((( segue dal precedente)))
Teoria del brano ispiratoIncuriosito dalla faccenda, terminata la fase della pura e semplice “comparazione vocale”, ho focalizzato la mia attenzione su altri aspetti. Ipotizzando che Brancucci possa essere il cantante misterioso (...), mi sono chiesto: è possibile trovare nella sua carriera tracce precise, magari isolate, che rimandino in qualche modo, seppure indirettamente, a... “Lamù”? E se l’avesse scritta lui?
Premetto che in rete, a parte un brano elettrico di “Happy Thrills”, non sia riuscito a reperire né ad ascoltare alcuna delle sue (tante) composizioni. I suoi vinili girano poco, sono quasi roba da collezionisti. Visitando l’archivio online Siae, tuttavia, ho potuto scoprire i titoli delle canzoni registrate a suo nome – nessuna delle quali apparentemente riconducibile a “Lamù” – ma, ovviamente, non i testi (ciò che sarebbe davvero dirimente). In particolare, un paio di brani (tra cui uno dal titolo “Amore nello spazio”) potrebbero forse meritare una verifica, per il resto... niente che abbia fatto suonare il classico campanello d’allarme.
A quel punto, data la scarsità di fonti online, ho cercato di ripercorrere alla buona la sua carriera di vocalist, considerando anche il periodo degli esordi (quindi, quello delle “Voci”) e le partecipazioni singole... e finalmente mi sono imbattuto in qualcosa di (potenzialmente) interessante.
Nel 1966, infatti, un anonimo complesso vocale femminile chiamato “Le Cugine” (di cui non resta praticamente traccia) pubblica con la “Vis Radio” un 45 giri che vede la partecipazione, tra gli altri, delle “Voci” di Brancucci. Il “lato B” contiene la cover di “Cheat and lie” di G.Cassia-M. Dallon (presumo che Cassia sia l’autore del testo in italiano), dal titolo “Chi non perdonerà”... dai cui crediti risulta appunto il coinvolgimento, in qualità di coro accompagnatore, del gruppo di Brancucci. Cerco dappertutto il pezzo in questione, ma invano; alla fine, riesco ad ascoltare l’originale cantato in inglese, e scopro che non c’entri niente con “Lamù”. Allora provo con il “lato A” (in questo caso dai crediti non risulta esplicitamente un coinvolgimento di EB, ma è plausibile che il suo gruppo abbia comunque preso parte alla registrazione, o perlomeno ne fosse al corrente), e scopro che si tratti di una cover di un altro brano straniero all’epoca piuttosto in voga in terra di Francia... “Love me, please love me” di Michel Polnareff (
http://www.discogs.com/Le-Cugine-Love-M ... se/3784603). E qui la cosa si fa interessante.
Ecco il link di una versione live del brano in questione (peraltro quasi uguale a quella in studio):
http://www.youtube.com/watch?v=zrlWXhSSgHk...
Vi ricorda qualcosa?
Ecco alcune “somiglianze” udibili a un primo ascolto:
– Struttura molto simile a “Lamù” (intro musicale, strofa, ritornello, strofa ecc.); e fin qui, niente di strano (vale per il 90% delle pop–song);
– Somiglianza
armonica: Lamù, nelle parti delle strofe, soprattutto a livello dell’attacco, sembra quasi “Love me please love me” trasportata in tonalità di LA maggiore (o SIb, considerando l’ “edizione” del passaggio televisivo)! Per comodità d’esposizione, trasponiamo “Lamù” nella tonalità del pezzo di Polnareff (SOL maggiore). I primi accordi sono identici: SOL/SI7/Mimin. In “Love me...” cambia poi qualcosina (c’è un Mib che rappresenta quasi un orpello, un modo per aumentare la ricercatezza, la “classicità” del brano), poi l'armonia torna la stessa: DO, Mimin, SOL, RE, DO... Unite la prima e la seconda strofa di Lamù e provate a canticchiarle (da “Sarà un amore strano” a “...ed io tremo perché so...”) su “Love me please love me”, tra 0:54” e 1’:44... certo i ritmi sono leggermente diversi (nel brano francese ci sono le terzine), ma... ci riuscite, vero? E sul finale, prima del ritornello... da 1’40 a 1’:44... impressionante, non è vero? La somiglianza armonica è lampante.
– Somiglianze testuali: proviamo a scoprire di cosa parli il brano di Polnareff (il testo è di F. Gerald):
http://www.angolotesti.it/M/testi_canzo ... 72037.html . Capito, no? Un amore difficile, una “lei” recalcitrante che non si lascia acchiappare ("matta come nessuna al mondo"?) dal “lui” protagonista del canto disperato... che, tuttavia, non rinuncia e decide anzi di giocare le proprie carte, dovesse “bruciarsi la vita”... Vi ricorda per caso il “destino senza pace”, o “l'amore strano” (nell’originale francese, un “amore povero”) di Lamù? Ovviamente, di testi su questa falsariga è pieno il pop, il rock, e pure il melodramma (sono una specie di canone universale)... ma teniamo nel giusto conto quel “bruciarsi la vita”, che nella versione italiana diventerà un più romantico “bruciarsi il cuore”. Già, perché di “Love Me, please love me”, Polnareff realizza più tardi anche una versione con testo italiano (scritto da H. Pagani,
http://www.youtube.com/watch?v=AIWP75I1C0A), in cui il protagonista sottolinea di essere disposto a tutto pur di conquistare la bella, anche a “bruciarsi il cuore”... echi di Pagani, nel possibile “... Che brucia cuori dentro, qua e là” di “Lamù”? A pensarci bene, l’espressione in questione, “brucia cuori”, “bruciare il cuore”, non è poi così inflazionata...
