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Depressione Giovanile: analisi di testi di cartoni animati
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Autore:  Vlad [ lun 20 nov 2006, 0:36 ]
Oggetto del messaggio:  Depressione Giovanile: analisi di testi di cartoni animati

copio/ incollo il tema di una discussione che ho trovato in un forum


Ho sempre pensato che in Italia gli autori dei testi dei cartoni animati (prendo in esame quelli fino all'inizio degli anni '90 dato lo schifo perpetrato poi dal trio malefico D'Avena/Vanni/Valeri Manera) siano stati pesantemente responsabili dei disturbi psicosomatici degli allora piccoli ascoltatori che, privi di alcun filtro, hanno assorbito come spugne messaggi subliminali contenuti in stralci di lyrics, apparentemente innocue ma profondamente sconvolgenti a livello di subconscio, che oggi in età adulta prepotentemente viene fuori, facendomi realizzare che tutto quello che non sono stato capace di filtrare da piccolo, non sono riuscito a spurgarlo negli anni post-adolescenziali.

Così, mentre i testi originali jap sono simili a poesie, con toni di vittoria, incitamento, coraggio, fedeltà ed altre simili positivi caratteristiche, ecco cosa ci è stato propinato dai nostri musichieri dell'epoca, peraltro illustri come in questi 3 casi che vado randomicamente ad illustrare.

Premetto che ometterò i testi idiot/style alla Cretina D'Avena in cui per fare una rima ci si infilava qualsiasi bestialità (in questa categoria, vince l'Oscar dell'Infelicità il brano "Là Sui Monti con Annette"). Procederò in ordine di importanza, sia dell'autore che della gravità del testo, a mio avviso incapace di essere tollerato da una psiche fanciullesca.

Primo Esempio - "Monciccì":
"Esco, piove a dirotto, e l'ombrello mi si è rotto. Ieri non ho studiato e il professore mi ha beccato, salgo sul motorino e andiamo dritti in un tombino"

Notare una concezione Verghiana della vita, qualsiasi cosa l'uomo possa fare, nonostante i suoi sforzi, il destino gli si avverserà contro sempre più ferocemente, riportandolo in una situazione iniziale ancor più infelice di quella di partenza. E così è scontato che, in una visione assai fantozziana degli eventi, se piove l'ombrello si rompe (badare bene, non è che non ce l'ha ma SI ROMPE nel preciso momento antecedente l'evento pioggia), se non studio guarda caso il prof. mi interroga (il fatto che si citi "IERI non ho studiato" lascia supporre che sia un fatto isolato, che solitamente l'alunno sia diligente. Ovviamente al primo errore, TAC, si viene interrogati.
Infine il motorino....emblematico il cambio di persona, si passa dalla prima singolare "SALGO" alla prima plurale "ANDIAMO in un tombino", segno che la sfiga coinvolge anche amici e conoscenti. Il messaggio, assai razzista e antisociale che si raccoglie, è quello di stare alla larga da tali elementi.
Trovo tutto questo piuttosto deprimente.

Secondo Esempio - "Alle porte della Rivoluzione - Lady Oscar":
"Piano piano il sole scende e se ne va, forse mai più sorgerà. Alla grande corte non si balla più...come sabbia al vento il regno va, cosa mai accadrà. Dalla corte Lady Oscar se ne va, forse mai più tornerà."

Qui si sfiora un messaggio cosmico di morte, angoscia e desolazione che non mi rendo conto come un profondo conoscitore dell'universo dei bambini come Riccardo Zara abbia potuto scrivere e pubblicare una canzone con un testo del genere. A sua scusante il fatto che la canzone sia stata edita solo come B-side del 45 giri di Lady Oscar.
Come nel film Terminator 3: Rise of the Machines, il buon Riccardo esordisce controvertendo una delle cose date più per scontate da un bambino: il fatto che il sole tramonti e l'ovvia alba del giorno dopo. Macchè. Qui il sole, fonte di vita umana e simbolo di luce, di gioia, di speranza, "forse mai più sorgerà". Segnali terroristici pesantissimi, che non lasciano spazio ad interpretazioni. Il bambino non percepisce al momento, ma cova dentro di sè quel senso di morte che lo attanaglierà sotto la cenere per anni. Una sorta del sepulturesco "Only Death Is Real", ma molto più letale per l'audience a cui è rivolto.
Successivamente, una scena subdolamente ancor peggiore: "Alla grande corte non si balla più, come sabbia al vento il regno va, cosa mai accadrà..."
Dopo essere stati abituati lungo tutto il cartone a balli in maschera, feste di società, palazzi lussuosi sempre pieni, luminosi e chiassosi, adesso Zara sentenzia come la signora dalla falce affilata che non si balla più. Morte e desolazione. La metafora della sabbia al vento spazza via ogni residua speranza, non c'è volontà che possa contrastare il piano del destino, un piano dall'alto a cui non possiamo ribellarci. Siamo granelli di sabbia in balia del vento. Possiamo quindi solo prendere coscienza della nostra caducità e accettare in silenzio, tristemente, l'arrivo della fine. Il fatto che anche Oscar, eroina del cartone, fugga inerme di fronte a questa situazione la dice lunga: Zara conosce l'importanza di Lady Oscar nella psiche del bambino e per questo invece di farla morire, lascia nel bimbo una sensazione ancor peggiore, quella dell'incertezza. Non si sa se Oscar tornerà mai. La caducità della vita umana in questo periodo assurge livelli siderali. Il bambino non lo sa ancora, ma dentro è già sconfitto e condannato. Praticamente, un'esistenza già morta.

