Megane ha scritto:
@Erik_il rosso:Peppino di Capri è già stato contattato in passato.Ha sempre negato ogni coinvolgimento suo e della sua casa discografica.Lo escluderei definitivamente insieme a Baglioni.
Ci sono 2 cose che mi fanno ritenere l'ipotesi di Gegege non del tutto campata in aria:1Il fatto che sia riuscito a entrare in possesseo di una rarità come I Turisti del Po(sempre che sia vero), può voler dire che ha degli agganci concreti con certi ambienti,quindi può effettivamente esser venuto a conoscenza di qualcosa legato al misterioso cantante.Possiede una bancarella di dischi e/o altro,quindi non esattamente l'ultimo arrivato in fatto di rarità.
2Dice di aver avuto il demo da poche settimane, e in effetti pur essendo iscritto da diversi anni,solo ora si è messo a trollare...comportamento atipico per un troll.
Sta tranquillo per anni e poi un bel giorno viene fuori con questa storia,perchè???
Sono d'accordo con le tue considerazioni sull'utente, probabilmente ciò che ha detto non corrisponde al vero ma è innegabile che, paradossalmente, non fosse del tutto privo di "credibilità". Sul discorso "smentite ricevute dai cantanti" devo invece riaprire una parentesi che reputo importante, potendo rappresentare una piccola svolta metodologica.
Come qualcuno ricorderà, giorni addietro avevo postato - tra le pagine stralciate a seguito della baruffa con "GeGeGe" - il resoconto del mio colloquio con un discografico, che ha accettato di parlare con il sottoscritto della vicenda "Lamù".
Recupero perciò il vecchio post:
Sfruttando una piccola conoscenza, sono riuscito a parlare con un discografico di un certo peso (e, soprattutto, di assoluta serietà) che si è occupato anche di colonne sonore e di sigle televisive... una persona gentile che ringrazio per la disponibilità mostrata. Dopo un primo “approccio” interlocutorio cui è seguito il suo impegno a documentarsi ulteriormente (atteggiamento apprezzabile, sinonimo di un certo interesse, nonché della volontà di non evadere la mia “richiesta” in modo sbrigativo e aleatorio) e a “fare qualche telefonata”, sono stato finalmente ricontattato (non ci speravo più!). Ne è uscita fuori una chiacchierata gradevole, che, se non altro, ci regala un parere che definirei “utile” per le implicazioni “metodologiche” che, indirettamente, potrebbe suggerire. Il succo: secondo la persona in questione è molto probabile che quand’anche riuscissimo a individuarli, gli autori e/o interpreti di “Lamù” non sarebbero disposti a rivelare un bel nulla.
DISCO: – Credo che le persone coinvolte non abbiano alcun interesse a rivelare questa cosa qua... –.
I. – Ah, capisco... quindi... non c’è proprio modo di... –.
D. – Eh, avranno i loro motivi... –.
I. – Certo... allora, diciamo, è inutile anche chiedere in giro? Perché io, con alcuni amici, basandomi un po’ sulla somiglianza vocale e anche un po’ sugli ambienti... –.
D. – Non penso che vi direbbero niente comunque, uno si limita a non rispondere, o al massimo a dire: “No, no, non c’entro”... capito? –.
I. – Sì, sì, infatti... ma mi tolga una curiosità, secondo lei qualcuno dovrà pur sapere qualcosa, no? –.
D. – Eh sì, eh... qualcuno deve saperlo per forza. Oltre all’autore e a chi l’ha fatto... –.
Poi, dopo avere un po’ deviato rispetto al tema principale, siamo tornati in argomento e lui ha aggiunto:
D. – Uno vede che c’è interesse, ma dipende dal genere d’interesse... cioè, se si chiede per curiosità, o per fare un articolo... è un conto, però sa qual è il discorso? È passato un sacco di tempo, potrebbe essere gente a cui magari non è che serva un po’ di popolarità, ormai... –.
(... Ormai? Cioè, nel senso che siano ai limiti della decrepitezza... o che di “popolarità” ne abbiano da vendere e non gliene serva altra?) Su quell’ “ormai” ho avuto il sospetto che sapesse più di quanto non dicesse, ma ovviamente non potevo insistere...
A quel punto ho concluso: “Beati voi, che saprete certamente la verità!”... lui ha fatto una mezza risata, e ha risposto: “Non io!”.
Aggiungo una considerazione: avendo riletto in questi giorni l'intero topic, sono rimasto colpito da un post di Mirko Fabbreschi, vecchio di anni e forse un po' sottovalutato, in cui si dà conto del parere espresso da un produttore dell'epoca:
viewtopic.php?p=215681(post di "Ospite")
Le sue parole vi ricordano qualcosa?
In conclusione: personalmente, da oggi sarò molto cauto nell’assegnare alle eventuali smentite del “contattato” di turno valore probatorio “assoluto” (mi limiterò a prenderne atto). Verrebbe perfino da mettere in discussione la prassi – radicata nell’uso – di chiedere automaticamente ai “papabili alla corrispondenza” conferma del proprio coinvolgimento in “Lamù”:
se, infatti (e solo se), i misteriosi autori e interpreti del brano non avessero alcuna intenzione di rivelare spontaneamente il proprio coinvolgimento, e, a domanda diretta circa la paternità artistica, fossero piuttosto portati a negare, ostacolando de facto l’indagine, che senso avrebbe interpellare Tizio o Caio sperando in un’ipotetica ammissione (che non arriverebbe in alcun caso)? Capite bene che
non si tratti di mancanza di fiducia nei confronti di chicchessia, naturalmente; tra l’altro,
la legge sancisce il sacrosanto diritto dell’autore dell’opera di occultare la paternità intellettuale della medesima (ex art. 126 l.a.). Il che, come è intuitivo, sposta il problema su un piano “altro” e diverso perfino rispetto alla mera (e un po’ semplicistica) questione della “fiducia personale”; l’esito, tuttavia, sarebbe pressappoco lo stesso. Ci troveremmo infatti in una situazione in cui tutti i cantanti e/o autori di questo mondo, sostenendo la propria estraneità rispetto a “Lamù”, non starebbero facendo altro che affermare la sacrosanta verità... tutti tranne uno, il reale autore e/o interprete, irriconoscibile e indistinguibile e perciò, in ipotesi, idoneo a pregiudicare la credibilità di tutte le altre testimonianze (perlomeno ai fini pratici dell’indagine). Insomma, un ginepraio. Del resto: si sarebbe mai potuta determinare una situazione tanto kafkiana se non vi fosse (stato) un preciso interesse in tal senso da parte di qualcuno? La cosa non mi è mai stata tanto chiara, quanto lo sia ora.
Una curiosità (?): per tutta la durata del (breve) colloquio, il suddetto discografico non ha mai definito “Lamù” sigla, ma sempre canzone...