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Per discutere sulle sigle dei cartoni ed altro...
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MessaggioInviato: ven 28 set 2007, 15:14 
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Il tuo dubbio è lecito e me lo chiedo sempre anche io.

Comunque nel forum dell'Impero Yusaku aveva citato un cartone moderno tratto da un classico della letteratura occidentale, mi pare.
Quindi come quello ce ne saranno sicuramente altri in Giappone.

Il problema a mio avviso è che Mediaset se ne frega di comprare nuove serie giapponesi slegate da merchandising. Il suo scopo è guadagnarci dibbrutto in ogni caso.

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MessaggioInviato: ven 28 set 2007, 15:16 
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frank.drebin ha scritto:
riporto qui una mia domanda che nel marasma generale si è un po persa

mi pare sia in relazione alla parte citata

perdonate l'ignoranza

per quanto abbia seguito ogni 'tipologia' di cartone
negli anni 1980-1990 +o-

non avevo mai approfondito (men che meno da bambino ovviamente)
il discorso su programmazioni, palinsesti etc... di cui, fra le altre cose, si parla nell'articolo linkato

la mia domanda e questa:
oggi, le serie corrispondenti al genere citato (Pollyanna, Sarah, Maya...)
esistono ma non arrivano in Italia perché non c'è più una AVM,
oppure non vengono più neanche realizzate in origine?

Sì, vengono ancora prodotte serie tratte da classici, o comunque con trame che non siano solo sfruttabili commercialmente, al momento mi viene in mente Kaze no shoujo Emily, o Nadia di Applefield che la rai non si decide a trasmettere. c:urgh
Putroppo in Italia le tv importano solo sulla base dei possibili introiti pubblicitari :|

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Le rock star vanno e vengono, Goldrake non muore mai.


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Seriamente parlando non ho più visto una serie o n contenitore per ragazzi che si possa definire tale dai tempi di Junior tv.
Adesso qualche cosa per l'infanzia lo fanno gxt e jetix, raisat jam, nickelodeon ecc ecc Tutti su satellite.
Sul digitale terrestre cosa c'è?
sulle reti in chiaro?
C'era Disney club sulla rai fino a poco fa, ma ora? certo, anche la rai a ricominciato a comprare delle serie giapponesi interessanti, tipo guru guru e quell'altra di cui non mi ricordo il nome.... ma comunque legatissime al merchandising. Perchè? beh, perchè i nuovi ""responsabili" in tv sono ingaggiati dagli sponsor, devono vendere piuttosto che intrattenere. Un po' come ai nostri tempi che si andava a vedere il film di goldrake al cinema coi biglietti gratis, ma dovevi acquistare l'enciclopedia se volevi vedere il secondo tempo... stessa cosa con la tv oggi. Vuoi i cartoni? Beh, allora compra il gadget se vuoi vedere la seconda serie o le nuove puntate... o altro.
E la scelta? La scelta ricade sui più piccoli, perchè sono facilmente fidelizzabili ai prodotti.
Sapete come chiamano questa cosa nel marketing? Nag Factor, ovvero fattore assillo: le famiglie con un bambino che assilla i genitori per un prodotto consumano di più. Come fare a far consumare di più? scegli programmi per bambini o ragazzi che sia già legato ad un prodotto potenzialmente commerciabile (meglio se all'estero ha già fatto successo), lo trasmetti continuamente infarcendolo il più possibile di pubblicità legate agli sponsor con il target giusto per la fascia oraria e il gioco è fatto.
Da qui il fatto che le sigle nnon esistono più, i contenitori sono diventati delle televendite e i cartoni acquistati sono sempre più indirizzati alla fascia della prima o seconda infanzia.
Devono vendere.
Non gli interessa la salute dei nostri figli.. Gli interessa il profitto.

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MessaggioInviato: ven 28 set 2007, 15:24 
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Richard ha scritto:
Ho approvato la risposta di Grezza, perchè dice quello che ho detto io, credo.


Mh... non credo...

Cioè, o ho capito male io quello che dici tu, o tu non hai capito il mio intervento.

Da quel che ho colto io nei tuoi post (in più di uno, anche in quelli in cui cercavi di spiegarti meglio), secondo te alcune cose non dovrebbero essere mostrate ai bambini e certi cartoni andrebbero programmati solo nella fascia serale, e hai fatto l'esempio di Dragon Ball (piuttosto che Naruto, o altri...).

In un certo senso posso essere d'accordo, cioè non credo farei vedere anime horror, o palesemente violenti con schizzi di sangue e quant'altro (penso a Berserk per esempio) ad un bambino di 3/4 anni, e questi in effetti li vedrei bene in una fascia serale tipo quella di MTv dalle 21.

Però cartoni come Dragon Ball (soprattutto la prima serie, poi diventa pallosetto...) a mio parere vanno benissimo per bambini delle elementari, come andavano bene i robottoni, o i super eroi della Tatsunoko per noi, oppure Lamù, in cui violenza e ammiccamenti sessuali sono ben presenti, così come le normali relazioni sociali, ma non certo in modo offensivo e mai gratuito, anzi sono davvero ben dosati e motivati.

Addirittura quando si prepara un cartone per adolescenti credo che inserire la componente sessuale oltre quella astrattamente sentimentale sia importantissimo, chiaramente la formula deve essere ben dosata e mai volgare, ma un cartone del genere io lo vedrei benissimo nella fascia pomeridiana, tipo verso le 16.

