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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: DOOGIE MEAKIN - intervista -
MessaggioInviato: ven 12 set 2003, 14:33 
INTERVISTA A DOUGLAS MEAKIN (Milano, 11 maggio 2003)

- Siamo ormai arrivati alla terza edizione de “La notte delle sigle” e le vostre canzoni hanno ancora un seguito di pubblico a distanza di vent’anni: secondo te quali sono i motivi di questo successo ?
Sono pezzi molto piacevoli da sentire e comunque penso che chi viene a questi concerti si ricordi la sua infanzia, a quando stava davanti alla televisione, mangiando la Nutella, senza pensieri, a guardare i cartoni animati. Poi quello che mi piace è il fatto che crescendo capiscono la musica e si rendono conto che non sono musichette “ni na na, ni na na” o queste cose qua, sono vere e proprie canzoni, almeno quelle che ho scritto io.

- Come nascevano le vostre sigle ?
Quando mi chiamavano a fare le sigle alla RCA, andavo il pomeriggio e c’erano anche Franco Migliacci, Jimmy Fontana, Nico Fidenco… Olimpio Petrossi, il nostro produttore, mi disse che stavano cercando una sigla per il telefilm “Lassie”, allora io ho scritto “Lassie oh Lassie…” (la canta con la melodia di “Candy Candy”) ma quando l’ha sentita ha detto “… questa può andare per Candy”. Ci mostrarono giusto il primo minuto e mezzo per vedere e sentire la sigla originale per cui io sentivo la sigla giapponese ma non è che dovevamo fare dei collegamenti con quella musica. Poi mi buttavo giù un po’ di appunti, sui personaggi, di chi c’era … questa ragazzina bionda con un gatto, che non era un gatto … era un procione (ride), ecco perché noi cantiamo “che a spasso col suo gatto se ne va”! Prendevo degli appunti, poi tornavo a casa e cominciavo a scrivere la musica con Mike Fraser.

- Le sigle giapponesi erano musicalmente diverse dalle vostre ?
Ah si, si, molto diverse.

- Oltre a te chi erano gli altri componenti del gruppo “Rocking Horse”?
Erano Dave Sumner alle chitarre, Mike Fraser alle tastiere, al basso c’era un altro inglese che si chiama Michael Brill, mentre alla batteria in “Candy Candy” c’era Derek Wilson ma poi non è più venuto: non perché non volesse, ma perché era sempre in tournée con Antonello Venditti e allora venne il batterista Marvin Johnson, un uomo di colore molto bravo. Marvin ha fatto molte sigle.
I testi li scriveva Lucio Macchiarella.

- Continuano tutt’oggi a lavorare nel campo musicale ?
Marvin il batterista è tornato in America, ha lasciato completamente la musica almeno per sei anni, si è laureato e ora è dottore. Ho parlato qualche giorno fa con suo fratello: adesso ha ricominciato a suonare la batteria perché ovviamente quella è la sua passione. Mike Fraser dopo l’esperienza delle sigle da Roma si è trasferito in America, poi in Scozia dove è nato e attualmente vive a Londra. Invece noi altri -io, Dave e Michael- facciamo delle serate nei locali di Roma. Anche con Derek due settimane fa abbiamo suonato insieme tutti i vecchi rock…molto bello !

- Le vostre canzoni hanno un sound e uno stile inconfondibile fin dalle prime note: chi si è maggiormente dedicato agli arrangiamenti e alla ricerca delle sonorità ?
Le nostre canzoni erano in stile country-rock. L’arrangiamento lo facevamo quando scrivevamo il pezzo e in sala di registrazione non c’era molto da cambiare. I suoni li curavamo insieme a Olimpio Petrossi che stava in regia dall’altra parte della sala. Comunque era sempre un piacere, mai l’abbiamo considerato come un lavoro, era bellissimo, giuro … tante risate da un momento all’altro !

- C’è una canzone dei Rocking Horse il cui titolo è “Il fantastico mondo del picchio giallo”: perché non è mai stata pubblicata ?
Ah !, Perché quella è stata una delle ultime che abbiamo realizzato: la RCA non credeva più in queste sigle, eppure sai, solo quelle che ho scritto io hanno venduto quasi un milione e mezzo di dischi, figurati poi quelle di Riccardo Zara e di tutti gli altri artisti. Olimpio infatti si era un po’ incavolato perché la RCA non le pubblicava più…Era molto carina “Il picchio giallo”.

- Ai fans piace immaginarvi come una “grande famiglia”: a distanza di tanti anni sei riuscito a mantenere i contatti con gli ex colleghi della RCA ?
Ma si, con Nico Fidenco ci vediamo spesso; anche Jimmy Fontana che ha una bellissima villa fuori Roma mi ha chiamato spesso per cantare i cori dei suoi provini… Mauro Goldsand mi ha chiamato due mesi fa, lui scrive ancora musica…Con Jimi Tamborrelli sono in contatto in questi giorni per un nuovo lavoro. Purtroppo adesso la RCA ha proprio chiuso, per cui abbiamo perso un po’ i contatti, solo per questo. Eravamo molto molto amici.

