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Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artistica
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Pagina 1 di 2

Autore:  Teo Teo [ sab 25 set 2010, 21:05 ]
Oggetto del messaggio:  Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artistica

Premetto che ho scritto spinto dall'impulso dell'emozione, non ho fatto ricerche con cerca e spero di non ripetermi ( sorry, se mi inondate di link, bè scusate, grazie ).

Lo spunto è stato il commento di fangian sul topic del film dei gatchaman ( e di come soprattutto i primissimi doppiatori italiani fossero in origine attori consumati di teatro ), e un vecchio topic ( non mi ricordo assolutamente quale ) in cui si parlava di doppiaggi e ridoppiaggi, puntualizzando il fatto che l'adattamento moderno è forse più letterale/fedele all'originale ma generalmente più "freddo", paragonandolo a certe traduzioni più recenti di classici della letteratura greca e/o latina che sono certamente più letterali ma meno "piacevoli" per i ragazzi che le leggono per la prima volta ( rispetto invece alle traduzioni in uso per la scuola negli anni 60/70/80 ).

Senza entrare nel merito della questione adattamento e/o ridoppiaggi, voi sapreste descrivermi le caratteristiche del doppiaggio vero e proprio ( cartonesco o meno ) degli anni d'oro?
Innanzi tutto, il periodo d'oro possiamo dire che va dagli anni 40 agli 80?
Quali caratteristiche ( nel senso prettamente artistico ) aveva, paragonato magari a quello odierno?
E' vero che all'epoca tutti i doppiatori avevano comunque fatto ( chi più chi meno ) esperienze extra doppiaggio ( teatro, tv o altro )?

A me personalmente ( guardando i dvd della stormovie dove ci sono parecchie testimonianze raccolte, molto belle, mi mancano quelle di creamy e di starblazer ) colpisce "l'impronta vocale".
Non ho le competenze tecniche nè le capacità descrittive per farlo, ma mi sento di affermare che le voci del periodo d'oro erano molto più riconoscibili di quelle di oggi.

Esempio? ho rivisto sul digitale terrestre ( non so che canale ) una puntata di fantasiland, ed ho subito collegato la voce di tatoo a chosa di Bia, quella del sigr rork a quella di un altro personaggio dei cartoni ( mi pareva aran banjo ) e quella di un personaggio della puntata a quella di commander.
Tralasciando l'effetto nostalgia o memorabilia, oggi faccio fatica ( pochi casi a parte ) a ricollegare le voci nuove, mi paiono più "ordinarie" ( senza offesa! ).
Oggi ( sempre in via del tutto generica ) le voci non paiono più spersonalizzate ( e parlo anche dei cosiddetti caratteristi )?

Ci sono casi ( credo pochissimi ) di doppiaggi del periodo d'oro che, seppur ben fatti e artisticamente ineccepibili, non erano proprio "azzecati" ( al di là se poi fosse stato fatto un ridoppiagio o no, non è queta la cosa più importanate )?

A voi non piacerebbe in questo topic descrivere le vostre impressioni o descrizioni ( possibilmente unicamente artistiche ) riguardo al periodo d'oro del doppiaggio, per favore magari facendo contrapposizioni tra quel periodo e questo periodo ma EVITANDO le solite diatribe doppiaggi/ridoppiaggi?
Anzi, io credo che così il lato artistico del doppiaggio sia più libero di essere argomentato liberamente.

Io ad esempio mi sento di dire che il doppiaggio, da parte anche dei professionisti moderni, è certamente ben fatto e preciso ma più asettico; non sto dicendo che non siano bravi, anzi, magari anche a loro ( e forse impedito od osteggiato da parte dei responsabili di doppiaggio odierno o delle case di produzione che lo commissionano ) piacerebbe dare più sfumature all'inflessione o alla dizione dei loro personaggi, insomma più "colore"...

Autore:  Mitokomon [ dom 26 set 2010, 0:09 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Ottimo topic, bell'argomento, mai a sufficienza sviscerato.
Fa.gian è un esperto, e molti esperti ci sono nel forum che possono dire la loro sulle caratteristiche tecniche.
Io ti posso dire le mie impressioni, che sono ovviamente condizionate dalla mia età e dalla mia esperienza personale (diciamo "girellara"). Ma sono pur sempre quelle di un appassionato che ha seguito un po' tutto.

