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Autore Messaggio
MessaggioInviato: gio 21 mar 2013, 0:17 
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Salve, la settimana scorsa si è scoperto che su TntVillage viene condivisa la colonna sonora 'Laurel & Hardy: 2 teste senza cervello', progetto discografico realizzato senza fine di lucro dall'associazione 'Noi siamo le colonne' e curato dall'amico Benedetto Gemma (Enciclopedia).
L'autore Piero Montanari, io e altri appassionati siamo rimasti molto male, così ho inviato una segnalazione alla polizia postale, Siae, Fimi e Fapav.

oggi leggo il seguente articolo 'UE: la pirateria non fa danni'
http://punto-informatico.it/3746032/PI/ ... danni.aspx

sì, forse la mia segnalazione non avrà alcun effetto ma non importa

vi segnalo questa discussione che ha aperto a riguardo su Tnt un amico
http://forum.tntvillage.scambioetico.or ... pic=335137

CITAZIONE (taburn2001 @ 19/3/2013, 14:10)
vedi abbiamo 2 concezioni diverse di pirata, il pirata per me è qualcuno che con le sue azioni ci guadagna qualcosa, quando usi gli host ci guadagni...quelli di ddlhits ad esempio sono "pirati"....non i torrentisti.


ringrazio taburn2001 del forum gonagai.net per questa osservazione che mi fa capire meglio il punto di vista di Tnt che rispetto ma non condivido

cosa fareste se qualcuno piratasse i contenuti di cd/dvd realizzati da Sigletv.net o Tvpedia ?

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...questo sito che cosa può fare, io non ci credevo ma posso sognare...


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MessaggioInviato: ven 26 apr 2013, 23:26 
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Sarà tutto bello e giusto quello che dice quell'articolo, ma a me il 37 % dei russi che piratavano i miei CD prima o i miei download adesso non mi ha mai comprato un ca**o (per fare un esempio)...
Comunque, nel caso specifico, la cosa è complessa:

- Se nell'opera originale non c'era scopo di lucro non vuol dire che non ci siano state delle spese per la realizzazione, quindi ogni mancata vendita è un danno materiale nel senso che non vengono recuperate le spese.

- D'altro canto, è difficile che un'opera senza scopo di lucro, di interesse culturale o di nicchia, venga piratata da quello che è il suo pubblico naturale (che teoricamente si eleva almeno un pelo sopra la media scimmiesca dell'umanità (senza offesa per l'umanità in generale, per la quale non ho eccessiva stima, detto sinceramente)). Quindi potrebbe essere vero che chi pirata - magari per sbaglio o per brama di possesso non importa di cosa, come tanti - non comprerebbe comunque, mentre il pubblico naturale acquista. Diverso il discorso per opere di appeal più ampio.

In ogni caso, quello che scrive quel tipo è una ca***ta gigante: il pirata non è quello che con le sue azioni ci guadagna, il pirata è sia chi ci guadagna, che chi causa un danno al produttore originale dell'opera. Altrimenti a quel punto si potrebbe dire che va benissimo se ammazzo qualcuno, basta che non ci guadagno nulla (per estremizzare). Poi per carità inutile star qui a far finta, qualcosa di pirata ce l'abbiamo tutti, gli angeli puri e luccicanti non appartengono a questo mondo, ma il pirata sistematico di qualsiasi cosa è un'espressione abbastanza spregevole dell'ingordigia ed egoismo umani.

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4 aprile 1978: io c'ero.
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MessaggioInviato: gio 2 mag 2013, 13:51 
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Quello che penso io è una cosa semplice (non vorrei semplificare troppo ma è quello che ho sempre pensato): il diritto d'autore dovrebbe durare massimo vent'anni. Del resto non si capisce come il brevetto industriale duri pochissimo, qualche anno, a meno che non si rinnovino le tasse annualmente e comunque fino ad un massimo di vent'anni, invece il diritto d'autore dura una vita (anzi due vite). La ratio sta nel fatto che il progresso industriale/tecnologico è una esigenza primaria per la nostra società, che deve prevalere sugli interessi economici individuali. Vogliamo dire quindi che la cultura è un interesse del tutto secondario, non degno di essere tutelato al pari della scoperta scientifica? Diciamolo, ma è un po' triste, o no?


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MessaggioInviato: gio 2 mag 2013, 14:48 
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Vent'anni è un pò poco... sarebbe come dire che un pittore ha il diritto di vendere un suo quadro solo per vent'anni dalla sua realizzazione, dopodichè chiunque può entrare in casa sua e portarselo via senza che lui abbia il diritto di dire nulla. Oppure uno ha il diritto di possedere una casa solo per vent'anni, trascorsi i quali chiunque può buttarlo fuori e prendersela. Sarebbe una cosa assurda e grottesca, ti pare?
Mike Oldfield ha prodotto il capolavoro assoluto Tubular Bells intorno ai 18 anni di età: non è sensato e giustissimo che possa godere dei frutti dell'aver dato un capolavoro del genere all'umanità fino alla pensione e oltre?

