Volevo trascorrere un fine settimana a Colonia, e quale momento migliore di questo?
Approfittarne per ascoltare il buon
Marco Pellitteri dal vivo, relatore in un convegno internazionale sui manga, organizzato dall'Istituto di Cultura giapponese di Colonia:
Qui il sito del JKI con la manifestazione.
Il nostro “sociologo animato” ha parlato (titolo della sua relazione in lingua inglese:
Manga in Europe: A short study of market and fandom) del mercato del manga in Europa, presentando alcuni dei risultati del progetto «Manga network» coordinato da Jean-Marie Bouissou, che presiedeva la seduta di ieri pomeriggio.
L'analisi era condotta sulla base delle risposte date dagli «hardcore fans» ad un questionario relativo al loro rapporto con i manga, e si focalizzava sui paesi di Francia, Germania, Italia e Svizzera,
È stato molto interessante: da un lato ad esempio ha evidenziato la differenza tra il fenomeno manga in Francia/Italia/Svizzera e quello in Germania: in quest'ultimo paese i manga sono diffusi soprattutto tra i giovanissimi e tra ragazze, mentre negli altri paesi, come appunto nel nostro, è più equamente distribuito tra generazione e tra sessi.
E questo è anche da mettere in collegamento con il fatto che non c'è stata una grande diffusione di anime nella tv tedesca (o che è stata molto controllata).
Interessante anche il fatto che il modo femminile di recepire il manga è meno tradizionale di quello maschile, orientato prevalentemente sulla lettura, e cioè coinvolge fenomeni più sociali e comunitari, come il cosplay, il vario fandom etc.
Infine, la presentazione dei dati e delle percentuali ha mostrato un altro aspetto assai simpatico: la maggior parte delle risposte evidenziava come il fenomeno manga non venga vissuto dai fans come un mero fatto individuale, ma sociale, che coinvolge tutto il gruppo di amici e, in quelli più adulti, anche il nucleo fmailiare.
Sopratuttto, esso ha un impatto positivo, in termini di autoconsapevolezza, su ciò che si ritiene di imparare o di aver imparato sul mondo e sulla gente, noché, tra i più giovani, sulla propria maturazione personale (addirittura, con stupore di alcuni partecipanti, anche sul fatto che «si imparano nuovi valori»!).
E questo perché, rispetto all'immaginario fantastico “occidentale”, le storie manga - siano anche fantasy o fantascientifiche - vengono percepite più vicine alla vita reale.
La discussione è stata anche divertente, ma gli spunti sono stati tanti, e penso che il Pellitteri stia ancora spiegando.
Nel complesso, dunque, molto divertente ed interessante. È sempre emozionante, del resto, sentirsi parte di una statistica...