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Per discutere sulle sigle dei cartoni ed altro...
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 Oggetto del messaggio: Lamù, una questione risolta.
MessaggioInviato: sab 4 set 2021, 16:25 
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RETROSCENA
Il 28 Luglio 1976 viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la sentenza N°202 della Corte Costituzionale con cui viene legalizzata la trasmissione del segnale radiofonico e televisivo delle emittenti libere a livello locale. A distanza di cinque mesi dalla pubblicazione, il 4 dicembre 1976 Costantino Federico, un intraprendente avvocato di 32 anni appartenente ad una famiglia di ricchi albergatori di Capri, inaugura le trasmissioni di RadioCapri, e a due mesi esatti di distanza, il 4 febbraio 1977 quelle di RadioTeleCapri (successivamente denominata Telecapri)

Nello stesso anno il produttore e distributore cinematografico di origini egiziane Farouk (detto Frank) Agrama lascia Roma, dove possiede due importanti società del settore, la F.A.R. - Film Associates of Rome (nota anche come FAR International Films) e la Graffiti Italiana, e si trasferisce con la famiglia a Los Angeles dove decide di investire gli ingenti profitti derivanti dalla distribuzione internazionale del b-movie "Flesh Gordon" nella Continental Movie Sales, attraverso la quale distribuisce in Italia film americani. Con la liberalizzazione delle frequenze televisive fino a quel momento di possesso esclusivo della RAI e il conseguente proliferare delle nuove emittenti locali in cerca di programmi per riempire i propri palinsesti, nel 1979 fonda a Los Angeles la Agrama Film Enterprises, entrando nel settore della distribuzione televisiva e facendo incetta in anteprima di serie TV di animazione giapponese da distribuire in esclusiva mondiale al di fuori del Giappone attraverso i catologhi Ziv International e Harmony Gold Ltd. di cui diventa rappresentante commerciale.
La Harmony Gold Ltd. (società d'investimento con sede ad Hong Kong, da non confondere con la Harmony Gold USA, società fondata nel 1983 a Los Angeles dalla stesso Agrama prendendo in prestito il nome dalla precedente), acquista la serie "Urusei Yatsura" dalla Animation International Ltd., società di distribuzione con sede ad Hong Kong che dal 1981 provvede per conto della giapponese Fuji Creative Corporation alla distribuzione internazionale della serie con il titolo "Lamu the Invader Girl". E' proprio la Animation International Ltd. a scegliere il nome "Lamu" per la protagonista e a curare la stesura di un breve riassunto della trama della serie sbagliando i nomi di alcuni dei protagonisti (l'errore più eclatante è Ataru che diventa "Makoto"). Eccone un'estratto:
The story itself is science fiction with a comic taste. The story begins with Lamu, a cute invader girl from outer space, landing on this planet. Though she has little horns on her head, Lamu us ("is", refuso, nda) a charming human looking girl who falls in love with a Japanese boy, Makoto Morohoshi. But Makoto already has a girlfriend, Shinobu, who is smart and very jealous. The triangle becomes more complicated when Lamu decides to stay in Makoto's house. To make the situation more complicated are people like Cherry, a strange priest, Cherry's daughter, Sakura, Ten, a cousin of Lamu, and Lamu's former finance, Rey.

Questa trama è stata tradotta quasi letteralmente in italiano e pubblicata per la promozione della serie dal 1984 sulle riviste "Il Giornalino", "Il Corriere dei Piccoli" e "L'Illustrazione dei Piccoli", riprendendo tutti gli errori presenti nel testo originale. Nei vari articoli italiani infatti, oltre al già citato "Makoto Morohoshi", si nomina anche "Cherry" traduzione in inglese del nome Sakurambo, Sakura che diventa figlia di Sakurambo anziché nipote, e Rey scritto con la "y" al posto di Rei.

Le strade dei due imprenditori Frank Agrama e Costantino Federico si uniscono quando Federico diventa il primo cliente italiano ad acquistare una serie TV nei cataloghi rappresentati da Agrama, e in questa occasione speciale Agrama si reca suo ospite a Capri per concludere il contratto d'acquisto.
Dal 3 gennaio 1982 con l'ingresso di Telecapri nella syndication Italia 1 di Rusconi, il già Sindaco di Capri si prepara a una nuova avventura a livello nazionale con il lancio del network ReteCapri ed è alla ricerca di serie TV per il magazzino del nuovo circuito nazionale. Contemporaneamente Costantino Federico entra nella distribuzione televisiva con la fondazione della T.B.S. - Television Broadcasting System presieduta da suo fratello Claudio Federico.

Nel 1982 Agrama rivende alla T.B.S. i diritti di esclusiva della serie animata "Lamu The Invader Girl". In questo passaggio Agrama si muove da broker (intermediario), rivendendo alla T.B.S. i diritti di distribuzione della serie già munita della sigla italiana Saban Records (in base ai patti siglati con quest'ultima nel 1980, vd. ultimo paragrafo). Successivamente è la stessa T.B.S. ad acquistare direttamente dalla Animation International Ltd. i rimanenti episodi e a provvedere alla realizzazione dell'edizione italiana con cui la serie viene intitolata "Lamu la Ragazza dello Spazio".
La T.B.S. acquista i diritti di distribuzione esclusiva per 6 anni, sottraendola definivamente al catalogo di Agrama: dal 1982 al 1988 l'unico paese al mondo al di fuori del Giappone in cui la serie viene trasmessa è l'Italia, solo nell'Agosto del 1988 arriva in Francia e a seguire in altri paesi europei. Anche per questo, a differenza di altre sigle Saban Records, della sigla non esistono altre versioni internazionali.
Nel 1986 la T.B.S. acquista anche i diritti di sfruttamento di immagine della serie (licensing) per commercializzare i gadgets (pupazzi, magliette, oggettistica, etc.) legati al personaggio televisivo, diritti in realtà mai sfruttati pienamente da Federico.
L'assenza di "Lamu" sugli schermi televisivi americani viene "colmata" dalla Tokyo Movie Shinsha nel 1986 con la produzione per la CBS del cartone animato "Galaxy High" ispirato alla trama della serie "Lamu" a parti invertite (un gruppo di ragazzi umani frequenta una scuola su un pianeta extraterrestre).