Sia chiaro: più di qualsiasi altra considerazione, è proprio il “sapore” dei due brani, per certi versi così simile, a indurmi a
sospettare che “Lamù” possa essere stata
ispirata da Polnareff (sebbene, come risulta del tutto evidente, non si possa parlare di una cover, né di un “rifacimento”). Lamù è molto più moderno e "adattato" ai tempi, con una batteria bella solida, "rock"... ma il "sapore", a mio avviso, è simile.
DifferenzeNaturalmente, tra i due brani vi sono anche delle macroscopiche differenze:
– Differenze
melodiche: la linea melodica è molto diversa;
– Il ritornello, in particolare, non ha niente a che fare con quello di “Lamù”.
ConclusioniCerchiamo di tessere le fila di questo lunghissimo discorso. Abbiamo un cantante (Ermavilo) 1) la cui vocalità potrebbe essere compatibile con quella del “cantante misterioso”; 2) che potrebbe essere stato coinvolto nella realizzazione di una cover di un brano francese cui (quasi vent’anni dopo) Lamù potrebbe essere stata ispirata. In tale situazione, sarebbe molto utile ascoltare anzitutto la cover originale di “Love me , please love me” delle “Cugine”, e appurare se Ermavilo sia stato in qualche modo coinvolto.
Ed ecco qualche considerazione “finale” pro e contro la teoria dell’affinità tra “Love Me, please love me” e “Lamù”:
PRO
1) L’arrangiamento della parte di tastiera è molto simile (cfr. quello del pianoforte di Polnareff);
2) In entrambi i brani vi è la presenza dei due glissati di pianoforte, udibili in “Lamù” all’inizio e poco prima dell’attacco del ritornello; e, in “Love Me Please Love Me”, a 2:08". Di per sé la cosa più banale del mondo, se non fosse che va a sommarsi ad altri “punti di contatto”...
3) L'atmosfera dei due brani, al di là delle ovvie differenze, ha diversi punti in comune. E a questo proposito non si dimentichi un fatto. Ancora oggi non è raro che qualche ascoltatore di “Lamù” definisca il brano un “pezzo da orchestrina”; ricordo tale commento postato da un utente su una pagina di youtube (di cui purtroppo non ho salvato il link), come pure analoghi pareri espressi da altri cui ho fatto ascoltare il brano per ricavarne qualche utile indicazione. Una persona estremamente competente, per dirne una, al primo ascolto mi ha chesto: "Ma è francese?"! Definire "Lamù" un "pezzo da orchestrina" significa evidentemente esprimere un “parere” un po’ naif; ma tale realtà nasconde, a mio avviso, un “elemento” psicologico da non sottovalutare. La sensibilità musicale degli autori di tale giudizio è stata forse colpita dalla sonorità dall’armonica, che in “Lamù” la fa da padrona... e l’armonica è, in certa misura, parente stretta della fisarmonica e dell’organetto, strumenti abbastanza tipici della musica tradizionale francese. È un volo pindarico immaginare che l’autore di “Lamù”, qualora sia stato davvero ispirato da “Love me, please love me”, abbia anche deciso di richiamare sonorità in qualche modo “d'oltralpe”, forse per rendere “omaggio” alla cultura musicale dell’autore del pezzo “originale”?
4) Mi risulta che la Corona Cinematografica s.r.l. si sia spesso servita di canzoni francesi per realizzare adattamenti “siglistici” italiani di “anime”; cfr.
http://www.youtube.com/watch?v=mbttWZt3PFs (il commento dell’uploader del brano, in “mostra altro”).
CONTRO
1) Ispirandosi a un brano per scriverne un altro (o, ancor più, plagiando: non sarebbe comunque il caso di “Lamù”) si tende a riprendere elementi
melodici, più che semplicemente armonici;
2) L’autore del post a pag. 191 ha un nick piuttosto bizzarro (“immergobollicina”); questo, di per sé, non rileverebbe, ma considerando che in passato ci sia stato chi ha cercato di farsi beffe degli appassionati del “mistero” di “Lamù” con la pubblicazione del falso “video polacco”, per prima cosa ho provato ad anagrammare il "nome" in questione. Devo dire che il numero di combinazioni sia molto elevato; tra le altre, segnalo un “imbrogli al nemico”... questo forum, per caso, ha dei "nemici"?

Al termine di tutto ciò, vi rendo edotti del fatto che su Facebook vi sia un account, forse riconducibile a Brancucci, che pare tuttavia “inattivo”. Una settimana fa gli ho mandato un messaggio, senza ottenere risposta (cosa che non mi ha stupito).
È evidente che la mia ricerca offra
un semplice spunto di riflessione, che potrebbe forse essere raccolto per un’analisi ulteriore e più dettagliata. Inutile dire che, a questo punto, potrebbe comunque essere utile riuscire a parlare con il m. Ermavilo (Brancucci).
Scusate per la lunghezza oceanica del post, e per le mille imprecisioni che potrete riscontrare (ho scritto tutto in un paio d’ore).
Ciao!