Yusaku88 ha scritto:
grezza ha scritto:
A parte che mi sembrava che qui (in queste pagine) non si dovesse parlare esclusivamente delle sigle, ma di AVM in generale, e che i suoi testi fossero portati solo ad esempio di un certo tipo di lavoro.
Quindi se si vuole dare un giudizio su AVM questo non deve limitarsi alla produzione, ma anche al lavoro di responsabile.
Ovviamente Grezza si può allargare il discorso a tutto, ci mancherebbe.
Quello che voglio dire è che spesso la gente dice questo "le sigle mediaset fanno schifo perchè AVM ha martirizzato gli anime". E questo non va, perchè:
1- Viene reso tutto un luogo comune.
2- Viene esteso il giudizio di quello che ha fatto su un cosa per tutte le altre cose che ha fatto.
3- Cosa c'entrano le sigle con gli adattamenti degli anime? Negli adattamenti doveva sottostare a certe regole della rete e certe organizzazioni esterne che tutti conosciamo, questo anche nelle sigle sì, ma in modo molto più ristretto.
Non mi piace che la gente pensi che visto che il suo lavoro di adattamento non è stato dei migliori, allora anche le sue sigle devono essere scadenti. Ecco perchè tendo a separare il discorso sigle con le altre cose che ha fatte. Sono imho due cose diverse, e come tali vanno considerate..
Questo è certo, ma se volgiamo dare un giudizio complessivo sul suo lavoro se ne deve tener conto.
Yusaku88 ha scritto:
Tornando al discorso testi vorrei dire una cosa che forse non ho espresso, ho detto che i testi di Alessandra erano semplici rispetto alla Commedia e a certi altri letterati, non ho assolutamente detto che i suoi testi fossero semplici rispetto a quelli di Zara, Macchiarella, e tutti gli altri; perchè penso, anzi sono fermamente convinto, che i suoi testi non siano inferiori a quelli delle altre vecchie sigle.
Un testo per me è buono quando c'è una certa cura nell'uso del lessico, una certa cura nelle figure di suono e una certa cura nelle figure di significato. Non bado alla lunghezza del verso, non mi importa se sia endecasillabo o verso libero, perchè non siamo in poesia, e la metrica deve rispettare anche la musica.
Ora, è vero, Alessandra ha scritto circa 700/800 testi, e quindi mi pare anche normale che il lessico si sia ripetuto in molti testi. Certo anche 700 testi potevano essere tutti diversi, ma se il suo scopo era quello di adottare un lessico semplice, prima o poi ritornavano le stesse parole.
Secondo, i cartoni per la maggior parte erano/sono sempre dello stesso genere, quindi parole come "magia" e tutte quelle derivanti da questo termine mi sembra anche doveroso che si ripetano.
Terzo, Rookies mi dice che non c'era bisogno di fare l'analisi logica.
Rookies... ti sono amico, lo sai, ma se alcune persone mi vengono a dire che i testi della Manera sono scialbi e non curati e a loro non basta che io dica che spesso c'è anche uno studio sotto, non mi resta che analizzare stilisticamente i testi. E potrei farlo con molti altri.
Certo ora non potete venirmi a dire che i testi non siano curati, Grezza diceva che erano dovuti al caso, quando l'ho letto m'è venuto da ridere, è ovvio, alcune (alcune) allitterazioni possono anche essere casuali, ma certe altre no.
E' anche vero che alcuni testi hanno meno cura di altri, è vero che molte parole si ripetono, ma questo è dovuto all'elevato numero di testi scritti, non al fatto che AVM sia illitterata.
Anche Zara ha scritto testi meno curati di altri, anche Macchiarella lo ha fatto, ed il loro numero di testi scritti per sigle è molto minore. Quindi il paragone non regge.
Molti testi di vecchie sigle sono poco curati, così come molti altri lo sono tra quelli scritti da Alessandra. Molti testi scritti da Alessandra sono curati in tutto e per tutto, così come molti altri lo sono tra quelli delle vecchie sigle.
Il testo di "Nel covo dei pirati con Peter Pan", così come quello di Tex per rimanere tra quelli citati, ha un certo lavoro sotto, non è stato scritto in 5 minuti. Solo la parte finale:
Un lampo illumina il cielo squarciando la notte e un tuono rimbomba laggiù.
Il mare sembra impazzito con onde giganti che si alzano sempre di più.
Sibila un vento furioso che spezza le piante e tutto trascina qua e là,
ma nonostante il ciclone la nostra battaglia non si fermerà!!!
e' un climax ascendente, non solo nella tensione del testo, ma anche in quella della musica, e nel complesso è molto suggestiva, e credo che chiunque la legga riesca a inquadrare la scena e l'ambiente, ovviamente per la precisa descrizione.
Parole dure poi come 'squarciando', 'rimbomba', 'tuono', 'furioso', 'spezza', 'ciclone', 'battaglia' appartengono tutte al campo semantico della forza, quindi contribuino a dare la sensazione di una scena incontrollata.
Questi accorgimenti non possono essere lasciati al caso, suvvia.
Posso addentrarmi anche nell'analisi di un testo di Macchiarella.. anzi lo faccio proprio ora.
Ascoltando molte sigle (vecchie e nuove) ci si rende facilmente conto che effettivamente sono pochi i testi che si distinuguono dalla massa.
Come giustamente fai notare anche Zara ha fatto cose meno belle, pur scrivendo molto meno.
Che ci siano anche tra le vecchie sigle filastrocche in rima baciata è innegabile.
Forse è il gusto che è cambiato, forse è il continuo sentire sempre lo stesso stile che lo fa entrare in odio.
Non saprei.
Fatto sta che per me molte delle ultime cose scritte da AVM sono noiosette.
Come ho accennato è sicuramente anche colpa di una direzione imposta.
Tagli e adattamenti erano decisi ben più in alto e con determinati criteri.
Adattamenti con nomi occidentalizzati li hanno subiti anche vecchi cartoni. Era un'usanza piuttosto diffusa.
Probabilmente il punto è proprio quello che forse doveva fermarsi prima di arrivare a 600/700 pezzi scritti.
Nessuno l'obbligava a farlo, se non una prospettiva di ulteriore guadagno.
Probabilmente l'avrei fatto anch'io e altri ora si lamenterebbero di me.
Però, perdonami, non riesco davvero a vedere tutta questa accuratezza nei testi che tu indichi.
Certo, hai portato analisi validissime a sostegno di ciò che dici, ma continuo a credere che siano un pochino stiracchiate...
Capita anche a me di disegnare, o scrivere qualcosa e sentire nei commenti che ho fatto riferimento a chissà cosa e poi invece non è vero.
Spesso dipende dalla cultura di chi guarda/legge voler trovare cose che non ci sono.
Secondo me è probabilissimo che determinati accostamenti, immagini, allitterazioni, etc. li abbia usati solo xchè secondo lei suonavano bene.
Anch'io, probabilmente, se dovessi parlare di pirati e battaglie in mare userei termini come 'squarciando', 'rimbomba', 'tuono', 'furioso', 'spezza', 'ciclone', 'battaglia', e difficilmente 'sciabordio', 'risacca', 'mareggiata', 'piega'...
Sicuramente è anche un testo + valido quello cui fai riferimento (che ammetto non mi dispiace, al contrario del cartone), rispetto ad altri già citati, ma sicuramente esemplare.
Con questo ci tengo a ripetere che avrei preferito avere più scelta.
Magari adesso sarebbe anche + facile fare dei paragoni tra i diversi autori, sia per numero di pezzi, che per periodo.
Chissà...