IL DOPPIAGGIO ITALIANO
Ci sono due differenti edizioni italiane della serie che hanno mantenuto la sigla Saban Records. Nel dettaglio:
Prima Edizione - Lamu la Ragazza dello Spazio (Episodi 1 - 109), a cura della Ricmon Sound. Direzione del Doppiaggio: Rosalinda Galli.
Alla fine degli anni '40 il Prof. Ezio Gagliardo (Cairo Montenotte, 13 Ottobre 1919 - Roma, 5 Giugno 1976) fonda a Roma la Corona Cinematografica, una società di produzione di cinegiornali e documentari, passata dopo la sua scomparsa ai fratelli Fulvio ed Elio Gagliardo. Nel 1970 il Prof. Gagliardo decide di trasformare lo storico Studio Musicale Romano situato a Roma in Via Cesalpino nel palazzo in stile liberty sede della stessa Corona Cinematografica, in un nuovo e moderno impianto di sonorizzazione, doppiaggio e postproduzione cinematografica chiamato Studio Econ (dal 1974 rinominato Nuovo Studio Econ), alla cui direzione viene chiamato Renato Cadueri, esperto fonico di mixer proveniente dalla International Recording.
Nel 1980 Cadueri inaugura uno studio satellite in Via Ennio Quirino Visconti chiamato Ricmon Sound destinato ai soli doppiaggi televisivi, la cui direzione è affidata alla nuora Emma De Santis, moglie di Giancarlo Venarucci (figliastro di Renato Cadueri, ovvero figlio di sua moglie Edvige). "RicMon" è un acronimo che contiene le inziali dei due figli di Emma e Giancarlo, Riccardo e Monica, quest'ultima anche doppiattrice impiegata nello stesso studio. Nel 1984, con la scomparsa di Renato Cadueri, nella gestione degli studi subentra il figliastro Giancarlo Venarucci che, non avendo alcuna competenza tecnica nel settore del doppiaggio, li condurrà ad una progressiva riduzione dell'attività fino ad arrivare alla chiusura definitiva nel 1996.

La direzione del doppiaggio di "Lamu la Ragazza dello Spazio" viene affidata a Rosalinda Galli, mentre la sigla Saban Records viene montata in video da Giancarlo Venarucci (occupato in questa mansione di "montatore" solo per il grado di parentela con Cadueri) senza i titoli elettronici, facendo perdere per sempre ogni riferimento relativo ai crediti della stessa. La qualità del doppiaggio risulta complessivamente accettabile, ma in alcuni casi si notano voci fuori sync, doppiattori assenti al turno sostituiti con quelli presenti al momento in studio con conseguenti cambi di voce dei vari protagonisti anche all'interno dello stesso episodio, e colonna sporcata da rumori del montaggio audio.
Sebbene sia possibile che una prima tranche degli episodi sia stata presentata in anteprima nel 1983 da alcune emittenti locali aderenti alla syndication Retecapri, la prima TV ufficiale a livello nazionale deve essere fatta risalire a Lunedì 16 Gennaio 1984 su Euro TV alle ore 17:00 all'interno del programma "Tivulandia".

Seconda Edizione - Super Lamu (Episodi 110 - 152), a cura della Video Recording. Direzione del Dopiaggio: Angelo Nicotra.
Nel 1987 nello stabilimento della Video Recording di Via Edoardo Jenner a Roma di proprietà di Carlo Di Lorenzo viene eseguito il doppiaggio dei rimanenti episodi della serie trasmessi in Giappone fino al 1984, sotto la direzione del doppiaggio di Angelo Nicotra (Rosalinda Galli non è disponibile per gravi motivi familiari). Rispetto al precedente, la qalità del doppiaggio è decisamente migliore, ma il cast del doppiaggio risulta completamente stravolto, creando una soluzione di continuità con la precedente edizione ed imponendo quindi un cambio del titolo della serie.
La prima TV nazionale di "Super Lamu" risale a Lunedì 18 Gennaio 1988 su Odeon TV alle ore 16:30 all'interno del programma "Slurp!".

LA SIGLA ITALIANA
Nei primi anni '80, per produttori e distributori televisivi la sigla TV è uno "spazio promozionale" all'interno di una serie TV da riempire con della musica. Questi spazi vengono messi all'asta alle fiere televisive come Cannes (MIP e MIPCOM) e Milano (MIFED) ed acquistati dalle etichette discografiche che si giovano di un ritorno economico garantito da un'agevole vendita discografica. La sigla televisiva infatti, per la sua natura, gode di un'autopromozione continua in TV, quindi non necessita di passaggi radiofonici od altri interventi promozionali per poter vendere, si vende da sola. Una ghiotta occasione d'investimento per i discografici dunque, che vanno a contendersi all'asta i diritti musicali per le serie di maggior successo. La RCA Italiana aveva creato un settore a parte dedicato alle sigle televisive gestito da Anselmo Natalicchio, ma anche altre case discografiche come la Baby Records e la EMI Italiana avevano i loro rappresentanti sempre in giro per fiere in cerca di affari con produttori e distributori televisivi. L'astuto Haim Saban aveva fatto un passo in più rispetto agli altri discografici. Aveva intuito che non era la sola vendita dei dischi la reale fonte di guadagno ma piuttosto i proventi dei diritti d'autore (royalties) che le società di gestione del diritto d'autore giravano ad ogni passaggio televisivo di una sigla e che ammontavano a parecchie migliaglia di dollari in più da far passare in secondo piano il guadagno proveniente dalle vendite discografiche.
Come racconta lo stesso Saban nel 2018 in un'intervista radiofonica all'americana NPR a proposito dei suoi inizi al Sound Connection Studio di Los Angeles, dopo aver saputo a quanto ammontavano i guadagni dei diritti d'autore attraverso una telefonata ad un dirigente dell'amercana ASCAP, si butta a capofitto in questo settore, mettendosi a produrre gratuitamente per le società di produzione e distribuzione televisiva fino ad arrivare anche a pagare una maggiorazione a produttori e distributori televisivi affinché le sue sigle venissero preferite ad altre prodotte da discografici concorrenti. Haim Saban riesce per primo già nel 1980 a stringere un accordo con il suo connazionale Frank Agrama per i diritti musicali delle serie da lui distributite a livello internazionale attraverso la produzione di musiche e sigle TV da inserire all'interno di queste ultime dietro pagamento di un corrispettivo calcolato in base alla quantità delle musiche e ai diversi territori in cui la serie viene distribuita, rimanendo al contempo unico titolare dei diritti d'autore insieme al suo socio in affari Shuki Levy. L'accordo con la Saban Records decade dopo circa quattro anni, quando i due imprenditori entrano in conflitto a causa di un mancato pagamento da parte della Saban Records del corrispettivo per la versione italiana e francese della sigla de "Il Magico Modo di Gigi". Purtroppo non sono stati forniti i dettagli del successivo accordo tra i due imprenditori, ma i titoli prodotti sono rimasti di proprietà esclusiva della sola Saban Records.

