Volevo rispondere a Mitokomon sul discorso della censura (visto che il qualunquismo dei suoi autoproclamatisi "nemici" vuole che ogni volta che entri in ballo il nome di AVM la si debba infangare sotto tutti i punti di vista: come autrice, come responsabile della fascia ragazzi della Fininvest-Mediaset ecc - appunto la definizione di Giorgio è perfetta,
"Strega Cattiva", sintetizza bene la piega superstiziosa che hanno preso gli attacchi alla sua persona).
Porto un piccolo esempio di quanto scrivevo nel mio ultimo post, ossia dell'ossessiva attenzione e della diffidenza verso i cartoni animati negli anni 80 e 90 da parte di TUTTI. Qui si vuole cancellare quello che sempre ci siamo sentiti ripetere: i cartoni giapponesi sono di infima qualità, fanno male ai bambini ecc. Ricordo di articoli ben più duri, questo è l'unico, però, che ho e che posso riportare (è del 91, e lo conservai perché in altre pagine si parlava dello straordinario successo di Cristina

, che "ha già venduto 4 milioni di dischi e non fa un concerto in Italia che non registri il tutto esaurito" (eh già, bei tempi e bei ricordi

), piccola parentesi per chi dovesse ancora pensare che sia un'artista "imposta" al pubblico per motivi di monopolio senza che questi l'abbia premiata con grandi riconoscimenti, ai tempi d'oro ovviamente

