Per chi fosse interessato a leggere, questo è uno stralcio della mia analisi della voce di Cristina pubblicata su Crilandia:
Quella che segue, è un’analisi lucida e ponderata della voce di Cristina D’Avena, basata esclusivamente sulla mia conoscenza in ambito musicale, e non deviata da sentimenti o gusti personali (vi prego di credermi).
Cristina D’Avena si colloca tra le interpreti vocalmente più dotate dell’intero panorama musicale internazionale, e solamente uno stolto privo d’udito potrebbe voler cercare di scardinare questo dogma.
La D’Avena ha un’estensione incredibilmente ampia, che ho stabilito essere nella misura di 2 1/2 ottave fisse (3 considerando le note di spinta) – la signora non me ne voglia qualora la stima fosse inesatta – [Jem, Vola Mio Mini Pony, Lady lovely, Sensazioni…];
la sua encomiabile modulazione vocale viene esercitata con una tale maestria da lasciare sbalorditi (da notare che le note che la D’Avena modula con più facilità sono proprio quelle che mediamente richiedono un maggiore controllo) [Le avventure della dolce Katy, Il grande sogno di Maya, Lovely Sara, Vola Mio Mini Pony, L’isola della piccola Flo, Gemelli nel segno del destino, Ben-Benjamin, Kolby e i suoi piccoli amici…];
ha un’incredibile tenuta, caratterizzata da una costanza di emissione semplicemente sbalorditiva e una limpidezza peculiare [Il grande sogno di Maya, Pollyanna, Lady Lovely, C’è amore in ogni cosa, Amore mio, Un mondo di magia, Teneramente Licia, Rimboccata dalla Luna la città già dorme…];
ha un’ottima enunciazione verbale (che suggerisce l’ipotesi che vi siano degli accurati studi di dizione alle spalle) [Occhi di gatto/Curiosando nei cortili del cuore/Ace Ventura/Piccola, bianca Sibert, Tic toc tic, che ora è?…];
ha infine una ricchissima gamma cromatica a disposizione, che contribuisce a rendere la sua personalità vocale decisamente singolare e poliedrica [Monciccì, New Five Time, Evelyn e la magia di un sogno d’amore, Lo strano mondo di Minù, Rascal, il mio amico orsetto, Arrivano gli Snorky, Il grande sogno di Maya, Super Mario, Mimì e la nazionale di pallavolo, Jem, Memole dolce Memole, Lovely Sara, Alice nel paese delle meraviglie, Gli amici Cercafamiglia, Sandy dai mille colori, Juny peperina inventatutto, Denny, Lady Lovely, Georgie…]
L’unico tassello mancante nel mosaico vocale della D’Avena è un buon vibrato, che la cantante probabilmente sopprime per chiare ragioni stilistiche, ma ciò è trascurabile.
Tecnica a parte, è comunque possibile che a non piacervi sia la sua timbrica, ma qui scadiamo nella soggettività del gusto.
La D’Avena è madre di una vocalità squisitamente personale (e pertanto originale), caratterizzata da una sapiente fusione tra dolcezza espressiva (la sua maggiore peculiarità vocale non tecnica) e sicurezza d’emissione.
Cristina D’Avena ha un miracolo in gola, un vero dono divino, che pochissimi eletti possono vantarsi di possedere.
Una voce che le sgorga dal profondo con estrema passione e trasporto, incredibilmente sensuale, ma non nell’accezione sessuale del termine, bensì nel suo significato primordiale, cioè che risveglia i sensi.
Bastano solo poche note intonate da Cristina per creare un bengodi immaginario che fa bene al cuore regalando serenità ed appagamento, una babele di emozioni irrefrenabili.
Assolutamente da non trascurare, inoltre, è l’aspetto della modestia personale della cantante, che non fa antipatico sfoggio della sua maestria vocale, dote rara nel mondo musicale italiano.
Interpretare i suoi brani, mettendo l’anima per raggiungere quelle note celestiali, provoca all’esecutore un fortissimo ed inarrestabile orgasmo emotivo.
Quello di arte è un concetto estremamente complesso da tradurre in parole, e un dizionario non serve allo scopo, ma Cristina D’Avena è un’Artista.
Ha un talento vocale trascendentale, e la sua produzione è talmente peculiare, cum movente e coinvolgente che si veste di intergenerazionalità, divenendo perciò più forte del tempo…
E l’Arte, non è per caso più forte del tempo?
Spero che le mie parole (che, lo ammetto, potrebbero suonare come uno squallido panegirico o un sordido fervorino ad opera di un’esaltato apologeta) possano riuscire a far avvicinare tanti altri estimatori musicali all’Arte di questa bellissima creatura.
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