartoni giapponesi erano i MIEI cartoni. Gli americani (e ne ho guardati molti, compresi quelli di Jerry Lewis e Rocket Robin Hood) no.

Ci sarà un motivo se la mia generazione è a volte chiamata "la generazione di Goldrake" e non "la generazione degli Erculoidi"...

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4/4/1978. Io c'ero.
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MessaggioInviato: gio 4 feb 2010, 16:51 
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Tarrasque ha scritto:
A scuola si litigava a chi faceva Actarus e chi Alcor oppure a chi faceva Mototopo e chi Autogatto?


Impossibile essere piu' chiari e concisi allo stesso tempo :)

A questo punto pero' vorrei fare io una domanda a Teo Teo, perche' mi stupisce la tua domanda. Di che anno sei?

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Cuore d'acciaio, mente geniale e rischio da affrontare, ma chi non ha coraggio non può sfidare il cielo come noi!


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MessaggioInviato: gio 4 feb 2010, 17:45 
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MessaggioInviato: sab 6 feb 2010, 13:04 
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Iscritto il: mer 21 feb 2007, 23:07
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Tarrasque ha scritto:
Ci sarà un motivo se la mia generazione è a volte chiamata "la generazione di Goldrake" e non "la generazione degli Erculoidi"...


Gli Erculoidi spaccano! Lenti e massicci. E poi hanno un nome che pare un'offesa in romano.

Concordo, su ciò che dice Tarra, in pieno soprattutto per la "Golden AGE" (sei un buffone vergognati!). Ma appunto nella "Silver" o "Bronze"(mi sto vergognando) l'ago della bilancia porebbe variare come già fatto notare poichè, in effetti, nel giro di una quindicina d'anni sia cambito quasi tutto.
C'era già chi "razzola nell'oscurità..."

PS
Tarra confessa: tu da piccolo volevi giocare ad autogatto e non trovavi nessuno perchè tutti volevano fare quel fottuto frisbee rosso e bianco?

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"Io non sono un 'cattivo'. Sono solo virile." Finestra sul vuoto, R.Chandler
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MessaggioInviato: sab 6 feb 2010, 13:21 
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Località: Milano
Tarrasque ha scritto:
A scuola si litigava a chi faceva Actarus e chi Alcor oppure a chi faceva Mototopo e chi Autogatto?

ai giardini ci arrampicavano sugli alberi e litigavamo per stabilire chi fosse Babil Junior; chi saliva più in alto, sempre di più, sempre più su, era Babil Junior!
Per le scale del mio condominio giocavamo a Sam il ragazzo del west con la P.6. elastic, rigorosamente senza potenziatore perché era considerato pericoloso per occhi :o :)

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A questi formidabili nostalgici che hanno compreso il segreto della vita: "rimanere sempre un pochino bambini" (Stefania Mantelli)


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MessaggioInviato: dom 7 feb 2010, 20:15 
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dancasti ha scritto:
i cartoni jap sono quelli della nostra generazione, mentre quelli usa sono delle generazioni precedenti alla nostra (anche se con personaggi nuovi rispecchiano uno standard già collaudato negli anni precedenti)... g:-?
quindi sentiamo nostri (quelli per cui vale la pena litigare!) i primi e non i secondi... g:-?



Praticamente, anche se per un certo periodo in tv ( la "golden age" dei cartoni seriali trasmessi in tv in italia riguarda TUTTI i cartoni, al di là della nazionalità di origine ) possiamo affermare che ogni tipologia "conviveva" pacificamente insieme, quelli giapponesi hanno avuto un impatto così forte che successivamente, anche se ci si ricorda con piacere e bene di quelli non giapponesi, hanno caratterizzato lo "spirito cartonesco" di una generazione e per questo in dvd o in tv adesso ( satellitare a parte ) proprio le serie giapponesi la fanno da padrone.
Così come anche nell'immaginario sociale.
Ho capito bene?

Ma vorrei chiedere 4 cose, se mi permettete.

1 =Per la nostra generazione sopra citata si intende chi almeno ( come me ) è nato negli anni 70 ed ha visto ( anche se magari non "in prima visione" ) le varie serie giapponesi, oltre a quelle non giapponesi che appunto coesistevano insieme?

