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Per discutere sulle sigle dei cartoni ed altro...
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MessaggioInviato: mer 11 apr 2007, 2:39 
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Ma come fai ad essere piu' contento se in un anime vedi la torre di Tokyo, la metropolitana giapponese, scritte in ideogrammi, studenti con le divise scolastiche e poi senti che i personaggi si chiamano Marco, Andrea, Licia, Nicoletta, ecc.????? Mi sembra che tu sia un po' mentalmente chiuso.. anche perche' siamo pieni di telefilm e film americani con nomi inglesi e quindi mi domando se anche questi ti impediscono di immedesimarti nelle storie. Se un autore ha concepito i personaggi con determinati nomi e' giusto che vengano mantenuti tali. Sarebbe come se a te cambiassero il tuo nome: te la prenderesti, no?


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MessaggioInviato: mer 11 apr 2007, 6:57 
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Come per ogni cosa, l'adattamento va fatto in maniera intelligente

Ovvio che limitarsi a italianizzare tutto selvaggiamente non va bene, ma nemmeno la pedissequa traduzione degli script è corretta.

Direi che "in medium stat virtus", pensate a Jeeg e Grande Mazinga, lì ci sono i nomi originali e le citazioni della società giapponese (già di per se poco presenti, in un cotesto più fantascientifico) non richiedevano modifiche

In un episodio del Grande maz, ricordo che citano l'attacco alle città di "Tokio e Osaka", mica hanno detto "Carate Brianza e Canicattì di Sotto", eppure la fruizione era possibile.

Ci sono invece altri cartoni in cui i modi di dire, o i nomi, le frasi contengono dei sottintesi, degli accenni ad altre cose, e in quel caso la mera traduzione è impossibile, perchè si perderebbe molto dell'effetto voluto proprio dall'autore originale

Esempi jappi non me ne vengono, ora come ora, ne faccio uno americano.

La traduzione del giuramento di Lanterna Verde
In originale è una filastrocca in rima, la traduzione pedissequa perde innanzitutto le rime, e gran parte dell'effetto altisonante

In Italia abbiamo visto molte traduzioni a secoda dei vari editori, per me la migliore è quella della Play Press che, mantenendo l'effetto in rima ha modificato certe parole, certe frasi, ma lasciando invariato tutto il bagaglio emotivo che il Giuramento si porta dietro

Trovo che questo sia un compromesso giusto e preferibile a un banale esercizio scolastico di traduzione "precisina"

Del resto, anche l'esempio "alta letteratura vs. banali anime" non regge più di tanto.
Se Ippolito Pindemonte non avesse "adattato" l'Iliade e l'Odissea, romanzandole, oggi non sarebbero tanto conosciute, come non è tanto conosciuta l'epopea di Gilgamesh che, nella sue versione fedele, viene letta solo da pochi luminari e cattedratici non da ragazzi mediamente curiosi.

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MessaggioInviato: mer 11 apr 2007, 11:16 
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Fa.Gian. ha scritto:
Del resto, anche l'esempio "alta letteratura vs. banali anime" non regge più di tanto.
Se Ippolito Pindemonte non avesse "adattato" l'Iliade e l'Odissea, romanzandole, oggi non sarebbero tanto conosciute, come non è tanto conosciuta l'epopea di Gilgamesh che, nella sue versione fedele, viene letta solo da pochi luminari e cattedratici non da ragazzi mediamente curiosi.


Il paragone è centrato (solo che per l'Iliade più che Pindemonte va ricordato Vincenzo Monti.. e comunque non sono 'romanzati', sono in endecasillabi sciolti, tradotti liberamente, ma sono fedeli).

Il problema è però sempre lo stesso: in tutti i casi, che si fa quando c'è stato un adattamento una qualche decina di anni prima, che però non era fedele?
Bisonga mantenerlo o no? La via di mezzo, che distingue tra adattamenti 'brutti' e adattamenti 'belli' non è sufficientemente obbiettiva.
E poi c'è il problema di 'buoni adattamenti' e 'pessimi doppiaggi' (come è il caso patente di Ken il Guerriero) o di 'pessimi adattamenti' e 'buoni doppiaggi'.. che si fa in questi casi :?:

nel dubbio, lo lascerei sempre..

