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Autore Messaggio
MessaggioInviato: dom 6 set 2009, 22:50 
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Iscritto il: sab 1 ago 2009, 22:35
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Prendo spunto da 2 articoli di Ciak, quelli di Luglio e di Settembre di quest anno, il 2009.
Quello di Luglio riguardava un inchiesta del giornale di cinema in cui 50 critici cinematografici denunciavano ciò che non sopportavano più nei film italiani; quello di Settembre dava spazio agli autori dei film per dire cosa non va nella critica.
Vorrei riportarvi integralmente 2 commenti che personalmente ho fatto miei, riportati a pagina 54-55 della rivista di Settembre. Ce ne sono altri, ma questi sono quelli che in toto ho amato maggiormente.

Francesca Comencini:
"Quello che non sopporto è una recensione che non sia una recensione. Purtroppo ci siamo abituati ad un tipo di comunicazione rapida, ad effetto, gratuitamente rissosa o, al contrario, banalmente adulatoria. Io invece vorrei semplicemente che un critico facesse il proprio mestiere. Posso accettare una recensione che fa a pezzi un mio film, anzi può essere una cosa perfino stimolante. A patto che questa recensione entri veramente nel merito, smonti veramente il film, analizzandolo in tutti gli aspetti, da quello cinematografico a quello narrativo e magari etico. Solo in questo modo una critica è utile non solo al pubblico, ma anche all'autore."

Cristina Comencini:
"Vorrei che i critici non dicessero più quello che non hanno voglia di vedere nei nostri film. La critica non dovrebbe essere l'espressione di un gusto personale nè di un giudizio, ma un'analisi di coerenza del film. Se questo accadesse si eviterebbero gli insulti, quegli aggettivi offensivi per autori e attori. Ritengo però che un corretto dialogo a distanza tra critici e registi sia molto importante e necessario per noi che stiamo dietro la macchina da presa".

Secondo voi, esiste la critica nel mondo di/delle sigletv? A che livello è ora?
Intendo sia le sigletv propriamente dette ( italiane o straniere ) ma anche tutto ciò che le circonda o in qualche modo ne fa parte. Quindi sia i telefilm, gli sceneggiati, i cartoni, il doppiaggio, le cover band, questo stesso sito internet e i loro forumisti...
Mi riferisco alla nostra situazione italiana.
Possiamo affermare che questo "microcosmo" sia ancora in qualche modo acerbo o immaturo, rispetto al cinema e/o alla letteratura?


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MessaggioInviato: gio 10 set 2009, 22:37 
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Iscritto il: dom 5 nov 2006, 13:34
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Località: Tridentum (Trento)
Io credo che lo sia come no, dipende da chi lo vede. Chi ci è dentro e lo segue lo conosce e lo vive in un determinato modo quindi più maturo.

Chi invece sta fuori da "questa roba da bambini" ti guarda pensando ma questo quando cresce?

Quindi mi sa che è in fase maturazione acerba ^^

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MessaggioInviato: sab 12 set 2009, 17:22 
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Iscritto il: sab 1 ago 2009, 22:35
Messaggi: 454
Località: bergamo
Io intendo non tanto l'atteggiamento più o meno fanciullesco a cui un fruitore di sigletv ( e appunto di ciò che le circonda ) ha o come possono vedere questo "mondo" chi non lo conosce/apprezza/ama ecc...
Parlo della "Critica" propriamente detta. Cioè, sappiamo che esiste la critica letteraria o cinematografica o musicale.
Ma esiste una critica "siglesca"? Esiste una critica che può essere musicale ( se si riferisce al brano musicale denominato siglatv, alle cover band e/o a tutto ciò che è sonoro ) o cinematografica ( se si riferisce all'opera in toto tipo appunto un cartone anomato o telefilm ) o che altro ma che è specifica appunto del "microcosmo" che ruota attorno alle sigletv?
E che dire della "critica" presente nel forum? Ha raggiunto un grado di autorevolezza paragonabile a quella cinematografica o letteraria?
Per autorevolezza o maturità intendo ciò che traspare dai commenti delle registe sopra riportate.
Riporto parzialmente i commenti di altri 2 intervistati sempre dello stesso articolo di Ciak.
Sono parziali perchè riporto ciò che voglio enfatizzare ( e che c'entra maggiormente col topic, dopotutto i commenti di Ciak riguardano ovviamente la "Critica" cinematografica ).

Daniele Vicari:
"Premesso che ho fatto per una decina d'anni il critico e che amo profondamente questo mestiere, dico innanzitutto che non vorrei mai leggere insulti o osanna, ma critiche argomentate e articolate".

Carlo Verdone:
"La funzione della critica è di grande importanza e di estrema delicatezza in quanto, pur trattandosi di un parere soggettivo, può influenzare buona parte degli spettatori. Abbiamo degli ottimi critici che, pur nel dissenso, mostrano in ogni caso rispetto per il lavoro dell'autore aiutandolo a capire i momenti felici e quelli meno riusciti".

Quindi richiedo: Esiste e a che livello è la critica che riguarda il mondo attorno a/alle sigletv?


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