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Per discutere sulle sigle dei cartoni ed altro...
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MessaggioInviato: lun 4 feb 2008, 21:35 
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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=gAqaj0d1JfA[/youtube]
questa l'ho trovata su youtube, per il montaggio e il titolo tutto identico, nei credit nell'ending invece riportava sigla cantanta da gli amici di lady oscar (ke poi erano gli amici di lupin ehehhe)


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MessaggioInviato: lun 4 feb 2008, 23:15 
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:? grz
ma potevo pure cercarla da me
chiedevo di vedere l'originale, questa nn lo è
ed anche io saprei fare di meglio :lol:

Anthony83


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MessaggioInviato: mar 5 feb 2008, 15:30 
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Iscritto il: dom 16 dic 2007, 20:29
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mmm...ho deciso. Preferisco quando la canta DRaghi

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MessaggioInviato: mar 5 feb 2008, 15:33 
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Pur essendo legatissima alla sigla dei Cavalieri, devo dire che "Una spada per Lady Oscar" mi piace molto!

Draghi è grandissimo 8)

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MessaggioInviato: mer 6 feb 2008, 0:23 
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Località: Rieti
Porca miseria che BELLA la versione di Draghi!!!!!!!!!!!!!!!!! :o :o e lo dice uno che stravede per quella dei CDR :wink: altro che la versionedella D'avena :wink: INCOMPARABILE!!!!!!!

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MessaggioInviato: mer 6 feb 2008, 9:18 
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Località: Velletri RM
La sigla di Draghi mi piace un sacco, ma soprattutto la versione cantata da lui!


ps chi era che diceva che qui non apprezziamo Draghi? :|

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MessaggioInviato: mer 6 feb 2008, 16:56 
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Iscritto il: gio 28 giu 2007, 16:45
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Località: Il mondo!
Una Spada per Lady Oscar piace anche a me! (Sia versione Draghi che D'Avena!). Quella dei Cavalieri mi sembra troppo dolce, troppo filastrocca per un anime come Lady Oscar.

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Se una gallina canta come un gallo... allora è proprio un gallo!


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MessaggioInviato: mer 6 feb 2008, 17:25 
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Iscritto il: sab 2 dic 2006, 16:25
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Località: Zena, belandi !
quella dei CdR per me è intoccabile

in genere le canzoni dei cavalieri hanno quel di filastrocca, però dal lato musicale sono sempre riusciti a trovare l'atmosfera giusta

quella di draghi non è brutta.. mi lascia un po' perplessa il testo..

    Lady Oscar
    nell'azzurro dei tuoi occhi c'è l'arcobaleno
    Lady Oscar
    Lady Oscar
    chi lo sa se un giorno poi tu l'attraverserai
    dovrai riuscire sai
    a non cambiare
    non cambiare mai



veramente il punto centrale del cartone è proprio il suo cambiamento..
capisco però questa sia una sottigliezza da fan/maniaci...

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MessaggioInviato: mer 6 feb 2008, 17:51 
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Iscritto il: dom 16 dic 2007, 20:29
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Restando in tema da fan maniaci, io quel "non cambiare" non lo trovo inadatto alla natura di Oscar.
Lei non deve cambiare, deve restare quello che è nonostante l'ambiente che frequenta e le situazioni in cui si trova.
Sarebbe stato più facile per lei cambiare ed adeguarsi al mondo finto e viziato in cui viveva, non trovi?