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Fa.Gian. ha scritto:
Se Ippolito Pindemonte non avesse "adattato" l'Iliade e l'Odissea


Caro Fa.Gian, tocchi un tasto dolente per chi conosce il mondo della scuola...
Le traduzioni poetiche di Monti e del Pindemonte non si usano più...ed esattamente per lo stesso motivo per il quale i pretesi puristi di oggi dicono che bisogna ridoppiare le serie storiche: si sostiene che non sono fedeli all'originale...
Inutile sottolineare che nessun ragazzino si ricorderà delle traduzioni che gli propinano perché sono in prosa ed impossibili a mandare a memoria...insomma: fedeli finché vuoi, meno che nel rendere l'atto poetico dell'autore...che é quello che poi dovrebbe interessare...

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MessaggioInviato: mer 11 apr 2007, 11:56 
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Tommy Aku ha scritto:
...Inutile sottolineare che nessun ragazzino si ricorderà delle traduzioni che gli propinano perché sono in prosa ed impossibili a mandare a memoria...insomma: fedeli finché vuoi, meno che nel rendere l'atto poetico dell'autore...che é quello che poi dovrebbe interessare...

Infatti questo è proprio il succo del mio discorso.

Per un secolo la versione di Pindemonte e Monti è stata IMPARATA a scuola. Oggi la versione purista viene solo INSEGNATA, ma voglio vedere quanti la ricorderanno da qui a 20 anni.

Io mi ricordo il "5 maggio" perchè mi hanno imposto di impararlo a memoria, mentre non ricordo tutto il resto, perchè meramente nozionistico

Forse un'opera poetica andrebbe insegnata in rima, ma parliamo di cose che "non ci competono" e su cui non abbiamo "alcun diritto di intervenire, mica siamo pedagoghi o logopedisti" :evil:

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MessaggioInviato: mer 11 apr 2007, 12:34 
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Fa.Gian. ha scritto:
Io mi ricordo il "5 maggio" perchè mi hanno imposto di impararlo a memoria, mentre non ricordo tutto il resto, perchè meramente nozionistico

Forse un'opera poetica andrebbe insegnata in rima, ma parliamo di cose che "non ci competono" e su cui non abbiamo "alcun diritto di intervenire, mica siamo pedagoghi o logopedisti" :evil:


Beh, io nn direi che hanno diritto di parlare solo i logopedisti e i pedagoghi. Il tema dell'educazione é più ampio e ti assicuro che i pedagogisti ne riempiono una minima parte. Ci sono filosofi, letterati, studiosi, uomini di cultura che hanno molto da dire sul tema.
Io credo sempre che il punto centrale é conoscere ciò che si vuole trasmettere e avere senso artistico culturale. Una persona che voglia, per esempio, cambiare il doppiaggio di Goldrake é totalmente priva di senso artistico, secondo me...

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Enciclopedia ha scritto:

Un bambino di 6 anni non potrà MAI dire la frase "quello che ha fatto ad ESSA". Eppure oramai capita!
Questo si lega a quel problema di parlare un "italiano perfetto". Questo è un altro errore! Si deve parlare un italiano chiaro, ben adattato, MA confacente al personaggio!


Quoto in toto ciò che dice Ency, e al riguarda mi viene sempre in mente Laputa...Pazu parla a Sheeta, avranno un 12\14 anni max., lui le fa, riferendosi all'isola volante: "Sheeta, riusciremo a trovare l'isola celata alla vista!"

L'isola celata alla vista...

(per non parlare di sorelline e sorellone :lol: )


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(e di "nonnette") :!:

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cosmoj9 ha scritto:
L'isola celata alla vista...


Cannarsi, vero? :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :roll:

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Setta Sh'gunista.

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Cita:
Cannarsi, vero?
...sì, probabilmente succede... :wink:

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Cita:
io ci sono scresciuto con nomi jap difficili

Questo sì, ma non è detto che tutti cartoni storici avessero i nomi originali, anzi... nella maggior parte delle volte sono stati cambiati (inglesizzati e non), soprattutto i nomi dei vari protagonisti. Non mi sembra infatti che i vari Guglielmo (Nobita), Giangi (Gian), Susy (Shizuka), Peter Rei (Amuro), Nino (Hattori), Pat (Yuko), Gigi la trottola (Kappei) e i vari Thomas, Adamo, Gloria, Anna (Akane) etc. o ancora Sugar (Genki), Jenny la tennista (Hiromi), Bia (Meg), Mademoiselle Anne (Benio), Lilly dei BonBon (Melmo), Mimì (Kozue), Beppe Domani e Tina Ieri... Madame Margot (Majo) e Sgrinfia in Time Machine... Gigì (Minky Momo), Cybernella (Limit), Stilly (Akko), Fiorellino (Honey Honey), Flo (Flone), Paul e Nina... Ransie (Ranze), Paul e Lisa... Masai e Maisha, Hela supergirl (Atchan), Jane e Micci (Nozomi e Miki), l'ape Magà (Hutch), Lulu' (Lun Lun)... Strapper, Rudy, Sorriso negli Gnomi delle montagne... Sam ragazzo del west (Isamu)... ma la migliore è Miss Florinda (Midori) in Dr. Slump, etc. etc. siano difficili nomi giapponesi.
Azz... troppi però (in corsivo i nomi tradotti con nomi stranieri, alcuni sono usati anche in Italia come diminutivi)! :o