2 =Ma allora per generazione precedente ( parlo sempre riferendomi alla situazione italiana ) quale si intende? Per loro quali erano i "miti cartoneschi"? Cosa c'era prima, e a partire da che anno?
Perchè non si sentono così legati a quelle giapponesi, dato che comunque quando furono trasmessi i primi erano ancora giovani e, casi personali a parte, di certo "cartonisticamente influenzabili"?
Perché "loro" non si "battono" per avere le "loro" serie preferite in dvd, così come "noi" facciamo con quelle giapponesi?

3 =I giovani che, come generazione, sono venuti dopo sono legati a quelli giapponesi in un modo diverso dal nostro?
Come la intendono loro la questione spiegata in questo topic?

4 =Le generazioni successive ad un qualcosa che è accaduto, hanno forse il distacco temporale per non sentire propriamente "loro" un dato evento/fenomeno, in quanto non l'hanno vissuto in diretta; hanno però la capacità di "guardarsi" anche indietro e scegliere. Faccio un esempio. Io posso amare musicalmente Otis Redding o Billie Holiday o Rachmaninov o Hoagy Charmichael ( anni 60-30 ) ed essere nato negli anni 80.
Cos'è che oggi fa scegliere una tipologia di cartoni ( i giapponesi ) rispetto ad un altra, visto che non ne sono influenzati dalla "fenomenologia"?


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MessaggioInviato: lun 8 feb 2010, 9:33 
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Località: Busto Arsizio (Side3)
Teo Teo ha scritto:
Per la nostra generazione sopra citata si intende chi almeno [...] è nato negli anni 70 ed ha visto [...] le varie serie giapponesi, oltre a quelle non giapponesi che appunto coesistevano insieme?

sì: chi è del '70 circa ha visto ciò che c'era prima ed è rimasto flashato da qualcosa di veramente nuovo... g:smile:

Teo Teo ha scritto:
Ma allora per generazione precedente [...] quale si intende?

le generazioni prima avevano i loro eroi che (braccio di ferro e pochi altri esclusi) erano più legati ai fumetti, da superman a tira e molla, che ai cartoni... almeno questo è ciò di cui sentivo parlare quando da ragazzetto mi confrontavo con la generazione di genitori... g:-?

Teo Teo ha scritto:
Perché "loro" non si "battono" per avere le "loro" serie preferite in dvd, così come "noi" facciamo con quelle giapponesi?

perchè (buon per loro!) sono rimasti meno schiavizzati dalla tv, come noi, e giocavano di più in strada... g:-?

Teo Teo ha scritto:
I giovani che, come generazione, sono venuti dopo sono legati a quelli giapponesi in un modo diverso dal nostro?

assolutamente sì... g:-?
tra l'altro, per loro, sono arrivati cartoni (inteso come genere e stile) che erano già ben collaudati e, quindi, sapevano bene cosa trasmettere in tv per catturarli... g:-?
ok, talvolta facevano buchi nell'acqua, però il concetto è quello... g:-?
quindi, per un bambino di quel periodo, era facile rimanere coinvolto in quel che vedeva in tv, senza subire lo stesso shock che abbiamo vissuto noialtri... g:-?

Teo Teo ha scritto:
Cos'è che oggi fa scegliere una tipologia di cartoni ( i giapponesi ) rispetto ad un altra, visto che non ne sono influenzati dalla "fenomenologia"?

come detto, sono già bersagliati da chi li trasmette, quindi si fanno coinvolgere da ciò che gli impongono, senza vere scelte... g:-?
poi mettici il fattore moda, che oggi è così coinvolgente, tra cosplay e pettinature emo ispirate ai cartoni jap... g:-?

tutto questo imho, ovviamente... g:-?
lo specifico perchè so già che qualche imbranato comincerà a dire che io voglia, anche in questo caso, imporre il mio pensiero... g:roll:

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MessaggioInviato: mar 9 feb 2010, 0:57 
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Iscritto il: lun 17 feb 2003, 14:16
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Località: Repubblica Popolare Democratica Autonoma di San Miniato
Ora, a parte che DanCasti insiste ogni volta a voler imporre il suo pensiero (cosa di cui davvero non si può più), la questione a me interessa non poco, come ho spesso tenuto a ribadire.
Teo Teo, è un fatto di Epoche, credo. E di ricette che ogni Epoca si dà, a sua misura. Noi le interpretiamo. Ci proverò anch'io, con molta umiltà.
La nostra, di Epoca, ha avuto un impatto folgorante con qualcosa di stravolgente, oltre che nuovo; di avvolgente, oltre che stravolgente; di diretta presa sul piccolo telespettatore, oltre che avvolgente. Io mi ricordo ancora cosa pensai quando vidi Goldrake per la prima volta, ed ero poco meno che un moccioso quattrenne: <<Oh cos'è questo cosone???>>. Questo cosone era qualcosa che sfuggiva al controllo e alla comprnesione dei miei, e pure dei miei fratelli, molto più grandi di me. Sapevo, insomma (ed ero piccolo) che si trattava di qualcosa di nuovo. Di mio. Fatto per me. Nessuno me lo aveva detto, ma lo sapevo, noi bimbi degli anni Settanta, lo sapevamo, Dio Santo... Quei cosoni erano lì per noi, eravamo noi che li interpretavamo, noi sapevamo chi erano. Gli adulti erano impreparati persino a starci accanto, nell'esegesi che pretendevano popoli come lo Yamatai, gli Akron o gli Azzariti. Per non parlare di Valdaster o degli stessi adepti del Principato di Zeon... I grandi no, ma noi sì. Eccome...
Insomma. Una Rivoluzione Copernicana nel modo di fare cartoni animati. Le stereotipie a cui qualcuno ha fatto più o meno cenno per quel che riguarda le nuove generazioni e le serie giunte dopo, si sono reiterate successivamente, e da lì in poi non si può più parlare di Invasioni Giapponesi, perché solo noi abbiamo preso (e straordinariamente subito) la Prima (vera) Invasione. Il resto c'è stato, è stato reso anche più veloce, a volte persino più bellino (mi si passi lo stridere), ma è qualcosa che c'è stato sempre e comunque dopo. Tutto c'è stato, ma dopo.
Soltanto dopo.
Dopo...
Quei cartoni animati non nipponici che tu rammenti (alcuni dei quali trovo straordinari, intendiamoci) non avevano quasi mai la capacità di andare oltre la superficialità di trama. Erano tutte storie, per così dire, orizzontali: te le vedevi e restavi sulla stessa linea di pensiero, non ti consentivano di esplorarti parti più profonde. Erano cartoni che ti divertivano, ma non ti muovevano. Altra cosa per vicende che io considero invece verticali; dove ci si andava dentro, si poteva colludere con i personaggi, sperimentando (la dico grossa, ma la dico) persino l'empatia per ciò a cui si assisteva. Bellissimi "The secret Lives of Waldo Kitty", "La Famiglia Mezil", "Luni, il Lupo col Dentone", "Butch Cassidy e i Sundance Kids", "Bird Man", "Gli Erculoidi" e così via... Ma quando si ha (e la si ebbe) l'opportunità di vedere (e in qualche modo di capire, inconsapevolmente, di veder per primi, anche prima dei genitori) "Atlas UFO Robot", "Baldios", "Gundam", Babil Junior" o "Mazinga Z", si tratta (e si trattò) di un segno d'Epoca.
E quindi? Molto semplice. Dopo di noi, tanti. Prima di noi, nulla. Noi stessi, bimbi dell'Epoca, fummo l'Indicatore massimo di questo momento storico. Piccolo, se vuoi, ma psicologicamente importantissimo, se siam qua a scriverne.
Esatto, comunque: noi siamo stati i primi a rincorrere la nostra generazione attraverso la televisione e i ricordi che ne portiamo dietro. Siamo stati meno in strada? Forse, ma non credo più di tanto. Parlando al singolare esperienziale, io non facevo altro che stare per la via a combinare cazzate, ad un solido e orgoglioso stato brado. Eppure quei cartoni, per tutta la trama della vicenda della mia infanzia, mi ridanno intere parti di me ancora oggi. Mi hanno segnato psicologicamente, e stavolta non faccio neppure cenni all'affetto grande che ad essi mi lega. Noialtri siamo stati, quello sì, tanto di più alla televisione, magari, ma in un momento (storico) che ci ha consentito di viverci contemporaneamente le strade, le piazze, tutto un mondo che era (ancora) nostro.
Come amo affermare (e pure affermarmi, per narcisismo fedele), fu un Imprinting Culturale tout court, del tutto singolare, niente affatto ripetibile. Purtroppo? Per buona sorte? Non lo so, ma il mio pensiero è questo.
Se comunque la mia risposta non ti soddisfa, ti rimando a chi mi ha anticipato nell'intervenire, ho visto scritte tutte cose molto sensate e che in sostanza molto condivido. Sempre che non ci si riferisca a DanCasti che, com'è noto, non fa che imporre il suo solito, logoro, noioso, desueto e a tratti spettrale pensiero. Che poi: anche a chiamarlo pensiero...
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<<Senti ragazzo: nella tua stanza, tra i manifesti degli eroi, lasciagli un posto perchè tu, da grande, di lui ti ricorderai...>> - Superobots, "Ken Falco"