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MessaggioInviato: mer 6 feb 2008, 17:56 
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Località: Zena, belandi !
Faffy ha scritto:
Restando in tema da fan maniaci, io quel "non cambiare" non lo trovo inadatto alla natura di Oscar.
Lei non deve cambiare, deve restare quello che è nonostante l'ambiente che frequenta e le situazioni in cui si trova.
Sarebbe stato più facile per lei cambiare ed adeguarsi al mondo finto e viziato in cui viveva, non trovi?


no, lei cambia
da aristocratica rinuncia a tutto, anche al titolo, per mettersi dalla parte del popolo

anche i suoi sentimenti cambiamo
il suo modo di pensare e di amare

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Sono esattamente d'accordo con Faffy, dal punto di vista introspettivo Oscar è un personaggio statico, non dinamico, ed è proprio questa la sua forza, quella di non cambiare nel corso della storia.
Comunque, anni fa avevo scritto una mia "analisi" del testo della sigla, ora la ritrovo e la posto! :P

@Magenta: la sigla di Lady Oscar è scritta da Carucci, Draghi canta soltanto. :wink:


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Yusaku ha scritto:
Sono esattamente d'accordo con Faffy, dal punto di vista introspettivo Oscar è un personaggio statico, non dinamico, ed è proprio questa la sua forza, quella di non cambiare nel corso della storia.


ovviamente secondo me non è così
si vede nel corso delle puntate coma prenda coscienza dei tempi e dei fatti e di come, se vogliamo dire, si adegui ai tempi

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MessaggioInviato: mer 6 feb 2008, 21:11 
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MarMa ha scritto:
no, lei cambia
da aristocratica rinuncia a tutto, anche al titolo, per mettersi dalla parte del popolo

anche i suoi sentimenti cambiamo
il suo modo di pensare e di amare


Certo ! ma questo pero' accade nella seconda parte della serie.. potevano farne due versioni??


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rebirth76 ha scritto:
Certo ! ma questo pero' accade nella seconda parte della serie.. potevano farne due versioni??


certo che accade nella seconda parte.. ma mica si tratta di una storia ad episodi o serie.. è semplicemente l'evolversi della storia, in questo caso storia reale della francia
ed è nel periodo della rivoluzione che prende coscienza
(che poi nel manga è meglio tratteggiato questo passaggio, nonostante il cartone sia fatto bene, specie dal 18 episodio in poi in cui cambiano regia e chara designer)

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Yusaku ha scritto:
@Magenta: la sigla di Lady Oscar è scritta da Carucci, Draghi canta soltanto. :wink:

Hai ragione, hai ragione!

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MessaggioInviato: gio 7 feb 2008, 6:04 
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Ho ritrovato il post della mia "analisi", ma prima apro tre piccole parentesi:
1) Una spada per Lady Oscar fu composta da Ninni e scritta da Alessandra per essere cantata da Cristina, ma, a causa di timore nel confronto con la prima sigla, Cristina si impuntò affinché la sua sigla non venisse mandata in onda. Così fu proposto a Enzo di cantarla, la sua versione però durò solo un anno perché, notando che la sigla aveva avuto un discreto successo, Cristina acconsentì alla sua versione.

E' molto probabile che lo stesso sia accaduto con Cuore, un brano così dolce è anomalo tra le sigle cantate da Daldello adulto, è chiaro che sia stato scritto per Cristina ma, secondo me, lei si rifiutò come per Oscar. Quella di Cuore è una mia opinione, mentre di Oscar ne parlò Draghi in radio. :wink:

2) Ripropongo la versione in duetto che ho mixato (male lo riconosco, ma quattro anni fa non seppi fare di meglio): Una spada per Lady Oscar (Enzo Draghi & Cristina D'Avena).

3) Concordo con Rinzesagit sul fatto che la sigla tedesca sia estremamente bella, la migliore mai prodotta per Oscar, è vero. Ecco la traduzione del testo tedesco (che ho ritrovato sempre in un vecchio topic, se non sbaglio però Mitokomon aveva postato una versione corretta, che però non sono riuscito a ritrovare):
    Lady Oscar!
    Wartet immer auf ein neues Abenteuer
    Attende sempre una nuova avventura,
    will aues wagwn
    vuole osare tutto.

    Lady Oscar!
    Ganz allein geht sie durch Dunkelheit un Feuer
    completamente sola affronta l'oscurità e il fuoco,
    ohne zu zagen
    senza esitare.