- Ti senti più cantante o compositore ?
Sono più cantante che compositore. C’è tanta gente che si mette davanti al pianoforte e comincia a comporre, io invece non ho più molto tempo per farlo. Forse sembrerà un po’ una questione di pigrizia: se qualcuno mi chiama e mi dice di scrivere una canzone, se c’è un “bersaglio” allora lo faccio, ma comunque sono più cantante che compositore.

- Oltre alle sigle televisive, hai partecipato come corista con molti artisti italiani di primo piano ?
Tuttiii ! (ride) E’ inutile elencarli, ma non me ne è scappato uno! Sto parlando degli anni ’80 però, magari oggi! Non mi ricordo chi, ma ho collaborato con tutti i cantanti che hanno lavorato negli anni ’80.

- Parliamo di alcuni tra i numerosissimi dischi a cui hai lavorato. Possiamo dire che “Mu”, l’album di esordio di Riccardo Cocciante sia stato eseguito dai Rocking Horse ?
Si, si assolutamente. E tra parentesi ci chiesero di registrare “Mu” da mezzanotte alle otto di mattina perché alla RCA non c’era spazio durante la giornata. E lavoravamo pure durante il giorno facendo altre cose.

- A metà degli anni ’80 hai lavorato anche con Mike Francis: che ruolo hai avuto in queste canzoni ?
Per lui ho scritto le parole. Ho collaborato nei primi due LP scrivendo cinque pezzi su ognuno.

- Sei anche autore di molte colonne sonore di films…
Si, però sempre come paroliere. Ad esempio nei films di Bud Spancer “Nati con la camicia” o “Perché tutte capitano a me” ho scritto i testi sulle musiche di Franco Micalizzi.
E poi con Morricone ho fatto “La piovra 2”: ci sono due pezzi che ho fatto insieme a Ennio, sempre le parole è ?! …per la musica chiaramente…(ride ed alza le mani in segno di resa). Con Ennio c’è un rapporto molto molto amichevole. Il bello è che lui sa esattamente quello che vuole. Per fare un esempio, non penso che qualcuno lo sappia ma anni fa mi ha contattato per cantare il brano “Yesterday” nel film “C’era una volta in America”. Ennio mi ha chiamato e in sala ha detto “Dougie, ti va di cantare questo ?”…per il momento del film in cui Robert De Niro comincia a ripensare al suo passato, li è stata inserita “Yesterday” che non c’entra niente con le immagini però era giusta per quel momento in quanto l’attore pensava a “ieri”, hai capito?

- Parlaci della tua partecipazione ai films in qualità di attore.
Ho tre Oscar! (ride). Ultimamente con Martin Scorzese in “Gangs of New York” è stata un’esperienza stupenda, proprio bella bella… Ho dovuto versare cinquanta sorci VERI da un sacco, va bhè! Poi ad esempio ho fatto “Quattro mosche di velluto grigio” di Dario Argento: nel film si parla di un ragazzo che fa il batterista in un complesso… e quel complesso eravamo proprio noi cioè io, Dave, Mike. Derek non c’era proprio perché l’attore principale era il batterista.
Ho fatto “Tre passi nel delirio” con Fellini, e altri film. Ma soprattutto il nostro film sul gruppo dei Motowns che si chiama “Soldati e capelloni”, sai ? L’abbiamo realizzato nel ’67, era la storia di una band che arriva qui in Italia dall’Inghilterra e il nostro manager era interpretato da Peppino De Filippo. Un film da due soldi…l’abbiamo girato in tre sole settimane però noi eravamo i protagonisti principali, il che è stato molto bello.

- Torniamo un po’ indietro nel tempo: che ricordi hai dell’incontro con Ringo Starr dei Beatles ?
Ringo era un mio amico, la sua casa era a due passi dalla mia quando abitavo a Liverpool e molto spesso prendevamo l’autobus insieme per andare in centro. All’epoca (1959-60) lui suonava con un altro complesso che si chiamava "Rory Storm And The Hurricanes"; ed io andavo a vederli in un locale di Liverpool perché erano bravissimi. Un giorno incontro Ringo fuori dal locale –il famoso Cavern- “Ciao ciao…come stai?…”e quel giorno lui mi disse “guarda che oggi cambio complesso e vado con i Beatles” e allora io gli risposi “Ma che, sei matto? Ma’ndo vai?!” …e quindi gli è rimasto questo mio consiglio…molto saggio! (grande risata). Ci sono anche altri episodi, ma poi non l’ho più visto. Quindi mi piacerebbe ritrovarlo un giorno per fare una chiaccherata con lui dei vecchi tempi !

