freinkie ha scritto:
io ho citato quella di Gigi perché proprio perché non c'entra niente col cartone.
Cominciamo a chiarire:
quando prima ho citato (accomunandole a
Tanto tempo fa Gigì) altre sigle come
Piccoli problemi di cuore,
Prendi il mondo e vai o
Curiosando nei cortili del cuore, volevo intendere sigle con un testo che potrebbe (e dico
potrebbe) essere quello di una canzone qualsiasi di musica leggera.
Ma mai e poi mai volevo intendere testi che non c'entrassero niente col cartone, perché invece è l'esatto opposto: tutti questi testi calzano a pennello.
E Gigì più che mai. Non so Freinkie se tu abbia avuto la fortuna di alzarti alle 6 del mattino nel 1995 per vedere l'
unica messa in onda di
Tanto tempo fa Gigì, evidentemente no se dici
proprio perché non c'entra niente col cartone, perché la sigla non fa che raccontare la storia del cartone animato.
Mi permetto di citare un vecchio post di
cavaliere:
(...) trovo invece senza senso le critiche e le affermazioni nei confronti della terza sigla (rimasta per anni inedita) : non è pessimista o mielosa, ma ritrae soltanto la trama dell'anime! il cartone parla di un mondo "pulito" e positivo poi, non ricordo le motivazioni, il mondo della fantasia (quello governato dalla famiglia di Gigì) si distacca per colpa degli umani e compito di Gigì e far in modo che questi due mondi tornino a coesistere 
(...) la trama del cartone (e quindi della sigla) fa riferimento a una storia del mondo "fantastica", in pratica una specie di Eden
non infognatevi in discorsi sul dopo guerra o come si stava 50 anni fa. la trama del cartone parla di un mondo fantastico in cui tutto era positivo, magari camminavano pure sull'acqua
al quel passato (inventato) fa riferimento e non al nostro mondo o a come lo intendiamo noi. un regno magico nel vero senso della parola.
Ecco tutto.
freinkie ha scritto:
Francamente ritengo che la sigla debba avere una sua identità.
Come scritto sopra l'identità di
Tanto tempo fa Gigì è chiarissima, il testo è la trama del cartone animato, la musica fu scritto da Enzo pensando al cartone animato.
Tralasciando Gigì che quindi non rientra in questa categoria, il discorso che fai sull'identità non pregiudica il successo di una sigla.
Secondo te allora la maggior parte delle sigle degli anni '80 non avrebbero identità? La vera identità di
Yattaman sarebbe
Tom Story? E l'identità di
Candy sarebbe
Lassie? Non parliamo di
Chappy, che è stata riciclata da
Banner lo scoiattolo, due serie che non hanno niente a che fare tra di loro.
Anche se l'identità di certi pezzi è stata venduta, il successo di quella nuova non è stato pregiudicato.
freinkie ha scritto:
E questo si vede dal fatto che dopo venti anni ci ricordiamo di Mila e Shiro e La stella della senna e fra venti anni nessuno si ricorderà la canzone di Gigì
Ti credo!

Il tuo paragone non sta né in cielo né in terra.
Tanto tempo fa Gigì è una serie trasmessa nel 1995 solo una volta alle 6 del mattino, la sua sigla non fu nemmeno pubblicata in disco se non dopo 10 anni; come puoi pretendere che qualcuno (oggi, domani, fra 20 anni) si possa ricordare di questa sigla come invece si ricorda di
Mila e Shiro, una serie replicata annualmente in orario di punta?
Vuoi fare un paragone obiettivo con una di quelle sigle che giudichi
anonime? Prendi allora
Piccoli problemi di cuore, questa serie è stata addirittura replicata molto meno rispetto a Mila, ma in quanto a successo siamo lì. Grande, grandissimo è il successo di questa sigla (e serie), ormai simbolo di una generazione. E tra vent'anni ti posso assicurare che questa sigla/emblema sarà ancora amata e apprezzata da molti.
Quindi il tuo discorso sulla presunta anonimia di queste sigle (quelle citate da me, non Gigì che non rientra in questo genere di sigle) non regge. Altrimenti
Piccoli problemi di cuore sarebbe rimasta nell'anonimato,
Planet O oggi non sarebbe ricordata da nessuno e nessun giapponese si ricorderebbe delle (
eccelse) sigle di
Maison Ikkoku.
E ti prendo come esempio queste ultime sigle. Lunlun dice che la base di Oscar potrebbe andare bene per D'Artagnan. Ora, tralasciando il discorso dei riciclaggi anni '80 e di quelli esteri, una qualsiasi delle sigle di Maison Ikkoku sarebbe potuta essere sigla di una qualsiasi di queste serie:
· E' quasi magia Johnny
· Kiss me Licia
· Piccoli problemi di cuore
· Curiosando nei cortili del cuore
· Le situazioni di Lui e Lei
ceteraque ceteraque ceteraque.
E quindi la risultante sarebbe che
Suki sa è una sigla anonima? La sigla italiana di
Piccoli problemi di cuore e la sigla giapponese
Suki sa di Maison Ikkoku sono della stessa pasta, per testo e musica.
E questo è un merito.
Tarrasque ha scritto:
OK, però spiegami. Perché TU puoi permetterti di dire che obiettivamente questa canzone NON E' scarsa, mentre IO devo limitarmi a dire le mie opinioni?
