quarto anniversario: davvero è successo tutto il 1 marzo!
oggi è l'anniverario (51 anni) del test della bomba a fusione nucleare "BRAVO" lanciata sull'atollo Bikini nelle isole Marshall il 1 marzo 1954 che inaspettatamente diventò il più grande test nucleare statunitense mai condotto. "BRAVO" fece un cratere largo circa 1600 metri.
A pochi secondi dalla deflagrazione la palla di fuoco era già 5 Km di diametro.
Dall'isola Rongerik (215 chilometri dall'esplosione) l'illuminazione causata da "BRAVO" durò quasi un minuto.
All'epoca gli scienziati sottostimarono la potenza che avrebbe avuto l'esplosione. Pensavano a un massimo di 5 megatoni, mentre il "botto" fu di 15 megatoni (1000 volte la potenza della bomba nucleare sganciata su Hiroshima).
A 130 chilometri a est di Bikini una sostanza simile a neve iniziò a piovere giù sui 23 pescatori di un peschereccio giapponese chiamato "Lucky Dragon". Non avevano idea che quello era il fallout del test della bomba a idrogeno. Quando tornarono a Yaizu nella prefettura di Shizuoka il 14 marzo tutti i pescatori soffrivano di febbre da radiazioni. Nel settembre dello stesso anno morì il radiotelegrafista della Lucky Dragon.
L'incidente sollevò preoccupazione in Giappone e in tutto il mondo. Dopo un estenuante negoziato, nel gennaio 1955 il governo americano pagò 2 milioni di dollari per coprire tutti i danni dei 5 test nucleari condotti nelle isole Marshall.
Un abitante dell'atollo di Rongelap (160 chilometri a est di Bikini) riportò: "...ci fù una sonora esplosione e dopo qualche minuto la terra iniziò a tremare. Dopo poche ore il fallout radioattivo iniziò a cadere sulla gente, nell'acqua potabile, sul cibo. I bambini giocavano nella polvere simile a cenere colorata. Non sapevano cosa fosse.". Mentre 28 impiegati statunitensi abitanti a Rongerik (215 chilometri a est di Bikini) venivano evacuati a 34 ore dal test, gli abitanti di Rongelap e Utirik esposti al fallout non vennero evacuati per un altro giorno. In quel periodo molti abitanti di Rongelap ebbero gravi ustioni, lesioni e iniziarono a perdere i capelli. Le isole Marshall dopo la seconda guerra mondiale vennero assegnati agli Stati Uniti dall'ONU.
Mentre "BRAVO" fu un test molto ben conosciuto, gli Stati Uniti condussero un totale di 67 test nucleari nelle isole Marshall dal1946 al 1958. La potenza totale impiegata fu di 108 megatoni (la potenza equivalente di 7000 bombe di Hiroshima)
Nel 1988 fu stabilito il "Tribunale per i Reclami Nucleari delle Isole Marshall" per garantire un compenso agli abitanti per le lesioni personali dovute ai test nucleari.
Anche se circa 270 milioni di dollari furono elargiti alle vittime tra il 1986 e il 2001 (mezzo secolo dopo), gli abitanti stanno ancora aspettando una ricompensa che fu invece "congelata". Durante una visita nel gennaio 2004, il parlamentare statunitense Richard Pombo, che presiede al comitato che supervisiona i finanziamenti alle Isole Marshall, ammise che gli obblighi del governo di Washington non erano ancora finiti. Pombo dichiarò: "ovviamente, gli Stati Uniti hanno ancora una responsabilità per i danni causati dai test nucleari. Questa questione è vecchia di 50 anni. A un certo punto abbiamo bisogno di chiuderla".
Malgrado la fallibilità nella storia dei test nucleari statunitensi, l'amministrazione Bush sta cercando di diminuire il tempo richiesto per la preparazione dei luoghi dove condurre i test nucleari. Nel 2004 il congresso stanziò 25 milioni di dollari per diminuire il tempo di preparazione per riprendere i test da 36 a 24 mesi. Per il 2005 il congresso ha stanziato 26,8 milioni di dollari per aumentare la velocità di preparazione in modo da assicurare che il luogo dei test nel Nevada possa eseguire un test nucleare sotterraneo entro 18 mesi dalla ricezione dell'ordine da parte del Presidente. Per il 2006 l'amministrazione sta richiedendo 25 milioni di dollari.
Mentre l'attuale amministrazione degli Stati Uniti che non completerà la moratoria mondiale dei test nucleari che sta durando dal 1992, l'incremento dei finanziamenti per la preparazione del sito del Nevada appare esser parte di un ben coordinato sforzo per riprendere la produzione di armi nucleari, comprendente armi nuove e ancora non testate.
La ripresa in piane ascala dei test nucleari da parte degli Stati Uniti senza dubbio condurrà altre nazioni a riprendere i test, quindi togliendo ogni possibilità nel breve e lungo termine che gli Stati Uniti ratifichino il trattato per la messa al bando dei test nucleari.
Né gli Stati Uniti né il resto del mondo possono permettersi la corsa agli armamenti che sarebbe causata dalla ripresa dei test nucleari.
Se avete un amico americano convincetelo a scrivere una lettera per sollecitare il congresso a tagliare i fondi per la ripresa dei test nucleari, che insidiano gli sforzi globali per il disarmo, e ratifichi al completo il trattato per la messa al bando dei test nucleari.