Ordunque:
Reduce da 4 giorni di fuoco (e con due notevoli reliquie nel sacco), voglio comunicare ai filologi del forum, alcune informazioni che ho raccolto alla conferena dell'autore dei Barbapapà, riguardo alla serie
I Barbapapà nascono in Francia nel 1969, in pieno "Maggio francese", come risposta e aiuto per i bambini di una scuola elementare multietnica, in cui i giovani autori lavoravano e studiavano da pedagoghi
Bambini che si trovavano in situazioni familiari da "figli dei fiori", con rapporti labili, genitori assenti, rivendicazioni politiche ecc. ...
Taylor racconta di aver schizzato i personaggi su una tovaglia di carta in un bistrot parigino, avendo solo due matite colorate: una rossa e una nera
Barbapapà è nato per primo, e dopo averlo definito con la matita nera, è stato colorato di rosa, col pastello rosso tenuto leggero, in modo che assomigliasse a un rotolo di zucchero filato alla fragola ("barbe à papà" in francese)
Subito dopo nacque Barbamamma e per differenziarla, venne colorata tutta di nero, con l'altro pastello disponibile
Nonostante non ci fossero intenti razzisti nel creare un personaggio nero, una casa editrice americana chiese di cambiare colore a Barbamamma (volevano farla blu), per evitare lamentele dagli stati conservatori del sud, in caso di distribuzione in quei luoghi.
Taylor afferma di aver rifuitato immediatamente, nonostante la Barbamamma blu fosse stata addirittura richiesta come mascotte da una grossa fabbrica americana (che non ricordo come si chiama, forse è la IBM), nota col soprannome di "Big blu mama".
Per ammissione di Tailor, la serie animata del 1977, è di produzione TOTALMENTE francese, con gli studi giapponesi che hanno messo la mano d'opera (a buon mercato, all'epoca) solo sulle intercalazioni, lavorando su model sheet e stoy board realizzati di pugno dai due autori originali.
Sempre da Taylor viene la notizia che esistono ben 60 mini episodi INEDITI, dell'epoca, realizzati autonomamente dai giapponesi (cioè senza supervisione degli autori originali), che lui possiede ancora, ma intende mantenere inediti, perchè li considera qualitativamente troppo mediocri per gli standard europei
Il bello è che mentre diceva queste cose, è entrato Yoshiyuki Tomino, che si è seduto tra il pubblico, e subito Taylor ha stemperato i toni sulla professionalità dei giapponesi, che stava dipingendo a tinte abbastanza fosche, penso a causa della libertà che si presero all'epoca, senza consultarlo :-p
Dopo la conferenza, il MITICO Tomino ha chiesto a Taylor di posare per lui accanto a una sagoma di Barbapapà (so che in Giappone sono ancora amatissimi, più che da noi) rinverdendo il clichè del giapponese che vuole sempe fare foto
Alla sessione di autografi, ho offerto a Mr Taylor un CD con le BGM italiane di Vecchioni e le Mele verdi (nonchè la cover dei "Bucaioli"), fatto di tutto punto, con copertina da 45 giri, ecc. ... (ci tengo a precisare che NON era una cosa artigianale e scrausa)
Lui è stato tentato per un attimo, poi con gli occhi lucidi mi ha detto testualmente: "preferisco che lo tenga tu, per i tuoi futuri bambini"
E me lo ha firmato (questo, oltre alla dedica su un volume del 1979 e a una cel atografata da Tomino, sono i "tesori" da cui non mi separerò MAI)
Che dire?
Sono al settimo cielo

PS:
Dimenticavo un dettaglio importante:
-Talus Taylor è americano (di San Francisco), di ascendenze irlandesi
- Annette Tison è francese
Non so come l'Olanda si sia infilata in mezzo, in tutti questi anni
