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Alessandro Dall'Orto
per "Libero Quotidiano"
Marco Bellavia, chiedete di lui a un 25enne e vedrete che impazzirà. È stato l'idolo delle ragazzine interpretando Steve dei "Bee Hive" in "Love me Licia", "Licia dolce Licia" e 4 serie di "Arriva Cristina" e l'idolo dei bambini per 11 anni (dal 1990 al 2001, protagonista e autore) con "Bim Bum Bam", gag e giochi a premi, cartoni animati e risate.
Poi, dopo il grande boom, talenta discesa con "Stranamore"e "Forum" e infine poco o nulla, qualche televendita e niente più.
Ma Marco ora a 43 anni, ha iniziato una nuova vita, basta flirt famosi, veline e feste in discoteca. È diventato papà da 10 giorni (nella foto grande con la compagna Elena e Filippo) e lavora per Telenova Guarda caso, conduce anche programmi per bambini.
Studi televisivi di Telenova, "Gran Palio delle regioni", bambini che corrono e cantano, urlano e ballano. Marco Bellavia, lei conduce: sembra un ritorno al passato.
«Lo è, come ai tempi di "Bim Bum Bam". Guardi, la tv dei ragazzi la farei per tutta la vita. I bimbi li amo. Ora poi... Sa, vero?».
No, che è successo?
«Il 25 agosto è nato Filippo. Diventare padre a 43 anni ha un senso particolare, te lo gusti fino in fondo. Ho seguito tutto il travaglio, dalla A alla Z, anche i momenti più dolorosi: Elena ha scelto il parto naturale. È stato il momento più bello della mia vita. Indescrivibile. Anzi, so che non si fa di solito, ma posso fare un ringraziamento?».
Prego.
«Grazie all'ostetrica Pinuccia, alla dottoressa Scorbati e al suo staff dell'ospedale di Busto Arsizio. Bravissimi».
Dura la vita da papà?
«Impegnativa, mai più di tre ore di sonno consecutive. E il giorno dopo, a lavorare...».
Già, ma che fa di preciso?
«Da quando, nel 2001, Mediaset mi ha scaricato - nel senso che nonmiha rinnovato il contratto - ho reimparato il mestiere. E ho capito come ci si deve muovere».
Cioè?
«Prima, quando tutto andava bene, pensavo solo a me stesso e non tenevo rapporti, vivevo nella mia isola felice e basta. Ora ho capito che ci si deve gestire e faccio di tutto, dal presentatore all'autore, anche il montaggio».
Diceva di Mediaset. Perché ha interrotto il rapporto?
«La tv è cambiata II Grande Fratello l'ha stravolta, non ci sono più idoli veri, solo mezzi idoli. Chiunque può avere una chances di successo, non contano le capacità. E si scatenano le invidie».
Ci andrebbe a un reality?
«Volentieri. Mi hanno chiesto di fare due volte l'Isola, ero entusiasta: vista la gente che ci è andata, potrei fare la mia bella figura La Ventura però ha detto no. Si vede che non le sarò simpatico...».
Oplà. Non pensi che finisca qui, poi approfondiremo... Intanto una curiosità. Lavorava con i bambini vent'anni fa, lavora con i bambini oggi. Come sono cambiati?
«Ho una teoria, ma non datemi del pazzo: quelli di oggi sono i figli dei sessantottini, quindi ribelli. E poi condizionati dalla tecnologia: hanno cellulare, internet. E vedono di tutto in tv. Ai miei tempi la tv dei ragazzi era sacra e protetta. Ora alle 18.30 Studio Aperto fa vedere di tutto e Lucignolo è una trasmissione quasi porno...».
Bellavia, e lei come era da bambino?
«Nasco nel 9 dicembre 1964 a Milano. Vivace e sempre in cortile a giocare a pallone».
Squadra del cuore?
«Inter, Inter, forza Inter ale ale».
Ruolo?
«Portiere. Ma intanto faccio tutti gli sport: tennis, corsa. Finché...».
Inizia la tv?
«Macché. A 14 anni mi regalano un Garelli Ciclone a 5 marce e dopo tre giorni mi incarto. Ambulanza, ospedale, emorragia interna: mi levano la milza».
Urca. Colpa sua?
«Guidavo contromano in un senso unico, un vero cretino...».
E il mondo dello spettacolo?
«Finito il Liceo sono per strada, mi fermano, cercano visi giovani per la pubblicità. Preparo un book e mi scelgono, divento il ragazzino più ricercato per gli spot».
Nel 1986 la chiamano per "Love me Licia".
«Cercano un bassista, entro nel cast».
In un'intervista, qualche anno fa, spiega: "Ho ricordi belli, ma anche brutti. Ho incontrato persone false che mi hanno anche pugnalato per farsi strada a mio discapito".
«La convivenza con gli altri non era facile. Ora se ci penso ci rido su, ma ai tempi ero ingenuotto e ogni cazzata diventava un dramma. Lavoravamo molto, fisicamente ero stanco. Ad un certo punto mi sono fermato per tre mesi».
Rapporti con Cristina D'Avena?
«Nella prima serie freddi. Nella seconda molto meglio. Anche perché sono diventato il suo partner del telefilm».
Al posto di Mirko, Pasquale Finicelli. Che su di lei ha detto: "Marco aveva un carattere non facile, all'inizio non c'era grande sintonia col resto del gruppo". Via, non giriamoci intorno: non andavate d'accordo...
