Cari forumisti,
vi scrivo per sapere se qualcuno di voi ha fatto delle esperienze a scuola sull'uso didattico dell'animazione giapponese.
Visto che la mia famiglia gestisce un cinema in provincia di Catania, anni fa ho ripreso a interessarmi di cinema d’animazione in occasione di alcuni progetti didattici sul cinema e l'animazione che faccio con la scuola dell’obbligo.
Un’idea dell’animazione giapponese degli ultimi tempi mi fu data nel 1999 dalla pubblicazione ‘Japan Animation’ della De Agostini, dove un certo Davide Castellazzi (se ben ricordo il nome) presentava sinteticamente in brevi schede i diversi titoli (film e oav) pubblicati in home video in Italia negli ultimi quindici anni, e l'uso di internet è stato importante per incuriosirmi sempre più sul mondo dell'animazione in costante fermento.
A parte aver rivisto qualcosa delle vecchie serie tv giapponesi trasmesse durante la mia infanzia e adolescenza (sono del ’68, forse un frequentatore un po’ vecchio del forum), l’attenzione va sul cinema d’animazione di qualità (giapponese e non, vecchio e nuovo) e anche su qualche vecchia serie che si presta ad essere vista a scuola (penso alle produzioni della Nippon Animation basate sui classici dell'infanzia).
Cominciai quattro anni fa realizzando un progetto didattico sul cinema d'animazione in 2 cd rom, utilizzando diverso materiale su Studio Ghibli e il film 'Una tomba per le lucciole' perchè tratto dal racconto autobiografico di Akiyuki Nosaka, testo che mi era stato spedito da una casa editrice milanese (pubblicava una rivista letteraria ora non più in commercio) e che ho inviato ad alcuni siti internet.
Un anno fa ho realizzato i sottotitoli italiani di due film interessanti che ho mostrato agli studenti della scuola media durante l'anno scolastico.
Si tratta di 'Barefoot Gen' e 'Il diario di Anna Frank' prodotti dalla MadHouse rispettivamente nel 1983 e nel 1995.
'Barefoot Gen' (traduzione inglese del titolo originale 'Hadashi no Gen' che significa 'Gen dai piedi scalzi') è tratto dal manga autobiografico di Keiji Nakazawa e racconta l'esperienza del protagonista (Gen Nakaoka, il mio avatar), spettatore bambino della bomba atomica di Hiroshima.
Il film nel 1984 ha ricevuto il premio Noburo Ofuji, maggior riconoscimento giapponese per film d'animazione di qualità; tra l’altro ha avuto lo stesso autore del manga Keiji Nakazawa come sceneggiatore e produttore, Kazuo Oga come direttore artistico (ben si conosce il suo bellissimo lavoro nei film di Studio Ghibli), come intercalatore troviamo un giovane Yoshiaki Kawajiri, inoltre il tema musicale di Kentaro Haneda è molto bello.
Il secondo (titolo originale 'Anne no nikki') è tratto dall'omonimo libro di Anna Frank e tra gli autori ha il regista Rin Taro, l'animatore Yoshiaki Kawajiri, il direttore artistico della Studio Ghibli Nizo Yamamoto e come autore della colonna sonora il grande Michael Nyman.
Film come questi, tratti da racconti autobiografici e ambientati durante il perido storico della seconda guerra mondiale, andrebbero visti dai ragazzi delle scuole per il loro forte messaggio pacifista e antimilitarista.
In Italia non sono mai stati importati (e difficilmente li vedremo).
Chi conosce questi due film molto interessanti ?
Ne avete mai sentito parlare ?
Credo che per avere una panoramica dell’animazione di qualità nel mondo bisogna vedere le opere presentate e premiate nei vari festival, e riguardo il cinema d’animazione giapponese, i titoli che hanno avuto il premio Noboru Ofuji.
Non dobbiamo abituarci solo alle serie animate per la tv, raramente sono modelli di riferimento per la qualità narrativa e artistica.
In quanti conoscono in Italia questi film animati giapponesi, tutti premiati col Noburo Ofuji ?