Terzo Esempio - "La Giostra dei Campanelli" di Georgia Lepore:
qui non mi soffermo nella disamina data la natura del testo, oggi comprensibile in età matura, ma l'esempio è il più crudele e feroce dei tre.
Paradossalmente il messaggio è affidato alla voce più dolce e rassicurante del panorama musicale per ragazzi, ma non basta. Qui le metafore si fanno più fini, più ciniche, più taglienti. Anche il ragazzo più sveglio, attento ed intelligente in questo modo non potrà carpire il messaggio e quindi tentare di filtrarlo.

Questo il testo di tale sentenza di morte:
"A un confine di citta'
in un mini luna park
c'e' una giostra
che a girar veloce non ce la fa...
pero' la giostra dei campanelli
non e' un modello di velocita'
sono assai lenti i suoi caroselli
perche' il motore purtroppo non ha
girando sempre in tondo
costretto li' a tirar
e' un asinello che la giostra fa girar
tira tira il somarello tira;
gira gira si ferma un po' e respira
a lui nuoce andar piu' veloce
ma se un bambino ridera'
e un campanello suonera'
alzando la groppa
di colpo galoppa galoppa galoppa..."

In questo modo, la Lepore, consegna al futuro una generazione di morti viventi, di ex bambini che sentono di essere infelici ma non ne sanno il perchè, di persone che pur soddisfatte non riescono a sorridere, perchè anni prima hanno conosciuto la più terribile delle punizioni: quella di vedersi privati, incosciamente, dell'arma più grande che un bambino può possedere, quella del sorriso.
Un sorriso spezzato, un sorriso dimenticato. Un sorriso morto.

Autore:  Tommy Aku [ lun 20 nov 2006, 3:09 ]
Oggetto del messaggio: 

Se costui avesse letto le fiabe dei Grimm ne avrebbe dedotto che hanno spinto generazioni di giovani tedeschi all'omicidio...

di fronte a certe letture del fenomeno "infanzia" e "sigle" non si puó che restare avviliti...tutto qui...

p.s. nel commento a monciccí, poi, manca completamente quella cosa che si chiama volgarmente "senso dell'umorismo"...

Autore:  dani5043 [ lun 20 nov 2006, 9:39 ]
Oggetto del messaggio: 

Io più che altro sono curioso di sapere i commenti ai brani solo accennati come Là sui monti con Annette... Che per altro descrive accuratamente l'ambientazione presentandoci i personaggi principali... :lol:

Autore:  CdR_Best [ lun 20 nov 2006, 10:02 ]
Oggetto del messaggio: 

Mah... io a ste cose da psicologi ci penso ben poco... a me piaceva canticchiarmi le sigle, mica pensavo a cosa diceva il testo... e di quelle dei robot che si deve dire?? Guerra, invasioni, alieni, razzi, bombe.... cos'era un incitamento ad entrare nell'esercito o a distruggere chiunque ti sia nemico?? :roll: :roll:

Autore:  Tarrasque [ lun 20 nov 2006, 11:54 ]
Oggetto del messaggio: 

Secondo me, l'umorismo di queste recensioni sta nel fatto che l'autore non ci crede neanche lui e sono volutamente esagerate, dai. :D

Autore:  Mitokomon [ lun 20 nov 2006, 12:13 ]
Oggetto del messaggio: 

Ma soprattutto, cosa si dovrebbe dire allora se si leggessero tutti i testi delle sigle giapponesi.. mica sono tutti poetici o d'incitazione bellica.. (le canzoni di Time Bokan, ad esempio.. che però sono d'una notevole livello, ma ce ne sono anche altre di livello molto più grezzo..)

