Dal Sole24Ore del 4 luglio, in una pagina dedicata a Mediaset e alle strategie che sta mettendo in atto apprendiamo che:
"Si vede una luce in fondo al tunnel. Dopo ventidue mesi di cali consecutivi, Mediaset saluta il ritorno della pubblicità: +3% a luglio. E di pubblicità vive tutta lindustria dei media, oggi affossata dalla più grave crisi nella storia i giornali e tv.
Una traversata nel deserto. Ma è la fine della crisi o solo un'oasi di refrigerio in pieno Sahara? Troppo presto per dare una risposta, anche perché i primi sei mesi sono ancora sotto del 19%. Ma intanto Pier Silvio Berlusconi e il top management della più grande tv commerciale italiana tirano un respiro di sollievo.
Ce ne vogliono di rialzi, anche solo per recuperare il tonfo degli ultimi due anni: all'inizio della crisi il mercato pubblicitario era una torta da 9,5 miliardi di euro. Oggi siamo a 7 miliardi.
Per strada si sono persi oltre due miliardi. Ma la sorpresa di luglio a casa Mediaset potrebbe almeno essere il segno di una stabilizzazione. E un segnale incoraggiante per tutto il mercato.
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Mediaset ha chiuso per la prima volta nella sua storia in rosso, con una perdita monstre di 235 milioni l'anno scorso. E se una rondine non fa primavera, nemmeno un mese di raccolta positiva fa una ripresa sicura. E in Mediaset non si azzardano a fare previsioni sulla fine dell'anno. La cautela estrema di Pier Silvio, che già normalmente non pecca di dichiarazioni roboanti, si spiega in due modi: è appunto troppo presto per dire se è l'inizio di un'inversione.
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La strategia di Mediaset per uscire dalla crisi si muove su un doppio binario: primo tagliare i costi (450 milioni di euro a fine piano). Ma tagliare più di tanto non si può perché poi il palinsesto si impoverisce e di conseguenza cala l'audience. Così se con la destra taglia 450 milioni, con la sinistra
Pier Silvio mette sul piatto 2 miliardi di euro per nuovi programmi. Tutto in-house: film e serie straniere in prima serata costano troppo e ormai ci sono le pay-tv per quello.
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Due miliardi di euro sul piatto per l'autoproduzione, un nuovo break pubblicitario a reti unificate che andrà in onda a partire da settembre e si chiamerà "All21" e una nuova proposta di pay tv, a Natale, che si chiamerà "Infinity": una library di 5mila titoli, tra film, telefilm, disponibile online su tutti i device, dai pc ai tablet agli smartphone".
Mediaset si prepara ad afrontare 'autunno con un palinsesto che il vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, ha definito <<non aggressivo>>, ma <<onesto>>. Del resto, durante la serata di presentazione il numero due del Biscione è stato chiaro sul periodo trascorso: <<È stata dura, ma oggi siamo orgogliosi di poter dire che
siamo riusciti a creare una macchina più moderna, più snella ed efficiente, senza toccare la qualità>>.
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Del resto, si guarda sempre più televisione, ma il pubblico cala. Sembra un paradosso: i minuti dedicati all'entertainment sono in costante aumento in Italia (quasi 280 minuti a persona, dai 256 del 2012 e i 236 di dieci anni fa), ma gli spettatori sono sempre più sparpagliati tra tanti apparecchi diversi.
I palinsesti autunnali sono dunque il frutto di questa visione. Innanzitutto con l'aumento dell'offerta "home made": su Canale 5, aumenterà del 26% per arrivare a 300 serate l'anno;
su Italia1 dell'84%, mentre su Rete4 i programmi autoprodotti sono destinati a più che raddoppiare."
Per vedere nuovi cartoni su Mediaset insomma dovremo sperare in un miracolo, per nuove sigle un'altra vita
