Sono felice di questi vostri commenti. Dopo un mese di organizzazione intensiva, ecco due giorni di paradisiaco inferno: ho dormito pochissimo e ho sudato come una bestia. Ma anche la terza edizione è andata, e stavolta hanno parlato di noi anche i quotidiani (Il Giorno). Tante soddisfazioni e qualche amarezza, ma di sicuro una giornata epica, quella di ieri. Tra entusiasmi, delusioni, riscatti, stecche, finezze, problemi, soluzioni.
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Se mi passate questi problemi non da poco, tutto il resto mi ha emozionato alla follia. Soprattutto ho apprezzato la coesione e la versatilità di noi che abbiamo organizzato, con gente che da web promoter si è trasformata in videotecnico, gente che da fotografo ufficiale si è trasformata in tecnico delle luci, e mi pare non si sia trattato di trasformazioni fuori luogo, visto l’esito esaltante. Ed un pubblico caldissimo, dall’alto osservavo, ognuno coi suoi gesti e le sue esternazioni, tutti bellissimi e felici. Come in un fatato incantesimo di Stilly…
Certo, qualche problema, qualche clamoroso momento drammatico: durante l’attacco di Bryger Franco Martin ad un certo punto non si sente più in spia, cambia accidentalmente tonalità, se ne accorge, entra nel panico, non riesce più a cantare. Poi si riprende, ma nei camerini dichiara sconsolato ed avvilito che le sue Notti finiscono qui. Poi parliamo, lo aiutiamo a capire che a tutti può succedere, allora ritorna e ricanta Bryger (in un punto non previsto dalla scaletta) ed è grandioso come sempre. Grande Franco, ce l’hai fatta anche stavolta.
E Claudio Maioli, la sua simpatia, l’intelligenza mai scontata e una grande umanità, lunghe chiacchierate sugli argomenti più diversi. Un anno e mezzo di rimpianti, per quel clamoroso Ken il guerriero da brivido del 2001, con un Claudio affranto e avvilito, l’incubo che mi ha accompagnato durante tutti i miei siglofili ricordi di quell’evento. Invece ieri un’interpretazione gloriosa, lui che cantante non è, anche se ottimo musicista. Con un video da me pensato e da Flavio montato che, permettetemi, ha sublimato l’esecuzione di Claudio e del gruppo.
Enzo Draghi, il mitico Mirko. Con una Freeway che già dalle prove capiamo essere uno dei piatti forti della serata. A proposito, bellissima la giornata di prove di sabato al Jungle Studio di Milano, un ricordo che è già sacro nel mio involucro cerebrale. Un Enzo fin dal principio dubbioso della validità del concetto, dubbioso di tutto, anche del gruppo. Ma quando inizia a provare, si diverte, rimane piacevolmente sorpreso, si esalta e durante il concerto fa un figurone (a parte un paio di parole che proprio non vengono durante l’esecuzione di Lupin). E quel 5 Samurai per cui tanto ho dovuto lottare, che alla fine convince profondamente il pubblico presente. Grande Enzo! Grida un fan dalle gradinate…
Alberto Tadini, la solita professionalità, il solito disincantato ironico distacco, la solita divertita sincera partecipazione. Tre pezzi mitici, tappe obbligate di una Notte che si rispetti. Benvenuto Alberto al nostro piccolo show!
Le Mele Verdi: una fantastica rimpatriata organizzata da Mitzi Amoroso, che finalmente dopo tanto tempo riporta in pubblico un nome che le ha dato tante gioie ma anche cocenti delusioni. Ed era davvero felice ed emozionata, col suo Paolino. Magari ha parlato qualche minuto in più, ma è stato il suo momento di gloria, è giusto che se lo sia goduto interamente. Le vecchie Meline, vecchie si fa per dire, ragazze come Corinna o Stefania, giovani ed esuberanti, fidanzate ideali di tutti noi…e le nuove, Giulia e Carlotta, brave da morire…Qualche momento di incertezza in Mademoiselle Anne, ma tanto carine e preparate.
Il momento più “difficile” da proporre durante la serata è quello dedicato a Gianfranco Tadini. Un musicista beninteso geniale, abilissimo e superlativo. Ma tra le sue sigle solo Danguard provoca un boato di consensi. Eppure quelle tre simpatiche signore, ex-coriste, che interpretano vecchi jingles, mentre lui suona dolci melodie di altri tempi, per me rappresenta un piccolo gioiello, un regalo inatteso. Ma assai difficile da digerire per chi è lì in attesa di scatenarsi. Ma non sono pentito, va benissimo così. Io gradisco, non auditel.
Julie, la valletta che nel pomeriggio è stata la presentatrice del backstage d’interviste. Una ragazza fresca e cortese, inizialmente spaesata ed impacciata, che dopo le prime chiacchiere davanti alle telecamere rivela invece un’ottima fluenza discorsiva, una cordiale attitudine ed un intrigante potenziale relazionale. E’ lei in un abito nero da sera molto elegante ed azzeccato che le fascia l’alto fisico longilineo, la nota di bionda raffinata bellezza che accompagna la serata.
I presentatori: Fabrizio e Massimo, brillanti, scatenati, competenti, divertenti, sempre pronti alla battuta ed in definitiva azzeccati. Mai impacciati, mai in difficoltà, con polso sicuro saltellando sul palco conducono le danze.
