Bah... non vedo cosa ci sia di male, dopo tutto, a parlare di politca se è poi l'artista stesso (in questo caso) che se ne incarica... In fondo una intervista artistica non può definirsi tale se non si documenta anche un po' del vissuto della persona che si incontra e a cui si pongono domande, no? Sarebbe qualcosa di asettico e grottesco parlare solo e soltanto delle sigle... Io la penso così.
In sostanza posso dire che la vedo un po' come Ser Gabrio: un voto è segreto, ok, ma solo fin quando una persona intende farlo rimanere tale. E' anche un modo di far vedere, di dimostrare (in fondo) quanto siamo diversi gli uni dagli altri; io per esempio ho le mie idee, nette e maturate nel corso di una vita ancora giovane di anni ma molto vecchia di ore... eppure a volte non so neppure io per chi sono, per chi faccio il tifo, per chi voto o dove (semplicemente) mi trovo... Mi troverei, insomma, in difficoltà a stabilire e a spiegare alla gente o a chi mi è vicino perchè nelle ultime elezioni ho votato in un certo modo, perchè di convinzioni, da quel punto di vista, me ne restano sempre pochissime... Preferirei fornire la mia interpretazione generale della situazione sociale (quasi a darmi una giustificazione per l'eventuale misfatto compiuto nella cabina elettorale). Credo sia molto più adatto a me questo atteggiamento anzichè dire <<ho votato Tizio>>, <<ho votato Caio>>...
Alessandro Centofanti, evidentemente, non è come me, e questo forse è pure un bene, che ne so...
Ad ogni modo rinnovo il mio giudizio assolutamente positivo per Lord Hokuto no Rao e per questo suo lavoro che egli mi ha omaggiato di riportare in cartaceo... Mauro imperat!
WAATA TAKEO