Il discorso, comunque, è che - ad esempio - una protesi che consente ad un bambino di camminare è certamente più patrimonio indispensabile dell'umanità di un qualsiasi disco o film o altro. Certo, la cultura (concetto peraltro elastico) è importante, ma se foste su una sedia a rotelle e senza un reddito cosa preferireste avere la possibilità di utilizzare gratuitamente, una scoperta che vi consente di camminare di nuovo oppure l'ultimo film uscito nelle sale?

Il mio punto di vista - e lo dico da persona che respira per la musica - è che la cultura arricchisce l'umanità (non tutta la cultura e non tutta l'umanità), ma rientra nel superfluo, nel rinunciabile, non è un'autentica necessità.
Se prendete 300 dei vostri cd e dvd e li mettete in uno scatolone in solaio e li lasciate lì, la vostra vita vera non cambia di una virgola. Anzi, quasi sicuramente potrebbe migliorare. E' un lusso, non è un diritto irrinunciabile per il quale si batterebbe anche Harlock (per restare in tema di pirati).

Ma in ogni caso, qui si parla di pirati che pigliano quello che non è loro in modo indiscriminato, che certo non stanno a guardare nè chi ha prodotto qualcosa, nè quando. Quando un pirata di questo tipo arriva e mi parla della sua "etica", gli rido in faccia.
Poi è diverso il discorso per quegli autori che non hanno diritti sulle proprie opere e che le vedono perse per sempre perchè non (ri)pubblicate da chi ne ha preso i diritti; a quel punto, un'edizione pirata è (quasi) un'opera di giustiza. Come sempre quando si parla di etica, il discorso è flessibile e delicato, ma trovo che il pirata indiscriminato non è giustificable, indipendentemente da tutto.

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MessaggioInviato: gio 2 mag 2013, 15:43 
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Mac dei BIOnighT ha scritto:
Oppure uno ha il diritto di possedere una casa solo per vent'anni, trascorsi i quali chiunque può buttarlo fuori e prendersela. Sarebbe una cosa assurda e grottesca, ti pare?

tu però stai paragonando due categorie di diritti completamente diversi (diritto di proprietà e diritti su opere di ingegno) del resto se qualcuno dicesse che il diritto su una casa lo si perde trascorsi 70 anni dalla morte del primo proprietario non sarebbe comunque assurdo? Il mio paragone invece era tra due diritti della stessa categoria. Poi parli di protesi ecc. dove l'essenzialità per la società è evidente, ma allora ti chiedo: è un diritto irrinunciabile mangiare i biscotti che abbiano una particolare forma? (mi è venuto in mente questo perché devono essere scaduti da poco i brevetti del Mulino Bianco e vedo dappertutto cloni dei suoi biscotti).


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MessaggioInviato: gio 2 mag 2013, 16:22 
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KBL ha scritto:
tu però stai paragonando due categorie di diritti completamente diversi (diritto di proprietà e diritti su opere di ingegno)

beh, l'esempio del quadro però non riguarda la proprietà. E poi, aldilà delle definizioni legali, è esattamente la stessa cosa: se io possiedo una casa, posso viverci, oppure affittarla, o lasciarla marcire, come mi pare. Se io possiedo i diritti su una mia opera, posso tenermela, pubblicarla, buttarla via, quello che mi pare. Alla fine sempre di proprietà si tratta, cambia solo il tipo di oggetto posseduto - materiale o immateriale.

KBL ha scritto:
del resto se qualcuno dicesse che il diritto su una casa lo si perde trascorsi 70 anni dalla morte del primo proprietario non sarebbe comunque assurdo?

Certo, sarebbe assurdo, infatti viene passata con l'eredità, a meno che gli eredi non ci siano. Il modo in cui funziona il diritto di autore non va bene, e su questo sono assolutamente d'accordo con te. Pensa però questo:
Diciamo che la tua capacità è quella di mettere in piedi una ditta, con cui riesci a comprarti una casa. Quando muori, questa casa la puoi lasciare alle tue persone amate, moglie/figli/nipoti/quello che è, insieme alla ditta che potranno - se vorranno - tenere in funzione e ricavarne un sostentamento. Il frutto di quello che eri lo potrai lasciare in dono ai tuoi cari, per sollevarli un pò dalle difficoltà della vita quando non ci sarai più. Se invece quello che eri produceva opere artistiche/d'intrattenimento/culturali/altro, niente, non hai il diritto di lasciare nulla ai tuoi cari, muori col pensiero che le loro difficoltà saranno le loro e si arrangiano, l'amore che avevi per loro non conta nulla, quello che eri come persona non conta nulla. Questo è quello che succederebbe se non venisse garantita la proprietà dei diritti almeno per la durata naturale della vita dell'autore.
Sono sicuramente il più anzianotto in questo forum, ma credo che la maggior parte di voi sia comunque abbastanza "grande" da poter iniziare a pensare alla vita in questi termini, probabilmente la maggior parte di voi ha una famiglia, del resto.