La sigla di "Lamu" viene prodotta nel 1981 dalla Saban Records, composta da Shuki Levy che partecipa anche alla registrazione della base musicale suonando chitarra e basso. L'interprete della versione italiana della sigla è Ciro Dammicco, nei cori ci sono Noam Kaniel (in alcuni passaggi in "duo" con Dammicco, doppiando la voce di Dammicco per armonizzare e creare l'effetto di più voci) e lo stesso Shuki Levy (i cori sono apprezzabili anche nella base musicale utilizzata come sigla di chiusura). L'orchestrazione è curata da Steve Rucker, addetto anche al synth e alle tastiere, mentre alla batteria c'è Nick Carr. Come tutte le sigle Saban Records, è registrata presso il Sound Connection Studio di Los Angeles. Resta al momento sconosciuto il reale autore dei testi italiani della sigla, sebbene lo stesso Dammicco abbia contribuito all'adattamento italiano rifininendo il testo definitivo in fase di registrazione. Come collaboratore della Saban Records per gli adattamenti italiani figura il paroliere italiano Alberto Testa, cui si affianca il compositore Ciro Dammicco a metà del 1981, poco prima che Alberto Testa sia costretto a lasciare per far ritorno in Italia a causa dei problemi di salute di sua moglie. I due italiani tra l'altro lavorano fianco a fianco nello Studio Sound Connection di Los Angeles per un periodo di circa sei settimane.
Il testo della sigla descrive quello che si vede nella videosigla di apertura (un ragazzo conteso da due ragazze che prova a fuggire, una fiamma che gli si accende sul suo viso, etc) senza riferimento alla trama, essendo stato scritto a partire dalle immagini a video dell'episodio pilota, il materiale fornito da Agrama.

LA DATAZIONE DELLA SIGLA
Nel 1981 viene prodotto un episodio pilota della serie dalla Fuji TV, quindi viene organizzata una proiezione in anteprima di quest'ultimo alla presenza di investitori e pubblicitari. La serie viene finanziata e opzionata in anteprima (in fase di preproduzione) da chi ne intravede buone possibiltà di successo, tra questi vi è anche la Harmony Gold Ltd. Questa strategia viene messa in atto dagli intermediari (come Agrama) per accaparrarsi le serie di maggior successo e sbaragliare la concorrenza prima che le serie arrivino sui mercati (dove i prezzi, tra l'altro, possono lievitare tantissimo).
A questo punto Agrama, rappresentante commerciale della Harmony Gold Ltd. può inviare il materiale alla Saban Records (come già detto si tratta dell'episodio pilota) che inizia da subito a preparare la sigla (la prima versione originale viene fatta in lingua inglese).
Successivamente inizia la produzione dei primi episodi (solitamente si inizia con 13 o 26 episodi, in base ai finanziamenti ottenuti). La serie viene messa in programmazione dalla Fuji TV in Giappone e se ne valuta il successo in termini di audience (se una serie ha successo si prosegue con la produzione di nuovi episodi, generalemte fino a 52 episodi per un anno di programmazione).
Nell'autunno del 1982 i dati di ascolto vengono presentati alle fiere Mipcom di Cannes e Mifed di Milano dal distributore, in questo caso la Animation International Ltd.. Qui la Harmony Gold Ltd. agendo da intermediaria e rappresentata nelle trattative da Agrama rivende alla TBS i diritti di esclusiva della serie per il magazzino del nascente network Retecapri (che vedrà la luce ad inizio anno 1983). A questo punto Agrama comunica alla Saban Records l'avvenuta cessione dei diritti di distrubuzione esclusiva della serie all'Italia e viene quindi prodotto un unico adattamento in italiano della sigla originale, già pronta e presente nella collezione Saban Records dal 1981.

ALBERTO TESTA A LOS ANGELES
Alberto Testa si trasferisce a Los Angeles nell'autunno del 1980 per motivi famigliari e vi resta fino a Marzo 1981. In questi primi mesi a Los Angeles inizia la sua collaborazione con la Saban Records andando a curare gli adattamenti in italiano delle sigle televisive dedicate ai supereroi Marvel e quelle di alcuni cartoni del catalogo Ziv International, tra cui "Capitan Nemo", Piccola Lulu" e "Don Chisciotte" (rimasta inedita).
Rientrato a Milano a causa dei problemi di salute di sua moglie Dina Tosi (scomparsa poi a Dicembre 1981), Alberto Testa riprende la sua attività di autore televisivo al fianco del regista Enzo Trapani per i programmi "Te La Do Io l'America", "Fantastico 2" e "Hello Goggi".
All'inizio del 1982 torna a Los Angeles dove risiede stabilmente per i successivi quattro anni. A Los Angeles riprende una saltuaria collaborazione col Sound Connection Studio, questa volta per gli adattamenti in italiano delle sigle di "Ulisse 31" e del catalogo Harmony Gold ("Lamu the Invader Girl", "The Magical World of Gigi", "Superbook", "The Littles"). Non è noto su quale di questi titoli Testa abbia effetivamente lavorato, non essendovi alcuna traccia nelle società di gestione del diritto d'autore (curiosamente nel database della spagnola SGAE l'adattamento di "The Magical World of Gigi" è attribuito a Stefano Dammicco), e per questo è preferibile indicare al momento come sconosciuto il reale autore dei testi italiani della sigla di "Lamu".
Nell'aprile del 1985, prima di rientrare definitivamente in Italia e lasciarsi l'America alle spalle, Testa lavora ancora al fianco di Enzo Trapani da New York per la realizzazione dello spettacolo "Welcome Rai" trasmesso da Rai 1.
Quando Dammicco approda per la prima volta al Sound Connection Studio nel 1982, vi trova già Alberto Testa e lavora con lui in sovrapposizione per un periodo di circa sei settimane, andando a sostituire Shuki Levy come voce maschile in italiano nelle sigle TV. Nel 1982 Dammicco collabora inoltre con la Harmony Gold per la produzione delle colonne sonore di diversi film (rimaste inedite), tra cui "I Love New York". Dammicco lascia Los Angeles agli inizi del 1984 con Daniele Baima Besquet con cui era arrivato, richiamato in patria per contribuire alla fondazione del canale TV VideoMusic del quale viene nominato direttore artistico.

