Il Corriere della Sera ha scritto:
In coro L' inventrice delle Mele Verdi tiene un nuovo corso per ragazzini dai 7 ai 10 anni
A scuola di canto da Mitzi: «C' è un talento in ogni bambino»
Tornano le Mele Verdi, il coro scenico-vocale milanese formato da sole ragazzine, famoso negli anni Settanta e Ottanta per aver cantato alcune delle più celebri sigle tv dell' epoca: dai «Barbapapà» a «Woobinda». Le Mele Verdi tornano per volontà di Maria Letizia «Mitzi» Amoroso, autrice di canzoni per bambini e fondatrice del gruppo: «Riprendo a insegnare canto e recitazione ai bambini dopo un peridio di pausa. Dal 5 ottobre inizierò un corso per i piccoli dai 7 ai 10 anni e, rispetto al passato, con una novità: l' apertura ai maschietti perché, insieme alle Mele Verdi, l' obiettivo è creare un gruppo maschile che si chiamerà i Melograni» (le lezioni si terranno in c.so Genova 14, max 15 partecipanti, info tel. 335.61.30.949) . Curioso personaggio Mitzi Amoroso. Settantaquattro anni, romana di nascita e milanese d' adozione («Mi trasferii a Milano nel 1965»), oggi è una nonna felice ma negli anni Sessanta era considerata una «cantautrice esistenzialista» le cui canzoni venivano cantate da artisti allora in voga come Pierfilippi, Joe Sentieri e Giorgio Consolini. Nel 1962 firmò per la Fonit Cetra che voleva farne l' alter ego femminile di Domenico Modugno. «Ma quando nacque il mio primo figlio, decisi di fare la mamma a tempo pieno, mollando la canzone d' autore. Da un giorno all' altro iniziai a scrivere musiche e testi per bambini». Cosa che le riesce bene ancora oggi visto che, l' anno scorso, una sua canzone, «Un topolino, un gatto e... un grande papà», ha vinto lo «Zecchino d' Oro». «Mi sono rifugiata nel mondo dei bambini per sfuggire a certe realtà della vita. Un atto di codardia, non lo nego, ma è una scelta che mi ha dato grandi soddisfazioni». Ora, la ricerca di nuove Mele Verdi, senza dimenticare i Melograni: «Per partecipare al corso non è necessario che il bambino abbia già dimostrato un' attitudine particolare. In tanti anni non mi è mai capitato di non riuscire a tirar fuori dai miei allievi qualche talento. Il teatro è liberatorio e poi le mie non sono lezioni classiche: mi piace parlare con i bambini e creare copioni su misura. Perché, a fine corso, allestiremo una piccola commedia musicale».
Roberto Rizzo
(27 settembre 2011) - Corriere della Sera
fonte:
http://archiviostorico.corriere.it/2011 ... 7064.shtml