..una discussione simile forse anni fa era già riuscita ad accogliere pareri contrastanti.
I tempi son cambiati ? O siamo noi cambiati? o Tutto è cmabiato, idem le nostre preferenze ?
Penso che il fulcro spartiacque non sia tanto il tempo trascorso quanto il "momento storico" di riferimento.
Le sigle dei cartoni sono ormai morte commercialmente, nè mi pare siano più considerate traino per il cartone, quanto meno non hanno più l'importanza che rivestivano 15/30 anni fa. Questo naturalmente non vuol dire che siano inutili o poco interessanti, il mercato però cambia e con esso le esigenze della massa (e le leggi di mercato non seguono le esigenze di appassionati di nicchia).
I dischi di "cartoni" (con sigle attuali) non vengono più prodotti infatti, tutto qui (c'è sempre la collana di Santo Verduci, ma qui bisognerebbe aprire una parentesi che pretenderebbe l'esaurimento della più razionale riflessione sul mondo delle sigle cartoni, magari con spunti filologici che van dal "localismo al nazionale", al concetto di "sigla originale" -intesa come concezione dell'ingegno- a prescindere dal vero significato che ha sempre avuto nel panorama delle sigle il termine sigla originale, dai tempi delle riedizioni d'avena (spank, mimi, oscar ecc) e...insomma , non ho le energie per intavolare una riflessione simile, magari tra 10 anni si potrà, quando l'involuzione del mercato avrà finalmente ucciso sè stesso e dalle ceneri risorgeranno le fenici dell'antico e sfavillante splendore...
La criticità delle copertine D'Avena inoltre credo meriterebbe una riflessione in quanto D'Avena fenomeno sociale, in chiave dinamica, poco risolvibile con un seppur rispettabile scontro di opinioni personali tra puristi nostalgichi anni 80 (che vorrebbero le bellissime copertina à la Fivelandia 3/4 per intenderci) e "persone al passo coi tempi" (senza traccia alcune di cartoni in copertina).
Cristina e Giorgio "producono" dischi per vendere , quindi per promuovere al meglio sè stessi, tutt'alpiù che vivono con concerti, apparizioni live ecc . Il loro pubblico è ben delineato e preciso. Il fan della D'Avena (attuale) segue la D'Avena più che il cartone (lo zoccolo duro di fans d'epoca seguiva 10/15/20anni fa i cartoni ed ora segue la cantante per mantener un contatto con questo universo, ma non è molto reversibile la formula). Non voglio negare ovviamente la purezza d ifans del tmepo, ma chi ha conosciuto Cristina nel passato certamente la viveva per quel che era, ovvero una cantante di sigle cartoni, al momento non vale più molto questo concetto, lei è ormai un'artista più che altro, è lei stessa che veicola lo spettatore nel mondo del passato, formula poco reversibile (come direbbe Assunta/Anna MAria Barbera "Sono stato spiegato?

).
Senza complicar troppo il mio punto di vista, direi che ora come ora sarebbero poco comprensibili i CD stile anni 80, anche se un disco di sigle cartoni con una copertina (e un libretto) stile Fivelandia 3....ecc ovviamente resta per sempre.
Il nostro settore è relativamente vecchio però, nonostante sia fatto di giovani, o presunti tali

(fatto da giovani vecchi o da vecchi relativamente giovani, insomma, riflettete gente

)...non mi pare si sia mai sentito dire: "caxxo, la nuova yu gi oh zexal ha fatto 2milioni di visualizzazioni su youtube!..oppure conan3 è stata scaricata 30000 volte l'ultima ora.
Qui ci si stupisce ancora per la copertina del tv17 (l'orrore di quell'album fu l'assenza del 17 più che l'idea della copertina) quando il primo singolo digitale di Cristina "Twin Princess" non aveva neppure un'immagine del cartone, con tutto che era un pezzo "unico" e di un cartone e "solo uno"...altro che foto di Cristina o del cartone...

Meditate gente, meditate...
Vel 'immaginate un nuovo singolo digitale dei One direction su sfondo celestino e solo titolo ????

senza nessuna foto ???
ciaux