Secondo me il "nascondere" questi aspetti della vita di tutti i giorni (anche se contestualizzata in ambiente fantastico) ha fatto molti più danni di quanti in effetti avrebbe potuto provocare il mostrarli, perchè ha creato dei fraintendimenti e dei tabù, la cui violazione oggi può apparire affascinante agli occhi dei giovani e creare quei casi inquietanti da te citati in un post.


OT:
queenhimika ha scritto:
(lascio fuori il moderatore perchè non può comunque esprimere il suo vero parere)


Parli di me? :o

Premesso che in questa sezione non sono moderatore (sono ancora in prova :wink: ) non credo di essermi mai limitato nell'esprimere il mio parere, anzi, a momento e luogo ho detto anch'io le mie, anche senza trascendere in espressioni più o meno colorite.
Ultimamente sono stato moderato pure io in un paio di interventi... :lol:
Prima di diventare mod mi è capitato solo una volta... :lol:

Fine OT


@ Yusaku: Spero vivamente non ti riferissi ai miei interventi.
Al di là delle divergenza di opinioni non credo di essere stato particolarmente aggressivo nei confronti di nessuno...

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MessaggioInviato: ven 28 set 2007, 15:30 
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lunlun ha scritto:
Sì, vengono ancora prodotte serie tratte da classici, o comunque con trame che non siano solo sfruttabili commercialmente, al momento mi viene in mente Kaze no shoujo Emily, o Nadia di Applefield che la rai non si decide a trasmettere.
Putroppo in Italia le tv importano solo sulla base dei possibili introiti pubblicitari


perfetto, grazie

mi ha anticipato poi queen
il cui intervento condivido appieno

queenhimika ha scritto:
Seriamente parlando non ho più visto una serie o n contenitore per ragazzi che si possa definire tale dai tempi di Junior tv.
Adesso qualche cosa per l'infanzia lo fanno gxt e jetix, raisat jam, nickelodeon ecc ecc Tutti su satellite.
Sul digitale terrestre cosa c'è?
sulle reti in chiaro?
C'era Disney club sulla rai fino a poco fa, ma ora? certo, anche la rai a ricominciato a comprare delle serie giapponesi interessanti, tipo guru guru e quell'altra di cui non mi ricordo il nome.... ma comunque legatissime al merchandising. Perchè? beh, perchè i nuovi ""responsabili" in tv sono ingaggiati dagli sponsor, devono vendere piuttosto che intrattenere. Un po' come ai nostri tempi che si andava a vedere il film di goldrake al cinema coi biglietti gratis, ma dovevi acquistare l'enciclopedia se volevi vedere il secondo tempo... stessa cosa con la tv oggi. Vuoi i cartoni? Beh, allora compra il gadget se vuoi vedere la seconda serie o le nuove puntate... o altro.
E la scelta? La scelta ricade sui più piccoli, perchè sono facilmente fidelizzabili ai prodotti.
Sapete come chiamano questa cosa nel marketing? Nag Factor, ovvero fattore assillo: le famiglie con un bambino che assilla i genitori per un prodotto consumano di più. Come fare a far consumare di più? scegli programmi per bambini o ragazzi che sia già legato ad un prodotto potenzialmente commerciabile (meglio se all'estero ha già fatto successo), lo trasmetti continuamente infarcendolo il più possibile di pubblicità legate agli sponsor con il target giusto per la fascia oraria e il gioco è fatto.
Da qui il fatto che le sigle nnon esistono più, i contenitori sono diventati delle televendite e i cartoni acquistati sono sempre più indirizzati alla fascia della prima o seconda infanzia.
Devono vendere.
Non gli interessa la salute dei nostri figli.. Gli interessa il profitto.

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Lunlun ha scritto:
...o Nadia di Applefield che la rai non si decide a trasmettere. c:urgh


A RI-trasmettere vorrai dire... :?
L'ho visto qualche volta, non è affatto male.
Ecco, quello secondo me è un ottimo prodotto per bambini, fino ai preadolescenti.

In generale la RAI negli ultimi anni ha acquistato e mandato in onda diverse serie interessanti e ben orientate verso il pubblico di giovani e giovanissimi, relegandole però quasi esclusivamente alla mattina, anzichè creare un bel contenitore pomeridiano (dimentichiamoci l'infelice esperimento di Rat-Man + Power Ranger SPD) e comunque valorizzando poco quel tipo di programmazione.

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frank. la pensiamo uguale sull'effeto marketing.

io però credo che l'origine di tale deriva in Italia sia iniziata proprio ai tempi di bim bum bam... Piano piano si è visto come la fidelizzazione funzionasse bene e si sono introdotte col tempo le picole televendite tra gli stacchetti e così via.
:?

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djufo ha scritto:
Secondo me vengono importate praticamente solo serie legate a gadget.
Per il resto mi sembra che si limitino a replicare le cose vecchie (Lady Oscar, Georgie, Lupin, Creamy) e nemmeno troppo spesso.

@Davide: per le reti in chiaro io ci metterei una pietra sopra e mi accontenterei di quello che fa MTV. Purtroppo Mediaset si è spianata la strada in tutti questi anni per creare un regime di monopolio dal quale è difficile uscirne. Anche perchè le nuove generazioni non hanno un metro di paragone come noi, crescono con questa sistema basato su consumismo macchiavellico quindi difficilmente si potrà migliorare secondo me.