(a parte i titoli di Miyazaki e Takahata, naturalmente)
1962: Osamu Tezuka: Tale of a Streetcorner
1963: Little Prince and the 8-Headed Dragon
1964: Makoto Wada: Murder
1965: Yoji Kuri: Human Zoo, Love, Chair, Aos
Tadanari Okamoto: A curious medicine
1966: Osamu Tezuka: Pictures at an Exhibition
1967: Yoji Kuri: Two carps, The Room
1968: Kazuhiko Watanabe: The Ugly Duckling
1969: Takashi Yanase: The Gentle Lion
1970: Tadanari Okamoto: The Flower and the Mole, Home My Home
1971: Akikazu Kawano/Takeo Nakamura: Tenma no Torayan
1972: Kihachiro Kawamoto: Oni
1973: Tadanari Okamoto: Praise Be to Small Ills
1974: Kihachiro Kawamoto: The Life of a Poet
1975: Tadanari Okamoto: The Water Seed
1976: Kihachiro Kawamoto: Dojoji
1977: Tadanari Okamoto: Towards the Rainbow
1979: Cagliostro's Castle
1980: Taku Furukawa: Speed
1981: Isao Takahata: Gauche the Cellist
1982: Tadanari Okamoto: The Magic Ballad
1983: Barefoot Gen
1984: Nausicaa of the Valley of Wind
1985: Night on the Galactic Railroad
1986: Laputa
1987: Osamu Tezuka: Legend of the Forest
1988: Totoro
1990: Kihachiro Kawamoto: Sleeping Beauty
1991: Tadanari Okamoto/Kihachiro Kawamoto:
The Restaurant of Many Orders
1993: Shigeru Tamura: Milky Way Fish
1995: Memories
1996: Nozomu Nagasaki: Rusuban
1998: Shirokumi: Mizu no sei: Kappa Hyakuzu
1999: Alexander Petrov: The Old Man and the Sea
2000: Blood the last vampire
2001: Kujiratori
2002: Millennium Actress
2003: Winter Days
Diversi titoli interessanti (citati molte volte nei siti web in lingua inglese o francese) li ho visti grazie ad alcuni scambi tra appassionati (diversi titoli in vhs non sono mai stati pubblicati in dvd o non si trovano facilmente nei negozi).
Adesso cerco di acquistare dvd d’animazione anche attraverso internet (soprattutto all’estero purtroppo) e l’impressione che ho del mercato home video italiano (gestito da Yamato, Dynamic, Mondo ecc.) e che da noi si importino molti più titoli ‘commerciali’ che animazione di valore, avvalorando sicuramente l’idea che l’animazione resta un prodotto soprattutto per bambini (e qui c’è forse anche lo zampino della televisione).
Per informazione sull’animazione sembra che in Italia l’unica rivista sia ‘Emotion’, ma io leggo on line l’americana Animation World Magazine, oltre ad essere iscritto alla mailing list di americana ‘Nausicaa.net’
Ad esempio in questa mailing list lessi un articolo dove si diceva che 'Barefoot Gen’ veniva catalogato nel genere ‘dramma per adulti’ (insieme a ‘Una tomba per le lucciole’ e ‘Only yesterday’ - cosa che mi incuriosì molto), oltre al fatto che il manga omonimo è stato il primo fumetto giapponese pubblicato negli Usa.
In Italia del manga sono stati pubblicati solo i primi 4 volumi (corrispondenti alla storia descritta nel film) e mi sembra che il titolo abbia venduto poco (tanto che la Panini non ha pubblicato i restanti sei volumi - si tratta di un manga in 10 volumi -, né ha mai pubblicato in dvd il film).
‘Il diario di Anna Frank’ ha una strana storia alle spalle…il film giapponese viene realizzato nel 1995 ma viene visto solo in Giappone. Nel 1999 tre francesi realizzano un nuovo montaggio del film, tagliando 15 minuti dalla versione originale, con nuovi dialoghi e musiche (il motivo è che la versione giapponese non si presentava tanto fedele al testo). Nel 2001 esce il film in Francia…al distributore francese del film però era stata nascosta l’esistenza di un film animato su Anna Frank realizzato dai giapponesi nel 1995, così quando un giornalista scopre che la versione francese è un semplice adattamento di un film preesistente, il film viene ritirato dalle sale e non viene distribuito in nessun altro Paese europeo…nonostante tutto nel dicembre 2001 è uscita la versione in dvd.
Anche nella versione francese (avendo fatto la traduzione dei sottotitoli in italiano per mostrare il film a scuola, vi assicuro che l’adattamento francese è fedele al libro) il film merita molto…quasi tre anni fa contattai la Mikado film per sapere (visto che distribuiscono al cinema animazione di qualità) se avessero intenzione di distribuire il film in Italia e l’anno scorso la Yamato video…le risposte sono state negative (addirittura la Yamato video mi ha risposto che non possono comprare la licenza d’uso del film per l’elevato costo chiesto dai giapponesi).