Sottopongo alcune riflessioni, che magari possono avere una risposta.
Da molte parti, negli anni passati, ho sentito dire: "in Italia abbiamo il doppiaggio migliore"; negli ultimi anni sento dire, sempre più frequentemente, "il doppiaggio è sceso di qualità".
Qualcosa dunque deve essere successo. Semplice passaggio di moda? Beh, possibile, ma inverosimile.
Molto dipende dai tempi, questo lo noto anch'io: quando ho visto la versione originale di Happy Days mi sono stupito della differenza con la versione nostra: il Fonzie originale è molto più caricaturale, usa un forte linguaggio gergale, è una voce acuta e graffiante, molto più "frenetica".
Semplicemente, corrispondeva al personaggio.
I nostri doppiaggi negli anni 70/80 invece ne hanno fatto un personaggio sempre cool, ma estremamente più carismatico.
Oggi, probabilmente, non lo doppierebbero così, ma molto più fedelmente all'originale. Col risultato che, ovviamente, di Fonzie non avremmo forse l'immagine che la mia generazione ha avuto.

Un secondo esempio, è tratto da uno degli anime che secondo me ha uno dei più bei doppiaggi, ovvero Jeeg Robot d'Acciaio. Nella puntata "rivolta al centro della terra", L'imperatore del Drago uccide il ministro Mimashi, gridandogli (mentre lui cercava di dire che "non ho fatto altro che difendere i sacrosanti diritti della regina Himika") un "TACI, CANE!", con un tono talmente crudele e autoritario che, da bambino, mi impressionò tantissimo.
E non è solo l'adattamento (che, certo, migliora l'originale), ma proprio l'interpretazione. Tutta la scena è molto teatrale, e la voce, da sola la riempie.
Eppure, ho visto tutto Evangelion, che certo non ha scene meno drammatiche, o addirittura Death Note, che ne presenta di più drammatiche. Ma, per quanto quest'ultimo sia ben fatto, a parte un paio di scene, in nessuna di queste ho notato lo stesso impatto vocale.

L'altro esempio che mi ha molto colpito, però, va piu indietro, e realtivizza invece l'idea che ci sia un unico doppiaggio "d'oro" 40/80. E cioè, Biancaneve.
Io avevo sempre visto Biancaneve con il doppiaggio con cui circolava ancora negli anni '80, ovvero il penultimo. Ho avuto la possibilità – se ne è parlato in un topic, magari lo riporto su – di vedere il doppiaggio originale anni '30.
Ebbene, ci crederete che nell'ascoltare la voce della Regina ho avuto la stessa impressione di quanto raccontavo a proposito di Jeeg? Era una voce autoritaria, crudele, ferma ed incredibilmente bella, in nulla paragonabile a quella per me classica, semplice, cattiva, ma molto più mite.

Una voce femminile veramente autoritaria e crudele era ancora concepibile negli anni '40, come una voce maschile veramente crudele ed autoritaria lo era nei '70, o è solo un caso?
Non può non dipendere da chi fa il doppiaggio, e da quale formazione questi ha ricevuto. Un attore di teatro, un attore televisivo, un doppiatore puro si comportano in modo diverso.
Eppure credo che il discorso sia più complesso, ed andrebbero forse presi in considerazione più "periodi"...

Autore:  Fa.Gian. [ dom 26 set 2010, 7:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Grazie dell' "Esperto", Mito, ma non lo sono. :roll:
Anzi sul forum del doppiaggio sono meno dell'ultima ruota del carro. :oops:

Sentendo parlare gente come Fabrizio Mazzotta, che a oggi è forse quello che il grande pubblico può maggiormente considerare un doppiatore "classico", ma che è anche adattatore di provato acume (ha fatto "Mordimi", la parodia di "Twilight", vedendosi i film e leggendo i libri, per non sbagliare le citazioni) ci si accorge che oggi sono aumentate esponenzialmente, le ingerenze dei committenti.

Negli anni 'd'oro' i committenti del doppiaggio chiedevano "solo" che il film (o serie, TF, cartone....) avesse successo, ma si affidava ai professionisti, certo che avrebbero fatto tutte le scelte necessarie a garantirlo.

Oggi ci sono invece esperti di marketing che pretendono di spiegare ai professionisti perchè debbano scegliere un artista piuttosto che un altro (drammatica la scelta dei "talent", solo perchè un nome di richiamo in cartellone porterebbe più succubi televisivi a vedere il prodotto -____-) oppure perchè edebbano adattare in un modo piuttosto che un altro.