Concordo, come al solito col dj, ma non su macchiavellico.....
se ti riferisci all'autore del Principe allora devi dire machiavellico, se ti riferisci a Macchia Nera, l'antagonista mascherato di Topolino, allor ava bene! :lol:

Cita:
Per il resto, mi scuso per i pochi che stavano discutendo senza problemi, ai quali peraltro volevo rispondere, ma (deluso come sono) non ce la faccio proprio, se ne parlerà su altri lidi.


Si al lido di Camaiore.....qualcuno me lo dice o no il titolo della seconda canzone usata nel video di Yu....o prima del quarto tentativo vi devo mandare tutti quanti a quel paese (che non è Camaiore)!

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Gojira'54 ha scritto:

Concordo, come al solito col dj, ma non su macchiavellico.....
se ti riferisci all'autore del Principe allora devi dire machiavellico, se ti riferisci a Macchia Nera, l'antagonista mascherato di Topolino, allor ava bene! :lol:


Sì scusa, era il primo. Ci ho messo una C di troppo. :lol:

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Località: La Stalingrado d'Italia (Mi)
Lunlun ha scritto:
...o Nadia di Applefield che la rai non si decide a trasmettere. c:urgh


eccolo lì l'altro titolo che non mi veniva! :D

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Località: verona
Gojira'54 ha scritto:
...qualcuno me lo dice o no il titolo della seconda canzone usata nel video di Yu....o prima del quarto tentativo vi devo mandare tutti quanti a quel paese (che non è Camaiore)!


Non ci crederai, ma dovrebbe essere "In un ricordo c'è" :lol:

Non ho però idea di quale serie faccia parte...

Sicuramente Yusaku può essere più preciso a riguardo.

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Località: Agliana (la Svizzera tra Prato e Pistoia)
Ti ringrazio Grezza, la prima anima pia che mi dice qualcosa... provvederò a controllare l'esattezza della tua informazione.
Grazie.

YU MOVITI!!! :evil:

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In Giappone negli ultimi anni hanno trasmesso serie stupende. Qualcuna l'ho vista, su molte vado a fiducia seguendo i pareri di persone fidate.
Come mi pare ha scritto djufo, rispetto a prima un po' quasi tutte le serie risultano più "sboccate" rispetto a quelle di prima, ma i casi imbarazanti non sono poi molti. Poi, non so come percentuale, ma come numero sono sicuramente aumentate le serie un po' più adulte (in Giappone negli ultimi anni stanno uscendo una marea di anieme, pure troppi).
Personalmente pagherei per vedere arrivare in chiaro in Italia serie come Honey Clover, però è poco appetibile per il solito discorso del merchandising.
Italia 1 pure la trasmette qualche serie bella, che sia per gente più grande o anche per i bambini, solo che con i soliti rimaneggi in parte (se non del tutto) le sciupa. E non è un discorso di purimso, molte delle volte. Se qualche piccola censura su, per dire, Hunter X Hunter, ha avuto anche troppe polemiche immeritate, ci sono serie come Rossana che sono state abbastanza stravolte. Insomma, voi tutti, preferireste vedere Golion o Voltron?

Comunque personalmente la nota per me più dolorosa non riguarda né la Rai né i canali Mediaset, ma le reti regionali private. Quand'ero piccolo, erano loro che trasmettevano una marea di cartoni animati e perdipiù di tutte le specie. Sono loro che adesso mancano all'appello, infarcite di televendite come sono. Rai e Mediaset potevano fare quel che pareva loro, tanto potevo farne anche a meno. Adesso, invece, sono quasi solo loro le reti alle quali si può rivolgere un bambino/ragazzo.

P.S.: sono discorsi fatti e rifatti in questo topic, lo so, ma era per dire che più che con Mediaset, ce l'ho con le reti regionali private.


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frank.drebin ha scritto:
... la mia domanda e questa:
oggi, le serie corrispondenti al genere citato (Pollyanna, Sarah, Maya...)
esistono ma non arrivano in Italia perché non c'è più una AVM,
oppure non vengono più neanche realizzate in origine?...


Non è che conosca tanto il panorama cartoonistico giapponese attuale ma sicuramente non è quello di una volta... però l'animazione anche in Giappone si è infantilizzata e commercializzata. Esiste sempre un'animazione di qualità ma è sempre meno (qualche serie su MTV è molto interessante, per esempio, ma io parlo a livello di idea perché non seguo affatto)
Ma in fondo... se l'erede di Creamy è Doremì :lol:

queenhimika ha scritto:
...Di la verità: Tu sei del MOIGE vero? :lol: ...


Avevo anche scritto un articolo sul mio blog... la rappresentanza del MOIGE effettiva sul territorio nazionale è molto bassa... per questo è inquietante la sua influenza sul territorio (e la si può spiegare solo con collissioni misteriose :twisted: )
Ma del resto, l'arretratezza culturale italiana è spaventosa e forse proprio per questo le censure esistono: viviamo in un Paese assai bigotto ma questa non è una novità


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Località: Salem
queenhimika ha scritto:
C'era Disney club sulla rai fino a poco fa, ma ora? certo, anche la rai a ricominciato a comprare delle serie giapponesi interessanti, tipo guru guru e quell'altra di cui non mi ricordo il nome.... ma comunque legatissime al merchandising. Perchè? beh, perchè i nuovi ""responsabili" in tv sono ingaggiati dagli sponsor, devono vendere piuttosto che intrattenere. Un po' come ai nostri tempi che si andava a vedere il film di goldrake al cinema coi biglietti gratis, ma dovevi acquistare l'enciclopedia se volevi vedere il secondo tempo... stessa cosa con la tv oggi. Vuoi i cartoni? Beh, allora compra il gadget se vuoi vedere la seconda serie o le nuove puntate... o altro.
E la scelta? La scelta ricade sui più piccoli, perchè sono facilmente fidelizzabili ai prodotti.


