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Un'intervista interessante... (credo...)
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Autore:  Calendarman [ ven 26 ago 2005, 9:51 ]
Oggetto del messaggio:  Un'intervista interessante... (credo...)

Amici, ho trovato in rete questa intervista a tale Rissoll, autore di sigle televisive per i cartoni animati francesi.
L' ho tradotta dal francese e ve la riporto più che altro per le curiosità ma soprattutto per le somiglianze con fatti che abbiamo già letto per quanto riguarda gli autori nostrani.

Qui la versione in francese

E qui di seguito la mia traduzione....

Spero di aver fatto cosa gradita.....

I: Buongiorno signor Rissoll, potrebbe presentarsi brevemente?
R: Per descrivermi rapidamente: ho 42 anni, attualmente scenografo, abito a Parigi.
La mia formazione mi porta ad essere pianista, autore, compositore e interprete di 4 album tra il 1977 e il 1984. Sono altresi' autore di diversi libri.

I: Quali sono i suoi gusti personali in fatto di generi musicali, artisti, etc... e perché?
R: Se dovessi comporre musica, oggigiorno farei della techno.
I: Viste le sue numerose partecipazioni in sigle televisive di programmi per bambini, ci spiega come sia stato portato a lavorare su questo tipo di progetti, spesso con Cyril de Turckheim, e come si sviluppo' la scrittura e la registrazione di questi titoli ormai impressi nella memoria?
R: La prima sigla che la società IDDH ci propose di fare fu SUPERDURAND. Partendo quindi da due o tre informazioni sommarie sulla serie (non avevamo alcuna cassetta), ci siamo divertiti a fare qualcosa sul genere di cio' che gia si faceva a quei tempi (Cobra etc..). Bisogna dire che Cyril ed io avevamo lavorato sui nostri album per dare un tocco più personale alla cosa. Alla IDDH si aspettavano qualcosa di più "popolare" e noi avevamo bisogno di non farci scappare l'occasione per questioni economiche.
Fu cosi che tra una risata e l'altra che abbiamo scritto e composto cio' che puo' sembrare, grazie alla nostalgia, una canzone gradevole ma che oggettivamente era un gran minestrone.
La serietà con la quale Olivier Constantin (eccellente cantante tra l'altro) segui' le nostre indicazioni affinché cantasse in modo un po' ammiccante, ci ha molto divertito in studio.
Di solito io scrivevo prima le parole, ma é capitato che si lavorasse in contemporanea con Cyril e talvolta ci mettevo pure lo zampino quando avessi avuto un'idea che mi sembrasse interessante.

I: Quali erano all'epoca le condizioni e gli obblighi legati a tali progetti?
R: Bisogna capire che se non fossero state accettate le nostre canzoni ci sarebbe stato qualcun altro che le avrebbe fatte al posto nostro.
A quei tempi un compositore fatturava per ogni sigla televisiva proposta a IDDH da 30.000 a 50.000 FF (da 9.000.000 a 15.000.000 di Lire N.d.T.). Il nostro calcolo fu quello di spaccare il mercato chiedendo esclusivamente i diritti di autore per ogni passaggio televisivo. Calcolo che poi si rivelo' valido perché queste sigle ci hanno permesso di vivere comodamente per ben dieci anni lavorando che per qualche giorno all'anno.

I: Nello specifico, la sigla Cat's Eyes (Occhi di gatto NdT), di gran lunga la più conosciuta, come ha visto la luce?
R: Cat's Eyes fu la nostra seconda sigla. Noi avevamo proposto tre canzoni differenti. Una che ci piaceva veramente e che avrebbe ringiovanito un po'il genere, una un po' più commerciale e infine una terza, una tortazza alla crema che ci sembrava fosse quello che si aspettassero.
A quel punto ci siamo detti:"Almeno avremo provato a proporre anche qualcos'altro". Fu scelta chiaramente la terza opzione! Per voi che avete la nostalgia di questa canzone, questo tipo di giudizio deve sembrarvi un po' incomprensibile ma vi posso assicurare che le altre versioni erano francamente più orecchiabili.
Ad ogni modo, sta di fatto che é difficile fare qualcosa senza metterci passione e professionalità, cosa che fece si che la sigla fu registrata in modo pulito, ma comunque....
Fu Isabelle Guillard che ha cantato questa canzone. Non ci fu data alcuna informazione attendibile sul cartone, salvo una traduzione approssimativa di un testo giapponese che parlava della serie. Mi ricordo anche che i giapponesi non avevano dato il loro benestare affinché si sostituisse la sigla e che abbiamo dovuto aspettare diversi anni prima che la SACEM ci versasse finalmente dei diritti.