Tuttavia il succo è che sono d'accordo con cavaliere, sono contento infatti di aver seguito tutti questi cartoni con questi nomi, sarà quel che volete, saranno nomi assurdi, inglesizzati etc, ma preferisco uno Stilly a un Akko, un Sugar a un Genki, un Anne a un Benio, un Guglia a un Nobita... un Lilly a un Melmo cavolo! Son nomi meno cacofonici che mi piacciono di più e questo per me è quello che conta. :D


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MessaggioInviato: mer 11 apr 2007, 15:16 
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Concordo che sentire Mikako o Mikage possa essere cacofonico, ma se le autrici hanno scelto quei nomi che venga rispettata la cosa!
Mi pare che Monti e Pindemonte non abbiano cambiato Achille in Andrea o Ettore in Evaristo...


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Vabbé, ma per i nomi avete tenuto conto anche del fatto che a volte i Giapponesi forniscono delle direttive per le versioni internazionali?

Non è un segreto che la TMS propose dei nomi "internazionali" per Lupin... ed erano:
Lupin = Lupin
Jigen = Dan Dunn
Goemon = Samurai
Zenigata = Detective Ed Scott
Fujiko = Margo
(da cui la nostra MargoT della seconda serie, perché francesizzata)

Per questo sul corriere dei piccoli di anni e anni fa trovavamo a volte delle foto di personaggi che sotto avevano scritti dei nomi che erano poco chiari... perché il Corriere aveva i pamphlet internazionali con i dati in inglese (riassunto striminzito della storia, personaggi...)

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Giorgio Hullweck ha scritto:
Concordo che sentire Mikako o Mikage possa essere cacofonico, ma se le autrici hanno scelto quei nomi che venga rispettata la cosa!
Mi pare che Monti e Pindemonte non abbiano cambiato Achille in Andrea o Ettore in Evaristo...


Sì, ma a ben vedere, hanno usato gli equivalenti italiani di nomi greci.

Un po' come se l'Uomo Ragno si chiamasse Pietro Parcheri e Devil Matteo Murdocchi.

Come si vede, QUALSIASI adattamento è opinabile, anche se d'autore... ;)

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Anche perchè non vedo cosa ci sia di incomprensibile o cacofonico o inadatto alla nostra cultura o al nostro gusto nei nomi di Ettore e Achille. :lol:

L'esempio più bello di traduzione per l'Europa è stato fatto con Rayearth, nel cui caso le autrici hanno saggiamente pensato anche i nomi occidentali delle protagoniste. Se a me o a un occidentale qualunque dicono Hikaru, Umi e Fu, la faccina di risposta è questa :roll: :? :| .
Ok... nomi che si imparano, dopo un po' ci si abitua, ma non si può negare che per un italiano questi siano nomi altamente cacofonici e soprattutto privi di significato (e invece in questo caso ognuno dei tre nomi ha un significato preciso che i giapponesi capiscono e possono godere al meglio dell'opera originale, gli italiani no).
Se invece mi dicono Luce, Anemone e Marina, dal mio di vista le cose cambiano notevolmente. 1: sono più vicini al nostro gusto. 2: capisco i riferimenti del nome alla luce, al vento e all'acqua... e questa è la cosa più importante. E' più probabile infatti che un europeo sappia che Anemone derivi dal greco anemos, ou e significhi vento piuttosto che la stessa cosa col nome Fu. :)


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MessaggioInviato: mer 11 apr 2007, 15:43 
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Enciclopedia ha scritto:
Vabbé, ma per i nomi avete tenuto conto anche del fatto che a volte i Giapponesi forniscono delle direttive per le versioni internazionali?

Sì... infatti qui tutti accusano e riaccusano, ma nessuno ha tenuto conto che qualsiasi nome italianizzato o qualsiasi cambiamento apportato (almeno in Mediaset) è stato realizzato con l'approvazione dell'autore originale o di chi ne detiene i diritti, anche perchè senza avrebbero potuto far poco, senza contare proprio che molti nomi sono stati forniti e/o scelti/ponderati con gli autori originali, si veda un Rayearth, ma si veda anche un Hamtaro, un Mirmo etc. etc.