C'è un altro fattore da considerare. Il mercato vuole che i bambini crescano in fretta per spendere il più possibile, di conseguenza i gusti dei bambini degli ultimi anni sono stati indirizzati in modo tale che il cartone animato non è più al centro dei loro interessi. Parlo di età tra gli 8 e i 12 anni, quella cioè in cui io ho visto la grande maggioranza degli anime. Se si guardano le pubblicità in mezzo ai programmi mediaset ce ne sono a raffica su scarpe vestiti merendine e altri prodotti che rendono molto più dei giocattoli. I cartoni saranno sempre seguiti dalle fasce più giovani ma già alle elementari le preferenze migrano sempre più verso i telefilm modaioli americani, teen-drama e roba del genere. La Rai ha praticamente spazzato via i cartoni del pomeriggio, mediaset stessa li circonda di telefilm tutti uguali con ragazzini/e stile ultrafigo. Una delle cose che mi è più dispiaciuta è la sparizione dei telefilm inglesi e nord europei che c'erano nei programmi per ragazzini negli anni 70', bellissimi e del tutto privi della banalizzazione che impera in quelli americani.
Il risultato è che oggi i cartoni in Italia interessano per lo più gli under 10 e gli over 25 (grossomodo).


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Bruno B ha scritto:
In Giappone negli ultimi anni hanno trasmesso serie stupende. Qualcuna l'ho vista, su molte vado a fiducia seguendo i pareri di persone fidate.
Come mi pare ha scritto djufo, rispetto a prima un po' quasi tutte le serie risultano più "sboccate" rispetto a quelle di prima, ma i casi imbarazanti non sono poi molti. Poi, non so come percentuale, ma come numero sono sicuramente aumentate le serie un po' più adulte (in Giappone negli ultimi anni stanno uscendo una marea di anieme, pure troppi).


E' anche logico, i bambini degli anni 60-70 sono cresciuti, sono diventati otaku e alcuni hanno iniziato a produrre cartoni, favoriti anche dal mercato degli OAV. Quindi le serie più adulte sono dirette a loro. Non c'era niente del genere fino all'inizio degli anni 80, e tutto quello che è stato importato era più o meno visibile da tutti. Oggi è diverso.

Bruno B ha scritto:
Italia 1 pure la trasmette qualche serie bella, che sia per gente più grande o anche per i bambini, solo che con i soliti rimaneggi in parte (se non del tutto) le sciupa. E non è un discorso di purimso, molte delle volte. Se qualche piccola censura su, per dire, Hunter X Hunter, ha avuto anche troppe polemiche immeritate, ci sono serie come Rossana che sono state abbastanza stravolte. Insomma, voi tutti, preferireste vedere Golion o Voltron?


E' uno dei punti centrali dell'intervento di Yusaku. Golion lo potevano trasmettere? Allora era meglio lui, ma se no meglio Voltron di niente. Come ho scritto nel primo intervento, se ci fosse stato chi impediva serie stravolte io avrei visto pochissimi anime. Non c'erano mica satelliti dvd e internet un tempo. Oggi dato che le serie sono molto più differenziate per target si sono ridotti i margini per rendere accettabile lo stravolgimento di una serie.

Bruno B ha scritto:
Comunque personalmente la nota per me più dolorosa non riguarda né la Rai né i canali Mediaset, ma le reti regionali private. Quand'ero piccolo, erano loro che trasmettevano una marea di cartoni animati e perdipiù di tutte le specie. Sono loro che adesso mancano all'appello, infarcite di televendite come sono. Rai e Mediaset potevano fare quel che pareva loro, tanto potevo farne anche a meno. Adesso, invece, sono quasi solo loro le reti alle quali si può rivolgere un bambino/ragazzo.


Quanto è vero :(


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Davide Z ha scritto:
E cioè che la situazione determinatasi attualmente è di completo stallo. Pertanto non si può importare un cartoon per adolescenti perché se gli togli un frame esplode la rabbia devastante degli otaku.


Davide Z ha scritto:
Anni fa si parlava di una fascia serale (idea poi attuata soprattutto da Mtv), sarebbe stato bello se invece di litigare sempre gli otaku avessero premuto per quella. Magari avremmo visto bei cartoni. Sempre ammesso che gli otaku vedano i cartoni in tv, cosa di cui dubito, anche se poi a creare la polemica basta un nulla.


:-D

Perché non facciamo esplodere una guerra tra girellari e otaku? :-D

Ma anche senza guerra, si potrebbe discutere sugli otaku: l'otaku è utile o dannoso alla causa degli anime?


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La discussione si è fatta sempre più ampia e interessante!


