Non sono ancora riuscito a sentirla del tutto (solo un pezzetino alla radio), ma credo che Siglomane abbia ragione nel dire che, per quanto non bellissima, è pur sempre una buona cosa che si ricanti goldrake. Certo, non sono i Cialtroni, ma che il mercato degli anime sia di "nicchia", e che chi è cresciuto con Goldrake non abbia potuto continuare la "evoluzione naturale" che lo avrebbe portato allo Z Gundam, e a tutti gli anime anni '80, e a gli anime con tematiche ancora più mature... beh, è una conseguenza della "controriforma" che si è avuta in Italia alla metà degli anni '80.
Abbiamo avuto la fortuna di vivere l'anime boom degli anni '70, non ci hanno concesso il privilegio di vivere quella successiva. Questo è solo la conseguenza di ciò.
Ecco perchè
dancasti ha scritto:
per la massa, un trentenne che va a comprarsi il cd di caraturo passa per un nostalgico raffinato, mentre un trentenne che si compra ufo robot supersigle passa per uno sfigato che ha la sindrome di peter pan, soprattutto se nei pressi della cassa c'è qualche bella ragazza
è giustissimo, ma è anche vero che questa bella ragazza della cassa... ma cosa faceva da bambina? non possedeva un televisore? ha vissuto delle emozioni? Sarà un ragionamento antipatico, ma - oh, a me pare così - non è la stessa cosa accendere il televisore e vedere il grande fratello ed accenderlo e trovarsi davanti il Baldios. Non è lo stesso! Ed infatti è assolutamente vero che
watta ha scritto:
E' vero che nei cartoni robotici nipponici c'è una grande componente evocativa per l'epoca dei samurai ma, specie per la generazione di creatori di cartoni animati degli anni '70, c'è pure una grandissima voglia di riscattarsi dall'imparentamento con il Giappone della Seconda Guerra Mondiale (soprattutto), laddove i guerrieri del Sol Levante le hanno viste di tutte, subendo, è vero, la bomba di Hiroshima, ma essendo anche imparentati coi simpatici esponenti delle SS. Quello della rievocazione dei samurai, dei ninja e così via è un tratto presente nei serial più per un fatto di tradizione che di nostalgico (e approvato) rituale di combattimento, seppur come solo elemento narrativo.
Ci sono un miliardo di esempi (in altrettanti miliardi di serie) dove è lampante la presa di posizione antimilitarista degli autori (ne faccio qualcuno fra i più famosi: "Conan", "Gundam", "Baldios", "Atlas UFO robot", per non parlare di "Capitan Harlock"...). Due serial assolutamente antimilitaristi sono anche "Daltanious" e "General Daimos", dove addirittura c'è l'elemento di disprezzo (anche umano) per le persone facenti parti degli eserciti.
Esistono anche dei cartoni animati dove, però, è considerato quasi "naturale" l'uso (nonchè l'abuso) delle tecniche militari nella vita quotidiana, ma essi sono una netta minoranza.
aggiungo: in alcuni anime la consapevolezza storica della guerra, del militarismo e della violenza è maggiore di quanto oggi venga insegnato nelle stesse scuole superiori. La puntata di Lupin III seconda serie, in cui compare quella SS, che si commuove a rivedere il suo Führer, e che dice "proletari di tutto il mondo unitevi"... beh, mi ha sempre toccato perchè è riuscita a rendere ciò che raramente allora veniva detto, e cioè le basi comuni di due ideologie opposte. Ma anocra di più mi commuoveva la storia dell'Ebreo che dava del nazista a Lupin, perchè gli voleva impedire di uccidere tutti gli SS. ancora vivi...
una sensibilità psicologica nei confronti del male che produce altro male, della violenza che spinge la vittima stessa a trasformarsi in carnefice ed a commettere atti ugualmente spregevoli..
beh, e questo sarebbe violenza militarista? per me ha ragione chi dice che Actarus dà un messaggio di pace...