Commento critico/tecnico.

:D:D
- COPERTINA: Toxic, sei mejo te.
- LAYOUT/LIBRETTO: eccezionale. Nelle 12 facciate concesseci dal budget era impensabile farci stare di più. Design assolutamente curatissimo ed impeccabile, immagini e testo fitto fitto che accompagna e spiega ogni singola traccia.
- REALIZZAZIONE TECNICA: perfetta. Qualità audio ottima. Nulla da eccepire. Un ottimo lavoro, di livello professionale.
- MUSICA
Sarò onesto, solitamente su canzoni come
C'erano una volta i Cavalieri del Re sono altamente scettico e prevenuto. Temo troppo la "lecchinata", la "furbata" per vendere più CD.
Attento ascoltatore! Così non è. Come dice chiaramente il libretto la canzone è stata realizzata BEN prima del CD, in tempi non sospetti. E quindi l'affettuoso omaggio che Zara fa ai suoi fans è assolutamente genuino!
La musica, poi, è nel più classico "stile CdR". Impeccabile e in più di un passaggio (a me piace davvero tanto "liberando in volo ogni sogno...") splendida. Un pezzo insomma che dona molto di più di citazioni di pezzi famosi.
Verdi Praterie, la "chicca" del CD, un minuto scarso che è un vero documento storico per quanto riguarda il mondo delle sigle.
Nella Verde Valle e
La Fanciulla di Siena a mio parere sono due canzoni molto belle, che avrebbero meritato una fortuna molto maggiore di quella che è loro spettata.
Anche
Bye bye Frankenstein è una canzoncina divertente, con un testo molto simpatico.
Sweet Sandybelle è invece la rivelazione, l'"outsider". Zara è spesso allegro, solare, maggiore. Ecco invece questo brano melanconico, pacato, minore, a sorprendermi. E' deliziosamente "non Zara", e proprio per questo si colloca molto bene nel disco, spezzandolo stilisticamente
Manichini Metropolitani, a dirla tutta, non è che mi piaccia molto, ma solo per questioni di gusti personali e di generi preferiti, certo non per relaizzazione. E' un pezzo squisitamente "eighties", e con quel testo non-sense e kitch non avrebbe sfigurato nel repertorio di una Rettore.
Il piccolo vichingo,
Piccolo Banner,
Chappy lo stregone, e le altre sigle non utilizzate sono esattamente quello che promette il libretto: molto di più di un "provino", ma vere e proprie versioni complete ed alternative di quella che poi è divenuta la versione "ufficiale".
Personalmente gradisco più
Piccolo Banner a
Chappy/i], viceversa preferisco[i] Yattaman a
Tommy e Huck, per quanto riguarda l'accostamento metrico/melodico tra testo e musica.
Proprio non mi piace
Sugar il Boxer, che, oltre ad essere l'unico provino "a mezza cottura" del disco, è la versione primitiva di
Ugo il Re del Judo, che non mi è mai piaciuta molto.
Anche
Digimon per me si colloca nelle poche tracce deboli del disco. Troppa la somiglianza melodica ed armonica con
Calendar Men per farmela apprezzare a pieno.
Ma per chi temesse per la qualità compositiva dello Zara recente, non c'è problema, perché arriva
Caro Fratello, per me tra le migliori di sempre dei CdR, nonostante l'età anagrafica giovanissima. Veramente un piccolo gioiello.
Musicalmente, ma anche come testo. Qui lo affermo: secondo me caro fratello è IL TESTO PIU' BELLO ED ADULTO che abbia mai sentito tra le sigle.
E sento la voglia (caro fratello)
Di un delicato arcobaleno (caro fratello)
Che tinga questo diario stano (caro fratello)
Colorato un po' da te
E confessare questo amore (caro fratello)
Gridare al mondo che so amare (caro fratello)
L'intimo segreto sei tu
Poesia. Dice tutto quello che deve dire, senza uscire dalle righe, senza offendere, facendo intuire invece di spiattellare in faccia.
Apro una parentesi per dire a Mauro di ringraziare sua sorella per aver spiegato a Riccardo bene la trama del cartone. E' la dimostrazione che quando un artista come Zara ha il tempo e le informazioni per lavorare comodamente su un pezzo, lo fa in una maniera in *tantino* diversa di quando deve scriverlo in 30 minuti.
Concludo con una piccola nota: sarà caso, sarà la naturale "convergenza stilistica" che porta un autore a riutilizzare spesso anche inconsciamente le stesse soluzioni, ma il fatto che la prima e l'ultima traccia del CD finiscano quasi con la stessa tonalità e la stessa cadenza, dà un senso di compiutezza che mi ha veramente gonfiato il petto di soddisfazione.
Questo è un CD che in comune con "amatoriale" ha solo la radice della parola, perché è veramente frutto dell'amore di tutti noi.