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Per discutere sulle sigle dei cartoni ed altro...
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MessaggioInviato: lun 4 apr 2005, 10:53 
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Iscritto il: gio 12 giu 2003, 21:24
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E' da un po' di anni che mi sto facendo questa domanda...
insomma tutti penso conveniate con me che i cartoni giapponesi hanno rappresentato per tutti noi e per le generazioni di bambini degli anni '75 - '90 (sto sparando) qualcosa di molto importante.

Sto parlando di funzione pedagogica amici.
Mi accorgo sempre di più che tante parti della mia persona sono state pesantemente influenzate dai contenuti di queste nostre amate serie.

I poderosi robottoni come goldrake, le dolci e sorridenti ragazzine in cerca dell'amore contro le difficoltà, i personaggi comici e strampalati come il dottor slump o gigi la trottola, i protagonisti immortali di libri come heidi, animaletti batuffolosi, giovanissimi sportivi pieni di grinta e volgia di vincere, nobili guerrieri...

La cosa che però mi fonde il cervello è :
come è possibile che i cartoni giapponesi abbiano scavato così a fondo ?
insomma, riguardo certe serie oggi e mi viene da pensare : che schifo ! o che noia ! come facevo da bambino ad appassionarmi a questa roba ?
Voi direte perchè da bambini si ha la mente più aperta, ogni cosa è una novità interessante a cui appassionarsi....
si ma...proprio i cartoni giapponesi !!!

cioè paperino pippo e gli altri fantastici della disney, i mitici looney toons quelli erani i cartoni con la C maiuscola, cioè divertenti oltremisura, autoconclusivi, assolutamente privi di contenuti complessi o passabili di censura, ben disgnati e coolorati. eppure ... non credo che più di tanto essi abbiano costituito fattore importante nella mia crescita psicologica ed emotiva.

Non sto scherzando.
per chi come me (ed erano tanti) passava davanti alla tv più di 4-6 ore al giorno davanti al televisore, i cartoni, i film, i telefilm sono stati (credo) una seconda scuola, una seconda famiglia, anche se fatta di celluloide.

Ma qual'è il segreto dei cartoni giapponesi ? che cosa spinge un bambino- ragazzino ad essere travolto emotivamente come un monolite che si incastra tra le rocce, marchiato a fuoco nella memoria da certe immagini o ricordi : ken shiro che fa TA-TATATATATA sbudellando i bastardi assassini che l'hanno fatto incazzare (e ricordiamoci, tutti aspettano il momento in cui si strappano i vestiti, ed è sempre la stessa scena riciclata !!!) o quando i leoni robot finalmente si decidono ad unirsi in VOLTRON ( ecchecacchio fatelo subito no ?)
o quando mei si trasforma nella magica emi o gigì nella controparte figa, o yu in creamy ecc... (cosa rappresenta? la trasformazione da infanzia ad adolescenza imminente ?) e potrei continuare all'infinito...

Perchè hanno influito sui miei gusti verso l'altro sesso ? sulla formazione dei miei valori ? sui gusti di apprezzamento comportamentale altrui ? e sui miei stessi interessi di lavoro-scuola ecc... ?
Qual'è il segreto ?

una qualche predisposizione gentica ad apprezzare la cultura nipponica ?
il fatto che rispetto agli altri cartoni europei o americani gli anime presentassero tematiche più "adulte" pur rendendole comprensibili ?
i simpatici tormentoni ripetuti in ogni puntata (come i combattimenti di yattaman ?)
la tecnica di disegno ?
La struttura della sceneggiatura ? il cammino dell'eroe ?
oppure qualcos'altro ?

ed infine , quanto tutto ciò ha influito nel nostro amore-ossessione epr le sigle ?

spero data l'intelligenza e la cultura di molti frequentatori del forum di poter ottenere una risposta esauriente


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MessaggioInviato: lun 4 apr 2005, 11:30 
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Iscritto il: lun 31 mag 2004, 9:15
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Località: from HARLEM to WEST COAST
secondo non e' nient'altro che cultura!la gente cresce con una certa cultura,che ha valori e principi diversi,appunto dipende dalla cultura con cui cresci!noi siamo cresciuti con i cartoni(anime ) ,le sigle e i manga.non so cosa esattamente mi ha portato a guardarli,forse i colori,forse le sigle dolci,forse le ragaze e i ragazzi disegnati bene(i ragazzi erano tutti cosi belli!!ecco spiegato la mia debbolezza per gli uomini.poi purtroppo sono detteriorata....infatti sembro maiala.colpa di un'altra cultura! :o :o :o :o :o :o :o infatti la ia rovina e' anche la mia passione!!!!).poi le storie,quelle classiche dove la delicatezza e il romanticismo erano predominanti.e sto parlando anche dei robbotoni!le storie d'amore sono tutte cosi romantiche,tragiche e disperate!insoma tutti i concetti,tutte le frasi sono diventate il mio baggaglio e alla fine diventati una parte di me!ammetto che non sono candy-candy,che asomiglio di piu a ryo saeba( :o ),ragazzi sono cresciuta a pane e ken shiro,e posso dire che hanno avuto un'influenza grandissima su dime.come oggi altre cosi(le veline e i calciatori)hanno influenza sui ragazzini!!!!