- In oltre quarant’anni di attività è cambiato il tuo modo di fare ed intendere la musica ?
Oddio no…no, penso che, modestamente parlando, uno bravo è come il vino: più invecchia e più diventa buono. E più esperienza hai più fare musica ti diventa facile. Tante volte mi dico “ma perché non ho fatto questo vent’anni fa”…perché non ero pronto, solo questo.

- Attualmente a cosa stai lavorando ?
Sto lavorando proprio in questi giorni con Aldo “Jimi” Tamborrelli che mi ha chiamato per un nuovo progetto teatrale-discografico che si chiama “Vihò”. Uscirà anche un CD musicale cantato da tre ragazze che parla della storia dell’America, un grande progetto a cui il produttore Mauro Pepe sta lavorando da trent’anni. Lui ha composto le musiche Jimi cura gli arrangiamenti musicali ed io gli arrangiamenti dei cori.

- Oltre alla musica hai qualche altro interesse creativo ?
No, però mi piace lavorare il legno. Ero molto bravo ai tempi della scuola; ogni tanto, ma solo su ordinazione, realizzo dei pergolati e dei gazebo interamente in legno. Il mio più grande interesse però rimane la musica.

- Un consiglio per tutti quei giovani che amano la musica e ne vorrebbero fare un lavoro.
Un consiglio non c’è. Se sei bravo un giorno o l’altro verrà l’opportunità per esprimere la tua bravura. Ad esempio, io ho lavorato nella RAI per quasi diciassette anni col M° Paolo Ormi facendo il corista nel primo talk show di Raffaella Carrà che si chiamava “Pronto Raffaella” e andava in onda da mezzogiorno alle due. Ho fatto quello per nove mesi, poi cinque o sei edizioni di “Fantastico”, “Buonasera Raffaella”, tre o quattro edizioni di “Domenica In”, “Europa Europa”… Allora per tornare al discorso, li c’erano dei raccomandati ma se tu eri bravo ti richiamavano anche per la successiva puntata. Se non eri bravo lavoravi una volta e poi via ! Io ho lavorato diciassette anni alla RAI , per cui… Quindi devi essere BRAVO ed avere un’opportunità. Tutto qua, capisci ?
E’ molto difficile perché c’è un mucchio di persone BRAVE e purtroppo non c’è posto per tutti. Ad esempio hai visto quel programma “Saranno famosi”? Quello è difficilissimo perché ci sono delle persone brave, ma proprio brave brave, e alla fine purtroppo deve vincere uno solo. Però anche quelli che non vincono vedrai che faranno strada.
E’ tutto qua. Se sei bravo vai avanti, se sei un buffone puoi lavorare per qualche mese e poi non ti richiamano più.

- Per tutte quelle persone che vogliono ascoltare le tue esecuzioni dal vivo ?
Io e Dave suoniamo a Roma quasi ogni sera. Ci esibiamo in diversi locali e da dodici anni a martedì alternati in un pub molto bello che si chiama Fonclea in via Crescenzio a Roma. Il nome non è altro che un anagramma della parola “Falcone” in quanto il proprietario tempo fa aveva un locale che si chiamava così.; qui viene gente per sentirci e passiamo delle bellissime serate. Vi aspetto !

Grazie, è sempre un piacere parlare di quello che ho fatto. A tutti i lettori un bacione e tanti tanti tanti auguri.


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 Oggetto del messaggio: Grande Doogie
MessaggioInviato: lun 15 set 2003, 13:54 
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Iscritto il: mer 13 nov 2002, 23:52
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Mi raccomando, fate sempre pubblicità al buon Doogie con contributi come questo. Di uno come lui non ce n'è mai abbastanza!!! Rivoglio Doogie alle sigle!!! 8)

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Il re di Hokuto è tornato... tremate, comuni mortali!


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MessaggioInviato: lun 15 set 2003, 14:03 
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Iscritto il: gio 13 feb 2003, 10:26
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Ottima intervista, mi spiace di non poter andare a Roma a sentire il buon Doogie...

L'autore l'ha pubblicata da qualche parte? Su internet? Fanzine?


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MessaggioInviato: lun 15 set 2003, 22:52 
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Iscritto il: lun 17 feb 2003, 14:16
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Località: Repubblica Popolare Democratica Autonoma di San Miniato
Non avevo letto l'intervista ma, ora che l'ho fatto, mi complimento con l'autore e, ovviamente, con Douglas. A me è piaciuta tanto :-)
Watta Takeo

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<<Senti ragazzo: nella tua stanza, tra i manifesti degli eroi, lasciagli un posto perchè tu, da grande, di lui ti ricorderai...>> - Superobots, "Ken Falco"


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