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MessaggioInviato: mar 9 feb 2010, 1:28 
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cos'è 'sto insieme di frasi sconnesse qua sopra?!? g:shock:
un altro tentativo di spam da parte di qualche bot?!? g:shock:
però, che strano... il bot s'è firmato come watta... g:shock:

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MessaggioInviato: dom 14 feb 2010, 15:56 
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Prima di rispondere, avevo scritto una "brutta" su un foglio di carta ma ora non lo trovo più, spero di essere comunque lo stesso preciso nel rispondere/postare.

1 = Ho ( nella mia mente ) suddiviso molto grossolanamente la storia dell'animazione mondiale dei cartoni animati a puntate in tv ( e parlo delle serie/case più note ) per decenni ( parlo dell'inizio delle trasmissioni dei vari filoni/generi ) così: negli anni trenta le silly simphonies della disney/betty boop/superman e braccio di ferro, gli anni quaranta woody woodpecker/loony toons, anni cinquanta hanna/barbera, anni sessanta serie giapponesi ( astroboy ).

Premetto che è moolto imprecisa e imperfetta e opinabile e si riferisce alle prime serie trasmesse di una certa casa/filone di genere nel proprio paese di origine, e se qualcuno ha voglia di correggerla e/o ampliarla ben venga, ma mi serve come base per i ragionamenti finali.

2 = Stesso discorso di imprecisione ( secondo me anche peggio per deficit di fonti certe rispetto alle controparti usa/japan ) per il decennio "di pertinenza" italiano ( riferito alla prima messa in onda di queste serie nel nostro paese ); negli anni sessanta e primi settanta ( in italia ) sono state trasmesse le serie degli anni trenta/quaranta/cinquanta, nei fine settanta arrivarono i giapponesi.

Mi sembra di capire che ogni generazione di ragazzi italiani abbia avuto i suoi miti cartoneschi, a parte noi dei settanta ( parlo della data di nascita ) che abbiamo avuto la fortuna di vivere la golden age dei cartoni animati in tv ( come già detto, di tutto! ).
Eppure ancora non mi convince una cosa.
Mio padre è dei quaranta, mia madre dei cinquanta, eppure, ancor prima che venissero trasmessi i cartoni animati a puntate in tv, sono ( in modo diverso da me e tra di loro, ma comunque molto ) gelosi dei loro miti, mio padre del quartetto cetra e mia madre ( ma anche papà ) dei caroselli.
Inutile dire che hanno comprato i dvd ( mio padre è disperato perchè vuole fare anche la serie del quartetto ma spazio in casa non ce n'è, e io del mio non ne voglio cedere!!! ).
Certamente si ricordano bene e con piacere dei primissimi cartoni degli anni sessanta ( in primis i flinstones e i loony toons ) e, anche se sulle date sono un pò imprecisi ( sarà l'arteriosclerosi? ), si ricordano bene che c'erano.
Mi pare che quelli nati negli anni sessanta ( e che hanno vissuto la giovinezza o negli ultimi dei sessanta e/o almeno anche i primi dei settanta ) siano i pù "irresponsabili" o i meno "attaccati" ai loro miti cartoneschi, che dovrebbero essere tutte le serie ( e pure supergulp ) meno quelle giapponesi ( venute appunto un pò dopo ), in cui quelle di hanna/barbera la facevano da padrone.
Ma perchè?

