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Davidemaggio.it ha dedicato un articolo a questo cartone animato che, come più di qualcuno saprà, sta spopolando nella fascia prescolare. Essendo una serie televisiva animata, piaccia o non piaccia, ho pensato di aprire un topic essendo stato praticamente un fenomeno delle ultime stagioni televisive e della c.d Tv dei ragazzi della RAI (che ha portato pure alla produzione di un CD monografico, seppur allegato ad un libro).

Fonte: http://www.davidemaggio.it/archives/795 ... -pig-mania

"La sua immagine campeggia in edicola, i suoi libri sono in cima alle classifiche di vendita da mesi, ha una sua linea di abbigliamento che spazia dalle t-shirt all’intimo, dalle scarpe ai costumi da bagno. In tv fa il pieno d’ascolti, si sa tutto della sua vita privata, e in giro non si fa altro che parlare di lei. Non si tratta di Belen Rodriguez e neppure di Valeria Marini, ma bensì di Peppa Pig. Si, proprio lei, la maialina rosa protagonista dell’omonimo cartoon, che ha ormai conquistato grandi e piccini.

Le avventure di Peppa Pig, nate in Gran Bretagna nel 2004, sono arrivate in Italia soltanto nel 2010, dove vengono trasmesse quotidianamente dai canali Disney Junior e Rai YoYo (qui le anticipazioni sui nuovi episodi). Ma cosa si nasconde dietro questo sempre più crescente successo? Spinto dalla curiosità, e per la verità dalla mancanza di grosse alternative nella programmazione televisiva di agosto, mi sono accomodato in poltrona e sintonizzato sul canale Rai dedicato al pubblico dei più piccoli per cercare una risposta. Sono bastati solo pochi minuti per avere la conferma di come dietro ad ogni importante successo editoriale si nasconda puntualmente un ottimo e attento lavoro.

Neville Astley e Mark Baker, creatori e direttori del cartoon prodotto da Phil Davies e distribuito dalla E1 Entertainment, hanno puntato tutto sulla semplicità. Dimenticate effetti speciali, giochi di luce, poteri magici o trame avveniristiche, il mondo di Peppa è uguale a quello di un qualsiasi bambino di età compresa tra i 3 e 6 anni. Peppa Pig vive con Mamma Pig e Papa Pig, e con il suo fratellino George. E’ una maialina che esattamente come tutti i bambini di quell’età è curiosa, fa mille domande. E’ involontariamente simpatica, un po’ imbranata, a volte prepotente ed anche capricciosa. Passa le giornate divisa tra la scuola, i giochi con le amiche e le visite a casa dei nonni. Insomma una vita semplice, nella quale ogni bambino riesce facilmente a riconoscersi.

Ad essere semplice non è soltanto la trama di ogni episodio, peraltro mai superiore ai 5 minuti, una durata ideale per il pubblico infantile, ma l’intera cifra stilistica adottata dal cartoon. I disegni ricordano per tratti, linee e colori, proprio quelli realizzati dai bambini. Poco importa se le proporzioni così come la prospettiva non sono rispettate alla perfezione, se le case con il tetto rosso fuoco e spiovente si trovano su delle colline ripidissime, simili a delle montagne russe. I colori utilizzati sono quelli principali, nessuna sfumatura particolare, come nel più classico dei fogli da disegno affidati ad un bambino. Linearità e genuinità la fanno da padrona anche nei dialoghi di ogni episodio, dove alla fine s’impara sempre qualcosa di nuovo.

Insomma, non stupisce che questo cartone animato in 2d abbia conquistato il cuore dei più piccoli. Gli ascolti di Rai Yo Yo toccano il picco positivo nella fascia oraria 20,00-21,00, quando arrivano le avventure di Peppa Pig. Nello scorso giugno l’Auditel ha rilevato per alcuni episodi un ascolto di 440 mila spettatori, pari al 4,79% di share, mentre a luglio si è arrivati a 700 mila spettatori con oltre il 6% di share. In Gran Bretagna è stato creato un parco a tema chiamato Peppa Pig World, mentre a Roma è nato recentemente il primo store interamente dedicato ai suoi gadget. Ma il successo della maialina, a cui piace saltare nel fango, è solo all’inizio. Il buffo musetto già stampato su borse, zainetti, cartelle, tazze, ombrelli, spunterà presto su chissà quanti altri prodotti e gadget. Con buona pace di Hello Kitty, le cui quotazioni tra i più piccoli sembrano aver perso parecchio quota."

Con buona pace di tutti gli anime purtroppo, non solo di Hello Kitty

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Un bel tacer non fu mai scritto.

