Mitokomon ha scritto:
Ma comunque, quoto in toto il buon Yusaku!
Non avevo mai associato le due canzoni, ma è in effetti vero: entrambe riescono, in due contesti diversi, in due storie diverse, con diverse sensibilità e con diverso stile, a dare uno stesso messaggio di "completezza". Unito con un velo di malinconia che non gusta affatto. E' vero, non stona nulla.
Esatto, penso che per quanto diverse (Pat è cantata dalla piccola Alessandra, mentre Ken da Maioli; Pat ha il testo di Loriana Lana, Ken invece quello di Macchiarella; Pat è uno shoujo sportivo, Ken uno shonen di lotta), sia un vero godimento per i nostri timpani ascoltarle una dopo l'altra sul TiVulandia2 (rispettivamente sono la traccia 13 e la traccia 15) con in mezzo, guarda caso,
Peline Story che ho sempre pensato fosse il connubio perfetto tra la sigla di Pat e quella di Ken.
Nella sigla di Peline, infatti, c'è la stessa melanconia, la stessa sensibilità (per usare un tuo termine), lo stesso senso di completezza che c'è nelle altre due.
Se ci fosse in mezzo un'altra sigla non sarebbe la stessa cosa, per me.
Hiroshi ha scritto:
Qundi torno a Spectra, e chiedo a Yusaku: quanto pesano per te i testi delle due sigle? E le storie dei cartoni? Insomma, quanto pesa la creativita' di Maioli, quanto l'abbinamento con i parolieri giusti e i cartoni giusti?
Credo che ciò che pesa profondamente sia l'intesa che uno raggiunge con l'autore. Se comprendi la musica di un autore fino a farla tua, cominci a capire i particolari e gli accorgimenti usati fino a riconoscere il tocco del creativo e quello che vuole esprimere, perché poi alla fine il tocco di Maioli è inconfondibile, ma se ciò che vuole esprimere Maioli è la stessa cosa che vuole esprimere un altro autore allora si crea un'affinità tra i vari pezzi.
Questo per dire che nonostante siano pezzi molto diversi, a me evocano le stesse emozioni. Nell'insieme in cui io inserisco
Ken,
Pat e
Peline inserirei ugualmente una qualsiasi delle altre sigle di
Vito Tommaso, inserirei
Mimì e le ragazze della pallavolo di
Macchiarella,
Cybernella di
Lopez,
I bon bon di Lilly di
Detto... ma non potrei mai inserire
Gigi la trottola o
Daltanious, nonostante l'affetto che io provi per questi pezzi sia esattamente lo stesso.
Questo perché secondo me ognuno percepisce la musica in maniera diversa, così come ognuno percepisce la realtà in maniera diversa. Io tendo a crearmi degli insiemi di cose "simili" ovvero di cose che mi danno la stessa percezione; per cui se guarda la coppa davanti a me sulla scrivania potrebbe venirmi da pensare a quando ero piccolo, al paese dove la rubai, al cugino di secondo grado al quale la rubai etc. etc.
Lo stesso accade con le sigle, se penso a Ken, mi viene inevitabilmente voglia di ascoltarmi Pat o Peline o Mimì o Lilly o Cybernella o Maghetta Sally aut cetera aut cetera.
Tutto qua, alla fine per me Maioli (così come il tocco musicale di Macchiarella o quello di Fasano) è un genio, perché lo percepisco tale, ma ad altri potrebbe giustamente non fare né caldo né freddo.
E ora è meglio che vada a dormire.