Autore:  DEMETAN [ lun 20 nov 2006, 12:54 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Depressione Giovanile: analisi di testi di cartoni animati

Vlad ha scritto:
Secondo Esempio - "Alle porte della Rivoluzione - Lady Oscar":
"Piano piano il sole scende e se ne va, forse mai più sorgerà. Alla grande corte non si balla più...come sabbia al vento il regno va, cosa mai accadrà. Dalla corte Lady Oscar se ne va, forse mai più tornerà."

Qui si sfiora un messaggio cosmico di morte, angoscia e desolazione che non mi rendo conto come un profondo conoscitore dell'universo dei bambini come Riccardo Zara abbia potuto scrivere e pubblicare una canzone con un testo del genere. A sua scusante il fatto che la canzone sia stata edita solo come B-side del 45 giri di Lady Oscar.


Cos'è sta cazzata ? :P

Autore:  Nancy Drew [ lun 20 nov 2006, 15:35 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Depressione Giovanile: analisi di testi di cartoni animati

Vlad ha scritto:
"Monciccì":
"Esco, piove a dirotto, e l'ombrello mi si è rotto. Ieri non ho studiato e il professore mi ha beccato, salgo sul motorino e andiamo dritti in un tombino"

Notare una concezione Verghiana della vita, qualsiasi cosa l'uomo possa fare, nonostante i suoi sforzi, il destino gli si avverserà contro sempre più ferocemente, riportandolo in una situazione iniziale ancor più infelice di quella di partenza. E così è scontato che, in una visione assai fantozziana degli eventi, se piove l'ombrello si rompe (badare bene, non è che non ce l'ha ma SI ROMPE nel preciso momento antecedente l'evento pioggia), se non studio guarda caso il prof. mi interroga (il fatto che si citi "IERI non ho studiato" lascia supporre che sia un fatto isolato, che solitamente l'alunno sia diligente. Ovviamente al primo errore, TAC, si viene interrogati.
Infine il motorino....emblematico il cambio di persona, si passa dalla prima singolare "SALGO" alla prima plurale "ANDIAMO in un tombino", segno che la sfiga coinvolge anche amici e conoscenti. Il messaggio, assai razzista e antisociale che si raccoglie, è quello di stare alla larga da tali elementi.
Trovo tutto questo piuttosto deprimente.


Penso che stare qui a controbattere sulla questione della "Manera malefica" sia inutile e noioso, lo abbiamo già fatto tutti mille volte e in mille modi. Sarà vero che ha scritto innumerevoli idiozie, ma resta incontrovertibile la passione con la quale ha svolto il suo lavoro e la grandezza dei messaggi che ha voluto trasmettere - indipendentemente dalla forma (Prendi il mondo e vai, Una scuola per cambiare...); quello che volevo dire è che quest'analisi del testo dell'innocuissima Mon Ciccì mi ha fatto morire dalle risate, ed è ponderata, alla faccia! Mon Sfighì, altroché (PS ne ha però beccata una che non è scritta dalla malefica...)

Autore:  L_Gringo [ lun 20 nov 2006, 16:06 ]
Oggetto del messaggio: 

Bah... se c'era qualcosa che mi turbava (e mi turba) a livello conscio, inconscio e subconscio era proprio la "voce dolce e rassicurante" di Georgia " hhhhaaaaaaaa" Lepore.
Tutto molto superficiale e grossolano, sempre che non sia una presa in giro, come dice Tarrasque.
Si potrebbe anche rovesciare il discorso affermando che sigle e cartoni hanno presentato in maniera lieve a una generazione di bambini temi profondi e radicali come la morte, la guerra e il sesso. Ma questo è stato già scritto.

Autore:  Tarrasque [ lun 20 nov 2006, 16:12 ]
Oggetto del messaggio: 

Ma vorrei anche vedere che non sia una presa in giro, dai!!

Va bene essere pessimisti sull'animo umano, io sono il primo ad esserlo, ma non voglio arrivare a credere che sia serio quello che scrive sto tizio. ;)

Autore:  venusia [ lun 20 nov 2006, 16:14 ]
Oggetto del messaggio: 

Grazie Vlad! ho riso molto :lol: :lol: :lol:

Autore:  dani5043 [ lun 20 nov 2006, 16:14 ]
Oggetto del messaggio: 

Tarrasque ha scritto:
Ma vorrei anche vedere che non sia una presa in giro, dai!!