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Yusaku ha scritto:
non è detto che tutti cartoni storici avessero i nomi originali

beh, questo lo so benissimo... g:-?
ma ti assicuro che all'epoca nomi come tetsuya, sanshiro o takeshi (che già era facile), per citare i primi che mi vengono in mente, non è che girassero così facilmente come oggi... oggi, tra globalizzazione e informatizzazione, i giovani non hanno più niente di sconosciuto: quando nascono, è già tutto facile e alla portata di tutti... g:-?

Yusaku ha scritto:
capisco i riferimenti del nome

beh, allora citami anche pegasus dei cavalieri dello zodiaco: così alla prima puntata mi chiedo chissà chi vincerà l'armatura del pegaso?... g:-?

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Non ce l'avevo con te... :D Infatti nel quote ho tolto il tuo nome apposta, volevo solo fare un discorso generale usando la tua frase. :wink:


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tranquillo che non l'avevo presa come un attacco personale... g;-)

intanto mi è venuto in mente un altro esempio:
ogni personaggio di maison ikkoku (almeno quelli che vivono nella famosa locanda) ha il nome che richiama il numero della propria stanza... non saperlo non compromette la trama, idem per i nomi dei personaggi di rayearth, credo... g:-?
ok, l'associazione nome/occupazione rende la faccenda più romantica, se proprio vogliamo, ma personalmente credo che siano solo nomi... e che un artista probabilmente scelga il nome di un personaggio con quelle associazione di idee, solo perchè è il primo nome che gli viene in mente, non per donare il personaggio di una caratteristica in più... g:-?
mi viene in mente anche matt groening: i personaggi hanno i nomi dei suoi familiari... carino saperlo, ma nulla di più... g:-?

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dancasti ha scritto:
tranquillo che non l'avevo presa come un attacco personale... g;-)

Bene! :wink:

dancasti ha scritto:
non per donare il personaggio di una caratteristica in più... g:-?

Io invece credo proprio questo e il non poterla comprendere compromette la piena fruibilità dell'opera originale, non la trama, un nome non può compromettere la trama, credo.

Certo però è anche vero che la signora Otonoashi non può diventare la signora Zerini, così come Godai non può essere il signor Cinquetti. Almeno questo in Italiano sarebbe ridicolo (ma poi in realtà per loro un cognome del genere come suona? Come suonerebbe da noi un Zerini o un Cinquetti?), quindi in questo caso, se fossi un adattatore, lascerei i nomi originali (con la nota di traduzione da qualche parte che quei cognomi vogliono dire quelle determinate cose).

Nel caso di Rayearth, però, la traduzione dei nomi è dal mio punto di vista ottima, senza risultare ridicola o altro, e aiuta a capire meglio il pensiero originale dell'autore.

Altro esempio... nel primo doppiaggio di Alpen Rose i nomi dei due protagonisti sono stati traslitterati male in italiano e infatti sono chiamati Judy e Randy, pronunciati all'inglese.
Questi due nomi, così scritti e pronunciati, non vogliono dire niente, non hanno un significato, sono dei semplici nomi.

Sentendo il nuovo doppiaggio invece mi si è aperto un mondo. Traslitterati correttamente in Jeudi e Lundi, infatti, e pronunciati alla francese, ho notato subito che questi due nomi vogliono dire chiaramente Giovedì e Lunedì. Mai avrei immaginato, dalla traduzione sbagliata del primo doppiaggio, che l'autrice avesse voluto chiamare i due protagonisti come due giorni della settimana e sono sorte in me alcune domande del tipo: perchè li ha chiamati così? Che significato voleva dargli? In relazione a cosa vanno interpretati?
E penso che questo fosse l'intento dell'autrice, ovvero di far cogliere nel lettore/spettatore anche la sfumatura del nome, in merito a fatti/circostanze/vicende del cartone stesso.

Questo per dirti che anche prima che non conoscevo i significati dei nomi, vedevo l'anime tranquillamente, la trama la capivo benissimo, ma dopo aver colto anche la sfumatura del nome ho fatto un passaggio logico in più (come penso volesse l'autrice). Insomma anche il nome ha la sua importanza, che non compromette la trama, ma la totale godibilità del cartone. :wink:


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In Mirmo la protagonista femminile si chiama Camilla, in originale Kaede. Questo è un cartone per bambini, l'autrice con Kaede ha voluto dare un preciso significato al nome della ragazza perchè questo è il nome di un fiore, nessun bambino (e neanche io prima di vedere la puntata) italiano potrebbe cogliere questa sfumatura se il nome è lasciato in giapponese.
In una puntata infatti la nonna di Mirmo rivela a Camilla che lei ha un cuore puro perchè il suo nome è quello di un fiore, la camelia.
In questo caso quindi la traduzione del nome in Camilla è ottima e se aiuta a far scorrere fluidamente la trama, va bene così, visto che, oltretutto, mantiene anche l'alliterazione del nome originale (il suono gutturale iniziale).


