Perno ha scritto:
quello che penso io è che Scollatina D'Avena ha anormalmente limitato il suo presunto
target ai bimbi, non considerando neanche negli ultimi anni (dopo decine di anni di carriera) che nel suo pubblico ci sono i trentenni e i ventenni.
Quel suo proporsi come "fatina" è totalmente fuori luogo adesso che ai "concerti" affluiscono tutti i daveniani o comunque i siglomani di tutta Italia.
Mi correggo.... in verità purtroppo la Cri non fa concerti ma fa solo quegli eventi promozionali nei supermercati (per promuovere i fivelandia) e quei tristissimi spettacoli organizzati dalla Dixan. Sempre nei supermercati.
Ma perché non le è mai balenato in mente "io sono una cantante: adesso voglio fare un bel concerto al palazzetto" - vedrà quante migliaia di fans accorrerebbero - ci sarebbero i trentenni cui piace principalmente
Nanà Supergirl, ci sarebbero i ventenni cui piace principalmente
Spank, tenero rubacuori, ci sarebbero i bambini cui piacerebbe principalmente
Doredo Doremì e
Hamtaro....
E potrebbe andare pure scollata come fanno le cantanti "normali" di oggi.
Quello che ha di diverso la D'Avena rispetto a una Tatangelo (è solo un esempio) è solo il
genere musicale, non vedo perché debba vestirsi diversamente o evitare di fare lo sguardo seducente nelle suo foto promozionali......
...e invece Cristina insiste nel proporsi solo ed esclusivamente come fatina e a non considerarsi una cantante....
ecco perché ora che la voglia di maternità irrompe da dentro il suo corpicino ormonatissimo, giunge a codeste contraddizioni quando viene intervistata......
Lettera aperta a Cristina D'Avena:
lo sappiamo che sei donna, Cristina... fallo: accòppiati e facci un bel bambino - ma prima fai un cavolo di "
Cri Emancipation Tour 2006/2007" in giro per l'Italia nelle arene e nei palazzetti - e facci commuovere ancora con le "tue" canzoni!
Finché sei in tempo.... tutte le cose che ho detto hanno purtroppo una scadenza

ti aspetto anche a Firenze con un "tutto esaurito"!
Fabio
Caro Perno,
quello che tu speri, auspichi e chiedi é molto bello e giusto, ma impossibile.
Fa parte del destino della D'avena rimanere ancorata a certe posizioni e ad una certa immagine.
Lei é stata lanciata cosí e cosí facendo ha soppiantato tutto quello che c'era prima. E questo é successo perché il mercato di Mediaset ha voluto che andasse cosí, puntando su una sola cantante, con una sola immagine semplice, chiara e lineare.
Questa cosa - come tutti sanno - ha prodotto danni alla qualitá artistica delle sigle perché, si sa - come insegna l'esperienza dell'Unione Sovietica -che senza concorrenza non c'é ricerca della qualitá.
Inoltre tutte le sigle - e sfido chiunque a negarlo - della D'Avenahanno un'unico modello, un'unica tipologia e quindi anche lei ha un'unica immagine.Che alcune siano brutte ed altre belle é cosa che adesso non c'entra niente.
Adeso é venuto il momento in cui lei paga i suoi conti. Ma, appunto, non é riciclabile in alcun modo. Sarebbe come se Gianni Morandi negli anni '60 si fosse dato al punk o al Dark.'
Cristina ha dato quello che poteva dare.Io penso sempre che un mercato piú dinamico avrebbe aiutato anche lei, ma purtroppo é andata cosí.