LE MACCHINE IN DOTAZIONE AL SOUND CONNECTION STUDIOS
Gli strumenti utlizzati per la sigla di "Ulisse 31" nel 1981 sono:
Prophet-5 (sintetizzatore analogico prodotto da Sequential Circuits);
ARP 2600 (sintetizzatore analogico prodotto da ARP Instruments);
Minimoog (sintetizzatore analogico prodotto da Moog Music).

Gli strumenti utlizzati per la sigla e le BGM di "Esteban e le Misteriose Città d'Oro" nel 1983 sono:
Prophet-5 (sintetizzatore analogico prodotto da Sequential Circuits);
Odyssey (sintetizzatore analogico prodotto da ARP Instruments);
Solina (noto anche come String Ensemble, sintetizzatore analogico multiorchestrale con suoni di strumenti a corda prodotto da ARP Instruments);
Emulator E1 (campionatore digitale a tastiera a 8 Bit prodotto da E-mu Systems);
LinnDrum (drum machine dotata di una libreria di 15 campioni di suoni di batteria a 8 Bit prodotta da Linn Electronics).

Come si può notare dall'elenco in alto, in questo ampio arco di tempo compreso tra l'anno 1981 ed il 1983 la Yamaha DX7 non figura tra gli strumenti in dotazione al Sound Connection Studio. La Yamaha DX7 è un sintetizzatore digitale presentato al pubblico per la prima volta a Giugno del 1983 alla fiera organizzata dalla National Association of Music Merchants svoltasi a Chicago e successivamente messa in commercio dalla giapponese Yamaha Corporation fino al 1986.

La tastiera utilizzata nella sigla è senz'altro il Prophet 5, il synth in dotazione allo studio in quel periodo. Per quanto riguarda l'autore del testo italiano della sigla, bisogna sapere se il giorno in cui la sigla è stata registrata Alberto Testa era presente in studio. Ma non dimentichiamo che Ciro Dammicco ha avuto un ruolo nella scrittura del testo, lui stesso ha dichiarato di essersi ispirato per alcuni passaggi al brano "Ed Io tra di Voi" di Charles Aznavour, il cui testo sembra calzare perfettamente con le immagini della videosigla di apertura in cui si vede un ragazzo conteso tra due ragazze (sebbene nel brano di Aznavour lui è un terzo "incomodo" in mezzo ad una coppia uomo donna).
Ritengo che delle sigle facenti parte del catalogo Harmony Gold, Dammicco abbia realizzato il testo italiano di "The Magical World of Gigi" e "Lamu the Invader Girl", mentre Alberto Testa abbia lavorato su quelli di "Superbook" e "The Littles" (che in effetti non sono stati riconosciuti da Dammicco).
Gigi Agrama, interprete di queste sigle, ricorda infatti di aver lavorato con grande emozione al Sound Connection con Alberto Testa, di cui era una grande ammiratrice avendo conosciuto ed amato i suoi successi da autore nel periodo in cui aveva vissuto a Roma. Alberto Testa era presente in studio al momento della registrazione delle sigle interpretate dalla Agrama per poter cambiare in corsa alcune parole qualora non avessero suonato bene nel cantato finale.

ANALISI DELLA SIGLA DI APERTURA
Ecco la struttura della canzone e la partitura del testo tra Ciro Dammicco e Noam Kaniel nella versione TV-sized della sigla di apertura con minutaggio totale di 88" (1':28"). Le parti di Dammicco con asterisco stanno ad indicare la presenza di un leggero riverbero da sdoppiamento vocale ottenuto con un mixer in contrapposizione alle parti indicate come "Ciro e Noam" in cui Dammicco viene doppiato da Kaniel in una sorta di duo. Ho proposto anche la mia personale traduzione del testo in inglese:

Intro (14"):
Noam: Uoh Uoh
Ciro e Noam: Uoh Uoh

Strofa 1- Prima quartina, schema ABBA (24"):
Ciro: Sarà un amore strano questo qua*
This one might be a weird kind of love
Ciro e Noam: Uoh Uoh
Ciro: Che brucia fuori, dentro, qua e là*
That burns outside, inside, here and there
Ciro e Noam: Uoh Uoh
Ciro e Noam: Uno sguardo solamente e la fiamma è accesa già
Just one look and the flame is already on
Ciro e Noam: Scappo, resto, fuggo, torno, chi lo sa?
Should I escape or remain, walk away or step back, who knows?

Ritornello (24"):
Ciro: Com'è difficile stare...
How it's difficult to stay...
Ciro e Noam: Al Mondo!
In the World!
Ciro: Com'è difficile stare...
How it's difficult to stay...
Ciro e Noam: Al Mondo!
In the World!
Ciro: Com'è difficile stare...
How it's difficult to stay...
Ciro e Noam: Al Mondo!
In the World!
Ciro: Se non possiamo sbagliare mai!
If we can never fail!
Ciro: Mi piacerebbe scappare...
I'd like to run away...
Ciro e Noam: Un mondo!
A lot!
Ciro: Finisco poi per restare
Then I finish to remain
Ciro: Io non me ne andrò!
I won't leave!
Ciro: Tanto già lo so che poi vinci sempre tu...
Since I already know that after all you always win...