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cavaliere ha scritto:
Sailor Chibimoon??? che schifo!! :lol: ma ben venga l'adattamento italiano e come dico da sempre evviva EVELYN e NON Pelsha/Perusha e cacchi vari!!! :lol: nel bel mezzo di un cartone fantasy/mediovale come Slayers sentire "Fireball" o "Levitation" fà tanta tristezza e toglie l'immedesimazione, facendo cadere tutta l'atmosfera :wink: anche io sono cresciuto con i nomi jappi e non mi sono mai sconvolto o non ho mai avuto problemi a ricordarmeli. ok restera fedeli all'originale ma senza esagerare, dico io, l'italia e gli Italiani sono diversi dai Giapponesi.


SailorChibiMoon: CHIBI significa piccolo/a quindi Luna piccola...
Sei affezionato al nome "Evelyn", ma se il nome era dall'inizio Pelsha, saresti stato affezionato a quello....

Adattamenti? In Creamy la formula magica è un miscuglio di parola "Pampulu... ", in Evelyn no, perchè? In Emi no, perchè? Sono incoerenti!


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Cita:
Il dialetto in italiano usato nei doppiaggi ha sempre ottenuto un effetto di tipo esilarante. Per cui è difficile utilizzarlo in contesti differenti da questo. Se in giapponese ci sono personaggi che parlano con questo o quell'accento, il traduttore e l'adattatore dovrebbero consultarsi per cercare di capire se il dialetto parlato in originale HA l'effetto che avrebbe in italiano. Esempio. Ne "I Simpson" il bidello Willie parla con forte accento scozzese. E' volutamente una macchietta comica. Ben venga allora la decisione di Tonino Accolla (l'unico ancora in grado di adattare i film comici, fateci caso, è l'unico) di farlo parlare in SARDO. L'effetto è ESATTAMENTE lo stesso.
Se invece nella versione giapponese questo effetto NON c'è, allora non si può ricorrere al dialetto nella versione italiana.


OZ TALES alias ALVARO E CAMILLA.... :?


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Yusaku ha scritto:
anche il nome ha la sua importanza, che non compromette la trama, ma la totale godibilità del cartone

sì, in fondo è vero... soprattutto nel caso di alpen rose che non conoscevo (anche perchè ritenevo/ritengo inguardabile quel cartone! g:lol:)... g:-?
però, nel caso di camilla di mirmo, quella rivelazione sul suo nome poteva aver senso anche senza adattare il nome, tanto il significato viene espresso chiaramente nell'episodio che citi... g:-?
sul come possa suonare il nome otonashi per un giapponese... beh, non credo che possa suonare molto diversamente da un parker per un americano che legge spiderman... g:tongue:
marrabbio di kiss me licia, per dirne un'altra... ma che cacchio di nome è? non so in originale, ma se avesse avuto un vero cognome che dà la stessa idea di persona sempre arrabbiata, puoi fare un buon adattamento lo stesso, mantenendo il nome originale e, per esempio, farlo soprannominare marrabbio dai due vecchietti e aggiungendo, chessò, la gag di lui che si lamenta anche di quel soprannome... tanto non stravolgeresti la trama, nè il senso dell'arrabbiatura, imho... ma così come hanno fatto è proprio brutto, altro che godibile... g:-?
quello che mi irrita è vedere dei personaggi che vivono in città piene di neon con ideogrammi; dormono sul tatami; mangiano con le bacchette; la domenica mettono il kimono; a capodanno vanno in un tempio buddista (o shinto, o quel che l'è) a sentire i 108 rintocchi; ecc ecc e poi si chiamamano tutti licia verdi, filippo bianchi, carletta rossi... è fastidiosamente anacronistico! g:-?

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Tradurre il nome e' una scelta decisamente piu' sensata, come Bunny per Usagi. Comunque questo dei nomi e' un discorso ormai soprattutto riferibile al passato o soltanto a certe serie. Keroro, per esempio, sta andando in onda con i nomi originali e non mi pare sia ancora morto nessuno..


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