Gojira'54 ha scritto:
grezza ha scritto:
Falso.
Il cartone è molto conosciuto dagli appassionati e da chi seguiva le reti locali (dalle mie parti andava su Odeon, che non veniva ricevuta bene da tutta la zona, e poi su Italia 7), ma al grande pubblico, che generalmente è quello che poi bisogna far divertire nei locali, è arrivato poco.
Figuriamoci poi le sigle, che sono molte e nessuna in italiano.
Senza contare il fatto che poche si prestano al live perchè non tutte sono belle ritmate, o accattivanti, pur riconoscendo che alcune sono perfette per il cartone.
Falso vallo a dire alle monete della Padania!
Un marea di cartoni, forse la maggioranza, sono famosi proprio perchè passati dalle tv private, anche a oltranza, mentre altri, seppur passati sulle nazionali, non se li ricorda nessuno.
Premetto che facevo riferimento a Maison Ikkoku come singolo cartone e non in generale ai cartoni andati in onda nelle reti locali.
In questo caso però si solleva una questione che mi ha sempre incuriosito, ovvero: la differente "famosità" dei cartoni nelle varie zone dello stivale.
In zone dove le reti private hanno avuto più importanza e seguito (a mia impressione, sia chiaro, basata sui riscontri che rilevo dal pubblico) i cartoni da loro trasmessi sono molto conosciuti, mentre in altre zone dove le piccole emittenti erano poco considerate, poche, o mal diffuse, i cartoni sono meno ricordati.
Maison Ikkoku, dalle mie parti, ha purtroppo subito la seconda sorte.
Non ricordo con precisione quali emittenti e in quali periodi l'hanno trasmessa (io ricordo Odeon e Italia 7 mi pare nel '92, o nel '93), ma ti posso garantire che questo bel cartone dalle mie parti se lo ricordano 4 gatti (mao!).
Italia 7 aveva un buon pubblico, ma Odeon non si prendeva bene in molte zone.
Senza contare poi che il genere magari poteva distogliere l'attenzione della maggior parte dei fruitori di cartoni sulle reti private, che facevano scorpacciate di Ken il Guerriero e Cavalieri dello Zodiaco fino alla nausea, ma scansavano ottimi prodotti come Maison Ikkoku.
Mi viene in mente sul genere commedia sentimentale Sun College (assolutamente non all'altezza di Maison Ikkoku, ma carino), che ha seguito una trafila simile nelle reti locali e non se lo ricorda quasi nessuno.
Altri cartoni che invece mi sembra siano molto presenti nell'immaginario di appassionati e non (tv locali o meno), dalle mie parti non se li ricorda quasi nessuno.
Penso a Bryger, Blue Noah, Pat la ragazza del Baseball, Koseidon, o lo stesso Astroganga, che noi abbiamo comunque voluto inserire in repertorio.
Non so da cosa dipenda questo fatto, ma l'ho notato girando un po' e parlando con diversi componenti di CCB.
Gojira'54 ha scritto:
Sulla questione della sigla nipponica, questa in particolare, che comunque tira poco o è poco spendibile dal vivo ti posso dare ragione.
Ma ancor di più do ragione a dancasti. Il fenomeno delle ccb è anche (io direi soprattutto ma potrei non essere condiviso) un fenomeno di riscoperta delle sigle e di loro diffusione, e in quanto tale è giusto che ogni tanto tirino fuori qualcosa che lascia un pò spiazzati i più. E che magari col tempo ne divenga un tratto distintivo.
Mi rendo conto che sia più facile con la rokkeggiante sigla originale (sottolineo a scanso di equivoci con la ciofeca italiana) di Mask che non com Maison Ikkoku, ma il principio vale lo stesso.
Riscoperta e diffusione si, ma non bisogna dimenticare che al pubblico stai proponendo uno spettacolo musicale, non una lezione sui cartoni animati, quindi le chicche vanno dosate, o serbate per particolari occasioni e contesti, come le fiere di settore, o concerti che annoverano tra il pubblico un gran numero di appassionati, così da poter contare su di loro per trascinare anche gli altri.
Penso ad esempio al repertorio degli Uatà, che personalmente trovo molto bello e interessante perchè comprende molti brani giapponesi storici, qualche chicca in italiano, ma anche pezzi giapponesi meno conosciuti al grande pubblico, come la prima sigla di Kenshiro, Evangelion, o Soul Taken (spero di ricordarlo giusto...).
Belle scelte, perfette per un palco come quello di Lucca, ma posso capire se in un contesto "normale" il pubblico medio fa una faccia strana sentendo pezzi che non conosce (o ricorda a malapena) e magari sceglie di non tornare spesso a vedere il gruppo.
Pure a noi PdS è successo con Ulysse 31, ma ci piace, ha un certo tiro, e se ce la chiedono, o valutiamo che il contesto sia adeguato, la suoniamo sempre volentieri.
Confesso anzi che mi ha fatto molto piacere vedere che dopo di noi diverse CCB l'hanno presa in considerazione e inserita in repertorio.
Ogni tanto qualche altro pezzo meno noto lo si può inserire, ma a piccole dosi e mai troppi nella stessa serata.
Quelle di Maison Ikkoku non rientrano però nella mia personale classifica di "sigle da proporre prima o poi".