Va bene essere pessimisti sull'animo umano, io sono il primo ad esserlo, ma non voglio arrivare a credere che sia serio quello che scrive sto tizio. ;)

:P Guarda che la realtà supera la fantasia... Magari ci crede sul serio... :x

Autore:  Enrica [ lun 20 nov 2006, 16:36 ]
Oggetto del messaggio: 

Mi sembra una riflessione accurata,interessante,ma di parte.Come mai,infatti,non si è paragonato "Prendi il mondo e vai"-giustamente citata da Nancy Drew-a "Yattaman"(che peraltro,trovo deliziosa),ma Monciccì(altrettanto deliziosa quanto Yattaman)a Lady Oscar?Sono "paragoni imparagonabili"e parziali,che non creano motivazioni valide.Provate ad immaginare se le parti fossero state invertite,se Lady Oscar avesse avuto nella sua colonna sonora una canzone come "Monciccì",oppure se la "scimmietta sfigata" avesse avuto come canzone portante il minuetto celeberrimo di Oscar.Assurdo.Ogni musica ha il suo contesto.Quindi,se un cartone parla di episodi tristi,è ovvio che il testo non inneggerà alla vita,all'allegria e sarà pure composto in tonalità minore. :wink: Ma questo non vuol dire che parli ,appunto,di disagio adolescenziale o dell'anima.
Trovo inoltre abbastanza superficiale parlare di "depressione"in un simile contesto,essendo questa una vera e propria malattia,di cui nessun cartone animato-che io sappia-ha mai trattato.Questo è il mio modesto parere.

Autore:  Yusaku [ lun 20 nov 2006, 17:07 ]
Oggetto del messaggio: 

Enrica ha scritto:
parlare di "depressione"in un simile contesto,essendo questa una vera e propria malattia,di cui nessun cartone animato-che io sappia-ha mai trattato.

Credo che tra i "disturbi" di Rei Asaka di Caro Fratello ci sia anche la depressione. :wink:

Autore:  Lunlun [ lun 20 nov 2006, 21:52 ]
Oggetto del messaggio: 

mi permetto di citare Remì:
senza cena però che allegria (!)
tu non hai un tetto su te, basta però un ponte per voi. :o :o

Autore:  mimula [ lun 20 nov 2006, 22:03 ]
Oggetto del messaggio: 

Quindi chi ha conosciuto Bem e ne ha cantato la sigla da bambino è diventato uno spietato serial killer che squarta le sue vittime? :twisted:


aiuto ho paura di me! :o

Autore:  dani5043 [ lun 20 nov 2006, 22:56 ]
Oggetto del messaggio: 

mimula ha scritto:
Quindi chi ha conosciuto Bem e ne ha cantato la sigla da bambino è diventato uno spietato serial killer che squarta le sue vittime? :twisted:


aiuto ho paura di me! :o

Perché tu da piccola giocavi con Bem...? :o
Ma eri tu che passavi le vacanze in Puglia o era lui che veniva in Sardegna? :?

Autore:  Mac dei BIOnighT [ mar 21 nov 2006, 3:02 ]
Oggetto del messaggio: 

Mi permetto di dire che anni e anni di attacchi ingiustificati a volte mettono troppo sulla difensiva...

Lo scritto qui sopra è semplicemente:
A - umoristico
B - addirittura, semmai, una presa in giro degli psicologi che vogliono vedere tutti i danni alle menti fanciullesche causati dai cartoni etc.

Insomma, un bel respiro profondo e rileggetevela, dai! :wink: :D

Oh, poi magari mi sbaglio e il tipo qui crede davvero a quello che ha scritto, però...

Autore:  Watta Takeo [ mar 21 nov 2006, 8:05 ]
Oggetto del messaggio: 