Gli esempi dei due film ‘Barefoot Gen’ e ‘Il diario di Anna Frank’ parlano da soli: l’importazione di un prodotto d’animazione giapponese in Italia dipende dalla facilità di vendità al pubblico attraverso merchandising, sfruttamento serie tv ecc.; un film di qualità (per quanto bello e intelligente) non ha appeal necessario presso il pubblico, né la casa di distribuzione home video ha interesse a creare alcuna curiosità su di esso.
Mi sembra che in Italia si pubblichino più serie tv e oav (e molti personaggi degli oav derivano da serie tv) che film, forse mi sbaglio ?
Il quadro è molto deludente, purtroppo…
Altra cosa che non mi piace molto è l’atteggiamento di molti anime fan che credo non stimoli i distributori italiani di anime in home video a importare film di qualità.
Ho l’impressione che gli appassionati di anime in Italia hanno interesse e insistono che vengano pubblicate in home video soprattutto serie tv vecchie e nuove (infatti la De Agostini e la Mondo lo stanno facendo, la Dynamic e la Yamato con alcune serie classiche, la DVisual vorrebbe farlo
con le serie di Go Nagai, ecc) e alcuni titoli riconosciuti a livello mondiale (Satoshi, Miyazaki, Oshii, Otomo), tralasciando tanto cinema d’animazione interessante (vecchio e nuovo) che non conosciamo.
Non bastano neanche i riconoscimenti nei festival del cinema d’animazione (Annecy in primo luogo)…che si può fare ?
Occorrerebbe forse maggior curiosità culturale, ma credo che noi italiani ne abbiamo poca, i francesi sono di gran lunga molto più aperti…
Una cosa che non mi piace è che trovo un po’ puerile il senso di autocompiacimento che hanno alcuni dicendo che riescono a vedere di tutto perché comprano molti dvd dall’estero o scaricano dalla rete molti fansub.
Non penso che questo atteggiamento avvicini molte più persone a conoscere meglio l’universo anime, né a favorire una maggiore importazione dei prodotti in Italia.
Perdonatemi se lo dico, ma sembra che a molti piaccia ghettizzarsi, essere una nicchia…
Il mio atteggiamento è diametralmente opposto e mi piace invece parlare dell’animazione come cultura cinematografica da scoprire e da conoscere (anche da questo il mio interesse di portare l’animazione di qualità a scuola o nel mio cinema - ad esempio i film di Miyazaki li proponiamo direttamente alle scuole perché non hanno successo commerciale - ).
Per me è l’uso del cinema a fine pedagogico, infatti per i ragazzi delle scuole diventa interessante la visione di film tratti da opere letterarie ad esempio, al fine di capire la differenza tra i diversi tipi di linguaggio.
Ad esempio sono interessanti i film d’animazione tratti dalle opere dello scrittore per l’infanzia Kenji Miyazawa (Goshu il violoncellista, Night on the galactic railroad - ha ispirato anche Matsumoto per il suo Galaxy express 999 - , Spring and chaos) e un autore che amo molto è Isao Takahata, che per le atmosfere intimiste e raccolte si può considerare il Yasujiro Ozu dell’animazione.
Per me sottotitolare in italiano ‘Barefoot Gen’ e ‘Il diario di Anna Frank’ è stata una cosa imprevista, partita dalla rabbia che film del genere i ragazzi non hanno possibilità di vederli…attraverso i sottotitoli (peraltro cosa in Italia non molto gradita) posso almeno far vedere a scuola i due film in questione e presentare un’animazione di qualità e dal contenuto significativo (film sulla guerra – tema purtroppo sempre attuale - per educare alla pace e alla tolleranza).
Forse è perché amo il cinema d’essai (cosiddetto ‘impegnativo') ma credo che il cosiddetto cinema ‘intelligente’ è quello che resta più a lungo nella memoria, il cinema d’evasione un po’ meno.
Certo, chi ama l’animazione può rivedere anime meno impegnativi più di una volta per divertimento od evasione, risulta molto difficile rivedere più volte film come ‘Una tomba per le lucciole’ o ‘Barefoot Gen’, sono d’accordo (anch’io, per l’effetto nostalgia, ho rivisto vecchie serie
animate con piacere).
L’auspicio è che aumenti sempre più l’attenzione di pubblico e critica verso l’animazione come arte cinematografica, ma occorre tempo per educare lo spettatore e fargli apprezzare cose belle e intelligenti.
Nessuno qui si occupa di educazione al cinema attraverso l'animazione
nella scuola (elementari, medie) ?
Mi farebbe tanto piacere avere uno scambio d'opinione con tutti voi, grazie.
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