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NOW I'M BACK LET ME GET IT!MORE PUNANI FOR DR.EVIL!EVER BLAZING!BEANIE MAN HMMM HMMM!!!!!


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MessaggioInviato: lun 4 apr 2005, 11:36 
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Iscritto il: lun 14 feb 2005, 9:35
Messaggi: 8166
Località: A Nord Est di Milano
Travoloto emotivamente
Hai detto bene...
Credo che questo sia stato il fattore determinante, almeno per la mia formazione.
I cartoni giapponesi mi hanno fatto commuovere, innamorare, sognare, incavolare.
Disegnare gli eroi di celluloide mi ha fatto innamorare del sidegno, mi sono iscritto all'Istituto d'Arte, e scelto decorazione pittorica forse anche per l'amore che nutrovo per i miei eroi e amici che disegnavo in continuazione...
Le mie più belle e sincere amicizie le ho costruite "condividendo" la passione per l'animazione, per le sigle, per Cristina e I Cavalieri de Re.
Tutta la mia vita è un continuo aneddoto legato a un cartone, o ad un altro...
Ognuno di noi potrebbe scrivere un libro pieno di ricordi.
Direi quasi che, se ognuno di noi scrivesse un paragrafino pieno di aneddoti, riusciremmo a scrivere un best seller!


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MessaggioInviato: lun 4 apr 2005, 12:20 
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Iscritto il: lun 21 feb 2005, 10:41
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Località: Milano
E S A G E R A T O ! ! ! :wink: :wink: :wink: :wink:


Son d’accordo ke alcune tematike possano essere di carattere come dire PEDAGOGICO ma addirittura pensare di esser stati educati dai cartoni animati giapponesi ritengo sia ESAGERATO, sono invece sicuro ke i bambini abbiano un certo sesto senso per captare quali siano i messaggi intrinseki delle cose, mi spiego meglio, faccio un esempio ke mi riguarda, DA PICCOLO QUALSIASI TIPO DI MESSAGGIO PEDAGOGICO VENIVA COSTANTEMENTE RIFIUTATO SIA DA ME KE DA MIO FRATELLO…. Quindi ritengo ke anke gli altri bambini, con una cultura media, forse avessero lo stesso tipo di approccio alle cose IMPOSTE DAI GRANDI.
Scusate ma ci tenevo a sottolinearlo.

J


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MessaggioInviato: lun 4 apr 2005, 13:26 
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Iscritto il: gio 10 mar 2005, 13:25
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Io credo che ci siano essenzialmente due ordini di motivi
In primo luogo i cartoni giapponesi sono arrivati in Italia con un'invasione massiccia nel corso di pochissimo tempo ed hanno pertanto inflenzato fortemente l'infanzia di chi allora si trovava ad essere bambino -cioè noi - per la smplice ragione della quantità.
Ma soprattutto tu fai il paragone coi cartoni americani.Per me è semplice: i fumetti e cartoni americani non sono per nulla veri.In che senso dico questo?nel senso che, pur nella loro bellezza, propongono una visione del mondo idealizzata, simbolica, assolutamente edulcorata e, generalmente,senza tempo.I cartoni giapponesi invece ti propongono delle figure reali le cui psicologie si sviluppano nel tempo subendo maturazioni, drammi e risoluzioni.In questo senso i cartoni giapponesi sono spesso delle opere di formazione perchè, proponendoti lo sviluppo emotivo dei personaggi, ti propongono proprio delle immagini in cui, prima o poi ti ritroverai.
Il protagonosta di un anime è quasi sempre un uomo reale in divenire, mentre il protgonista di un fumetto o cartone americano è un carattere che, in genere, resta ancorato alla forma universale che rappresenta.
Non c'è genesi nella cattiveria di Gambadilegno, mentre c'è genesi nella malvagità di ReVega.Il cartone americano è determinista, quello giapponese no.Ed è chiaro che affascina e resta nella mente qualcosa che parla della realtà della vita piuttosto che qualcosa che si limita a schematizzarla in astratto.

