Ciao e benvenuto. 1971 è davvero un'ottima annata, anche se, come ognuno sa, la migliore è il 1974: lì sì che il vino venne buono, e non solo quello...
Come Dancasti, pure io mi sono sognato di essere un sacco di personaggi, ma cercherò di tessere qualche trama che possa esserti utile a capire come ragionavo... Pardon: come tuttora ragiono.
Hurricane Polimar mi piaceva per via del casco, l'idea della doppia identità mi eccitava un sacco, sognavo di averne una e di svelarla, un giorno per far colpo sui miei amici e sulle mie amichette, come se dovessi liberare tutti e tutte dalla tirannia delle maestre dell'asilo...
Jeeg è troppo facile da dire. Essere addirittura la parte centrale del robot era cosa che mi lasciava privo di pensiero e forza di gravità circostante, la fantasia si mescolava alla musica di quelle trasformazioni e ai suoni ad esse necessari, in una pozione forte e magica dove c'ero solo io e il mio sognato e trasognato robot d'acciaio.
Gackeen, parimenti, mi catturava per il fatto che i due protagonisti divenivano parte del robot. Ricordo bene che mi disturbava un po' il fatto che ci fosse una ragazza a "rompere i coglioni" all'eroe della serie. Ero parecchio stro*** e maschilista, si vede, perché ho sempre visto (voluto vedere?) le donne come eternamente sottomesse nelle priorità di combattimento.
Affetto e incertezze si consumavano poi nelle crisi di Actarus che però mi ha sempre suscitato minore sicurezza di quanto me ne arrivasse da altri. Lo so: per molti di voi questa sarà una Cattiva Verità, ma tant'è...
E' ovvio che un fascino impressionante lo avvertissi per il mio Capitano, quell'Harlock invincibile, taciturno e fiero che ho amato appena di più di Willstar Derek dell'Astronave Argo. L'Astronave Argo, già... L'Astronave Argo e i Guerrieri delle Stelle... pure loro intorno al mio muscolo cardiaco...
Che dire poi di Peter Rey? Un sogno inarrivabile per me. Un punto di arrivo, proprio per quanto fosse una vera testa di cazzo. Una bellissima testa di cazzo...
Kyashan. Altro discorso senza tempo, elaborato come rapporto d'amore con quei balzi incredibili, con la sfera d'azione che mi seduceva e ammaliava. Era obiettivo del sottoscritto (eternamente narcisista) fare in modo che la mente proiettasse la possibilità di essere, un giorno, magico o eroe, e che questo fosse strumento di ammirazione da parte degli altri, insomma... <<Beato chi può permetterselo, di far quelle cose...>>
Nella serie "Il fantastico mondo di Paul" restavo ammirato sia dall'effetto se non propriamente "trip", quantomeno da allucineogeno soft (perché già da piccolo avevo l'occhio lungo e attento a quello che avrei fatto da grande

) che dalla possibilità d'avventura offerta da Pakkun, che portava il nostro eroe nel "Paese delle Meraviglie", dove incontrava idee nuove, mondi nuovi, personaggi nuovi secondo l'interpretazione di volta in volta sita negli episodi.
Tekkaman, poi, signori e signore... Tekkaman che aveva la Teklancia e il Voltekker... Tekkaman che eseguiva piroette nel cielo spaziale e dava slancio ai suoi arti sopra a un robot. Tekkaman che tranciava le orde demoniache di Valdaster con quella grazia impareggiabile... laddove George Minami aveva un taglio di capelli e una tuta (quella dei "Cavalieri dello Spazio") che mi facevano impazzire...
Inoltre io ho sempre giocato a pallone; sin da piccolo avevo i calci (più che il calcio) nel cuore e quindi separarmi dall'immagine di Tamai Shingo e dal bastardissimo Maestro Mazuki m'era assai arduo...
E oggi... Oggi non so chi sono, dentro di me, e ancora più dentro... Di sicuro tanti altri li ho omessi, nel citare il citabile non mi son limitato a (re)citare...
WATTA - all live dreaming - TAKEO