Rinnovo la Teoria d'Urto di Tarrasque e, ancor di più allineata col mo pensiero, di Mac dei BIOnigth. Ragazzi, questa è certamente una presa in giro dell'intero apparato di studiosi e intellettuali che per anni ha cercato di dare interpretazione (mica sempre negativa, talvolta anche col pollice in su) del mondo delle sigle e, indirettamente, anche di quello dei cartoni animati che ne accolsero e promossero l'avvento qua da noi. Per forza è così. Come fa a essere il contrario? Non vi sembra strano che come "casi" da studiare siano stati presi questi tre pezzi (conosciuti bene da noialtri, magari, ma di certo non più che da un 10% del "pubblico mondo" che ha avuto a che fare con le serie TV) anzichè, perchè no, sigle sovraesposte e maggiormente conosciute come una "Capitan Futuro", per esempio? O "Goldrake", il cui primo monito, rivolto all'Eroe protagonista è, senza mezzi termini <<Va, distruggi il Male e va...>>. Per quanto mi riguarda (pronto ovviamente a essere smentito) credo che si tratti proprio, come faceva Baley a mezzo retorico di satira, di un'esagerazione delle caratteristiche del mondo vicino, un'autoironia più che consapevole di ciò che ci piace proprio perchè ci piace o non sempre ci piace; l'effetto è di screditare le (cosiddette e terribili) buone intenzioni intellettuali di chi ci si confronta con presunzione. Nel nostro caso, si parla e ci si riferisce indirettamente a tanta famosa (famigerata?) ipocrita (me lo si lasci dire) Pedagogia antinipponica, che dagli Anni Settanta sino ad oggi non ha smesso mai del tutto di dir la sua. Anche (perfino) contro "Monciccì"...

Autore:  Bud [ mar 21 nov 2006, 8:57 ]
Oggetto del messaggio: 

Tarrasque ha scritto:
Ma vorrei anche vedere che non sia una presa in giro, dai!!

Va bene essere pessimisti sull'animo umano, io sono il primo ad esserlo, ma non voglio arrivare a credere che sia serio quello che scrive sto tizio. ;)


Quoto, è una chiara presa in giro, si capisce.

E' un modo più raffinato per affermare cose tipo pollon che spinge a drogarsi :lol: .

Autore:  Perno [ mar 21 nov 2006, 21:53 ]
Oggetto del messaggio:  3

CdR_Best ha scritto:
e di quelle dei robot che si deve dire?? Guerra, invasioni, alieni, razzi, bombe.... cos'era un incitamento ad entrare nell'esercito o a distruggere chiunque ti sia nemico?? :roll: :roll:


tre esempi emblematico:

Gordian distruggerà
chi ha voluto la guerra.....

....e oggi bush lo sta facendo! :o
forse gordian ci ha solo preparato ad accettare queste ultime guerre?


Extraterrestre via da questa terra mia,
togli le zampe o ce le lascerai

....in italia i movimenti politici e di opinione che fondano la loro ideologia sulla xenofobia e/o il razzismo si sono sviluppati in modo, diciamo così, esplicito solo di recente....
forse è colpa di daltanious?


C'è qualcuno lassù, oltre il cielo stellato,
un nemico invisibile e armato.

terrorismo puro
dopo questi versi chi uscirebbe di casa?

Autore:  Lunlun [ mer 22 nov 2006, 1:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 3

Perno ha scritto:
Extraterrestre via da questa terra mia,
togli le zampe o ce le lascerai

....in italia i movimenti politici e di opinione che fondano la loro ideologia sulla xenofobia e/o il razzismo si sono sviluppati in modo, diciamo così, esplicito solo di recente....
forse è colpa di daltanious?

Mannò Perno lo confondi con Balcanius!

Autore:  Kanjar [ mer 22 nov 2006, 2:34 ]
Oggetto del messaggio: 

Ditemi che il tipo che aveva scritto il topic originale voleva essere vagamente ironico.


Non immagino tanta stupidità. Manco di immaginazione?

Autore:  Sora_Minù [ mer 22 nov 2006, 21:57 ]
Oggetto del messaggio: 

Trovo che mettersi ad Analizzare il testo di Monciccì sia inutile( e spero che sia una cazzata)...senza offesa ma è assurdo andare ad analizzare una sigla simile...potrei capire analizzare la sigla di GIRA IL MONDO PRINCIPESSA STELLARE che non c'entra nulla con i valori che la serie trasmette e neppure con la protagonista...in moncicci credo che si cercasse solo di dare un ritmo e una metrica qualunque senza presupporre che la sigla dovesse trasmettere un effettivo messaggio (dato che la serie è piuttosto sciocca)
Valutare il testo è semplicmente assurdo!!! e come moncicci ce ne sono tante altre che non meritano attenzione al testo che hanno...
Il lady osscar trovo che il testo sia bellissimo e in un paesaggio così desolato (perche alla fine è quello che rimane) Oscar decide di andare via verso un posto migliore...trovo che (volendola analizzare) zara dia un messaggio di speranza e cioè che se si ha coraggio di andare avanti di crescere di camminare verso l'ignoto si può trovare anche la felicità...credo che il concetto stia nella solita vecchia domanda...
Il bicchiere lo vedi mezzo pieno o mezzo vuoto??? X ME E' SEMPRE MEZZO PIENO!!!

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