è morto alfeo
Miss Dronio ha scritto:
Cronache di casa Calissi
Cap. 1 "a pranzo da Odette"
Nessuno aveva mai capito il grado di parentela tra "Florio e Odette" e nostro padre. Nonostante questo, quando qualche giorno fa arrivo' l'inaspettato invito a pranzo, accettammo di buon grado, se non altro per provare una esperienza di ben straordinario calibro.
Ecco la storia: alle 11:30 partiamo da prato, destinazione Forcoli, periferia estrema di Pontedera (a sua volta estrema periferia di Pisa). Durante il viaggio chiediamo spiegazioni su chi cacchio fossero i nostri ospiti.
Il Calissi padre si lancia in una dettagliata spiegazione di un annodatissimo albero genealogico. Copio qui sotto dai miei appunti:
nostro padre Massimo aveva una madre (un po' come tutti), questa di nome Franca.
La madre di Franca si chiamava Isolina. Domando scusa fin da adesso per i nomi.
La sorella di Isolina si chiamava Ginevra. Ginevra ha due figli ancora viventi: Florio e Alfeo. La moglie di Florio è appunto, Odette.
Sempre in macchina papà Calissi ci spiega che attualmente Florio e Odette vivono insieme e con loro vive anche il fratello Alfeo, detto "il bimbo" per due motivi:
1) Florio e Odette non hanno figli
2) Alfeo non si è mai sposato e non ha mai vissuto da solo
Età media dei tre: 84 anni.
L'OFFICINA
Florio da giovane correva con i go-kart. E' stato campione europeo. Possiede una officina sotto casa dove restaura (a volte ricostruisce) vecchie motociclette. Tappezzata di attestati di tutti i tipi, donne njude (come ogni officina) e antichi manifesti pubblicitari di ormai defunte marche di benmzina o moto. Nell'officina attualmente ci sono circa 15 motociclette che, badate bene, lui NON VENDE, non intende vendere e non le una neppure (se non forse a qualche motoraduno).
Dopo la visita al museo saliamo in casa..... sulle scale si sente gia' l'odore di ragù..... aiuto!
COME TI CHIAMI?
Entrando in casa Odette individua subito la persona nuova: io. "Come ti chiami?" "Fabio". Questa domanda e risposta verrà ripetuta altre 10 volte circa, ma per brevità sarà omessa nel racconto seguente.
IL SALOTTO
distribuite su tutti i mobili del salotto una SETTANTINA di trofei, coppe, targhe, premi. Io gli chiedo: "certo che hai vinto tanti premi!" e lui "eh, questo e nulla, in cantina avro' altre 100 o 200 coppe". Incredibile.
IL PRANZO
A taola in sette. Tutto quello che descrivo sotto non era buono, era stupendamente stramitologico. Cucina tipica toscana eseguita da veri allievi dei piu' antichi maestri dell'arte culinaria.
1) Dal forno esce una invitante teglia di profumate lasagne. Yum yum. "Sono agnolotti" qualcuno precisa. Boh. Buone. Tante. Buone e tante. Perno ne prende due piatti e ripulisce la teglia.
2) spolverate le lasagne veniamo riempiti di micidiali Pappardelle al ragù di carne e cinghiale. Grave errore tattico: Perno essendosi dimostrato goloso della prima portata (le lasagne) viene tramortito da Odette che gli infila carognamente nel piatto una porzione TRIPLA di pappardelle. Miss dronio, geniale, adduce una brillante scusa "a me pochissime per favore, devo lasciarmi il posto per la polenta!" e si salva.
3) Cinghiale in umido con polenta. Perno deve allentare la cintura dei pantaloni per riuscire a finire questo succulento piatto di nuovo enorme.
4) Fagiano arrosto e insalata. Il colpo di grazia. I due fratelli decidono di addurre una seconda scusa "non sappiamo se ci piace il fagiano, è la prima volta che lo mangiamo, ne prendiamo solo un pezzetto piccolo piccolo e lo dividiamo tra noi"
5) frutta e noci (burp)
6) formaggio e biscotti (umanamente impossibile)
7) caffè (corretto di nascosto) (nel senso che anche se non chiedi la correzione Odette ti ci infila una non richiesta gozzata di anice)
TATTICHE
sopravvivere in questo ostile ambiente di lontani parenti diventa sempre piu' difficile. Ecco come ce l'abbiamo fatta:
Perno: accontentare i nostri ospiti dimostrandosi estremamente felice di divorare qualunque quantità inumana di cibo loro offrissero. Questa tecnica ha prodotto una vistosa indigestione con conseguenti romori orrendi provenienti dal basso ventre.
Miss Dronio: indossare un sorriso di circostanza congelato tipo "paresi facciale" e rispondere evasivamente a qualunque domanda anche la piu' imbarazzante ("il ragazzo ce l'hai?") mantenendo una cordiale e disarmante gentilezza (senza mai smettere di sorridere).
DOPO PRANZO
Le discussioni familiari del dopo pranzo sono state vissute in uno stato di semi-coscienza (dovuta alla digestione) finche mentre ci mostravano fotografie del 1908 e collezioni di monete a qualcuno è venuto saggiamente in mente di dire "andiamo via?" e i cappotti ci sono apparsi magicamente indosso.
SALUTI
Al solito i saluti sono stati lunghissimi (nessuno voleva veramente lasciarci andare via) ma dopo un giro di abbracci e baci ci liberiamo dalla avvinghiante morsa e arranchiamo doloranti verso l'auto per far ritorno a casa.