Però, quando è stato rilanciato Dragon Ball Z, non è poi così tanto tempo fa, era andato tutto molto bene... anche il merchandising... è un anime, addirittura degli anni 80. Attualmente, rientra ancora nei 5 programmi più visti (ma credo limitatamente a quelli destinati a loro) nella fascia d'età 4-14 anni con ascolti che possono ancora definirsi positivi. Poi, ovvio che a forza di ripetersi ininterrottamente qualcosa la perde (anche interesse verso il merchandising), avendo bisogno di una pausa per ritornare più in là. Come accaduto anche per le precedenti riproposizioni... Questo mi fa anche pensare che quando andrà in pausa e ritornetà nuovamente, possa riesplodere nuovamente, aumentando i propri dati, come fatto in tutti i suoi ritorni in TV.

Poco dopo Peppa Pig, attualmente, nella fascia fino ai 6 anni non ci sono ancora i Barbapapà? Anche davidemaggio.it lo confermò in un articolo e il blog in questione, si è sempre basato su dati ufficiali. Sono un anime anche quello e "tiene", anche se al primo posto attualmente c'è la maialina a differenza di 2 annetti fa che possono averli scalzati di poco. Non dimentichiamoci di Heidi, tutto sommato non è passato molto dal suo rinnovato spopolare. Anche 1-2 annetti fa, quando è stato trasmesso, mi risulta che sia andato benissimo. Ascolti che, in alcune puntate, hanno fatto tra il 30% e il 40% di share nella fascia 4-14 anni (che nella fascia prescolare dovrebbe equivalere ad una percentuale più alta) con annesso merchandising (vari libri per bambini, DVD ristampati più volte per il circuito delle edicole in tempi ravvicinati; varie pubblicazioni della sigla... ... ). Attualmente Heidi non è in onda, non avendo una promozione televisiva giornaliera ed incidendo su tutto il resto (visto che il suo "spiccare" è tutto rimesso a quando Heidi è in TV), ma quando verrà ritrasmesso, può darsi che continui a "viaggiare a testa alta" come fa da oltre 30 anni, aumentando i propri dati.

Non demordiamo: Almeno un nuovo anime ci sarà nella Tv Italiana: sulla RAI, deve arrivare la nuova serie di Calimero... Essendoci una co-produzione con il Giappone, si può parlare anche di anime (come in tutti gli altri anime co-prodotti con altri stati al di fuori di questo). Niente esclude che possa andare molto ma molto bene nel target di riferimento e avremmo un nuovo anime (ok, coprodotto e basato su un vecchio personaggio nato in Italia) di successo ^^

Si potrebbe citare pure Lupin, da sempre replicato quasi quanto Heidi e Lady Oscar. Anche i Pokemon sono ancora in onda.
Avere però in onda repliche di classici non basta a poter dire che il settore dell'importazione degli anime sia in salute, presupposto per avere anche nuove sigle. Del resto, se il settore andasse bene per davverro avremmo, come minimo, i nuovi episodi di One Piece in onda e altre novità. Sul Sole24Ore di oggi c'è un articolo che parla proprio della situazione della tv e dei diritti e di come sia sempre più difficile per i broadcaster acquisire esclusive e di come proprio la fascia 4-14 anni sia quella più colpita dalla migrazione verso la diaspora dei canali tematici del digitale terrestre, a svantaggio della tv generalista

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Un bel tacer non fu mai scritto.

Facendo il riferimento ad Hello Kitty, al suo calo di quote e agli anime in generale, però, il discorso non necessariamente cade solo sulle nuove importazioni ma si può pensare ad un discorso a 360° che includa anche titoli in replica, che sono anime e non hanno subito mazzate (per l'appunto Dragon Ball Z o Heidi), facendo si che degli anime godano ancora di salute. Ho citato quegli esempi di sopra, perchè sono quelli a cui corrisponde anche un merchandising di successo e maggiore di altri anime in replica; non necessariamente riferendomi alla generalista, parlando anche dei Barbapapà che, appunto, non sono in onda sulla generalista. Ormai si sa benissimo e ne avevamo anche già parlato di come la Tv dei ragazzi sia fortemente migrata sulle nascenti tv tematiche, comportando il ridimensionamento sulla generalista (e non solo).