Trattandosi di un lavoro creativo, DEVE essere garantito ai professionisti, la libertà necessaria a renderlo nella lingua di destinazione, senza ingerenze di alcun tipo
Può darsi che sia un flop o un successo, ma questo deve dipendere esclusivamente dalle scelte del professionista chiamato a farle. Se così non è si finisce col dividere i successi, e non i fallimenti, e questo è fristrante per chiunque.

PS:
Piccola nota sulla voce originale anni '30 di Grimilde: Tina Lattanzi all'epoca era interprete teatrale shakespereana, memorabile la sua Lady Macbeth nel film di Orson Welles sul dramma omonimo, è ovvio che nel personaggio ci abbia infuso tutto quell'ardore e quella sensualità propria del personaggio (lo stesso Disney chiese che Grimilde fosse realizzata come un misto tra Lady Macbeth e il Grande Lupo Cattivo :P ).

Queste scelte oggi sarebbero impensabili, col risultato che spesso si tende a fare una cosa come "Shaolin Soccer", piuttosto che come "Frankenstein Junior". :cry:

Autore:  Weiss [ dom 26 set 2010, 11:06 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Ma quel primo doppiaggio anni '30 dove lo si puo' ascoltare/vedere?

Autore:  Teo Teo [ dom 26 set 2010, 12:49 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Da quel che ricordo, il primo doppiaggio italiano integrale è stato recuperato e preservato da un appassionato ma la stessa Disney ( non se se la sezione italiana o quella "centrale" nè in veste di quale figura professionale ) ha deciso che non le serviva e quindi ha rifiutato la sua pubblicazione in una qualsiasi edizione in dvd.
Se non sbaglio c'è un topic dedicato ( o un link all'interno di qualche topic dedicato ai doppiaggi ).

Mi interessa molto quello riferito da Mitokomon: l'interpretazione e l'impatto vocale.
Potete dirmene di più?


Il periodo d'oro, seppur delineato tra anni 40 e 80, può essere suddiviso in "periodi" o altro?

Quali differenze, pur nel periodo d'oro, esistevano tra il doppiaggio romano e quello milanese ( sempre artisticamente parlando )?

Secondo voi quali sono i motivi della generale omologazione del doppiaggio?
Come riferito da fan gian, l'ingerenza delle case commissionatrici/i doppiatori "improvvisati" tali?

Faccio un esempio di fantasia.

Io ho un film/telefilm/cartone odierno e vengono scelti doppiatori e direttore del doppiaggio tutti professionisti del periodo d'oro; facciamo nomi? Mazzotta, Guadagno, Cericola, De carolis, Rossi, Ward, Malaspina, Locuratolo, Galli, Manfredi, Fanfani ecc... ( insomma, la crema dei doppiatori ancora in attività del periodo d'oro, senza distinzioni tra roma/milano ).

Pur trattando un soggetto moderno, secondo voi il risultato finale sarà comunque buono ( "stile" del periodo gold ) o può dipendere appunto da scelte dettate dall'alto, in cui anche un cast così "d'oro" può fare ben poco per migliorare la situazione?

Autore:  MrManga [ dom 26 set 2010, 13:10 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Weiss ha scritto:
Ma quel primo doppiaggio anni '30 dove lo si puo' ascoltare/vedere?

eccoti uno spezzone 8)