Desty Nova ha scritto:
C'è un altro fattore da considerare. Il mercato vuole che i bambini crescano in fretta per spendere il più possibile, di conseguenza i gusti dei bambini degli ultimi anni sono stati indirizzati in modo tale che il cartone animato non è più al centro dei loro interessi. Parlo di età tra gli 8 e i 12 anni, quella cioè in cui io ho visto la grande maggioranza degli anime. Se si guardano le pubblicità in mezzo ai programmi mediaset ce ne sono a raffica su scarpe vestiti merendine e altri prodotti che rendono molto più dei giocattoli. I cartoni saranno sempre seguiti dalle fasce più giovani ma già alle elementari le preferenze migrano sempre più verso i telefilm modaioli americani, teen-drama e roba del genere. La Rai ha praticamente spazzato via i cartoni del pomeriggio, mediaset stessa li circonda di telefilm tutti uguali con ragazzini/e stile ultrafigo. Una delle cose che mi è più dispiaciuta è la sparizione dei telefilm inglesi e nord europei che c'erano nei programmi per ragazzini negli anni 70', bellissimi e del tutto privi della banalizzazione che impera in quelli americani.
Il risultato è che oggi i cartoni in Italia interessano per lo più gli under 10 e gli over 25 (grossomodo).


Su questo sono completamente d'accordo.

Per quanto riguarda gli otaku, trovo che siano una fazione estremista, non propriamente attribuibile ad un italiano.
Nel senso che, grazie a dio, vivendo in Italia abbiamo avuto la fortuna di poter visionare e apprezzare migliaia di cartoni animati di tutte le nazionalità, provenienti da decine di culture diverse e popoli diversi.
Tra tutti questi cartoni abbiamo avuto inoltre la fortuna di poter apprezzare gran parte della produzione animata giapponese degli anni d'oro. E allora perchè definirci semplicemente "otaku"?? Otaku è uno fissato per i cartoni giapponesi. E' limitato.
Noi siamo ITALIANI non giapponesi, abbiamo una cultura diversa da loro. Possiamo definirci appassionati (di animazione di qualsiasi nazionalità, giapponese e/o non solo), ma non otaku, a mio parere. Otaku è un giapponese che è cresciuto con un bombardamento di cartoni giapponesi, appartenenti alla propria cultura. Capisco la "passione per i cartoni giapponesi" che in parte condivido, ma la (auto?)definizione di "otaku" è estremista e secondo me sminuisce molto un qualsiasi italiano cresciuto coi cartoni animati.

Per cui l'estremismo non è mai un fattore positivo.

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Ora che il topic è stato moderato e sono stati cancellati gli insulti gratuiti che mi sono stati rivolti da chi non se lo può permettere, posso andare avanti. :wink:

frank.drebin ha scritto:
la mia domanda e questa:
oggi, le serie corrispondenti al genere citato (Pollyanna, Sarah, Maya...)
esistono ma non arrivano in Italia perché non c'è più una AVM,
oppure non vengono più neanche realizzate in origine?

Esistono e non arrivano in Italia, purtroppo.
L'ultimo che mi è capitato sotto gli occhi, ad esempio, e che mi pare sia stato già citato è Emily of New Moon [Kaze no Shoujo Emily], tratto dai libri della scrittrice canadese Lucy M. Montgomery.
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Da mesi sto tempestando di e-mail Fabrizio Margaria per serie come queste e non mi arrendo. Anche perché, in questo caso, la protagonista Emily assomiglia molto, dal mio punto di vista, alla grande doppiatrice Emanuela Pacotto e quindi non può che essere doppiata da lei (con la voce di Mary de Il giardino segreto per esempio), peraltro l'ho già avvertita e anche Emanuela è d'accordo con me. :lol:
Un altro esempio, ancora inedito, è Meiken Lassie, da poco è stato prodotto lo splendido anime di Shoujo Cosette - Les miserables, hanno già citato Glass no kamen 2005 etc. etc.

frank.drebin ha scritto:
Per capire se vengono importate solo queste famose serie 'commerciali', legate ai gadget, oppure se è proprio cambiata la concezione
del cartone animato, adeguandosi ai tempi ed ai gusti delle nuove generazioni

La prima che hai detto, purtroppo.
Dal mio punto di vista è il pubblico che si è adeguato a quello che propone la tv e non il contrario.

grezza ha scritto:
AVM (sigla che sembra citata in senso dispregiativo nel testo, anzichè di comodo come Cd'A, CdR, SR/RH...)

No, non volevo assolutamente intendere questo, ma il fatto che l'acronimo è stato poi storpiato in quello che ho scritto. :wink:

grezza ha scritto:
Nel secondo periodo, diciamo dal '90 in poi, complice il disinteresse progressivo della RAI e le novità con il contagocce delle piccole TV, AVM si è trovata a gestire di fatto una sorta di monopolio, voluto o meno, ed è venuta a mancare anche da parte sua la volontà di differenziare l'offerta.

Questo però solo dal punto di vista dell'interprete femminile, visto riguardo le voci maschili e i musicisti c'è stata varietà.

grezza ha scritto:
ma quello di chi è cresciuto con una grande varietà di cartoni animati e telefilm a disposizione e che ha visto valori profondi e temi interessanti anche nei robottoni, non solo nelle serie tratte dai romanzi

Non posso che concordare con te, essendo cresciuto anche io con una varietà di serie forse ancora più grande, visto che gli anni '90 non solo hanno permesso di conoscere le nuove serie ma anche quelle del decennio precedente, visto che quelle Mediaset venivano comunque replicate sulle sue reti, mentre quelle Doro (e co.) trovavano ampio spazio nelle reti locali, soprattutto poi per chi ha avuto la fortuna di ricevere Tele Roma Europa (nuova Super3) che mi ha permesso di conoscerle (quasi) tutte.
Se ho citato principalmente quelle tratte dai romanzi è perché sono l'esempio più lampante. :D

grezza ha scritto:
C'è poi da far notare la differenza tra i tagli e gli adattamenti all'italiana e le censure mirate operate da un certo periodo in poi in Fininvest.
Onestamente le seconde mi danno molto più fastidio, ma anche su questo possiamo concederle il beneficio del dubbio e pensare che fosse costretta da imposizioni della rete.

