Hokuto no Rao ha scritto:
Inoltre spero di sentire al più presto un commento di Watta, che ci potrà raccontare come si gonfiano le sue orecchie dopo aver ascoltato ore ore ore di audiocassette...

Commenti? Eh, è una parola... Più facile a dirsi che a farsi, in questo caso... Qui è difficile davvero, il solo commentare... Qui non devo mettermi a rendicontare un raduno, qui non devo mettere insieme un po' di asimmetriche frasi per dar loro la parvenza di poesia. Qui non devo, nè posso, far l'imbecille (la cosa che più mi riesce, in verità). Qui si parla di queste interviste, ossia il sogno che avevo sin da piccolo, da quando scorgevo nei titoli di coda degli Studi Mafera dei cartoni animati, i nomi di coloro che tanto avrei voluto conoscere...
Caro Mauro, tu lo sai bene perchè è già qualche tempo che ci si frequenta... Le mie orecchie si saranno anche gonfiate, ma è stato un dolce e meraviglioso gonfiarsi. Un poetico gonfiarsi. E' stato uno strano gonfiore, in verità. Un gonfiore popolato di sogni ammessi, di aneddoti di semifantasia, di piaceri quasi fisici, di curiosità svelate... La possibilità di colmare un gap di una ventina d'anni. Tutto lì dentro, in quella manciata di audiocassette in disordine donatemi dal Re di Hokuto, frutto dell'immenso lavoro di Mauro e della sua altrettanto immensa passione... Le intervsite agli autori delle sigle, a chi le ha cantate, a chi le ha suonate, a chi le ha prodotte, a chi le ha, soprattutto, vissute in diretta (Vissute in diretta, per la miseria!). Le stesse interviste che, talvolta, hanno visto anche la mia partecipazione fisica a fianco di Mauro "il Grande"; un periodo che rimpiango (e dire che si parla di pochissimi anni fa...), per mille e più motivi... Un pezzo di (mia) storia che si faceva di nuovo strada dentro di me attraverso il contributo di quelle buffe cuffie. Spiegazioni, stranezze... voci... Soprattutto voci, già... Voci di un'epoca che, per me, sarà sempre la più bella di sempre: il segmento che dagli anni Settanta introduce e annuncia gli anni Ottanta. E le sigle... Le sigle a farne da perfetto commento musicale. Io ho potuto, per così dire, conoscere, fra i primi, com'era andata; potevo, insomma, grazie a quegli ascolti, avere una mia versione dei fatti... Ho avuto come l'impressione di essere come uno di quegli archeologi che va a recuperare i reperti sperduti sfruttando il Carbonio 14: porte aperte del passato probabilmente chiuse per sempre che (io!) avevo di nuovo l'opportunità di aprire...
E ricordo le domande ridondanti di Hokuto, a metà fra il preoccupato e il rassegnato: <<Marco, ma saranno troppe queste interviste? Ce la farai? Dimmelo tranquillamente...>>. Povero Mauro... Se ci ripenso mi fa tanta tenerezza... Mi aveva dato la felicità e nemmeno se ne rendeva conto. Non poteva rendersene conto, perchè, lo posso assicurare, è un ragazzo che ha sempre (almeno con me) fatto le cose per pura passione, dimostrando piena passione, vivendo pura passione... Genuino... Una persona che potrà avere i suoi difetti, ma che con me non è proprio riuscito a tirarli fuori...
Avevo tutto lì dentro, ripeto... Parole che sembravano attendermi per essere spiegate. Una specie di interpretazione luterana in chiave moderna... Dalle insalate di matematica alla Luna di raso, dalla squadra che ha bisogno di talento alla pioggia di fuoco, dal braccio in cui l'acciaio c'è al destino che è stato scritto per lui, dalla croce dopo cui non ci sei più fino al mondo lontano dove i bambini si danno la mano, dai sabotaggi agli ingranaggi al giovane e audace equipaggio, dal cuore fermo nell'immenso vuoto fino al Ranch in Canada, da quel cielo della notte in cui una stellina si staccò fino al lillipuziano un po' folletto e per tre quarti nano, dai lampi di blu al mandarino che piange per il suo destino, dai Sazoriani ai Gothamiani, dal milione d'anni fa o forse due a Ryu che ci porta avanti, avanti nel futuro... Emozioni che si rincorrono, che annaspano, che rivendicano il fatto di esserci con la sola umile prepotenza di esserci...
E ora alcune di quelle interviste che ho avito occasione di sentire in solitaria sede, in camera mia o laddove ne abbia avuto voglia, sono qua. Le potete leggere tutti... Sono soddisfatto. Anzi: sono contento più che soddisfatto. La soddisfazione più grande, più giusta, più meritata, deve appartenere a Hokuto no Rao, al quale mi lega, continua a legarmi e, credo, mi legherà per sempre, un affetto di difficile spiegazione, una semplice e non scontata aggiunta alla solita amicizia di cui tanta gente si riempie bocca e pensiero...
Ti voglio bene Mauro. Riconoscenza eterna di baci e abbracci. Davvero... Per questa e per tante altre grandi, piccole, grandi storie che mi hai permesso di (con)dividere con te...

MARCO