per l'argomento in questione ci sarebbe così tanto da dire che non saprei da dove partire, ad ogni modo provo a buttar giù 2 righe:
io non posso fare molti termini di paragone, ma esempi lampanti di doppiaggi nuovi e vecchi se ne possono avere dai ridoppiaggi di serie storiche (daitarn III, zambot 3, bem, film dei cavalieri dello zodiaco, eccetera eccetera...) io ho sempre notato (come già detto) molta più caratterizzazione anche nelle singole voci dei doppiaggio storici, dove però vi era una totale carenza di adattamenti fedeli, ciò da piccolo non mi impediva di emozionarmi per scene epiche doppiate magistralmente (specie per episodi dei cavalieri dello zodiaco, a mio modesto parere il miglior doppiaggio che un'anime possa mai aver avuto a livello di voci e di emozioni) dove ancora a distanza di anni si hanno i brividi, però sapete regà? gli anni passano per tutti, ahimè quando ho sentito Hades che è la serie più recente dei cavalieri dello zodiaco, tante cose erano cambiate, stessi doppiatori (o almeno la maggioranza) erano presenti, ma era morto lo storico direttore del doppiaggio, l'adattatore dei dialoghi che c'era dell'epoca adesso si occupa d'altro, non era più la stessa cosa e anche se apprezzo immensamente lo sforzo che hanno profuso, il risultato è stato nettamente inferiore.
ad ogni modo i doppiaggi storici brillavano per carismaticità, vogliamo mettere gli urli che cacciava fuori peter ray quando si scagliava contro uno zack negli anni 80 rispetto al doppiaggio più recente del 20esimo secolo? non tolgo la bravura di nessuno dico soltanto che al Gundam d'epoca era dedicata una maggior attenzione sulle interpretazioni, talvolta grezza, ma che funzionava bene (non parlo di adattamento per me è un'argomento da sincere e totalmente a parte) il Gundam doppiato nel 20esimo secolo, è ben curato perchè dice in italiano passo passo ciò che era in originale, ma è solo doppiato e basta.
c'è chi ha citato Death Note che io ho trovato molto buono in italiano, ma in giapponese è nettamente superiore, semplicemente perchè è una serie dalle atmosfere talmente particolari che quì non doveva essere buono ma eccellente e per diversi aspetti per me non è stato così.
altri esempi di carismaticità? semplicemente Renzo Stacchi quegli urli che faceva nel daitarn III spettacolari e la sua voce era proprio quella di Haran Benjo, Massimo di Ambrosis è un'artista a tutto tondo, ha pure una bella voce eroica, semplicemente hanno sbagliato a metterlo sul pilota del Daitarn III :wink:
poi ci son casi e casi, non ci dimentichiamo gli storici doppiaggi dei cartoni animati della warner bros (duffy duck, bugs bunny, gatto silvestro...) dove all'epoca le voci le davano caratteristi eccezionali come franco latini e nino scardina per citarne solo 2, ad oggi sono stati doppiati tutti ex novo sotto la direzione di un'ottimo Massimo Giuliani che ha lasciato inalterata per molti versi l'atmosfera che si respirava all'epoca ma che non ha saputo eguagliare le capacità vocali dei doppiatori storici.
in sostanza regà una volta parlando con Renzo Stacchi lui disse (più o meno) "se ridoppiano i film western degli anni 40-50 non avranno mai gli stessi risultati, perchè oggi non c'è la cultura dell'epoca e sarebbe uno storpiare ciò che quell'epoca di ha consegnato" potranno esse più fedeli agli originali, ma sarebbe un doppiaggio nuovo su un prodotto vecchio che per quanto ci si possa impegnare mai verrebbe fuori la stessa cosa.
sugli adattamenti apro e chiudo una piccola parentesi, son pochi i direttori come mazzotta che si leggono libri e si documentano sul serio su ciò che stanno doppiando per non sbagliare citazioni e fare un lavoro molto accurato, o aldo stella che sanno realmente a ciò che stanno lavorando, dall'epoca c'è una sostanziale differenza, adesso c'è internet e reperire informazioni di qualunque genere è molto MOLTO più facile, all'epoca magari venivano pretesi doppiaggi in tempi brevi e mancavano fisicamente gli adattamenti (tipo devilman, doppiato magistralmente da soli 3 doppiatori che hanno tenuto su ben 39 episodi, con il povero Massimo Corizza che si imbarcava un'episodio e mezzo per ogni turno di doppiaggio) ma che coi mezzi dell'epoca hanno reso l'atmosfera divertente del cartone animato, ma che erano totalmente privi di adattamenti fedeli...
regà ho detto tutto e niente, mi rendo conto di aver scritto un'accozzaglia di cose magari messe a casaccio, ma è un'argomento veramente troppo vasto, io me fermo quì.
buon proseguimento, ciao ciao.

Autore:  Teo Teo [ dom 26 set 2010, 13:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Guarda che ti sei espresso benissimo!

Solo che vorrei evitare le solite diatribe doppiaggi/ridoppiaggi, altrimenti ho la netta sensazione che le energie vengano sprecate nella "lotta" e non nella descrizione squisitamente artistica del reale ( o presunto tale ) valore dei doppiaggi ( siano essi per film o telefilm o cartoni ) del periodo che va dagli anni 40 agli anni 80.

Per esempio, una cosa che mi ha colpito che hai scritto è che i doppiaggi dell'epoca erano generalmente più caratterizzati/personalizzati e sapevano maggiormente EMOZIONARE.
Inoltre erano più carismatici

Un'altra cosa che hai segnalato è il fatto che anche i doppiaggi ( però anche qui si tratta di ridoppiaggi! uffa! e va bè, faccio uno strappo alla regola ) odierni dei looney toons, seppur ben diretti proprio da un "boss" del doppiaggio degli anni d'oro ( massimo Giuliani ), è inferiore artisticamente parlando rispetto a quelli più vecchi.

