Iscritto il: dom 12 dic 2004, 19:41 Messaggi: 4124 Località: Pianeta Terra
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Sul «Corriere della sera» di qualche tempo fa lessi l'intervista ad una psicologa che trattava dell'importanza della modalità di narrazione della fiaba, contrapponeva al videogioco.
Sosteneva che il positivo della narrazione della fiaba dipendeva soprattutto dalla capacità di dare un messaggio al bambino introducendolo in un mondo alternativo e distinto dal reale, con il quale questo non avrebbe fatto confusione. Il "c'era una volta" o le formule equivalenti avevano proprio questa funzione, e così le formule di chiusura " e da allora in avanti" etc. etc., permettendo al bambino di entrare ed uscire senza "traumi". Al contrario, la moderna interazione del videogioco spinge il giocatore a confondere tra realtà e fantasia, con pericolose conseguenze.
Non sono in realtà d'accordo, perché ritengo che nel videogioco ben confezionato questo ruolo viene preso dalla capacità della schermata di inizio e dalla grafica di caricamento. Ad ogni modo, il prodotto è comunque diverso, ed il fine, cioè l'interazione, non è quello della rappresentazione.
A prescindere però da questo, giacché si ci riempie sempre la bocca con raffinati discorsi psico-pedagogici, traiamone uno spunto per una considerazione proprio sulle sigle dei cartoni animati giapponesi.
Per noi che abbiamo visto il Fantastico Mondo di Paul questa della psicologa non è certo una novità. Soprattutto però, per noi che abbiamo visto centinaia di cartoni giapponesi non modificati in genere nella loro struttura, quella struttura antica della fiaba, la abbiamo vissuta ogni pomeriggio davanti alla televisione: nella struttura del cartone "sigla iniziale cantata" - "cartone" - "sigla finale cantata".
Anzi, era proprio uno dei motivi più affascinanti della animazione giapponese: nella sua brevità, la storia di venti minuti che viene raccontata in animazione è introdotta da una sigla inizale, che, sempre uguale, ci aiutava e ci preparava alla specifica storia della puntata, soffermandosi, nei suoi disegni, agli elementi principali della storia nel suo complesso. Alla fine, una sigla finale (in giappone sempre diversa, da noi in genere uguale), si soffermava talvolta con i suoi disegni su elementi meno importanti, e comunque ripendendendo il tema iniziale ci "saluta", facendoci riotrnare al mondo reale. (tra l'altro, è una delle cose che per me è ancora più dolorosa, rivedere le puntate dei cartoni vecchi senza le sigle. Manca qualcosa di connaturato alla narrazione)
E' per questo motivo, dunque, che posso ritenere pericolosa ed inopportuna la tendenza delle reti televisive degli ultimi dieci anni di accorciare, tagliare o peggio ancora eliminare le sigle, sia la iniziale, sia la finale, perché impediscono a chi li vede di entrare ed uscire dal mondo della fantasia senza traumi. Non basta supplire con i jingle della pubblicità (che introducono un altro mondo e, purtroppo, reale) o con quelli dei programmi contenitore.
Per questo, tra l'altro, mi sembra il caso di aderire alla petizione segnalata in questo altro post.
E vediamo se capiscono almeno questo discorso...
_________________ Inchinatevi di fronte al simbolo dello Shogun Mitsukuni Mito. Inchinatevi!
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