Poi certo, i 70 anni a prescindere dopo la morte sono un assurdo (come tantissime cose legate al diritto d'autore). Secondo me dovrebbe funzionare come qualsiasi altra cosa, ovvero è roba dell'autore fino alla morte, dopodichè passa agli eredi se ci sono. Se gli eredi non ci sono o non vogliono il materiale, un'organo apposito si occupa di renderlo di dominio pubblico (nessun autore vorrebbe che le sue opere giacessero dimenticate da tutti in un cassetto). Questo avrebbe un senso.

La verità è che da tutti questi bei discorsi che la cultura e l'arte sono di tutti, perchè sono dei diritti, perchè arricchiscono l'umanità che non ne deve essere privata e blah blah blah, quello che esce è che i creatori di queste cose non valgono un ca**o, e che hanno meno diritti di uno schiavo in una piantagione due secoli fa.

L'esempio dei biscotti non l'ho capito, però non so perchè pensare ai biscotti piratati mi fa ridere un casino ;-P

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MessaggioInviato: gio 2 mag 2013, 16:33 
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lol i biscotti piratati.
Era per esemplificare un brevetto industriale di un tipo che potrebbe sembrare meno essenziale a differenza di quello che esemplificavi tu (una protesi), per cui però vale sempre la durata massima di 20 anni.
Attenzione che come sempre bisogna distinguere, il diritto di paternità è eterno e così deve essere. Si parla del diritto dello sfruttamento commerciale di un'opera dell'ingegno. Io lo limiterei allo stesso tempo al quale ha diritto un geniale designer. 20 anni per farci soldi dopodiché diventa patrimonio dell'umanità. Così come i diritti del disegno della poltrona "Barcellona" di Van Der Rohe non si trasmettono agli eredi.


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MessaggioInviato: gio 2 mag 2013, 17:21 
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cerco di riassumere:
chi brevetta l'aspirina (ci ha messo di sicuro dell'ingengo) vede il suo diritto limitato. Certo è facile far notare che è interesse dell'umanità il fatto che tutti possano godere dell'aspirina e che la produzione non sia un monopolio.
Ma persino le macine del Mulino Bianco sono considerate un bene il cui diritto possa essere limitato dall'interesse della comunità, per cui dopo relativamente pochi anni (scaduto il brevetto) chiunque le può riprodurre.
Invece Imagine di John Lennon non viene acquisito dalla comunità perché il nosro sistema decide che la major che l'ha prodotto, la moglie giapponese, ecc. debbano mangiarci ancora per molti anni oltre la sua morte.
Io trovo tutto questo un controsenso.

Il tuo esempio del quadro in realtà riguardava sempre la proprietà.
La proprietà è un diritto reale che come dice il nome è legata ad un bene materiale (res = cosa).
Il pittore potrà SEMPRE vendere quell'oggetto (il suo quadro). Diverso invece il diritto immateriale sul soggetto, decidere quando qualcuno ti può copiare quel quadro.


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MessaggioInviato: gio 2 mag 2013, 19:49 
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KBL ha scritto:
Si parla del diritto dello sfruttamento commerciale di un'opera dell'ingegno. Io lo limiterei allo stesso tempo al quale ha diritto un geniale designer. 20 anni per farci soldi dopodiché diventa patrimonio dell'umanità. Così come i diritti del disegno della poltrona "Barcellona" di Van Der Rohe non si trasmettono agli eredi.

Ma infatti è questo che secondo me è sbagliato. Perchè quello che col suo ingegno e capacità ha messo in piedi una panetteria la può sfruttare lui finchè gli pare e passarla ai suoi eredi se così gli piace,
mentre a chi ha creato un'opera di qualsiasi natura col suo ingnegno e capacità non ha nessun diritto se non venirgli concesso - seguendo il tuo modello - di farci qualcosa entro i vent'anni altrimenti ciao te la portiamo via, grazie troppo buoni?
Lo stesso discorso dovrebbe valere per i brevetti - non sto dicendo affatto che quel sistema è giusto, dico che andrebbe cambiato tutto. Poi certo, in un mondo ideale (che non esisterà mai) si farebbe distinzione fra il monopolio da evitare di un effettivo contributo all'umanità ed una canzonetta...
Purtroppo credo che l'equilibrio giusto non si otterrà mai...

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Mac dei BIOnighT ha scritto:
mentre a chi ha creato un'opera di qualsiasi natura col suo ingnegno e capacità non ha nessun diritto se non venirgli concesso - seguendo il tuo modello - di farci qualcosa entro i vent'anni altrimenti ciao te la portiamo via, grazie troppo buoni?


allora forse ti stupirà sapere che se brevetti, ma non realizzi l'invenzione entro 3 anni, poi chiunque potrà realizzarla.
La ratio è la stessa ,l'esigenza della realizzazione di una invenzione è, per il nostro ordinamento, più forte del diritto individuale del suo inventore. Evidentemente questo non vale per l'opera artistica. Di certo agli autori e alle major va bene così.


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KBL ha scritto:
allora forse ti stupirà sapere che se brevetti, ma non realizzi l'invenzione entro 3 anni, poi chiunque potrà realizzarla.

Più che stupirmi, mi scandalizza... incredibile, tutto quello che riguarda i diritti di chi crea qualcosa andrebbe davvero rifatto da zero.

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