    Lady Oscar!
    Was sie will ist immer whareit un gerechtigkeit
    Ciò che vuole sempre è verità e giustizia.
    Lady Oscar!
    Fur die schwachsten und die Armen

    Per i più deboli e i poveri
    wurde sie ihr Leben geben
    darebbe la sua vita.

    Lady Oscar! Lady Oscar!
    Mit dem wind der gro#en freiheit in den Lockenhaaren
    con il vento tra i capelli.

    Lady Oscar! Lady Oscar!
    Wie ein engel der die welt von angst und hab befreit
    Come un angelo che libera il mondo da paura e odio
    zu jedem Kampf bereit
    e nonostante ciò
    und trozdem ist sie immer Lady Like
    rimane pur sempre una donna.

Dicevo, ho ritrovato il post di 3 anni fa, che vi ripropongo qui sotto (con qualche variante, soprattutto nella sintassi). Questa analisi mostra solamente come percepisco io questa sigla di Oscar in riferimento alla serie e cosa vuole esprimere il testo.
Penso, infatti, che il non cambiare del testo non si riferisca al modo di agire di Oscar e alle sue vicende, ma più semplicemente alla sua interiorità, al suo esser donna. Come fa notare anche la sigla tedesca, adattata dal Novelist•Drama Architect•Playwright•Lyricist tedesco Michael Kunze, e nonostante ciò rimane pur sempre una donna, c'è proprio questo rimane pur sempre.
Ecco comunque, qui di seguito, il mio punto di vista.

Il non cambiare è riferito al modo di essere interiore di Oscar. Oscar è e si sente donna dentro di sé, perciò non deve cambiare. Se cambiasse adotterebbe un modo di essere che non sarebbe il suo. Questo pezzo della sigla, più generalmente e in riferimento all'utenza infantile che si ritrova in Oscar, vuole essere un incitamento generale a restare, sempre e comunque, se stessi, anche se spesso le condizioni esterne non lo permettono, come nel caso di Oscar, che è costretta a vivere contro la sua natura. Per questo il dovrai riuscire, perché, nonostante l'ambiente che la circonda le sia avverso, lei deve riuscire a rimanere se stessa, a rimanere donna. L'unico che scopre fin da subito cosa c'è dietro la maschera che Oscar è costretta a portare è André, che in un punto struggente e altamente lirico della storia esclama:
    Oscar: Dal momento che ho deciso di vivere come uomo volevo dirti che non intendo più continuare ad avere il tuo aiuto, André. (...)
    André: Anch'io ti devo dire una cosa. Una rosa è una rosa anche se essa sia bianca o rossa. Una rosa non sarà mai un lillà, Oscar.
    Oscar: Vorresti dire che una donna resta sempre una donna in ogni caso? Questo vuoi dire? Devi rispondere Andrè! Lo voglio sapere, è importante per me. Così mi fai male. Lasciami André o chiamo aiuto. *STRAP*
    Bene e adesso, adesso che cosa vorresti farmi André? Cosa vuoi provare?
    André: Perdonami Oscar, giuro che non ti farò mai più una cosa come questa. Una rosa non potrà mai essere un lillà. Ascolta Oscar, non potrai mai cancellare di essere nata donna, per vent'anni ho vissuto con te Oscar e ho provato dell'affetto per te, solo per te. Io ti amo Oscar. Credo di averti sempre amato.
Io credo che il punto centrale della serie non sia un cambiamento di Oscar (che non ho riscontrato), ma il fatto che Oscar non deve e non può cambiare, come dice chiaramente André ad Oscar. Una rosa non potrà mai essere un lillà, non potrai mai cancellare di essere nata donna: nonostante Oscar voglia convincersi, apparentemente, di vivere come un uomo dedicando se stessa alla Guardia Reale, André le mostra la sua vera natura strappandole la camicia e mostrando il petto femminile, la sua vera natura che il ragazzo ha già scoperto da vent'anni e che alla fine lo premierà. Il finale della serie, da questo punto di vista infatti, non denota un cambiamento della damigella, ma al contrario un'accettazione del suo vero essere: affida il suo cuore all'unico uomo che l'ha considerata per quello che è sempre stata, una donna.

