Teo Teo ha scritto:
Nodisco, scusa ancora, io ero intenzionato ad acquistare tutti i cd dei Beatles nell’ultima versione rimasterizzata, quella come le mega tecnologie più recenti, quella che in teoria dovrebbe dare la migliore qualità possibile, però son sempre rimasto titubante proprio al riguardo degli album in doppia versione mono o stereo.....
Alla fine, IN ORIGINE, questi fantomatici primissimi album dei Beatles, come erano stati registrati IN SALA DI INCISIONE, in mono o stereo?
Non ho mai capito se IN SALA sono stati registrati stereo E POI stampati sui 33/45 giri dell’epoca in mono ( e quindi, in teoria, una loro pubblicazione seppur molto postuma in stereo, non migliori solamente l’ascolto ma lo proponga esattamente come era stato registrato ), oppure se IN SALA sono stati registrati mono E SOLO ADESSO ristampati su cd in stereo ( e quindi, in teoria, un ascolto seppur più consono agli standard “moderni”, falsato rispetto a come era stato registrato ).
Vado a memoria perché ora non ho tempo di documentarmi meglio... i Beatles nei primi anni, forse fino al 1964-65, registravano in studio su DUE piste mono: in una generalmente ci mettevano tutti gli strumenti e nell'altra le voci.
Poi facevano un master mono (in pratica sommando le due tracce) ed uno stereo, che consisteva nel mettere la traccia con gli strumenti a sinistra e quella con le voci a destra, aggiungendo un po' di riverbero a tutto per miscelare meglio.
Per i 45 giri si faceva solo un mixaggio mono.
Nel 64-65 hanno cominciato a usare un registratore a 4 piste, ma il mixaggio principale degli album era sempre quello mono (anche perché all'epoca gli impianti stereofonici non erano diffusissimi) e la versione stereo veniva in genere fatta dai tecnici dello studio senza il loro apporto.
Fino all'album bianco del 1968 gli album uscivano sia in versione mono che stereo: il primo ad essere stato registrato e mixato solo stereo è Abbey Road del 1969, il loro penultimo disco (e l'ultimo ad essere inciso), che infatti nel cofanetto "Beatles in mono" non c'è, così come il successivo "Let it be" del 1970.