Sono totalmente (e ovviamente) contro gli stravolgimenti ed è proprio per questo che vorrei sfatare questo mito.
Dal mio punto di vista, non per le censure di rito ma per gli stravolgimenti, bisogna chiedersi alcune cose. Perché alcune serie (stesso target, stessi temi, stesso periodo) hanno avuto una sorte e altre ne hanno avuto un'altra?
La risposta sta nel fatto che certi adattatori (che avevano poco a che fare con la Manera, lei non è mai stata adattatrice, se non per il fatto che dovessero fare capo a lei) sono andati fuori di testa e da mitomani hanno cominciato a riscrivere la storia secondo il loro buon gusto.
Esempio: due serie adattate, entrambe, nel 1999. Kodomo no omocha e Hanayori dango. Capostruttura della fascia ragazzi è sempre la signora Manera. Il primo, tranne le piccole censure di rito e qualche nome cambiato (cosa che succedeva dagli anni '70), è rimasto più o meno intatto. Il secondo è stato stravolto. Perché? Perché il primo è stato adattato da certi individui, il secondo da Nicola Carrassi... e guarda caso, ogni volta che una serie ha subito uno stravolgimento, c'era di mezzo il suo nome. Aveva addirittura instaurato un filo diretto con l'autrice giapponese di Marmalade Boy e insieme hanno stravolto l'edizione italiana.

La signora Manera non ha impedito questi stupri (avrebbe perso il posto di lavoro? Qualunque sia la ragione non l'ha fatto), questo è vero.

grezza ha scritto:
Io onestamente non dico "Torna Alessandra", perché ormai il suo tempo l'ha fatto e 20 anni a dirigere un settore così importante sono comunque molti.

Il "Torna Alessandra" finale non vuole essere riferito tanto a lei, quanto a quello che ha creato e quello che con lei c'è stato. Pertanto è più una speranza per dei miglioramenti.
Nell'articolo, infatti, non cito volutamente Fabrizio Margaria perché non me la voglio prendere con lui, altrimenti commetterei lo stesso errore che è stato fatto nei confronti della signora Manera negli anni precedenti.
Nell'articolo quello che prendo di mira è la tv di Margaria e quindi ciò che lui rappresenta, non lui stesso.
Se in futuro ci saranno miglioramenti, sarò il primo a complimentarmi con lui, non lo demonizzo di certo.

Anche se Italia1 ormai ha altri scopi e, secondo me, non va più considerata.
Sembra passato un secolo da questo spot:
    [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=_-HEtHLlXYY[/youtube]
che annunciava il passaggio di Bim Bum Bam su Italia1.
Quella Italia1 e quella di oggi sono ormai troppo diverse per essere messe di nuovo a confronto. Il rimedio sta in altre risorse, si pensi ad esempio a Boing. Piccoli passi li ha fatti, ma rimane sempre una risorsa non sviluppata. Sono 4 anni ormai che questa rete è nata, ma ancora non si è visto un programma pseudo Bim Bum Bam/Game Boat. Anzi, di programmi non se ne sono proprio visti. E' solo un'accozzaglia di cartoni. In questo caso quindi, dove non c'è share e dove Mediaset potrebbe fare ciò che vuole, cos'è che conta? Solo l'incompetenza di chi dirige. Questa rete ha un grande potenziale, basterebbe solo saperlo sviluppare.

Desty Nova ha scritto:
Margaria in realtà non ha inventato niente

Questo non lo metto in dubbio. :lol:
Invece di inventare nuove cose, ha eclissato quelle vecchie. :-D

Desty Nova ha scritto:
Proprio per l'evoluzione che c'è stata nel modo di trasmettere cartoni mi piacerebbe sentire la Manera. Penso che dopo tanti anni ci vorrebbe un chiarimento su questa parte della storia tv italiana. Sempre che lei sia disponibile ovviamente.

Anche perché ora come ora, esente dalla sua carica, sarebbe più libera di parlare.

Gojira'54 ha scritto:
Promettendo di legegre tutto per bene ti chiedo YU:
ma la seconda canzone usata nel tuo video che titolo ha?

Scusa se rispondo solo adesso... ha comunque detto bene grezza.
Si tratta di In un ricordo c'è, del 1988, cantata da Cristina e Ricky Belloni (con testo di Alessandra Valeri Manera e musica di Carmelo Carucci) e tratta dalla prima serie del telefilm di Cristina.
Ho scelto questa canzone non solo perché, a parer mio, è uno dei testi più lirici scritti da Alessandra, ma soprattutto per sottintendere che quella tv è solo un ricordo.

grezza ha scritto:
A parte il fatto che alla prima messa in onda di Dragon Ball in Italia non era censurato ed era stragodibilissimo anche per i bambini (andava in onda la mattina e il primo pomeriggio su Junior TV se non erro...), al contrario dell'edizione Mediaset, hai in un certo senso centrato il punto sugli adattamenti targati AVM.