E sono sicuro che proprio a questo si riferisca il non cambiare della sigla, come del resto denota anche e più esplicitamente l'adattamento tedesco.

    Guarda il lampo che laggiù attraversa il cielo blu.
    Lady Oscar, Lady Oscar, è una luce abbagliante,
    dura solo un instante, poi c'è il rombo del tuono,
    che tremendo frastuono! Ma in un attimo il silenzio c'è.
La quiete dopo la tempesta e la tempesta stessa sono due topoi ricorrenti in letteratura, in questo caso credo che quella della tempesta sia un'analogia con la vita di Oscar.
Il lampo e il tuono sono, infatti, due entità che a molte persone fanno paura, sono devastanti, ma durano pochissimo, solo un istante. Allo stesso modo la vita falsa di Oscar, un vita dove lei non può mostrarsi, una vita devastante in cui non può vivere com'è realmente ma è costretta a portare una maschera, in fondo è solo un istante se paragonato a ciò che attenderà Oscar una volta liberatasi dalla sua croce.
Il tuono e il lampo sono la vita terrena di Oscar, il tremendo frastuono è la morte della ragazza che la libera dal peso della falsità e il lunghissimo silenzio che arriva subito dopo costituisce finalmente la vita eterna che vedrà Oscar vivere così com'è, così come ha sempre desiderato ma non ha mai potuto fare, con l'unico uomo che l'ha sempre considerata una donna.

    Lady Oscar, tutto questo è proprio come una battaglia! E tu lo sai!
    Lady Oscar, la tua grinta come un lampo tutto abbaglia! Ma come fai?
    Lady Oscar, tu combatti con destrezza e non ti arrendi mai!
    Lady Oscar, nella mischia la tua spada brilla più di una medaglia!
Un'analogia con la battaglia, una battaglia continua che impegna Oscar dall'inizio alla fine, una battaglia contro una condizione di ipocrisia e malessere che si conclude con l'accettazione della propria natura, con la liberazione dal proprio malessere.

    Lady Oscar, Lady Oscar, nell'azzurro dei tuoi occhi c'è l'arcobaleno!
    Lady Oscar, Lady Oscar, chi lo sa se un giorno poi tu l'attraverserai!
    Dovrai riuscire sai a non cambiare proprio mai!

Quella dell'arcobaleno è una figura molto bella, soprattutto se inserita in questo contesto di analogie e similitudini con la condizione di madamigella Oscar. Se la tempesta rappresenta la vita effimera e amara di Oscar e il silenzio la sua vita eterna e serena, l'arcobaleno (che di solito segue la pioggia portando il bel tempo) non può che essere il ponte che separa la vita terrena di Oscar da una vita nuova, il ponte che separa una condizione di infelicità dalla pace raggiunta.
Per riuscire ad attraversarlo, raggiungendo la serenità interiore, Oscar non dovrà cambiare, ma accettare e ostendere finalmente se stessa, proprio come fa alla fine della sua storia.

Oltretutto, il cielo sereno che fa da sfondo all'arcobaleno non è altro che il colore degli occhi di Oscar; da sempre gli occhi esprimono l'interiorità di ogni individuo, nel caso di Oscar l'essenza femminile. La serenità può essere raggiunta, quindi, solo accettando se stessa, superando la costrizione esterna espressa già a partire dal titolo ossimorico: la spada è tipica di un guerriero, non di una Lady.