Vorrei evitare anche di parlare di adattamenti, altrimenti anche qui si instaura un circolo vizioso negativo; però per completezza, qualcuno di voi è a conoscenza di un adattamento ( va bene film o telefilm o cartone, magari americano, così non abbiamo grossi problemi con la lingua e/o cultura d'origine ) e conseguente doppiaggio dell'epoca fatto "ad hoc", giusto per far capire il punto che voglio evidenziare, e cioè che a parità di adattamento fedele oggi nel doppiaggio è carente il lato artistico, maggiormente nell'interpretazione vocale/caratterizzazione?

Autore:  Fa.Gian. [ dom 26 set 2010, 14:52 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Cita:
qualcuno di voi è a conoscenza di un adattamento ( va bene film o telefilm o cartone, magari americano, così non abbiamo grossi problemi con la lingua e/o cultura d'origine ) e conseguente doppiaggio dell'epoca fatto "ad hoc", giusto per far capire il punto che voglio evidenziare, e cioè che a parità di adattamento fedele oggi nel doppiaggio è carente il lato artistico, maggiormente nell'interpretazione vocale/caratterizzazione?

Facile: "Le avventure di peter Pan"

La versione del 1953 è stata curata da Roberto De Leonardis, l'adattatore di tutti i maggiori successi Disney (e non solo, ha fatto anche "L'esorcista" e "Frankenstein junior"), nel 1986 venne rifatto con voci moderne, del Gruppo Trenta, e non avendo lo script vennero riscritti i dialoghi... a orecchio

Così quando Spugna canta "... drin, drin,drin. Il CRO-COCCODRILLO sta giù ad aspettar/ che il Capitano caschi per mar....", nella versione moderna è diventato un orrido: "...drin,drin, drin. il CAPOSQUADRIGLIA sta giù a aspettar/ che il capitano caschi in mar..."
E notare che basta confrontare il solo Capitan Uncino, per avere un'idea dei due livelli di adattamento, visto che mettiamo a confronto due MOSTRI come Stefano Sibaldi (la voce ufficiale di Danny kaye, lo Stregatto di Alice, o lo Smilzo di "Don Camillo", tanto per avere idea della voce) e Giuseppe Rinaldi (la voce ufficiale di Peter Sellers, Jack Lemmon e del Sig. Banks in "Mary Poppins").
Sibaldi ne esce vincitore 100 a 1, contro quello che è unanimemente considerato invece il miglior doppiatore e il più versatile caratterista della storia del doppiaggio nostrano.


Versione originale 1953, sentite come Sibaldi passa da subdolo a rabbioso in pochi istanti, ricamando una personalità melliflua, ardente e coinvolta


Versione rifatta 1986, l'immenso Rinaldi che invece deve accellerare per stare dietro a un doppiaggio ggggiovane, arrivando troppo presto alla fine delle frasi (cosa che però si nota molto di più in altri punti, quando ad esempio spiega il suo piano per "scaraventare Peter via dall'isola per l'eternità... per l'eternià" sic -__-)

Versione 1986


Versione 1953

Per un ulteriore confronto, suggerisco i primi 3 film dei cavalieri dello Zodiaco, cui accenna anche MrManga.
Le prime versioni sono quasi tutte adattate dallo staff ordinario (tranne il terzo che ha un doppiaggio pirata precedente a quello normale)
Quando vennero ridoppiati vennero messi assieme doppiatori storici come Giorgio Locuratolo su Aquarius, Cinzia De Carolis su Lady Isabel ecc. ...

Il risultato per quanto buono è agghiacciante, con voci "aliene" e coinvolgimento nullo.
E il problema è PROPRIO il confronto tra le voci "ufficiali" e quelle "rifatte"
Nell'epoca d'oro simili avvicendamenti non ci sarebbero stati MAI
Era possibile che un attore cambiasse voce in film diversi, ma mai che lo stesso film avesse diversi doppiaggi, quindi si permetteva a una versione di sedimentarsi nell'immaginario, divenendo la versione ufficiale, nei limiti di QUEL singolo film
Oggi non sai mai che versione ti capiterà, accendendo lo schermo, ovvio che alla fine il coinvolgimento si spezzi.