Non sono affatto d'accordo su questo... di Dragon Ball ho seguito entrambe le edizioni. Premettendo che in merito al doppiaggio preferisco la seconda edizione (Pacotto e Scianca imbattibili), tra le due non ho trovato grandi differenze.
Nella prima edizione infatti sono stati doppiati solo una cinquantina di episodi e in quelli non c'è molto da censurare visto che l'idea originale di Dragon Ball era quella di realizzare un anime comico e ironico, un po' come Arale. I veri combattimenti arrivano dopo, quando la serie da comico-demenziale (come volesse perculare i cartoni di combattimento) si trasforma in un vero e proprio cartone di lotta.
Ho anche confrontato di recente, sentendo prima una e poi l'altra, il primo episodio in doppia versione, da lì non ho avuto più dubbi su quale fosse la mia versione preferita. :lol:
Di sentire Yamcha al posto di Yamco non mi importa niente. Non sono certo queste le censure.
Le vere censure sono arrivate più in là con gli episodi. :)

Fa.Gian. ha scritto:
Il motivo per cui ho postato, era proprio per ricordare il "meraviglioso" periodo passato a litigare con un utente cocciuto e intransigente, nella speranza che non si ripetesse

Non so proprio a cosa ti riferisci (probabilmente non ho seguito la vicenda), quindi l'ho letta come un'uscita poco inerente. :wink:

Fa.Gian. ha scritto:
io le tette di Lamù (con tanto di capezzoli) le guardavo anche a 9 anni e mi piacevano, senza per questo violentare le mie compagne o altro

Che c'entra questo co sta Mayumi? Tutti abbiamo visto le teste fatte esplodere da Ken o i vestitini succinti di Akemi Roppongi e nessuno/a è diventato/a un terrorista che fa esplodere le persone o una donna di facili costumi.

Davide Z ha scritto:
Yusaku, lo sai che Rodan sono io vero?

Ma certo che lo so! :-D

Davide Z ha scritto:
E cioè che la situazione determinatasi attualmente è di completo stallo. Pertanto non si può importare un cartoon per adolescenti perché se gli togli un frame esplode la rabbia devastante degli otaku. D'altra parte importare quasi esclusivamente cartoon per bambini di pochi anni (come Mediaset attualmente sembra preferire in larga parte) significa impoverire il panorama generale (da cui le accuse di "come si stava meglio prima"). Chi lo fa il passo indietro?

Ecco... perfetto... hai centrato il problema in pieno. Non posso che quotarti in tutto e per tutto. Chi lo fa il passo indietro?

grezza ha scritto:
@ Yusaku: Spero vivamente non ti riferissi ai miei interventi.

Ci mancherebbe! :-D
Mi riferivo ai post maleducati, alcuni, fortunatamente, sono stati cancellati. :wink:

clay ha scritto:
Ma in fondo... se l'erede di Creamy è Doremì

Su questo discordo totalmente.
Dal mio punto di vista la quarta serie di Doremì è migliore di Creamy. Ojomajo Doremi infatti è secondo me l'ultimo vero bel cartone, acquistato dalla Manera, che si è visto in Tv. Mi è capitato di guardare alcuni episodi della serie in questione (la quarta appunto) e sono rimasto piacevolmente colpito. Bisogna tener presente che proprio la messa in onda della quarta serie è stata rimandata di qualche anno perché il MOIGE stava facendo di tutto per proibirne la trasmissione.
Il cartone ha subito un'evoluzione dai primi episodi che forse lo declassavano a un target più basso per poi arrivare a toccare nell'ultima parte temi importanti e significativi per un bambino che sta per abbandonare l'infanzia, tra cui il divorzio e la concezione di dover porsi di fronte a tante scelte, la sofferenza, il pianto e la possibilità della morte. Mi è piaciuto particolarmente il modo in cui gli autori hanno voluto affrontare le lacrime, ci sono stati dei momenti davvero toccanti, anche per un adulto.
Sicuramente l'evoluzione della serie è dovuta al fatto che il suo pubblico, anno dopo anno, cresceva e, quindi, affinché il pubblico rimanesse lo stesso, sono cresciuti anche i temi e anche le protagoniste.

Sta qui quindi, secondo me, lo sbaglio che molti oggi fanno. Nell'articolo volevo sottolineare infatti che la degenerazione di questa tv non sta nel fatto che vengono trasmessi, esclusivamente, cartoni per un target infantile. Non è che la degenerazione sia dovuta al fatto che in tv non c'è più uno Slayers o un Rayearth.
Per me infatti la programmazione potrebbe essere costituita anche solo da cartoni diretti a questo target, ma bisogna distinguere.
E' necessario distinguere perché sotto l'etichetta "cartoni per l'infanzia" si è soliti racchiudere sia un BeyBlade che un Doremì, appunto. Ma c'è differenza.
Il primo è demente e insegna a comprare le trottole, il secondo può, in alcuni punti, far riflettere anche un ragazzo un po’ più grande.
Pollyanna stessa non è certo un anime per adolescenti, è un cartone per bambini, ma tra questo e un B-Daman c'è la sua differenza. Mi ponevo di condannare, quindi, alcuni tipi di questo target di cartoni, legati pesantemente al merchandising.


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Nessuno qui del forum avrebbe la possibilità di fare una bella intervista alla Valeri Manera? :wink:

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Yusaku ha scritto:
...
clay ha scritto:
Ma in fondo... se l'erede di Creamy è Doremì

Su questo discordo totalmente...