Bridge (6"):
Noam: Uuh...

Strofa 2 - Seconda quartina "monca", schema AABB (20"):
Ciro: Nel mio destino pace non ce n'è*
There's no rest in my fate
Ciro e Noam: Uoh Uoh
Ciro: Nessuno al Mondo è matta come te*
No one in this World is mad like you
Ciro e Noam: Uoh Uoh
Ciro e Noam: Tu mi guardi sorridente e io tremo perché so... (sfumando).
You look at me grinning but I shiver because I know... (fading out).

Si inizia con un'introduzione strumentale accompagnata da cori, si procede con la prima strofa, una quantrina a rima incrociata, cui segue il ritornello. Si passa poi, attraverso un breve bridge, alla seconda strofa, ancora una quartina in questo caso a rima baciata che sfuma prima dell'ultimo verso. Considerando che la canzone presenta una struttura standard che si può riscontrare in altre sigle Saban Records e che normalmente una sigla Saban Records del periodo aveva una durata media di circa 2:40, si può facilmente intuire come possa essere strutturata anche la parte mancante nel minuto e secondi rimanenti per una possibile versione integrale della sigla, ovvero:
Ultimo verso (duo Ciro e Noam) della seconda quartina in rima baciata con "e io tremo perché so";
Ritornello;
Interludio strumentale (un must nelle versioni integrali delle sigle Saban Records);
Outro (coda finale, ad esempio ripresa del ritornello, con chiusura definita o sfumando).
Riepilogando, struttura per una possibile versione integrale della sigla con minutaggio totale di 160" (2':40"):
Intro (14")
Prima strofa (24")
Ritornello (24")
Bridge (6")
Seconda strofa (24")
Ritornello (24")
Interludio strumentale (24")
Outro (20").

ANALISI DELLA SIGLA DI CHIUSURA (BASE MUSICALE CON ARMONIZZAZIONI VOCALI)
Si inizia con un assolo alla tastiera che emula un suono di fisarmonica o concertina (secondo la definizione data da Steve Rucker) e che nel caso del Prophet 5 corrisponde alla patch 2-7 indicata nel manuale d'istruzione come Reed Organ, a seguire possiamo sentire Noam che accompagna vocalmente la linea melodica di basso di Shuki Levy con un "Tutturu-turu".
Shuki Levy subentra con vocalizzazioni in falsetto sulla tastiera di Steve Rucker (nella versione cantata si distinguono appena in corrispondenza del ritornello), a seguire Noam che chiude con un gutturale e vellutato "Uuh" prolungato in corrispondenza del bridge. Noam ritorna armonizzando sul basso fino alla chiusura.

Considerando che:
- Ciro Dammicco è approdato al Sound Connection Studio in autunno del 1982 mentre lavorava alla produzione di alcuni servizi televisivi a tema musicale e cinematografico per la seconda stagione del programma TV "Popcorn", trasmesso da Canale 5 a partire da Ottobre del 1982;
- la serie TV "Lamu the Invader Girl" è stata venduta al MIFED svoltosi a Cannes ad Ottobre del 1982 per poter approdare nei palinsesti del nuovo network nazionale ReteCapri ad inzio anno 1983;
si può facilmente dedurre che Ciro Dammicco abbia cantato tra l'Ottobre e il Dicembre del 1982 su siffata base preconfezionata che, come già detto, era pronta e disponibile nella library Saban da un anno prima, esattamente come accaduto per la versione italiana della sigla di Ulisse 31 registrata da Ciro Dammicco al Sound Connection Studio nel 1982 (come indicato anche sul vinile pubblicato in Italia su licenza della Saban Records) e trasmessa in prima visione su Rai 1 a partire da Giovedì 3 Febbraio 1983.

PERCHÉ LA SIGLA NON È STATA DEPOSITATA IN SIAE?
Fermo restando che al momento non è possibile attribuire un ruolo certo ad Alberto Testa nella stesura del testo della sigla, possiamo solo ipotizzare un suo coinvolgimento come accaduto per altre sigle Saban Records. Per cercare di comprendere la ragione per cui i testi di alcune sue sigle non vennero depositati in SIAE ci viene in aiuto l'unica testimonianza scritta di Testa circa la sua esperienza al Sound Connection Studio di Los Angeles:

"Ho scritto il testo per "Piccola Lulu", sigla :evil: dell'omonimo cartone animato, su commissione dell'editore musicale americano, l'amico Saban, mentre ero a Los Angeles. L'amico Saban a Los Angeles non mi ha dato neanche un dollaro, dicendomi che avrei incassato belle cifre di Diritto d'Autore in Italia. Ma io in Italia avevo altre cose da fare e mi sono dimenticato di firmare i bollettini. Perciò non ho visto una lira; però Lulu mi è ugualmente simpatica! Ho fatto anche le sigle di "Uomo ragno", "Donna ragno" e altri Cartoons sempre per conto di Saban. Ho cercato l'amico a Los Angeles ma evidentemente sbaglio orari, perché non lo trovo mai. Pazienza!"

Quando Alberto Testa dice di aver "dimenticato di firmare i bollettini" si riferisce proprio a quelle sigle realizzate al suo ritorno a Los Angeles nel 1982, in quanto tutte quelle realizzate prima sono state regolarmente depositate, compresi gli inediti non trasmessi in TV. Alberto Testa scrive di non aver badato a firmare i bollettini ma in realtà i bollettini di dichiarazione delle sigle del 1982 non furono nemmeno mai depositati. Testa attribuisce la sua dimenticanza al fatto che in quel periodo fosse preso da "altre cose da fare", riferendosi indubbiamente alle preoccupazioni per la sua "Made in America Productions" fondata a Los Angeles nell'Agosto del 1982.
Fu dunque una mera dimenticanza da parte di Alberto Testa a far sì che le sigle da lui scritte al suo ritorno a Los Angeles nel 1982 (Ulisse, Ulisse delle Galassie, e tra le possibili: Lamu the Invader Girl, Superbook, The Littles, I Have the Power, Inspector Gadget) non furono mai depositate in SIAE?