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MessaggioInviato: lun 4 apr 2005, 14:00 
mi è piaciuta molto la tua risposta tommy, la condivido in pieno (a dir la verità ci avevo già pensato..) e penso che tu abbia centrato la questione..
molte delle cose che hai detto le ho lette nello splendido libro "il viaggio dell'eroe"

non avevo considerato il fattore quantità...

molto interessante poi il fatto di imparare i valori e le lezioni di vita non seguendo i consigli di chi te li impone, ma facendoli tuoi seguendo una storia, le peripezie di un personaggio, immedesimandosi in lui , appassionandosi alla storia...

ACCIDENTI , NON SAREBBE UNA FIGATA RIVOLUZIONARE LA SCUOLA SULLA BASE DI QUESTI CONCETTI ? in fondo un po' siamo fatti così ci riuscì non trovate ?


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MessaggioInviato: lun 4 apr 2005, 14:02 
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Iscritto il: gio 10 mar 2005, 13:25
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Località: Napoli
Beh...posso dirti che faccio lezioni di Filosofia parlando del finale di Evangelion...
Che libro è quello che citi?

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MessaggioInviato: lun 4 apr 2005, 15:03 
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Messaggi: 16
Località: Reggio Emilia
WOW pensa è una della cose che mi ha più colpito da alcuni anni a questa parte dal punto di vista concettuale...(il finale di Evangelion) ho passato un ora a trascrivermelo tutto e cercare di comprenderlo , bellissimo

il libro è
Il viaggio dell'eroe di christopher Vogler Ed. Audino
La cosa più interessante del libro è che spiega com in realtà i personaggi di un racconto non siano altro che le componenti della nostra personalità... l'eroe coraggioso, il malvagio oscuro, il mutaforma, il mentore, il vigliacco...
e poi la storia della crescita durante il viaggio

l'ospite CMQ ero io


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MessaggioInviato: lun 4 apr 2005, 18:22 
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Messaggi: 22202
Località: Busto Arsizio (Side3)
sono d'accordissimo con tommy, ma aggiungo (cosa che ho già sostenuto anche in altre discussioni) che i cartoni jap, per la nostra generazione, ci sono piombati addosso con una forte irruenza... prima non c'era proprio nulla di simile... solo cartoni usa che, per quanto divertenti, erano molto ripetitivi (anche quelli jap sono ripetitivi, se vogliamo, ma in modo molto differente), avevano colori molto opachi, ambienti piatti e troppo bidimensionali... ad un certo punto è improvvisamente apparso goldrake... come fai a non rimanerne colpito?!? g:shock:

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MessaggioInviato: lun 4 apr 2005, 22:50 
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Iscritto il: dom 10 nov 2002, 23:13
Messaggi: 3604
Sono i giapponesi che sono veri e propri bastardi (in senso buono), hanno un modo di fare i cartoni e uno stile che un bambino si svena è ovvio!

In una parola, gli anime per me hanno PATHOS!

Da bambino io rimanevo affascinato da questo MODO di raccontare le storie.


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MessaggioInviato: gio 7 apr 2005, 14:15 
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Iscritto il: dom 13 lug 2003, 18:05
Messaggi: 264
Di una cosa non finirò mai di ringraziare i cartoni giapponesi: di avermi iniziato al colorato e spumeggiante mondo dell FI*A :D
(A 13 anni ero già un maniaco sessuale)


