Se quello che dice l'autore dei post
spiffera-verità fosse vero, tra non molto la
Shin Vision sarebbe comunque costretta a chiudere.
Non mi meraviglierebbe che
Di Sanzio abbia commesso degli errori come questi, già fece fallire la
Granata, poi la prima gestione della
Dynamic, per la legge che non c'è 2 senza 3 questa è la volta buona che vada a fare altro...
Per fortuna anche io non seguo nulla della
Shin Vision ma leggendo l'intera discussione mi son fatte alcune idee sulla storia.
Come dice
Cavaliere è vero che tutti gli anime annunciati sono stati pubblicati ma non tutti quelli opzionati, il problema starebbe in questa cavolata di firmare contratti - versando solo caparre tanto per non fargli mettere le mani da altri editori - con la speranza di avere liquidi (provenineti dalle vendite di manga/anime in corso) per pagare le rate adempiendo alle scadenze contrattuali e sperare di avere soldi per doppiare le serie medesime (delle quali si possiedono solo le opzioni finché non si salda il tutto)...
Proprio il problema doppiaggio (non riuscendo a pagare gli studi romani) pare abbia costretto la
Shin Vision a scegliere Milano per i nuovi doppiaggi (nonostante avessero sempre sbandierato la superiorità dei lavori romani)...
Comunque leggendo l'intera discussione viene spiegato che la varie serie che la
Shin Vision progressivamente andrà perdendo (ci sono dei tempi durante i quali se loro non pagano comunque il possessore dei diritti non può rivendere le serie a terzi sino alla scadenza dell'ultimo pagamento non saldato)... non potranno essere acquisite immediatamente da altri editori italiani (e credo che ci vadano cauti ad acquistare diritti di serie già annunciate da altri editori, almeno finché l'editore stesso non chiuda)...
Un po' come ha fatto la
Yamato con
Orange Road (visto che la
Dynamic di adesso ha solo manetnuto una parte della denominazione precedente ma è pur sempre una nuova società)...
In quei post viene inoltre spiegato che i diritti dei alcuni doppiaggi home video rimangono comunque in mano all'editore giapponese (per via di alcune clausole inserite nei contratti della seconda metà degli anni '90 in poi), per cui se l'editore italiano perde i diritti home video e l'avente diritto li rivende ad un altro editore italiano questi diviene possessore anche del doppiaggio realizzato dall'altro editore, con questo si spiegherebbe la trafila di
Orange Road...
Ovvio anche io penso che le cose scritte siano un po' ingigantite ma conoscendo le cattive gestioni di
Di Sanzio non mi merviglierebbe se 'sta storia fosse vera.