Sembrerò molto sbrigativo e forse anche troppo lapidario, ma lo stesso discorso di scarso attaccamento ai cartoni in tv si può applicare per quelli nati dagli ottanta in poi ( salvo casi sporadici o particolari tipo quelli di roma che vedevano almeno ancora le serie storiche giapponesi sui canali locali, come aveva riferito yusaku a suo tempo ), anche se le situazioni e le motivazioni sono molto diverse; loro che hanno tutto fatto, mica si interessano se microsuperman o black star o shezzan ( ! ) o luni o superpollo non sono uscite in dvd o non le vedi in tv...

Sono considerazioni forse grossolane quelle che ho fatto finora, ma supportate da ciò che conosco ( e con i dati in mio "possesso cerebrale" ) e che "sento".

E qui viene il bello.

Non vi pare che effettivamente noi dei settanta anche se certe serie non le abbiamo vissute in primis ( e gusti personali a parte ) amiamo tutti i cartoni indistintamente?
E che qualsivoglia serie esca in dvd, almeno a parole le stimiamo tutte?
E che se non fosse per noi molte serie ( pure di un passato non prettamente nostro ) sparirebbero nel dimenticatoio?

Non sentite anche voi questa "responsabilità" di memoria storica?



Anch'io per certi versi preferisco i giapponesi storici, ma non potrei fare a meno di un mondo senza blu falcon o jabber jaw o speed buggy ( si chiamava così? )!


Ultima modifica di Teo Teo il dom 14 feb 2010, 16:15, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: dom 14 feb 2010, 16:14 
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Iscritto il: mar 20 feb 2007, 18:37
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Teo Teo ha scritto:
ma lo stesso discorso di scarso attaccamento ai cartoni in tv si può applicare per quelli nati dagli ottanta in poi


uhm..non so, non ho mai auto questa impressione..miei coetanei ne ho conosciuti parecchi e noto che quasi tutti quanti hanno un attaccamento ai cartoni visti, se intendi una vera e propria passione ne ho conosciuti pochini....ma anche solo un lieve affezionamento ai cartoni direi la gran parte delle persone incontrate, ad esempio moltissimi 20enni ricordano con nostalgia zap zap tv, solletico, game boat, bim bum bam e i relativi cartoni trasmessi, altra cosa notata è che moltissimi su facebook tra le pagine (quelle di cui bisogna diventare fan) hanno cartoni jap anni 80 (sia 20enni ma anche 14enni) quindi un affezionamento anche minimo verso certe serie direi che c'è anche per chi è nato dagli 80 in su e non parlo di casi rari e sporadici....


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MessaggioInviato: dom 14 feb 2010, 16:17 
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Iscritto il: sab 1 ago 2009, 22:35
Messaggi: 454
Località: bergamo
Tutto sta qua ( autocitazione, cosa che non amo ):

"Non vi pare che effettivamente noi dei settanta anche se certe serie non le abbiamo vissute in primis ( e gusti personali a parte ) amiamo tutti i cartoni indistintamente?"

" loro che hanno tutto fatto, mica si interessano se microsuperman o black star o shezzan ( ! ) o luni o superpollo non sono uscite in dvd o non le vedi in tv..."

Limitati ai jap storici, e alle serie più note...

Quelli nati negli ottanti ( certo con differenza tra chi è del 1980 e chi del 1989! ) hanno vissuto la silver age dei cartoni, e quelli dei novanta la bronze age dei cartoni.

Ma c'è voglia di guardarsi indietro e motivarsi per qualcosa di "non tuo"?

Esempio musicale ( purtroppo ancora di autocitazione, che io odio ):

"Faccio un esempio. Io posso amare musicalmente Otis Redding o Billie Holiday o Rachmaninov o Hoagy Charmichael ( anni 60-30 ) ed essere nato negli anni 80."

Anch'io a 15 anni mica scoltavo billie holiday; ma non credo che crescendo oggi si migliori o si maturi.
O lady gaga ha venduto solo a quelli sotto i venti anni?

La vera passione per i cartoni animati in tv ( di qualsiasi origine siano ) oggi vive più o meno inalterata solo tra quelli nati negli anni settanta; e veramente pochi delle altre generazioni...


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