non conosco la strumentazione precisa usata da Zara in quegli anni, nè ho in mente con precisione le sue sigle, ma suoni di strings (quelli "classici" degli anni '70) erano appannaggio prevalente di
*ARP (solina e 2600)
*Crumar
*Roland
*SCI Prophet
*Moog
*Roland (System 100, Jupiter)
mentre per i brass a questi si aggiungono
*Oberheim (Jump! dei Van Halen è l'esempio più noto del suono dell'OB-Xa)
*Yamaha (in particolare la serie CS)
questi erano i nomi più diffusi e più probabili nel nostro paese - Crumar tra l'altro era italianissima.
Non menziono Korg, altro baluardo di quegli anni soprattutto la serie MS e PS (polifonica!) perchè più diffusi in patria (sol levante) che nell'occidente, dominato dalla triade Moog-Oberheim-ARP.
Dal punto di vista delle emulazioni software, Crumar Roland e Oberheim sono stati un po' trascurati.
Per ARP, molto valido è il VSTi
TimewARP 2600, oltre ad
Arturia ARP2600V.
Arturia si è cimentata anche in ottime emulazioni dei Moog Modular e Mini, rispettivamente Moog
Modular V e
minimoog V, e la prima emulazione "seria" dello Yamaha CS-80. Sempre Arturia sta preparando un VSTi che si chiamerà Brass...
Minimoog è inflazionato, sia nel mondo reale sia in quello virtuale: oltre ad Arturia anche
Minimonsta di GForce. Prophet 5 di Sequential Circuits si è superbamente reincarnato nella versione di
Native Instruments.
Brevemente, quasi tutti questi sono synth a modelli fisici, puntano a ricreare l'esatta architettura di sintesi degli omologhi hardware attraverso la "reincarnazione" software dei singoli moduli costituenti la catena di sintesi, piuttosto che dalla ricostruzione del suono finale: in questo modo si presuppone una maggiore aderenza non solo al suono finale ma anche a tutto ciò che contribuisce a ricrearlo (rumore di fondo, imprecisioni dei filtri, distorsioni armoniche, ecc.). In questo modo, realizzare un suono significa comportarsi esattamente come se si avesse la macchina davanti, con tutti i vantaggi e gli svantaggi.
Se sei più interessato ai suoni che non alla macchina, personalmente consiglierei di prediligere delle librerie come Sonik Synth o
Vintage Voltage per Sampletank della modenese IK Multimedia, oppure multisample synth come Atmosphere o Trilogy di
Spectrasonics (anche qui c'è lo zampino di italiani, uno dei sound designer è di
Rovigo), o ancora Albino della
LinPlug.
Ovvero VSTi che non sono specificatamente orientati all'emulazione software di un synth in particolare, ma che ti mettono a disposizione degli splendidi multisample derivati da quelle macchine, campionate sapientemente.
Oppure, in una posizione intermedia, collocherei
Reason di Propellerheads, che per velocità, leggerezza sulla CPU e completezza, nonchè
interfaccia grafica, si è rapidamente imposto fra i migliori soft-synths degli ultimi anni (guarda caso, il suo lancio è coinciso con l'inizio del declino dei sistemi
Pulsar/SCOPE di Creamware, in cui l'elaborazione audio veniva affidata non alle CPU ma a dei DSP su schede aggiuntive).
HTH