Saban non deposita opere numerandole, al massimo i sottofondi muscali (BGM o background cues), facendo precedere però il titolo della serie al numero della BGM (quindi mai opere senza titolo). Come puoi leggere nella mia frase che tu stesso hai citato, quella di "Lamu the Invader Girl" non è l'unica opera a non essere stata depositata in SIAE. Attenzione, il titolo ufficiale internazionale della serie è "Lamu the Invader Girl", che in Italia divenne "Lamu la Ragazza dello Spazio" e "Super Lamu", "Lamu" va scritto quindi senza l'accento (come correttamente riportato a cartello nelle videosigle italiane), anche se i doppiatori italiani si presero la licenza di storpiare il nome accentando l'ultima sillaba (stessa cosa accaduta con "Il Magico Mondo di Gigi"). Anche in Francia la serie è conosciuta con il titolo "Lamu", senza l'accento sulla "u".

Non vi era motivo di depositare la sigla in società estere: Federico acquistò tramite Agrama i diritti di distribuzione esclusiva, a quel punto era Federico il solo titolato a poter vendere in altri paesi, ed egli non aveva alcun accordo con Saban per far adattare la sigla in altre lingue. La serie alla fine restò bloccata nei confini italiani per 6 anni (la TBS di Federico non fu in grado di piazzarla ai mercati), fino al 1988 quando arrivò in Francia distribuita dalla Fuji Creative Corporation. Agrama era fuori dai giochi dal 1982 e di conseguenza in Francia non arrivò alcun adattamento francese della sigla Saban Records (senza dimenticare che già dal 1984 era cessato ogni rapporto di collaborazione tra Agrama e Saban).
All'ASCAP venivano depositate le sigle TV destinate alla trasmissione televisiva negli Stati Uniti, non vi era necessità di depositarvi le sigle che sarebbero state trasmesse in altri paesi nè tantomeno le versioni originali o demo (anche se con testi in lingua inglese) in quanto non destinate ad esecuzione pubblica (si veda, ad esempio, il caso della sigla italiana di "Capitan Nemo", l'unica ad essere stata trasmessa in TV a livello internazionale, e quindi depositata unicamente in SIAE anche se adattata a partire da un originale in inglese).

Oggi la società di riferimento per la maggior parte delle opere che vedono come autori Saban, Levy e Kaniel è la BMI, solo una parte residuale è presente nell'ASCAP e nella SACEM (oltre alle varie società internazionali come la nostrana SIAE). Nei database online di queste società le sigle menzionate sono assenti, tuttavia il fatto che nei database online non vi sia traccia delle sigle non esclude che queste possano essere presenti nei loro archivi cartacei. Come detto chiaramente nei vari disclaimer, questi database non sono completi e sono soggetti a continui aggiornamenti. Allo stesso modo non si può escludere che negli archivi cartacei di Saban non vi sia rimasta traccia di queste sigle. Purtroppo il recupero di questo tipo di informazioni non è a portata di mano: passare in rassegna con attenzione tutte le vecchie scartoffie negli archivi di Saban richiede molto tempo ed impegno, e non può essere fatto per fare un favore ad un fan, necessitando inoltre di costi molto elevati.

Il repertorio di Alberto Testa in SIAE è stato visionato nella sua totalità in modo approfondito e non vi è traccia di questa sigla in quanto, come già detto, la sigla non è stata depositata in SIAE probabilmente perché mancante della firma - che è obbligatoria - di Testa sul suo bollettino di dichiarazione. Possiamo solo immaginare che i bollettini di questa e delle altre sigle citate siano rimasti in fondo a qualche cassetto al Sound Connection Studio in attesa che Testa passasse a firmarli. Ma Albertone, come era affettuosamente chiamato dagli amici, in quel periodo era preso da altre preoccupazioni, quelle per la sua "Made in America Productions" da lui "irresponsabilmente" (cit.) fondata nell'estate del 1982 a Los Angeles. La sua avventura americana, a differenza di quanto era accaduto in quello stesso periodo al suo collega Tony Renis e a Danny Besquet con il lancio dell'enfant prodige Nikka Costa, non gli aveva fruttato infatti il successo sperato. A questo va aggiunto il fatto che nel 1984 Agrama e Saban entrarono in conflitto per il mancato pagamento da parte di Saban ad Agrama del corrispettivo per l'Italia e la Francia della sigla de "Il Magico Mondo di Gigi". Le conseguenze di queste sfortunate dinamiche furono notevoli in quanto, non solo col tempo si è persa traccia di queste opere scatenando tutta una serie di inutili speculazioni solo oggi finalmente cessate, ma sia Testa che Saban non hanno percepito alcun profitto da queste ultime e Saban rinunciò a far pubblicare in Italia i dischi di queste sigle.

PERCHE' LA SIGLA NON E' MAI ARRIVATA IN ITALIA
La versione TV-sized di una sigla Saban Records veniva realizzata dallo stesso Studio Sound Connection a partire dalla versione full. La versione con taglio TV veniva creata a partire dalla versione integrale attraverso un lavoro di editing tenendo conto del minutaggio delle videosigle di apertura e chiusura. La successiva sincronizzazione veniva effettuata in fase di postproduzione in Italia da parte delle edizioni delle serie TV (spesso gli stessi studi di doppiaggio).
I due tecnici di studio che svolgevano questa mansione tra il 1980 e il 1982 erano principalmente Steve Rucker e Ryan Ulyate, i quali a loro volta si avvalevano della collaborazione di assistenti, tra questi Nick Carr era anche un bravo editor. Nel caso della sigla in oggetto si è optato per un semplice ed immediato fading out, in altri casi veniva praticato un taglio e attaccata la coda finale (outro), in altri casi ancora poteva essere fatto un riarrangiamento complessivo del brano tenendo conto del minutaggio TV (come accauto per "Superbook" ad esempio, in cui vennero crate due versioni diverse, una per l'apertura ed una per la chiusura). Come si può vedere nella foto in basso, scattata nel 1981 durante la realizzazione del mix finale della versione francese della sigla di Ulysse 31, in studio era presente un televisore collegato ad un vecchio videoregistratore U-matic della JVC posizionato in alto sulla rack azzurra accanto, che serviva proprio a questo scopo, ovvero per controllare e verificare i video, affinché non solo la sigla TV-sized calzasse con il minutaggio esatto in video ma anche e soprattutto affinché la musica si fondesse armonicamente con le immagini (cosa a cui Saban teneva molto e su cui esercitava la propria influenza in studio). In fondo a sinistra invece si può notare il registratore utilizzato per registrare il mix finale di una sigla. Il registratore in questione, come da me già detto in altri posts, è un Ampex ATR100 a due tracce, da questo usciva il master originale di tutte le sigle realizzate in quel periodo e da cui si ricavava il master copy da inviare alle etichette discografiche per la stampa. Non è noto dove siano stati allocati e stoccati i master originali delle vecchie sigle Saban Records. Si spera che siano stati conservati con cura, in un ambiente asciutto e ben areato ad una temperatura costante sui 20°, che vengano periodicamnte riavvolti e riposti riavvolti a destra in modo tale che non si degradino, molto importante è comunque la qualità del nastro utilizzato in origine.

