Ciao a tutti e ben ritrovati! Eccomi di nuovo operativa nella grande metropoli… e appena tornata nel fantastico mondo del forum mi si pone una questione di tale rilevanza. Le sigle o i cartoni?
Le sigle. Durante i bui anni 90 strimpellare una sigla alla chitarra era rimasto l’unico modo per tenersi attaccati a quel mondo, a quell’immaginario che da sempre mi aveva accompagnato negli anni della mia crescita, attraverso fedeli repliche dei cartoni storici e piacevoli novità, che si inserivano senza traumi nel già esistente. La sigla in quegli anni fungeva da “parte per il tutto”, in quanto evocatrice e del cartone in quanto tale, e del contesto umano e psicologico che vi si legava. Dunque: evocatrice. E in maniera pressoché immediata. Sicuramente in questo senso le sigle ti permettono di “possedere” per via intuitiva tutti i cartoni e ciò che è a loro connesso. A ciò va aggiunto naturalmente il riconoscimento della qualità musicale oggettiva delle sigle: ricordo che Gundam è stata la prima sigla di cui non avevo visto il cartone e che mi fece impazzire! Ma anche nell’ascoltarla non potevo fare a meno di figurarmi questo Peter Rei, che ai nemici dice no! E chiedermi “chissà che bel cartone deve essere!”.
La sigla, nella mia esperienza, è stata sempre strettamente correlata al cartone. Come un campanello di richiamo che mi strappava a qualsiasi cosa stessi facendo e mi faceva correre, come l’antipasto prima di un pranzo sontuoso. Come la cartolina di un bellissimo viaggio che porto tra le pagine del mio libro di scuola, come la madelaine proustiana durante la ricerca di un tempo perduto: le sigle si sostanziano di quello che il cartone ha rappresentato per me. La morte del pirata Rosso o l’ultimo duello tra Raoul e Toki… Lady Oscar e l’addio tra lei e Maria Antonietta… i robottoni che ricordo così vagamente (ma ricordo bene che mi proteggevano!)… quando ascolto le sigle, in maniera implicita, tutte queste cose sono presenti e me le rendono care. Cioè: le sigle non sono autoreferenziali. Non sono monadi il cui significato sia in sé compiuto. Una volta collegate ad un cartone, esse diventano parte integrante di un tutto che ne determina il significato, e del quale significato diventano emblemi. Il cartone è la forma che veicola il nucleo di senso che si irradia sulla sigla, l’essenziale. Ogni scelta implica una rinuncia: le sigle rappresentano sinteticamente, evocano, emozionano… ma l’origine della loro bellezza - nella mia esperienza - è inscindibile dal cartone animato, meglio: dall’insieme dei cartoni animati, da quell’universo che le ha volute e le ha inesorabilmente segnate.
_________________ Ci sono piu' cose in cielo e in terra, Orazio, che non nella tua filosofia.
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