E in tutto questo i doppiatori, poveracci, non hanno gran colpa, dato che sia allora che oggi c'erano bravi professionisti, bravi direttori e pure pessimi mestieranti.

Autore:  FDiv88 [ dom 26 set 2010, 16:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

uhm..do un mio parere personale: confrontando una serie meno recente come "Georgie" ed una recente come "Romeo x Juliet", tutte e due storie che ho trovato bellissime, toccanti e commoventi a livello di doppiaggio la voce di Georgie mi emoziona di più rispetto quella di Juliet (che sicuramente è doppiata molto bene, mi piace come voce e come recitazione però la voce di Georgie e il modo in cui è interpretata mi emoziana di più che non vuol dire che Juliet non mi abbia emozionato ma l'interpretazione di Georgie lo ha fatto di più)

Questo l'ho detto anche su unaltro topic, è giusto continuare a chiamare i doppiatori professionisti ma se un talent è bravo e sa doppiare allora gli si può dare anche un esperienza in più anche per arricchirsi..basta che questo conviva con il dare molto spazio a chi è professionista ed ha più esperienza ma trovo giusto aprire le porte a chi sa fare, l'importante è che ci sia un buon risultato.

Per quanto riguarda le voci di doppiatori nuovi io riesco a riconoscerle se sentite in opere diverse (ad esempio la voce di Olivia della serie "Flor speciale come te" mi è capitata di riconoscerla anche in altri telefilm, trovo che sia una voce particolare (la doppiatrice è "Valentina Mari" che è anche la voce di Lucy in settimo cielo). Penso che ci siano tante voci diverse e distinguibili.

Trovo che oggi i doppiaggi siano comunque godibili, in passato ci sono stati dei doppiaggi fatti con i piedi e un esempio è il doppiaggio del 1982 di Kimba il leone bianco di recente il primo doppiaggio della serie "Dream Team" lascia un po a desiderare, probabilmente ci sono anche altri esempi ma ora non mi vengono.

Autore:  Fa.Gian. [ dom 26 set 2010, 16:42 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Io sono stato piacevolmente sorpreso da Enrico Papi su Mushu, in "Mu-lan" della Disney, su un personaggio che avrebbe dovuto essere di Tonino Accolla (in originale era Eddy Murphy)

Questo per dire che con un buon adattamento e un buon direttore del doppiaggio si aggira qualsiasi paletto dei committenti

Il problema è che oggi lo si fa SIA su film di adesso, CHE su film di tanti anni fa.
E spesso non è così sicuro che ci siano rose di buoni doppiatori a disposizione

Vittoria Febbi in "Alice nel paese delle meraviglie" è quasi atroce, ma io non vorrei sentire nessun altra
E anche all'epoca, una voce più professionale avrebbe snaturato quella che è una bambinetta qualunque e un po' incolore.

Autore:  Mitokomon [ dom 26 set 2010, 21:39 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

poi, molto dipende anche dalla cura (e,d immagino, dai soldi) spesi per il doppiaggio.
Un esempio: le prime puntate di Ranma sono doppiate benissimo; le successive, molto peggio.
Immagino ci sia stato un calo nella cura dell'edizione...

Autore:  *PIGO* [ lun 27 set 2010, 0:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Infatti, se ben ricordo, sia la Ward che l'altra doppiatrice di Ranma ragazza nella seconda parte della serie (fino alla fine della serie) non sono non solo per nulla coinvolgenti, ma non rendono appieno la vivacità e l'energia del personaggio! Pure la Baldini, che doppiava Akane nella seconda parte era molto sottotono eppure doppiò alcuni personaggi minori nella prima parte della serie con coinvolgimento e bravura. Insomma era evidente che il doppiaggio e l'edizione italiana del secondo blocco di episodi furono realizzati in tempi strettissimi per permettere la messa in onda su TMC.