I nastri con la versione TV-sized venivano inviati dalla Saban Records al committente (intermediario in questo caso, che a sua volta li girava al distributore finale in Italia). Dal distributore italiano i nastri insieme alle pellicole (spesso cinematografiche, da sottoporre quindi a telecinema) contenenti le puntate della serie TV venivano infine consegnati allo studio di doppiaggio, come accaduto per "Lamu The Invader Girl", quando tutto il materiale venne girato direttamente dalla TBS allo Studio RicMon. La copia con la versione integrale (master copy) invece veniva normalmente inviata dalla Saban Records - in caso di pubblicazione della sigla - solo all'etichetta discografica che distribuiva su licenza la sigla sul territorio di pertinenza. Nel caso specifico di cui parliamo, non essendoci mai stato alcun accordo per pubblicare questa sigla in Italia, non aveva alcun senso spedire la versione integrale in Italia, dunque il nastro con la versione integrale non è mai uscito da Los Angeles e mai giunto fisicamente in Italia.

Il cartone animato "Lamu la Ragazza dello Spazio" è stato concepito ab origine per vendere musica. Se gli altri cartoni animati venivano creati per vendere giocattoli e dunque indirizzati ad un pubblico prevalentemente infantile, "Lamu" era indirizzato ai teenagers e giovani adulti che compravano i dischi e che rappresentavano una larga fetta del mercato musicale. Tutto nasce dalla felice intuizione di Hidenori Taga della Polydor, che decise di diventare un produttore musicale indipendente con la fondazione nel 1972 della Kitty Music Corp. (che in seguito cambiò nome in Kitty Enerprises) da cui nacque l'etichetta Kitty Records. Egli credendo fortemente nel potenziale derivante dalla fusione tra musica ed immagine creò nel 1979 la Kitty Films, sussidiaria della precedente, che nel 1981 iniziò la produzione dell'anime "Urusei Yatsura". Per la prima volta nella storia dell'animazione, un'azienda musicale non si limitava a comprare i diritti per poter inserire della musica in una serie TV, ma diventava essa stessa produttrice in questo caso di un cartone animato, che avrebbe avuto una sigla di apertura diversa da quella di chiusura, che a loro volta sarebbero state cambiate ad ogni stagione, tutto questo al fine di poter vendere dischi. Tra il 1981 ed il 1986 vennero sfornati dalla Kitty Enterprises decine di album, singoli e videocassete con OAV musicali dedicati alla serie.
In questo senso la Kitty appare come un'antesignana della Saban Records, che due anni più tardi nel 1983 entrerà nella produzione televisiva come Saban Productions, finanziando il progetto dei Kidd Video, creato con il medesimo intento di combinare musica e animazione ed intercettare la MTV Generation. Ed è chiaro come un prodotto come "Urusei Yatsura" così concepito dalla Kitty Enterprises possa essere stato inserito immediatamente nel catalogo della Harmony Gold Ltd. che annoverava tra i suoi clienti proprio Haim Saban, che, da produttore musicale, aveva intravisto nell'animazione televisiva una enorme opportunità di guadagno tramite i diritti musicali, ben sapendo che da quest'ultimo avrebbe ricevuto decine di migliaia di dollari per poter sostituire ed inserire le sue musiche nel cartone animato.


Fonte: Forum associazione culturale TV-PEDIA http://www.tv-pedia.com/zapzaptv/viewto ... f=3&t=6903

Data: 30/08/2021 (ultimo aggiornamento 14/05/2023)

Autore: BubbleGum TV


Ultima modifica di Mandarive il gio 25 mag 2023, 13:17, modificato 5 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione risolta.
MessaggioInviato: mer 8 set 2021, 16:46 
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MessaggioInviato: mer 8 set 2021, 19:08 
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In effetti su quel forum ne ho lette parecchie di stronzate, ma, oltre che per l'innegabile bontà dei suoi interventi, a detta di un certo tyuan questo BubbleGum TV è la persona più competente in Italia in ambito di sigle tv e pertanto l'ho reputato una fonte attendibile meritevole di citazione, ma a giudicare dalla tua reazione probabilmente tu li reputi entrambi due emeriti coglioni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione risolta.
MessaggioInviato: lun 15 nov 2021, 23:36 
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Iscritto il: lun 6 ago 2007, 15:04
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Non amo insultare la gente, mi vien da ridere però se vedo tutti questi dati, alcuni dei quali senza alcuna fonte consultabile, altri mischiati a pezzi di realtà ma inerenti ad altri brani ancora, il tutto per ottenere poi tesi che esistono solo nelle loro menti contorte, tutto qua.
Nel frattempo è saltata fuori la vera cantante di Gigì, e non ha nulla a che fare con le precedenti "prove inoppugnabili", per dire.
Volete credere che Lamù sia un brano di Saban, anche se non ha nemmeno il sottofondo di synth tipico dello stile di Levy? Anche se non c'è un titolo, un deposito, uno spartito, un documento, un titolo, un audio integrale, un cavolo di niente di concreto, basandovi su dichiarazioni di artisti settantenni, rispettabilissimi ma che hanno fatto mille cose in 40 anni e per metà della loro carriera lavoravano a cottimo, senza diritti d'autore?
Accomodatevi. Continuate a bearvi di cotal menzogna.