).
Cliccate
qui per leggere l'articolo del 91 tratto da "Epoca" a cui mi riferisco. E' piuttosto soft, bisogna dirlo, rapportato ad altre amenità che ricordo di aver letto per anni e anni sui giornali.
Mitokomon chiede: ma perché Occhi di gatto, perché gli orfani, perché le maghette... Che cosa c'era da filtrare, chi mai avrebbe chiesto un'operazione simile se non la fantasia perversa di una signora bigotta con una strana filosofia della vita... Beh ecco alcune risposte in questo articolo: alcuni cartoni ai nostri bambini fanno bene, altri fanno male; secondo l'autore dell'articolo spesso i genitori e gli insegnanti chiedono una "
consulenza di tipo pedagogico a proposito dei cartoon televisivi" (l'acuta diffidenza di cui parlavo, lo sguardo sospettoso dei "genitori" rivolto ai cartoni giapponesi, il
doverli tenere in qualche modo "a freno"). Secondo questo articoletto,
CANDY CANDY FA MALE; fanno male le "
orfanelle piangenti", "
è quanto di peggio possa essere mostrato ai giovanissimi cittadini italiani precocemente CORROTTI DAL PENTITISMO". "Candy Candy ALLENA e prepara i futuri fruitori dei condoni fiscali". VEniamo alla sacra e intoccabile Lady Oscar, che tutti definiamo un capolavoro, una storia di spessore e intensità notevoli... Secondo questa analisi,
LADY OSCAR "TRAVISA LA STORIA, insinua una delirante lettura in chiave rosa di (...) grandi temi. LA RESTAURAZIONE VA IN SCENA A CARTOONIA E CON DISEGNI VOMITEVOLI. (...) E' UN CARTOON DALL'APPARENZA INNOCUA (...) però sembra perfettamente propedeutico nei confronti del parlottio mendace e postribolare in cui e' immerso il nostro Regime". Jenny la tennista? "
E' una superstite. (...) una specie di Libro di Stato del Ventennio: PREPARA I SUDDITI dell'impero sportivo E LI VUOLE GIA' SIMILI AGLI INDIFFERENTI che ingurgitano tonnellate di auto rombanti nel circuito, quintali di partite di calcio (...)". "Jenny è la versione bambina del "circo" che il Regime offre ai sudditi insieme al pane". I vostri adorati Holly E BENJI? "
CALCIO SADO-MASO, che soffre, soffre e patisce. Lo spirito generale è lo stesso di Jenny, ma pervaso da un senso di tetraggine e di autopersecuzione che, PSICOLOGICAMENTE, PUO' ANCHE ESSERE PERICOLOSO". Era una percezione molto diffusa, che alcune storie potessero essere nocive per i bambini.
E' solo un piccolo esempio; poi non si citerà mai abbastanza Vera Slepoij e le sue fregole omofobiche, a cui per fortuna AVM non diede retta, ma non solo nomi noti; è sempre stato un continuo susseguirsi di dichiarazioni contro i cartoni, la loro immoralità ecc
Pensate davvero che i cartoni potessero essere lasciati fedeli all'originale? Senza un forte ed attento controllo? Avreste mai conosciuto le centinaia di serie che AVM, da vera appassionata al proprio lavoro, ha importato per anni e anni, senza questi (tristi ma inevitabili) accorgimenti? Quando ci si rende conto che un'infinità di articoli simili si sono susseguiti negli anni, sembra ancora giusto riversare ogni colpa su una persona, e insultarla in tutti i modi, o non è un atteggiamento persecutorio ingiusto, visto che è stata la società intera ad esigere certi "freni" e la Manera non era altro che un tramite tra queste richieste e i cartoni?
Bisognerebbe rendersi conto che
da sempre i cartoni animati giapponesi sono stati qualcosa da controllare, analizzare attentamente, perché c’è sempre stato qualcuno ad insinuare che potevano avere effetti devastanti sulla psicologia dei bambini. Vogliamo o no smettere di sognare che sarebbe stato possibile lasciarli com’erano, perfettamente aderenti alla versione originale?
Per affrontare la questione è necessario un senso della realtà tanto sviluppato da saper distinguere cosa pensa e desidererebbe un otaku e quella che è la programmazione di una rete per milioni di persone, di bambini, mentre le pressioni da ogni parte erano fortissime affinché si filtrassero certi messaggi immorali, non solo immagini da censurare, ma anche i contenuti "subliminali".
Giorgio, proprio il fatto che tu ripeta sempre di essere un “otaku” e di ragionare da tale, mi dà conferma di questo;
per analizzare con lucidità il lavoro svolto dalla Manera, dovresti SMETTERE di ragionare da otaku, e cercare di comprendere cosa significhi curare la fascia ragazzi, seguita da un’infinità di bambini e sempre sotto l’occhio vigile di associazioni di genitori, psicologi pronti a gridare allo scandalo per ogni stupidaggine. La Manera ha subito attacchi dai due fronti: da chi pensava che non "moderasse" abbastanza i cartoni giapponesi, e non togliesse dalla programmazione tv alcuni assolutamente "nocivi", e ovviamente poi anche dai "puristi", per cui tutto doveva andare in onda com'era.
Io ho amato molto i cartoni scelti e curati da AVm e le sarò per sempre grato per la costante attenzione e ricerca di nuove serie da lanciare in Italia, con l'alta qualità che li ha sempre contraddistinti; spesso senza sapere cosa l’aspettava, avventurandosi su serie pressoché sconosciute, ed è stato il trionfo (inaspettato). Da quando se n’è andata la situazione è precipitata, e l’offerta di nuove serie è stata ridicola.
A chi ha parlato di una Valeri Manera capace solo di addolcire la realtà, di "fare sua la corrente pedagogica della "famiglia felice" in cui tutto il male e ciò che fa paura viene nascosto per non far turbare il bambino", non voglio imporre di fare qualcosa che sicuramente lo farebbe vergognare profondamente con sé stesso, cioè ascoltare un po’ di canzoni, quelle dei telefilm; però visto che le conosco tutte a memoria, chiedo di non dire stupidaggini e di informarsi:
i testi sono la manifestazione più chiara del suo modo di pensare, quelle dei telefilm in particolare perché aveva più libertà sui temi da trattare;
non parlano di un mondo sempre felice e leggero, dove tutti si vogliono bene; parlano anche di solitudine, di malinconia, problemi generazionali, difficoltà relazionali e nell'inserimento sociale, di indifferenza, di sguardo critico verso le “mode”, di disagi laceranti nella crescita, ecc
Detto questo, chiudetevi pure nelle vostre certezze; sognate un universo parallelo in cui la Valeri Manera non è esistita e quindi, tolta lei come persona, non ci sarebbero mai stati problemi di adattamenti né di censure (come se certi ridicoli adattamenti precedenti non la dicessero già lunga... Ah già ma prima di lei era accettabile perché non c'era la cultura dei cartoni giapponesi... C'è sempre una scusa per cui LEI è stata l'unica causa di tutti i mali, e gli altri invece sono giustificabili). Continuate pure la vostra caccia alla "Strega cattiva" da mandare al rogo, e immolandola sicuramente risolverete tutti i mali della società bigotta in cui viviamo e continueremo a vivere, perché nulla cambierà con questo atteggiamento... Magari se avete abbastanza fegato fatela "trombare"... (Piccola parentesi a chi dà del "piagnone" a Yusaku: i primissimi tempi che ho scritto su questo forum, da sloggato, mi sono permesso di fare qualche ironia su alcune cantanti di sigle, e sono stato attaccato beccandomi del "buffone"... L'ironia dovrebbe esistere da entrambe le parti). In fondo è la cosa più semplice unirsi al coro della tifoseria anti-manera, il qualunquismo e la faciloneria, si sa, sono sempre la strada più comoda per esorcizzare i propri "demoni". Trovare un capro espiatorio su cui riversare tutte le colpe di una società retrograda, malata di psicologismo da quattro soldi e sempre sospettosa che qualcosa possa "turbare" la crescita dei propri figli, in realtà usandoli come pretesto per censurare ciò che non gradiscono e che alla loro limitata visuale risulta "immorale".