Autore:  Mac dei BIOnighT [ lun 27 set 2010, 3:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Io credo che il discorso anche per la qualità del doppiaggio moderno sia quello della selezione; un tempo chi voleva intraprendere una carriera artistica doveva avere e sviluppare capacità creative e tecniche tutt'altro che comuni, oggi ci sono migliaia di "artisti" usa e getta che non hanno (o che per un ricambio velocissimo o tempi di lavoro richiesti non possono sviluppare) nè l'una, nè l'altra.
Credo un esempio lampante sia ad esempio il "varietà" televisivo: quanti Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Walter Chiari, Mina, etc etc ci sono nella TV di oggi? Chi ha un tale livello di competenza, capacità, tecnica e serietà? Io non guardo la TV, ma credo di poter affermare: pochi, forse nessuno.
Per il doppiaggio è uguale, penso. Certo, ci sono metodi veloci e sicuri per sviluppare le capacità sufficienti a trovare lavoro nel campo, ma questo non basta per raggiungere i livelli di un tempo.
A ciò si aggiunge, come al solito, il dio denaro che spinge a scelte terribili.
FaGian toccava un tasto per me dolente e molto significativo: Shaolin Soccer è un film che ho visto in originale (come tutto quello che guardo) con sottotitoli in inglese (un pò approssimativo, a volte) e mi sono divertito tantissimo. Ne ho visto dei frammenti col "doppiggio": se avessi modo di far comprendere all'autore del film lo scempio compiuto, lo convincerei a denunciare tutti quelli coinvolti.
Frankenstein Junior è, per contro e fra quelli che ho potuto esaminare, uno dei pochi film che mi fanno dire "OK, guardalo pure in italiano, a parte la recitazione originale, non perdi molto - anzi, alcune piccole cose sono anche meglio". Questo, il primo Ghostbusters, Bonnie and Clyde hanno ad esempio degli adattamenti straordinari per traduzioni, adattamento (con tutto quello che questo vuol dire) e recitazione. Il confronto con altri scempi (per devastazione di contenuti o sterilità di recitazione) è davvero sconfortante...

Autore:  Fa.Gian. [ lun 27 set 2010, 7:45 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Mac dei BIOnighT ha scritto:
Credo un esempio lampante sia ad esempio il "varietà" televisivo: quanti Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Walter Chiari, Mina, etc etc ci sono nella TV di oggi? Chi ha un tale livello di competenza, capacità, tecnica e serietà? Io non guardo la TV, ma credo di poter affermare: pochi, forse nessuno...

È vero, in TV non ci sono, ma ci sono in teatro, in radio, nelle piazze live.
Esattamente come negli anni '30, quando per fare il doppiaggio non si cercava di formare dei doppiatori, ma si "prestavano" al leggio, artisti di esperienza diversa.

Oggi una Paola Cortellesi ti potrebbe fare quasi qualsiasi cosa (per me lei è a livello di Loretta Goggi che, 30 anni fa era il perfetto contraltare di Mina, però più versatile), il problema è che non glielo fanno fare.

Autore:  Teo Teo [ lun 27 set 2010, 18:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Restando in tema, quindi a parità di "casting" delle voci di tutto rispetto ( vedi i nomi che avevo citato in post precedenti ) è LA DIREZIONE del doppiaggio che può permettere o negare una interpretazione più o meno intensa e con tutte le sfumature proprie della voce?

Quindi, anche i professionisti di oggi se lasciati più "liberi di agire" farebbero meglio?

Insomma, non è che i doppiatori di oggi siano meno "bravi" di quelli di una volta, è che NON gli permettono di esserlo. Ho capito bene?

Secondo voi quale doppiaggio di oggi può dirsi ben "interpretato"?

Autore:  Fa.Gian. [ lun 27 set 2010, 19:29 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Si credo che un buon direttore possa fare miracoli, ma deve avere comunque dietro dei collaboratori validi, a partire dagli ADATTATORI, che sono diversi dai traduttori

Sui doppiaggi di oggi, si va molto a gusti, ma io trovo eccellente il doppiaggio di "Mamma mia!", seppure io Meryl Streep l'avrei affidata come al solito a Maria Pia Di Meo invece che alla pur ottima Rossella Izzo e le canzoni le avrei preferite tradotte (bene).
Ma lì la scelta è stata della regista, per il resto è stato un vero sballo uditivo

Autore:  FDiv88 [ lun 27 set 2010, 22:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Mitokomon ha scritto:
.
Molto dipende dai tempi, questo lo noto anch'io: quando ho visto la versione originale di Happy Days mi sono stupito della differenza con la versione nostra: il Fonzie originale è molto più caricaturale, usa un forte linguaggio gergale, è una voce acuta e graffiante, molto più "frenetica".
Semplicemente, corrispondeva al personaggio.
I nostri doppiaggi negli anni 70/80 invece ne hanno fatto un personaggio sempre cool, ma estremamente più carismatico.
Oggi, probabilmente, non lo doppierebbero così, ma molto più fedelmente all'originale. Col risultato che, ovviamente, di Fonzie non avremmo forse l'immagine che la mia generazione ha avuto.