Ultima modifica di ivan il mer 17 nov 2021, 16:53, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: mar 16 nov 2021, 14:02 
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Veramente le fonti ci sono e sono tutte ritenute affidabilissime. Non a caso si è optato per la chiusura dell’altro topic proprio per l’avvenuta risoluzione completa del mistero.


Ultima modifica di Maestro Muten il mer 17 nov 2021, 14:13, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: mer 17 nov 2021, 8:59 
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Maestro Muten ha scritto:
Veramente le fonti ci sono e sono tutte ritenute affidabilissime. Non a caso si è optato per la chiusura dell’altro topic proprio per l’avvenuta risoluzione completa del mistero.


Errore, il topic è stato chiuso evitare di alimentare inutili baruffe che hanno gonfiato inutilmente lo stesso, se anche in questo ci saranno solo litigi sarà preso lo stesso provvedimento e saranno bannati i protagonisti senza ascoltare ragioni.

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MessaggioInviato: mer 17 nov 2021, 11:13 
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Cita:
Nel frattempo è saltata fuori la vera cantante di Gigì


Quale?


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MessaggioInviato: mer 17 nov 2021, 12:33 
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Karuro ha scritto:
Cita:
Nel frattempo è saltata fuori la vera cantante di Gigì


Quale?


Nell'ambito di una intervista inerente la sua carriera un sito francese ha chiesto a Dominique Mancinelli se avesse cantato lei la sigla italiana di "Il Magico Mondo di Gigi" e lei ha risposto "si", e ragionevolmente da parte di appassionati e addetti ai lavori francesi (e a quanto pare anche italiani) non c'è stata nessuna ostativa nel darle credito.

Forse il problema per qualcuno sarà stato che chi ha raggiunto e raccolto e pubblicato le dichiarazioni di Kaniel, Dammicco, Rucker, Ulyate etc. non si sia chiamato Franck Amoreux o Joseph Dans La Tour o Michel Heures! :D

Oppure il problema potrebbe essere stato che le dichiarazioni non siano state rilasciate a "RadioAnimati" (visto che anche loro hanno poi intervistato Kaniel e Dammicco e gli hanno confermato le stesse cose) ma ad "Anisong" (che senza andare a disturbare i 50000+ follower di RadioAnimati su Facebook ha la metà dei like del blog di Moz O' Clock, per dire.)

Ad ogni modo, magari un giorno qualcuno riuscirà a raggiungere Shuki Levy o Haim Saban e finalmente avremo anche una loro dichiarazione sull'argomento in modo da eliminare (o magari alimentare, tutto è possibile) ogni ulteriore ragionevole dubbio, illazione o teoria complottistica sull'argomento.

Speriamo solo che per buona pace di qualcuno a farlo sia qualche transalpino, a questo punto! :D

un abbraccione a tutti.


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MessaggioInviato: sab 20 nov 2021, 12:19 
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Iscritto il: mar 13 giu 2017, 0:41
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Non ne sapevo niente.
Proprio in base a quanto detto da BubblegumTV ero convinto che la cantante di Gigì fosse Gigi Agrama per la versione italiana.
Non riesco a trovare l'intervista, hai per caso un link?


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione risolta.
MessaggioInviato: sab 18 dic 2021, 13:23 
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Bubblegum purtroppo ha preso una serie di granchi enormi. Questa è l'ennesima prova che anche chi fa un grande lavoro di ricerca, può cannare.
Lamù è sempre al solito punto di sempre: non c'è NULLA di verificabile, solo chiacchiere da bar.


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MessaggioInviato: mar 21 dic 2021, 17:23 
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ivan ha scritto:
Lamù è sempre al solito punto di sempre: non c'è NULLA di verificabile, solo chiacchiere da bar.

Ti sbagli, TUTTO è verificabile. Comunque, anche se oramai i cantanti si sono scoperti, Gualtiero Bertelli su Twitter mi ha riferito di non essere coinvolto.
Immagine


Ultima modifica di Maestro Muten il gio 29 dic 2022, 13:40, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: mer 22 dic 2021, 18:47 
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Iscritto il: gio 14 feb 2013, 18:47
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Non avevo visto questo estratto dal forum di TV-Pedia riportato anche qui, mi inserisco perché in parte quel che ha scritto è in risposta ad un mio commento.
Avevo fatto notare che il riff della canzone è suonato su un synth polifonico con un timbro molto simile (praticamente identico) a quello di uno dei suoni di fabbrica della Yamaha DX7, commercializzata a metà 1983 mentre la prima messa in onda del cartone è del gennaio 1984. La cosa era stata detta più volte anche qui.
La lista delle apparecchiature presenti nei Sound Connection Studies è stata messa per rispondere a me, aggiungendo che il riff è senz'altro stato suonato su un Prophet 5.
Io dal canto mio non posso escluderlo - ho avuto anni fa una DX7 ma non un Prophet 5 - ma nemmeno confermarlo, ed alla luce di ulteriori ricerche ed ascolti continuo onestamente a propendere per la DX7, tastiera diffusissima ai tempi in tutti gli studi di registrazione (che magari è stata acquistata dopo la stesura di quella lista del 1983).


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MessaggioInviato: ven 24 dic 2021, 22:23 
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Anche io sono propenso più per una DX7.


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MessaggioInviato: mar 28 dic 2021, 16:00 
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Iscritto il: ven 10 giu 2016, 11:31
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Mandarive ha scritto:
Ad ogni modo, magari un giorno qualcuno riuscirà a raggiungere Shuki Levy o Haim Saban e finalmente avremo anche una loro dichiarazione sull'argomento in modo da eliminare (o magari alimentare, tutto è possibile) ogni ulteriore ragionevole dubbio, illazione o teoria complottistica sull'argomento.

E alla fine quel giorno è arrivato: https://www.facebook.com/IlMisteroDella ... 2821053441.


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