Trovo quindi che il testo di Una spada per Lady Oscar sia uno dei più azzeccati e, sicuramente, è tra i testi scritti da Alessandra che preferisco. Le figure usate sono molto belle (alcune, come ho già scritto, sono dei topoi della letteratura, non nuovi, ma è pur sempre emozionante ritrovarli per una serie animata che esprime un'assoluta liricità classica) e tutto il testo si basa chiaramente su un'analogia astratta e metaforica alla quale si può arrivare solo conoscendo trama e psicologia dei personaggi.
E' chiaro, infatti, che in un testo descrittivo le figure del lampo, del tuono e, ad esempio, dell'arcobaleno contestualizzate in questo modo non hanno alcun senso, ma trovo banale da parte del lettore sporadico e poco attento basarsi sul significato apparente delle parole senza uscire, per un attimo, dal loro campo semantico.
Nel Lampo di Pascoli il lettore superficiale non può che considerare la terra ansante, livida, in sussulto per quello che le parole esprimono, un terreno ansimante e in sussulto; il lettore attento (che, conoscendo vicende e psicologia del poeta, sa leggere oltre) invece sa che le stesse parole esprimono l'agonia della morte paterna, nonostante il padre non venga citato nell'intera lirica.
E' evidente che Alessandra volesse scrivere un testo migliore del precedente, impegnandosi a creare un testo allusivo e astratto riferito a temi ben più importanti della serie pur continuando a usare figure semplici ma d'effetto. Proprio per questo motivo reputo che il testo di Una spada per Lady Oscar, ben studiato e strutturato dalla prima all'ultima analogia, sia nettamente superiore alle parole della prima sigla, che si limita a proporre una descrizione delle vicende dei personaggi (inventandone alcune) e ad esaltare le doti della protagonista (anche nella mischia vincere tu sai; tutti fanno festa quando passi tu; la tua spada fischia, non delude mai), proponendo un testo nettamente inferiore allo spessore artistico di un'opera come Versailles no bara, che propone diversi spunti per riflessioni importanti. Neanche fosse la sigla di Hamtaro piccoli criceti, grandi avventure, perché il testo della prima sigla è più o meno dello stesso target.


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MessaggioInviato: gio 7 feb 2008, 9:26 
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Yusaku ha scritto:

Il non cambiare è riferito al modo di essere interiore di Oscar. Oscar è e si sente donna dentro di sé, perciò non deve cambiare. Se cambiasse adotterebbe un modo di essere che non sarebbe il suo. Questo pezzo della sigla, più generalmente e in riferimento all'utenza infantile che si ritrova in Oscar, vuole essere un incitamento generale a restare, sempre e comunque, se stessi, anche se spesso le condizioni esterne non lo permettono, come nel caso di Oscar, che è costretta a vivere contro la sua natura. Per questo il dovrai riuscire, perché, nonostante l'ambiente che la circonda le sia avverso, lei deve riuscire a rimanere se stessa, a rimanere donna. L'unico che scopre fin da subito cosa c'è dietro la maschera che Oscar è costretta a portare è André, che in un punto struggente e altamente lirico della storia esclama[CUT]


che però è sempre nella parte finale della storia
mentre in quella iniziale c'è prima l'imposizione del padre, la sua convinzione di esserlo e di volerlo essere, la delusione con fersen e quindi la sua autoimposizione al regime militare, e solo dopo la notte d'amore con andrè lei finalmente capisce.
e cambia.

che poi si voglia discutere sul volere essere se stessa, d'accordo
ma è innegabile che lei cambi durante tutta il proseguirsi delle vicende.

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MessaggioInviato: gio 7 feb 2008, 11:12 
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Beh, il testo non piace nemmeno a me, ma la musica è molto bella...

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yusaku mi fai un riassunto del tuo post? :o skerzo;-)
splendida e dettagliata analisi, approvo completamente!

Cita:
Ho ritrovato il post della mia "analisi", ma prima apro tre piccole parentesi:
1) Una spada per Lady Oscar fu composta da Ninni e scritta da Alessandra per essere cantata da Cristina, che la incise prima di Enzo, ma, a causa di timore nel confronto con la prima sigla, Cristina si impuntò affinché la sua sigla non venisse mandata in onda. Così fu proposto a Enzo di cantarla, la sua versione però durò solo un anno perché, notando che la sigla aveva avuto un discreto successo, Cristina acconsentì alla sua versione.