In realtà l'ho già detto, ma lo ridico volentieri.
La sigla italiana di
Curiosando nei cortili del cuore, scritta da Franco Fasano nel 1998, è
obiettivamente un'ottima sigla perché è estremamente curata e elaborata in ogni minimo dettaglio, dall'arrangiamento abbastanza ricco e d'atmosfera, alla melodia ben studiata (intro, strofe, ritornello, ponti vari), dalla linea vocale principale ai vari cori e controcori in tonalità diverse, dagli intrecci vocali dell'interprete con le bambine all'assolo di sax verso il finale, dai particolari d'effetto (il battito del cuore incastrato con il sax all'inizio) alla performance dell'interprete, che usa una voce sensuale e pulita dai virtuosismi che spesso fa.
Era per questo che prima ho sottolineato che la composizione di questo pezzo è avvenuta in un lasso di tempo non breve, perché serviva il tempo materiale per elaborare tutti i particolari citati sopra.
Un pezzo con queste caratteristiche non può obiettivamente essere definito
scarso, perchè mentre
mi fa schifo è un'opinione,
scarso è un giudizio tecnico.
Un pezzo può essere o
elaborato o
scarso (dal dizionario:
che è o appare in quantità o in misura inferiore rispetto alla norma o a quanto è necessario o desiderabile; insufficiente, limitato), non può essere tutt'e due.
Se particolari citati prima (arrangiamento ricco; melodia abbastanza intricata tra intro, strofe, ritornelli e vari ponticelli; intreccio tra linee vocali di varie tonalità; cori e controcori; effetti sonori d'impatto; assolo strumentale; interpretazione pulita priva di squittii), che non sono una mia opinione ma ci sono realmente, lo rendono un pezzo elaborato, allora, obiettivamente, non è scarso.
Ecco perchè questo pezzo non può essere definito
obiettivamente scarso.
Quando ero piccolo lo odiavo, non l'ho mai considerato (se è per questo detestavo anche la serie, i cui disegni mi facevano letteralmente paura), quindi non mi stupisco che pezzi di questo genere musicale non piacciano, visto che fino a 4/5 anni fa lo detestavo anche io (seppure ora l'opinione si sia ribaltata); ma non mi sarei mai e poi mai azzardato di definirlo scarso, perché sarebbe stata una non verità e avrebbe mancato di rispetto al lavoro dell'autore, lavoro che, vista la particolare e curata elaborazione del pezzo, non è stato scarso, anzi.
È il termine che non va bene.
Se a Franco gli vai a dire che (per vari motivi) la sua sigla ti fa schifo rispetterà con serietà la tua opinione, se gli dici che questa sua sigla è scarsa probabilmente ti riderà in faccia.
E' solo questione di onestà riguardo certe sigle di un certo periodo storico e il lavoro di certi autori.
Per quanto mi faccia schifo
L'isola dei Robinson (che proprio non sopporto) non potrei mai dire che questo pezzo di Zara sia scarso, perché so riconoscere che musicalmente non lo è e lo ammetto senza difficoltà. Gli effetti usati, l'atmosfera cupa, la melodia stessa (troppo campagnola) e l'arrangiamento mesto non mi attirano, anzi mi sono (in questo caso) insignificanti. Ma come potrei dire che è una sigla scarsa? Non sarei affidabile né obiettivo.
Sarebbe ora di riconoscere l'ottima fattura (questo non vuol dire che debbano piacere) di molti pezzi coevi a Gokinjo; non può essere all'occhio comune sempre e solo
Slayers (che manco mi piace tanto) l'unica sigla decente di quel periodo storico, la maggior parte dei pezzi di Franco è obiettivamente della stessa fattura e qualità artistica della sua Slayers e su questo non ci sono dubbi né artistici né qualitativi né tecnici.
Non metto in dubbio che tu Tarras abbia avuto il
dispiacere di ascoltare tutte le sue sigle, ma mi risulta assurdo che tu possa spendere parole buone per la sua Slayers, mentre il resto sarebbe scarso. Visto che la maggior parte dei suoi pezzi è qualitativamente la stessa, o anche Slayers è un pezzo scarso o gli altri non lo sono. Ci deve essere qualcosa che non va.
Se il tuo ascolto, però, ti ha fatto dire che il sax di certi pezzi è finto, allora la risposta ce l'ho, non so come e cosa tu abbia ascoltato.
Non sarebbe meglio non addentrarsi a esprimere giudizi tecnici su questi pezzi ascoltati male? Non mi sognerei mai di esprimere un giudizio tecnico su un pezzo ascoltato mezza volta (con esito emotivo negativo), perché così facendo anche la miglior sigla potrebbe risultare una ciofeca.
Questo (conoscere bene prima di permettersi di dare giudizi) bisognerebbe farlo sempre (per rispetto in primis) e i giudizi dati dovrebbero essere ben giustificati (sempre per rispetto del giudicato).
Ma pare che riguardo questi pezzi nessuno lo faccia mai e molti si divertano a uniformarli all'unisono sotto un giudizio negativo.
Ti voglio ricordare Tarras che i voti agli alunni si mettono a fine anno scolastico, non dopo il secondo giorno di scuola, neanche dopo il terzo.
