Dopo qualche giorno di meditazione
sento di poter scrivere qualcosa di equilibrato dopo il concerto ed il delirio (non potete immaginare
) che lo ha preceduto.
Innanzitutto GRAZIE agli Shin Bishoonen ed a tutti gli amici, vecchi e nuovi, presenti e assenti che ci hanno sostenuto.
Gli Shin Bishoonen sono una realtà diversa rispetto al passato.
Una realtà diversa perchè siamo diversi noi, perchè siamo più adulti (per un fatto anagrafico innanzitutto
) e per ciò che la vita comunque porta: responsabilità, consapevolezza, esperienza, delusioni, nuova consapevolezza; famiglia, figli, traguardi, urgenza e concretezza.
Ed è nel comune vissuto di queste verità che la nuova band e nata.
Non sto parlando solo del trasporto emotivo, di quanto ci vogliamo bene (che poi è vero
), ma proprio di un percorso musicale (che abbiamo appena imboccato) che porterà la band a dire qualcosa di artisticamente nuovo. Lavoro figlio di una armonia tra persone che (per quanto mi riguarda, inaspettatamente) si sono davvero TROVATE.
Il mondo è cambiato. Lo sento nell'acqua, lo sento nella terra, me ne accorgo alle fiere ed in internet .
Il mondo delle cover-band di sigle, che ha perso la rumorosa ed entusiastica ingenuità del passato, ha imposto una più severa selezione
: non bastano più l’effetto nostalgia ed essere musicisti (e cantanti) a parole o comunque con approssimazione.
E nella prospettiva di lavoro e fatica, accantonando compiacimenti e soggettivismi in cambio di una concretezza (semi-) professionale tra persone che si capiscono costantemente, io quantomeno ho trovato motivazioni forti come quando l’esperienza Bishoonen cominciò.
La curiosità di vivere un percorso che racchiude in se stesso l’obbiettivo.
Gli Shin Bishoonen non hanno come traguardo sogni adolescenziali ma vogliono diventare musicalmente GRANDI (con i risultati ed i palcoscenici che seguiranno a ciò). E divertirsi mentre lo stanno facendo. Perché lavorare quando si sta bene insieme è dannatamente bello (e produttivo).
E da qui la svolta rispetto ai Bishoonen, che sorretti dall’entusiasmo di un’altra età e di un’altra epoca hanno raggiunto obbiettivi straordinari e irripetibili regalandoci un'esperienza compiuta.
Capire che certi cicli devono chiudersi per poterne aprire dei nuovi è una tappa fondamentale per la maturazione delle band: ed è con rimpianto che abbiamo deciso di accantonare i cavalli di battaglia del passato (almeno come struttura portante dello spettacolo) nel segno del nuovo.
Parlo del repertorio, dei video, ma soprattutto del pensiero che sta dietro lo spettacolo.
Le scelte difficili che hanno segnato l’inizio di questa nuova esperienza (anche quelle che hanno davvero messo in gioco tutto) sono state fatte con onestà e sincerità. Ed i nome di quelle voglio dirvi che non intendiamo risparmiarci mai per potervi offrire tutto ciò che un vero spettacolo deve dare.
Posso aggiungere poco a ciò che è stato detto in merito al nostro concerto di debutto: è figlio di sei mesi di lavoro di persone che non sono ragazzini cazzofacenti ma gente con una vita ed impegni e nonostante ciò ha dato il massimo per offrire una grande spettacolo.
Fra un anno vi faremo vedere i sorci verdi.
E saremo ancora all’inizio!
P.S.: Naturalmente da tutti questi discorsi matusa sulla maturità è escluso Amuzani, che sale apposta sul palco per ricordarci cosa significhi essere liberi e selvaggi (e pazzi). Il quale studia un botto come tutti noi e per provare si sorbisce ogni volta ore e ore di treno.
Gli Shin Bishoonen non hanno un primo cantante!
P.P.S.: Grazie a Piperita che da cantante professionista quale è ci ha dato in un attimo un contributo determinante e con la quale speriamo di collaborare spesso.