I: La sigla dei Petits Malins (Maple Town) ha una piccola particolarità: si parla spesso si Gabby, Gabby, Gabby, ma se ben ricordo non c'é alcun Gabby nella serie. Fu forse solo una questione di marketing legata alla vendita di un peluche?
R: Esattamente, c'era un peluche di nome Gabby e ci fu chiesto di articolare il testo attorno a questo.
I: Le piacerebbe lavorare di nuovo , a 15 anni di distanza, sullo stesso tipo di progetti e nello stesso contesto?
R: Mi dispiace che le canzoni delle sigle dei cartoni animati, siano la riserva di caccia dei produttori, che pensano che facendole cantare da una star della canzone francese in decadenza, possa fargli vendere dei dischi. Questo calcolo si rivela spesso più che sbagliato. In poche parole, é un peccato che la sigla tv non abbia spesso niente a che vedere musicalmente e artisticamente con la serie tv.
I: Quali sono i suoi progetti attuali?
R: Lavoro principalmente alla scrittura di un romanzo di evasione fantastico e dirigo la scrittura di diverse serie di cartoni animati.
I: Ha mantenuto i contatti con le persone con le quali ha lavorato su qeui progetti?
R: Continuo a collaborare con Cyril de Turckheim il quale continua a scrivere BGM di diversi cartoni animati
I: Bernard Rissoll é uno pseudonimo. Ci spiega la sua origine?
R: Ho scelto questo pseudonimo affinché potessi distinguermi tra due carriere differenti. Ho registrato 4 album di canzoni e scritto libri con il mio vero nome. Quando mi hanno proposto di scrivere queste sigle, a quei tempi mi vergognavo , in relazione a quello che avevo fatto prima. A grandi linee l'invenzione del mio pseudo deriva dalle patate "rissolées" (saltate a cubetti). Era uno scherzo anche con mio entourage, un modo di prendere le distanze.
Oggi ci scherzo su, ma sono rimasto comunque sotto questa piccola barriera. Cat's Eyes é andata bene, ma siamo stati talvolta portati a registrare delle vere sciocchezze.

I: Come il contestabilissimo Mazinga Z?
R: Un orrore totale effettivamente, cantata da un corista per niente dotato. A quei tempi c'era via via sempre meno considerazione per questo tipo di lavoro e cosi noi facevamo della parodia più che altro, essendone perfettamente coscienti, statene certi!
I: Un piccolo aneddoto su Cat's Eyes per concludere quest'intervista?
R: Si, riguarda l'intro musicale della sigla di Cat's Eyes. L'inizio con i battiti del metronomo, non furono una volontà artistica ben precisa ma sono dovuti alla stupidaggine di una assistente di produzione a IDDH che pensava che facesse parte del pezzo! Fino ad oggi, la serie é distribuita includendo questa parte puramente tecnica.



Intervista datata 2001.


Attendo commenti..... :D

Autore:  Rupan Sansei [ ven 26 ago 2005, 10:11 ]
Oggetto del messaggio: 

L'intervista è abbastanza interessante e a quanto pare in Francia si fanno ancora dei "concorsi" per poter realizzare una sigla (almeo fino al 2001 :) )

Io non ho idea di chi sia sto tipo, però non capisco se era chi commissionava la sigla che voleva un "polpettone commerciale" o se Rissoll lo facesse solo per racimolare un po' di soldi (probabilmente a lui andava bene così: mi chiamano, faccio quello che vogliono e mi porto a casa il compenso).

2 punti mi hanno lasciato un po' perplesso (anche se è capitato anche da noi, però sono casi isolati). Il primo è il voler fare sigle che non c'entrano un tubo con il cartone (almeno per il contesto musicale e l'altro è la storia del peluche. Se ho capio bene sul mercato esisteva giàquesto Gabby e per fargli un po' di pubblicità lo hanno inserito in una sigla di cartoni. Mah....

Autore:  Calendarman [ ven 26 ago 2005, 10:14 ]
Oggetto del messaggio: 

Il discorso del polpettone credo fosse una richiesta della produzione affinche la sigla fosse più vendibile, tanto é vero che dice chiaramente che per una canzone ad esempio avevano proposto più soluzioni a suo parere più belle.

Per il discorso "siglachenoncentrauntubo".....in effetti non ricordo nemmeno io in italia l'inserimento di un personaggio non esistente solo a scopi commerciali....

A me ha colpito il discorso del metronomo di Occhi di Gatto.....mi ricorda un po' la risata alla fine di "Nino il mio amico ninja"....avvenuta casualmente e poi rimasta sulla registrazione ( anche se in questo caso la volonta di farla rimanere venne proprio da Zara)

Autore:  Rupan Sansei [ ven 26 ago 2005, 10:39 ]
Oggetto del messaggio: 

Si, per Occhi di Gatto, d'accordo anch'io, ma quando parla dei cantanti "in declino", sembrava un po' una "regola".

Autore:  Mitokomon [ ven 26 ago 2005, 15:04 ]
Oggetto del messaggio: 

Sì, è molto interessante, calendarman. cosa graditissima. Tra l'altro è bello vedere come gli stessi autori considerino la sigla francese di Mazinger Z.. (quando per caso la ascoltai rimasi in effetti inorridito :o ),
E' bene vedere come sia condotto professionalmente il discorso.. certo, non conoscendo abbastanza il mercato francese - né le epoche delle varie sigle - non saprei fare un paragone con il mercato nostro, ma penso che le somiglianze ci siano, anche se d'altro canto appare come se il mercato francese vivesse ancora una "via di mezzo" tra la nostra situazione "anarchica" di inizo anni '80 e quella successiva anni '90.. ma dovrei approfondire..

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