Non so come fai a sapere tutto cio', ma questo mi inquieta.. se è vero quello che hai scritto, dietro la d'avena c'è una diavolo di donna! mi sa tanto di manipoltrice.. cioè manda avanti un altro prima di rimetterci lei? brava.. molto brava :evil:


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Cita:
.Non so come fai a sapere tutto cio', ma questo mi inquieta.. se è vero quello che hai scritto, dietro la d'avena c'è una diavolo di donna! mi sa tanto di manipoltrice.. cioè manda avanti un altro prima di rimetterci lei? brava.. molto brava :evil:


Beh penso che Cristina non abbia personalmente mandato avanti Draghi per testare il successo della sigla,suppongo che dopo il rifiuto della D'avena siano stati i discografici a proporre a Draghi di cantarla probabilmente per testare il successo della sigla per l'appunto,quindi l'idea per me non è stata della D'avena ma dell'astuzia dei discografici.....astuzia fino a un certo punto perchè ritengo che la versione di Draghi come ho postato precedentemente sia a livello interpretativo migliore quindi secondo me avrebbe avuto più successo la sua versione....chissà :roll: Comunque è anche vero che io al posto della D'avena avrei lasciata invariata la sigla tenedo la mia versione da parte soprattutto nel rispetto di un altro artista :wink:

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manuele ha scritto:
Comunque è anche vero che io al posto della D'avena avrei lasciata invariata la sigla tenedo la mia versione da parte soprattutto nel rispetto di un altro artista :wink:

quoto!


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MarMa ha scritto:
e cambia.

Eh ma una persona non può cambiare se è sempre stata così, come dice appunto André. Il suo, più che un cambiamento, è un'accettazione.

Il cambiamento sarebbe avvenuto se da rosa si fosse trasformata in lillà o viceversa, invece è sempre stata una rosa, che non potrà mai essere un lillà.

Ps. Ho aggiunto una piccola parte al post precedente che mi era sfuggita. :D


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Yusaku ha scritto:
Eh ma una persona non può cambiare se è sempre stata così, come dice appunto André. Il suo, più che un cambiamento, è un'accettazione.

Il cambiamento sarebbe avvenuto se da rosa si fosse trasformata in lillà o viceversa, invece è sempre stata una rosa, che non potrà mai essere un lillà.

Ps. Ho aggiunto una piccola parte al post precedente che mi era sfuggita. :D


ma i cambiamenti mica per forza debbono essere fisici, da rosa a lillà..
mica la facciamo diventare un trans..
io parlo di consapevolezza

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MarMa ha scritto:
io parlo di consapevolezza

Anche io. :D
Solo che tu la chiami cambiamento, io accettazione.

Il cambiamento di un personaggio dinamico nel corso di una storia, secondo me, è qualcosa di più radicale. Ad esempio la strega cattiva che alla fine diventa buona.

Oscar, invece, rosa era e rosa è rimasta, alla fine ne prende proprio consapevolezza. Secondo me il cambiamento ci sarebbe stato se la ragazza avesse deciso, definitivamente, di vivere come un uomo, andando contro la sua natura originaria.
E' chiaro, secondo me, che il non cambiare della sigla voglia dire rimani te stessa, rimani donna, riferendosi a qualcosa di più profondo.
Non può riferirsi superficialmente al continua a vivere come un uomo, no? :wink:


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Località: Zena, belandi !
Yusaku ha scritto:
MarMa ha scritto:
io parlo di consapevolezza

Anche io. :D
Solo che tu la chiami cambiamento, io accettazione.

E' chiaro, secondo me, che il non cambiare della sigla voglia dire rimani te stessa, rimani donna, riferendosi a qualcosa di più profondo.


ovviamente.
ma a parte il discorso di essere donna, rosa o lillà c'è anche tutto il discorso su aristocrazia e popolo.
lei sceglie di mettersi dalla parte del popolo abbandonando, quasi disconoscendo, le sue origini e il suo rango.
e per me questa non è accettazione

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4 aprile 1978: io c'ero.
26 aprile 2009, Marnate: c'ero anche lì !


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