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MessaggioInviato: ven 8 apr 2005, 1:44 
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Iscritto il: ven 18 mar 2005, 2:54
Messaggi: 2579
Località: Firenze
Secondo me è perché i cartoni animati trasmessi prima di quelli giapponesi erano totalmente diversi: erano come Topolino o Bugs Bunny ovvero pupazzetti sorridenti senza problemi seri..Vivevano in un mondo dove non c’era violenza, sacrificio, nessun problema morale. Noi che facciamo parte di quella generazione che ha visto in tenera età questo cambiamento eravamo felici di questa rivoluzione (in molti casi senza rendercene conto). I vari Mazinga, Heidi e Ape Maya comunicavano direttamente con noi senza filtri e senza ipocrisie non fingevano che il mondo fosse buono. Ci dicevano che i problemi toccano tutti a prescindere dall’età e che era giusto schierarsi dalla parte del bene a qualsiasi costo. Tutto questo condito con grande suspence: colori sparati (per chi aveva il televisore a colori) grandi effetti visivi (trasformazioni pirotecniche, combattimenti spettacolari) grandissima colonna sonora che non ha niente da invidiare a molti film moderni ecc. La nostra passione per le sigle credo che derivi da più aspetti: in primo luogo perché alcune sono veramente belle, sono fatte da grandissimi artisti (Tempera, Tavolazzi, Alberelli, ecc.), possono spaziare dal Rock alla musica leggera a quella strumentale, e poi ovviamente le associamo al cartone animato e sentendola ogni giorno ci rimane impressa nella mente. Il tuono spaziale di Goldrake spazzava via i vecchi modelli e ne creava degli altri che poi influenzeranno anche il mondo occidentale sia nei cartoni animati sia nei film (basti pensare che per Matrix i fratelli Wachowski si ispirarono a Ghost in the shell) sia le menti dei telespettatori(non solo le nostre). Per fare qualche esempio molte atlete della nazionale femminile italiana di pallavolo dopo aver vinto qualche anno fa i mondiali dichiararono di aver iniziato a giocare a pallavolo perché si erano appassionate a Mimì o a Mila e Shiro. Molte persone poi si sono iscritte ad istituti d’arte per diventare disegnatori.

Oggi rivedendo le vecchie serie quasi trenta anni dopo devo dire che seppure adesso noto molte ingenuità di alcune produzioni (dovute principalmente al basso budget messo a disposizione all’epoca ) l’effetto che hanno su di me è molto simile a quando avevo 4 anni. Mi esalto ancora quando vedo Goldrake sconfiggere gli alieni usando il Tuono Spaziale, rido quando vedo scene surreali in Lamù e mi commuovo quando vedo Flora che muore per salvare Hiroshi.

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MessaggioInviato: dom 10 apr 2005, 2:14 
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Iscritto il: lun 28 mar 2005, 2:03
Messaggi: 37
Località: Reggio Emilia
Maledizione Ghiz...questo e' il nodo principale.
Io non credo assolutamente a soluzioni del tipo:"invasione massiccia anime=suggestione ad essi" o "cambio netto di tipologia di cartone=interesse maggiore" o ancora "negli anime trovi storie molto piu' vicine alla realta' "(anche altri cartoni possedevano gia' queste particolarita',anche se in dosi minori)....mi dispiace.

Innanzitutto penso sia d'obbligo andare a verificare le origini del tutto:il Giappone;la sua cultura,deriva tutto da quell'arcipelago.
Non vi viene in mente che ci sia qualcosa di particolare?
Terra di meraviglie...perche' la amo cosi' tanto,senza nemmeno conoscerla?Perche' mi sento cosi' maledettamente attratto?

Forse il progetto degli anime e' talmente diabolico da sfuggirci?
Che sia stato progettato da intelligenze superiori con l'intento di portare in giro nel mondo un vortice di passioni incontrastabile magnetizzando ogni parte della terra verso il sol levante?

Oppure,(soluzione alla quale voglio credere)i valori e la capacita' di espressione del giapponese sono talmente limpidi,puri e sani da affascinarti dentro e fuori?
A qualsiasi eta'.
Inconsciamente e non...che tu lo voglia o no...ti prende piano e non ti lascia mai.
Ma tu ci sguazzi,le emozioni sono fortissime.

Tutta questa essenza poi,viene agevolata a livelli assurdi dalla particolarita' del disegno,non ho parole.

Se poi uno e' ultrapercettivo rimane immobilizzato definitivamente con l'ausilio delle BGM.
A quel punto e' fottuto :) ...s'e' preso il virus.

A 3 anni ne ero gia' affetto.

Concezione dell'amore,gusti sessuali,passione per lo sport,spirito di competizione,rapporto con gli altri,amicizia,passioni e tutti gli aspetti della vita si sono ma mano evoluti nella maniera che speravo e in cui credevo,grazie all'essenziale "consiglio" dei CARTONI ANIMATI GIAPPONESI.

Come sdebitarmi...


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MessaggioInviato: lun 11 apr 2005, 17:43 
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Iscritto il: lun 4 nov 2002, 10:44
Messaggi: 14591
Località: Base Antiatomica
Ghizmo ha scritto:
Ma qual'è il segreto dei cartoni giapponesi ?


Non molto tempo fa commentando un articolo di Caparezza e' sorta una discussione abbastanza simile. Chi volesse leggere anche cosa ne pensa chi ha gia' scritto allora, trova i vecchi messaggi qui:
http://forum.sigletv.net/viewtopic.php?t=2798

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Cuore d'acciaio, mente geniale e rischio da affrontare, ma chi non ha coraggio non può sfidare il cielo come noi!


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