«Dopo quel telefilm abbiamo avuto uno screzio, dovevamo condurre insieme "Partonissimi" su Italia 1. Parlava, parlava e i suoi discorsi non finivano mai. Mi sono inca..ato, abbiamo litigato. Ma è finita qui».
E ai tempi di "Love me Licia"?
«Beh, non c'è mai stato grande feeling con Pasquale. Lui si sentiva il capo di tutti, a me e agli altri manco ci considerava. Ma a me non fregava nulla. Ci siamo rivisti poco fa, ora è tutto normale».
Nella seconda serie, lei ha lavorato anche con Emanuela Folliero. E i pettegolezzi dicono che...
«Ahahaha. Il produttore mi spiega: "Marco, tu non sai fingere di essere innamorato: allora ti metto lì una bella ragazza così ti innamori veramente!". Arriva la Folliero, gran gnocca...».
...e si innamora per davvero.
«Inevitabile».
Nasce una storia?
«Una simpatia...».
Ok, capito. Quando il passaggio a "Bini Bum Bam"?
«Cristina D'Avena fa un concerto al Pala-trussardi, 11 mila fans in delirio tra cui le figlie di Berlusconi».
Alt, alt Le conosceva?
«Erano venute in camerino qualche volta,erano appassionate dei Bee Hive».
E il Cavaliere lo conosceva?
«Ai tempi era sempre presente in tv, sentiva i pareri della mamma e ci diceva cosa fare. La vera intenditrice era lei».
Qualche incontro divertente?
«Mi ferma nei corridoi e mi sgrida: "Cribbio, Bellavia, cosa fa senza cravatta?". E io, mentendo: "Guardi, l'ho appena tolta!". Ma che ridere con Bonolis».
Cioè?
«Paolo sta salendo sull'auto tutta scassata e con i fari rotti: "Ma Bonolis, con tutti i soldi che le diamo, non è meglio se cambia macchina?"».
Altri aneddoti?
«Un giorno entra negli studi in cui sta registrando Bongiorno. Mike lo vede e urla: "Fuoriiii!, Qui si lavora, eh?". Berlusconi, sorpreso, chiede scusa, poi si volta dal suo assistente: "Che dice, devo licenziarlo?"».
Buona questa. Ultima sul Cavaliere. Cosa non dimenticherà mai di lui?
«Nel '94 convoca tutti nello Studio 11 di Cologno Monzese, il più grande. Tutti significa attori, truccatori, macchinisti, elettricisti, ci sono duemila persone in piedi. Un'ora di discorso, dice che ha paura dei politici, che gliela vogliono far pagare e per salvare l'azienda - e quindi tutti i posti di lavoro - c'è solo una soluzione: entrare in politica. E annuncia che sta fondando un partito: Forza Italia».
Torniamo a Cristina D'Avena e al concerto. Diceva?
«Undicimila persone, ad un certo punto invocano Steve sul palco, mi presento e succede un macello. Mi notano i dirigenti e mi chiamano: "Sei perfetto per condurre giochi con i bambini". E vado a Bim Bum Barn».
Dove ci starà 11 anni.
«Esperienza fantastica. Non capisco come faccia ora, la tv nazionale, anon prevedere programmi per bambini: loro sono il futuro».
Marco, cambiamo discorso. Lei era - ed è tuttora - simpatico, bello, coinvolgente e idolo delle ragazzine. Quante donne ha fatto innamorare?
«Qualcuna, dai...».
Non faccia il modesto. È stato fidanzato per 3 anni (dal '92 al '95) con Paola Barale.
«Merito di un orologio».
Conquistata con un regalo?
«No, cosa ha capito? Cena di beneficenza con la nazionale artisti, devo mollare tutti per raggiungerla di nascosto e mettermi insieme definitivamente. Sto per salire in macchina, vengo assalito, derubato dell'orologio e finisco in ospedale. Lei si intenerisce, viene a trovarmi e...».
...vi fidanzate.
«Tre anni di convivenza. Ma lei cambia, diventa egocentrica, pensa solo al lavoro. Alla fine non funziona più e ci molliamo».
Altre conquiste famose?
«Niente nomi».
Vietato non farli Trattiamo: almeno due.
«Sono stato un anno e mezzo con Stefania Dall'Olio, la prima velina. E poi Cecilia Belli: storia di tre mesi complicata, con Bonolis che cercava di farci far pace. Che ridere».
Torniamo al lavoro. Nel 2002 va a Forum.
«Ricordo negativo. Non mi diverto nemmeno un minuto. Brutto team, poca armonia, pessimo rapporto con Paola Perego. Dopo questa esperienza, sono stato segato totalmente dalla tv. La Perego è una delle tre donne che mi hanno frenato la carriera».
Tre? Proviamo a indovinare. La Perego, ok. Poi...la Barale?
«Ancora oggi c'è chi, per parlare di me, mi rompe le balle definendomi l'ex della Barale. Non è un grande vantaggio professionale».
La terza? Sarà mica la Ventura!
«Mi ha bocciato due volte per l'Isola. Sarà perché quando non era ancora così famosa ci ha provato e l'ho rimbalzata? Ahaha. È che non mi piaceva proprio».
Marco, ultime domande veloci. 1) Miglior presentatore di sempre?
«Mike».
2) Di adesso?
«Bonolis».
3) Presentatrice di sempre e di adesso?
«La Carrà, unica».
4) La donna più bella con cui ha lavorato?
«Vanessa lncontrada».
5) Marco, ha un sogno?
«Che questo momento magico della vita duri più a lungo possibile. Vivo per Filippo ed Elena e sono felice, il lavoro a Telenova mi piace. Cosa chiedere di più?».
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