Senza quotare tutto (sennò faccio dieci pagine di post :wink: ).
Non intendevo disprezzare Doremì ma semplicemente indicare come Doremì (parlo delle prime due serie che ho seguito abbastanza mentre già alla terza sono stato frammentario) fosse molto più infantile di Creamy. Se poi l'ultima serie di Doremì sia diventata più adulta, ben venga. Sicuramente le prime due serie sono molto infantili. Creamy lo trovo molto apprezzabile nella sua unica serie (non conosco gli OAV).
Ciò detto, nota però che anche il panorama giapponese del nuovo millennio è cambiato. Che ci possa essere un forte merchandising l'hanno capito anche in Giappone. Parliamoci chiaro, qualche annetto prima della sua creazione (già negli anni Novanta) un cartone come Beyblade non avrebbe mai avuto ragion d'essere...
:wink:


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clay ha scritto:
Che ci possa essere un forte merchandising l'hanno capito anche in Giappone. Parliamoci chiaro, qualche annetto prima della sua creazione (già negli anni Novanta) un cartone come Beyblade non avrebbe mai avuto ragion d'essere...
:wink:

Non è questo il punto. Il merchandising sui cartoni è stato prodotto da sempre e da sempre ci sono stati dei cartoni con più opportunità commerciale alle spalle e altri con meno possibilità di sbocco sul mercato.
Ma se 10 anni fa la maggioranza era fatta da cartoni che di sbocco sul mercato non ne avevano proprio, oggi pare non ci sia altro. Di HunterXHunter si dovevano inventare pure le carte da gioco ora...
Il solo fatto che hanno (e il soggetto può essere interpretato nel modo in cui si preferisce) deciso di replicare Heidi al pomeriggio (camuffandolo come grande evento e grande ritorno... :lol: ) solo perchè alla trasmissione della serie è legato il merchandising prodotto da queste società, in ordine:
    R.B.A. PARTWORK
    RTI MEDIASET
    DE AGOSTINI MELAMINA
    DOLMEN HV
    E-BISMEDIA
    DOLMEN DVD BAULETTO
    PERNIGOTTI
    DE AGOSTINI LIBRI
    PANINI
    FATER/PAMPERS
    DE AGOSTINI GADGET
    MANIF. S. AMBROGIO
    MARINI SILVANO
    DULCOP INTERNATIONAL
    EDIZIONI CIOE'
    ASILI DOREMI
    EDIANNA
    MONDO

non ci dice niente? Ma quando mai così tante cose per Heidi? Assurdo. :|


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Sì ma è proprio la società ad essere cambiata. Non solo la fascia ragazzi.
Il merchandising era diverso... per esempio, una volta uscivano i dischi delle sigle :D ora escono ma quanto fanno guadagnare?
In fondo i cambiamenti si sono notati da Sailor Moon (per gli shojo) e Pokemon (per gli shonen).
Che poi ora c'è merchandising anche dietro ad Heidi dimostra che tutto deve essere economizzato :D
Ma poi... uno dei motivi per cui la Manera si è allontanata (o è stata allontanata) non è questo? (o almeno quello che possiamo anche provare ad indovinare)

---

Scusate... una mia illazione...
La Manera è per caso imparentata con http://www.cavalieridellavoro.it/cavaliere.php?numero_brevetto=1699 che in fondo è Cavaliere del Lavoro esattamente come Berlusconi, direttore dell'azienda su cui lavora la... ?figlia?... di quest'uomo?
Vi sembra plausibile?


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Onestamente di Dragon Ball non ricordo bene il primo doppiaggio, ma non mi sembrava così male.
Il tipo di censura alla quale mi riferivo io comunque non era inerente alle scene di lotta (ben presenti ma sicuramente meno che nelle serie successive) bensì ai vari ammiccamenti sessuali, che nella versione Mediaset sono stati tagliati o modificati in modo davvero ridicolo...

Riguardo al fattore sigle e al fatto che si fosse fissata su Cristina (a tal proposito: hai quotato un passaggio che faceva riferimento ad altro, ma ho colto il senso spero... :wink: ), già per questo le si possono muovere delle critiche: un po' di varietà negli interpreti non guasta.
Sul fatto poi che abbia dato spazio anche a cantanti maschi, ti do ragione, ma per un numero decisamente più basso di sigle (anche perchè in genere i cartoni proposti poco si prestavano a sigle cantate da uomini) e a parte Draghi gli altri onestamente non mi hanno mai fatto impazzire...

Ho poi letto anche sull'impero dei cartoni le tue risposte sugli adattamenti.
Sono certo che non ha potuto seguire direttamente, se non materialmente, le varie fasi di rimaneggiamento delle varie serie, del resto non era precisamente il suo compito, ma in quanto responsabile le direttive per quel tipo di lavoro immagino le fornisse lei, e in ogni caso come responsabile ha approvato le operazioni anche meno felici.
Quindi anche in questo senso ha i suoi demeriti.

In ultimo, il monopolio a cui facevo riferimento indicava una situazione di gestione del palinsesto per ragazzi di una televisione a diffusione nazionale.
In pratica l'unica concorrente sullo stesso piano poteva essere la RAI, che esclusi pochi felici casi praticamente non ha risposto alla programmazione ben progettata da AVM.
Programmazione che però tagliava fuori una marea di prodotti interessantissimi, per prenderne altri a mio parere meno interessanti (e spesso meno bisognosi di adattamenti... ) come quelli tratti da romanzi, o produzioni statunitensi dalla qualità quantomeno dubbia.

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