può darsi che oggi sia meno frequente rispetto ad oggi ma ad esempioo "Greta" la tata di "Flor speciale come te" nel doppiaggio italiano parla con un forte accento tedesco (un po come Torakiki di Hello Spank) mentre nella versione originale non ha questo modo di parlare, per via del doppiaggio italiano le vengono date delle caratteristiche diverse rispetto all'originale discostandosi un po dalla fedeltà

Autore:  cavaliere [ mar 28 set 2010, 16:52 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Ci avete fatto caso a quanto sono state sfigate le serie della Takashi in Italia? Tutte le serie hanno subito cambi di voci/doppiaggio in corsa, ma un po' di coerenza, da Lamù a Maison Ikkoku (che seguo a stento su Manga, voci inascoltabili) fino a Ranma! Un destino che le accumuna :?

Autore:  *PIGO* [ mar 28 set 2010, 17:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Le sta bene alla Takahashi che non riesce mai a mettere la parola fine alle sue opere! :mrgreen:

Autore:  Teo Teo [ dom 3 ott 2010, 20:46 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Giuro che mi sono impegnato ed ho sfogliato le ultime 40 pg del forum, ma con cerca se scrivo doppiaggio non mi dà niente ( sono imbranato, ma come si fa? ).

Avrei voluto fare un copia/incolla da un topic-sondaggio, ma quante famiglie/dinastie di doppiatori noti esistono?

Rossi, Ward, Boccanera

Poi?

Autore:  Mac dei BIOnighT [ dom 3 ott 2010, 21:06 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Non c'entra un tubo, ma ieri sera ho visto Cinzia de Carolis da bimba ne "il gatto a nove code", mi ha fatto uno strano effetto...

Autore:  Hadrill [ dom 3 ott 2010, 22:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Teo Teo ha scritto:
Giuro che mi sono impegnato ed ho sfogliato le ultime 40 pg del forum, ma con cerca se scrivo doppiaggio non mi dà niente ( sono imbranato, ma come si fa? ).

Avrei voluto fare un copia/incolla da un topic-sondaggio, ma quante famiglie/dinastie di doppiatori noti esistono?

Rossi, Ward, Boccanera

Poi?


Così al volo: famiglia Izzo.

Autore:  Fa.Gian. [ lun 4 ott 2010, 5:39 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Mac dei BIOnighT ha scritto:
Non c'entra un tubo, ma ieri sera ho visto Cinzia de Carolis da bimba ne "il gatto a nove code", mi ha fatto uno strano effetto...

Come voce di Minou, negli Aristogatti, era pure più piccina, e non ti immagini che effetto faccia a me (soprattutto sapendo che Matisse è Massimo "Andrè" Rossi :o ).

Ma la De Carolis mi piace a prescindere :)

Autore:  Mac dei BIOnighT [ mar 5 ott 2010, 0:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Fa.Gian. ha scritto:
Come voce di Minou, negli Aristogatti, era pure più piccina, e non ti immagini che effetto faccia a me (soprattutto sapendo che Matisse è Massimo "Andrè" Rossi).

Urca! :o

(P.S.: FaGian, l'altra notte ti ho sognato (pregasi evitare spiritosaggini :wink: ) ma non ricordo cosa facevi...)

Autore:  Teo Teo [ dom 2 gen 2011, 19:50 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il doppiaggio del periodo d'oro: insuperabile dote artis

Scusate, avete notato?
http://www.dvdessential.it/cult-classic ... 16892.html
QUANTI RIDOPPIAGGI ESISTONO? :o :o

Nel sito vengono fatti i paragoni tra vecchi e nuovi doppiaggi, un pò come qua nel topic.

Però dai, non sono tutti brutti...

Per restare in tema disney, il primo doppiagio biancaneve è bello, ma il secondo non è da "buttare", è comunque di qualità!
E al ridoppiaggio del mago di oz ( quello con la voce della marchesini ) non è inascoltabile.

Io propendo per la "teoria del complotto": le major, pur potendo tecnicamente ( grazie alla capienza dei dvd e, scusate, a quella iper mega senza limiti del blueray ) e legalmente ( loro stesse sanno o hanno i diritti dei vecchi e nuovi doppiaggi ) inserirli nelle loro edizioni, NON lo vogliono fare, alimentando così le estenuanti lotte "intestine" tra gli appassionati.

Auguro tanti accidenti a loro :twisted: :twisted:

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