Se si parla dell'importazione di serie nuove (giapponesi), beh è vero che ultimamente non ce ne sono state più di tante e che limitatamente all'importazione di novità la salute non sia stata propriamente alle stelle. Ma è anche vero che in onda ci sono stati nuovi episodi di "Detective Conan" (su Super!) e di "Naruto Shippuden" (in questo caso, ancora sulla generalista), portando a spendere dei soldi per l'acquisto e l'adattamento di questi nuovi episodi, dando importanza a degli anime. Questo mi fa anche mettere le mani in avanti sul fatto che, come sono arrivati nuovi episodi di questi, anche per One Piece potrebbero arrivare tra non molto (non necessariamente sulla generalista). K2 dovrebbe trasmettere nuovi episodi dei Pokemon il prossimo Settembre (e mi sembra che ne abbia trasmessi di nuovi nella statione 2012/2013) e, sopratutto, ha trasmesso "Monsuno" in 1°TV in chiaro (aveva debuttato pochissimi mesi prima, su Sky); anime che vede anche la TMS tra le case coinvolte. Questa serie come Calimero, perchè no, potrebbero anche far ben sperare per altre. Magari, da questo, ci si potrebbe domandare se il futuro di nuovi anime, nel nostro paese, sia rimesso più che altro a delle co-produzioni...
Quindi, ok che l'anime è stato ridimensionato e non ci sono state più di tante nuove importazioni a livello di serie totalmente inedite ma l'anime, un'importanza la riveste ancora, se comunque qualcosa come Monsuno; nuovi episodi di serie anime già conosciute, come Conan e Naruto, sono stati acquistate; la co-produzione con la Tv Tokyo su Calimero in arrivo, o il dedicare spazio ad anime in replica legando un merchandising anche di successo. Boing sta anche dedicando gli spazi dedicati ai film d'animazione per trasmettere film di "Doraemon"; "Detective Conan"; "One Piece"; "Naruto"; "Dragon Ball Z". Collocandoli in palinsesto ad orari fruiti, anche in questo caso si sta dando un'importanza a degli anime. Tutto sommato, la Switchover media ha acquistato degli anime (anche se non nuovi) da altri editori (più che altro Mediaset): se nessun anime avesse importanza, non avrebbe speso soldi per queste serie (Occhi di Gatto; Mirmo; Hamtaro...) mandate in onda in questa stagione TV.

Per quanto riguarda le nuove sigle, si potrebbero farne di nuove per le serie in replica, che rivestano una certa importanza. Non sono contro a rifare la sigla di Heidi... Tanto si può sempre ripristinare la sigla storica dopo qualche anno, come accaduto per altre serie. Scostandoci per un momento dal discorso anime: A breve ci saranno I Puffi su Cartoonito e tra un mesetto il nuovo film; sarebbe cosa molto furba fare una nuova sigla alla serie, costa veramente così tanto? Con la volontà e credendoci, se ne potrebbero fare di cose... ... ...

La produzione di una sigla dignitosa, all'altezza di questo nome, che non siano quattro note buttate lì, che impieghi qualche turnista (almeno per chitarre e cori), registrata e mixata come si deve in uno studio di registrazione professionale, contando su tecnici con un minimo di esperienza in fatto di riprese e mix di musica leggera, può oscillare tra i 15.000 e i 20.000 euro. Le cifre possono aumentare aggiungendo altre parti suonate da turnisti (basso, batteria e parti di orchestra come fiati, archi, sax, ...), ma nelle sigle si possono ottenere ottimi risultati anche senza queste sezioni aggiuntive.

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Un bel tacer non fu mai scritto.

In un primo momento, leggendo velocemente il titolo del topic, avevo letto "E' scoppiata Peppa Pig" e ho pensato "sia ringraziato il cielo"!! Invece......mi avete illuso!!!

A me come storie ricorda più la Pimpa. Comunque conosco tre mamme di bambine sui 3 anni e tutt'e tre le figlie sono MANIACHE assatanate di Peppa Pig: una ha un sacco di suoi pelouche e non li lascia mai, l'altra ha magliette tovaglioli ecc tutto "griffato", l'altra ne parla sempre. ..Insomma: beato chi detiene i diritti

Ho un negozio di giocattoli, posso garantirvi che Peppa Pig è diventata un ossessione per i bambini. Il merchandising copre qualunque fascia di prezzo e di utilizzo, dal cibo ai playset della giochi preziosi (case, parco, veicoli, pupazzetti, ecc), educativi Lisciani, fino a prodotti di importazione (soprattutto dalla Spagna mi sembra) che si occupa di cose tipo case da giardini, cucinette, tavoli giochi, ecc..ecc..
E parlo solo del settore giocattoli. Nel settore cartoleria e vestiario è la stessa cosa. La licenza di Peppa è stata venduta a chiunque. Penso che il successo di Peppa Pig non abbia eguali neanche con i Barbapapà e gli altri prodotti nati per bambini di fascia prescolare, ma neanche degli anime nati proprio per vendere merchandising.
In confronto Dragon Ball, Barbapapà (che è veramente calato come brand), l'ape maia (il cui merchandising dedicato alla nuova serie in CG a me non piace, stava andando male, ma si sta un po' riprendendo), non sono veramente nulla.

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Il caso Peppa è l'ennesima dimostrazione che nel mondo dello spettacolo il "teorema di Boncompagni" resta sempre valido

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