Per rispondere a Rookies.
La serie a me piace abbastanza, chiaramente alla luce di quella che era l'epoca in cui venne prodotta. Ci sono, è vero, dei veri e proprio strafalcioni di ingenuità già a partire dalla prima frase della prima puntata, che in italiano fu tradotta più o meno così: <<Un giorno, gli invasori decisero di invadere la Terra...>>; e si vedono i classici dischi alieni che puntano sul Giappone. Tuttavia, c'è un mordente relativamente alto in quasi ogni episodio, a cui si può imputare magari una certa leggerezza nell'analisi psicologica dei personaggi e nella caratterizzazione netta del profilo dei coprotagonisti, troppo adolescenti per essere adolescenti e troppo bambini per essere bambini...
Le avventure, comunqe, si spostano ben presto e nettamente su Takeshi, personaggio fondamentale, e sui suoi amici, e da lì sul misterioso quanto determinante "Potere Apolon" (anche se non viene spiegato benissimo cosa sia, in realtà), che il ragazzo conoscerà e saprà di possedere già nelle primissime battute della storia.
C'è poi Labi, ombroso e anziano personaggio che mi ricorda un po' l'entità astratta che Daigo Otaki trova a bordo dell'Anoha negli episodi finali di "Gordian", oppure, più precisamente, che ha i tratti del saggio Godo di "Ginguiser".
I robot, poi. Ecco: a differenza di qualche precedente commento, a me piace un sacco la trasformazione e la combinazione dei tre automi, proprio perchè il concetto di "simbiosi" da piccolo mi piacque talmente che cercavo di replicarla mentalmente a ogni serie che vedevo, anche laddove non fosse prevista come tema portante. E le vedevo tutte, beninteso, quelle serie televisive a cartoni animati, gioisamente rapito e lietamente lontano dalla realtà come, beatamente, nessuna droga leggera riuscirebbe (ed è riuscita) mai a fare...
La faccia stessa del robot che si tirava su la maschera (alla stregua del casco da football), determinata e incazzata al punto giusto, mi metteva addosso sicurezza e coraggio, e non è male nemmeno la trasposizione del football come investimento metaforico da parte degli sceneggiatori e degli autori.
Senz'altro una serie da recuperare e da vedere per chi non ha avuto modo di farlo, in passato. La videosigla italiana, fermo restando che quella giapponese l'avrò vista sì e no tre volte, anni fa, è perfetta, adatta, intensa, profonda. Giusta.
MARCO
_________________ <<Senti ragazzo: nella tua stanza, tra i manifesti degli eroi, lasciagli un posto perchè tu, da grande, di lui ti ricorderai...>> - Superobots, "Ken Falco"
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