Ritornano i Superobots, Doogie e Dave, Paola e Krystal. Non condivido chi ha parlato di un Doogie in tono minore. E’ il solito Doogie, come la roccia, non cambia mai, è sempre lui, una certezza, speriamo non una noia. Ma chi si è annoiato durante Blue Noah? O durante Ken Falco? Prevista in scaletta, Supereroi viene abolita, mi dispiace, io l’ho sostenuta sino all’ultimo, ma le opinioni a volte possono discordare. Ma siamo amici, per cui niente rancori. Grazie invece per Ufo Diapolon, per la prima volta eseguita in pubblico. E il sorriso del mitico Doogie, la flemma di Dave, il volto sorridente di Paola, la deliziosa timidezza di Krystal. Io me li sono goduti i Superobots, e alla grande!
Gli Astroganzi, ovvero l’impagabile Giacomo Vitullo di cialtroniana fama, ed il mitico Pierpaolo, già mattatore della seconda edizione alla batteria. Con Giantony ed Eugenio nuovi vivaci elementi e questa bravissima Roberta, che canta un Tough Boy di cui avete già parlato sopra. Con un sincrono audio-video sbalorditivo e del tutto casuale, un’energia strepitosa ed una professionalità rara. E qualche inopportuno, imprevisto ed inevitabile colpo di tosse in Evangelion…
Infine loro, i mitici Cavalieri del Re, grandi senza riserve, si esibiscono in un atto unico ed ininterrotto di 40 minuti. Un Devilman da urlo, e tutti gli altri brani, perché ricordarli? Li avete visti l’altra sera, ho visto gente commuoversi e piangere, scusate se è poco. Peccato per Caro Fratello, qualche sbaglio di Clara, ma insomma, dopo essersi preparati tutti quei brani, non vogliamo perdonarla? Con una Lady Oscar come quella? E che entusiasmo generale, gli urli, i salti, le lacrime. E’ vero, eravamo in pochi, purtroppo, ma che emozioni potenti! I Cavalieri del Re salgono sul palco e d’incanto nasce la magia, non siamo più ad un concerto ma in una favola, ed ora noi siamo i protagonisti, e loro gli anfitrioni.
E i produttori, questi folli che contro ogni logica ci hanno regalato questa serata unica, Omar e Giampi, che hanno sostenuto un evento commercialmente insensato, ma emozionalmente irripetibile. Non ci sarà il bis, temo, chi c’era è già autorizzato a sentirsi un privilegiato.
In definitiva, una serata che ha incluso tutti gli elementi tipici di un concerto, con le sorprese buone e quelle meno buone. Ma il bilancio professionale, come già avete notato, è del tutto soddisfacente. Noi come Blue Fixer ci siamo sentiti più saldi al comando della nave, in mezzo ai flutti siamo riusciti comunque a guidare il timone senza fracassarci sugli scogli. E abbiamo navigato nel mare in tempesta, mica tutti sono capaci. Una preparazione tormentata, tante discussioni anche polemiche e roventi, ma alla fine siamo arrivati alla confezione del prodotto che avete visto domenica. Un prodotto non commerciale, difficile da proporre, difficile vincere al botteghino. E non è colpa della concorrenza. Semplicemente la gente sta dimenticando, oppure è pigra, i trentenni ormai stanno in casa, hanno figli, non vanno più ai concerti. Le sigle diventano il target dei pubblicitari, ma non degli organizzatori di eventi dal vivo.
Io personalmente mi impegnerò ancora per un quarto concerto. Avrei voluto arrivare a 5 (e non è ancora detta l’ultima parola), ma ormai conosco bene la situazione degli artisti e del pubblico. Sinceramente, mi interessa fare il quarto, con i nomi che ho già in mente, poi si vedrà. Un grosso applauso intanto a Corrado, che ha organizzato questa tornata. Lui è stato il perno attorno al quale noi altri 4 abbiamo girato. Più tutti gli altri Blue Fixer che hanno aiutato a vario titolo. Di certo il materiale raccolto in questi 2 giorni è tanto, 700 foto, riprese professionali in camion di regia (gentile concessione Panini), audio professionale (speriamo ben riuscito…) ed interviste di backstage molto molto carine. Non potrà mancare un prodotto di buona confezione.
Infine, una nota polemica, che il moderatore del forum non ha il diritto di cancellare, in quanto si tratterebbe di vera e propria censura (in questo caso infatti non si tratta di un flame). Nessuno di noi voleva la tv, ad un certo punto salta fuori il solito Santo Verduci con arie da producer da due soldi, che ci lascia intendere che Mediolanum Channel (gruppo Mediaset) vorrebbe riprendere la serata con le telecamere. Noi che all’inizio non vogliamo, ce ne strafreghiamo alla grande di questa tv di erbacce e cavolacci, figuriamoci di un canale satellitare che non guarda nessuno, ma Santo ci convince, dopodiché inizia un penosissimo tira e molla di 20 giorni che rasenta la demenzialità degna dei film classici dei fratelli Zucker, col direttore di rete dell’emittente che di fatto porta ad un risultato nullo. Mediolanum Channel si dimostra una gestione inaffidabile, le proposte di Santo suonano francamente di cattivo gusto, se avevo dei dubbi su questo personaggio, bè, ora sono fugati. Gente buona solo a parlare.
E il signor Margaria di Mediaset, che annuncia la propria presenza dopo regolare invito, che fine ha fatto? Forse io non l’ho visto, ma era previsto un backstage, figuriamoci se non si sarebbe presentato. Ordini dall’alto dell’ultimo minuto? Boicottare l’evento? E un bel “chi se ne frega” non ce lo vogliamo aggiungere? Mediaset avrebbe cambiato politica? Dove? Come? Se mi invitano gentilmente da qualche parte, se accetto io ci vado, e se capita un imprevisto, avviso. Anche se sono il Papa, fosse solo per educazione. Chi fa da sé fa per tre, e allora ecco fatta la Notte delle Sigle 3. Alla prossima, ragazzi.
