Riporto a seguito un articolo trovato su un altro forum che ha dell'incredibile. A voi i commenti!
Halloween, i Pokémon e Harry Potter: svaghi innocenti o... lo zampino di Satana nel mondo della scuola?
di don Lorenzo Biselx
(1) HALLOWEEN
Indubbiamente Halloween è entrato nel paesaggio della nostra “civiltà” odierna. Però devo confessare che dieci anni fa non avevo ancora mai sentito questo strano vocabolo. Lo scoprii durante il mio primo anno di seminario a Flavigny-sur-Ozerain, vedendo con sorpresa una sera una zucca con dentro una candela accesa, deposta davanti alla porta di alcune case. Qualcuno mi spiegò allora che si trattava di una nuova festa: Halloween. Penso che è stato più o meno così per tutti voi. D’altronde possiamo constatare che perfino le grandi enciclopedie come l’Enciclopedia cattolica (1948-1954), il Grande Dizionario enciclopedico (1935), il Grande Dizionario della lingua italiana (1972) o anche la Grande Enciclopedia universale Atlantica
(1982) non contengono affatto questo nome. Soltanto l’Encyclopedia britannica vi consacra un articolo. Internet ovviamente ci fornisce oggi molti dettagli sulla storia di questa “festa” leggendaria (1).
LE ORIGINI
Il 1 novembre era il giorno più solenne dell’anno per i Celti (2) che solevano fare le loro celebrazioni più importanti durante la notte dal 31 ottobre al 1 novembre, chiamata la notte di Samhaim, il quale era il “Signore della morte, il Principe delle Tenebre”. I Druidi credevano infatti che, la veglia di questa festa, i morti dell’anno precedente tornassero sulla terra in cerca di nuovi corpi da possedere (3). Mentre i contadini spegnevano il focolare per allontanare questi spiriti, i Druidi si radunavano su una collina in mezzo alle querce per compiere la grande cerimonia notturna in cui, tra le danze e i canti, si offrivano dei sacrifici per fare paura agli “spiriti cattivi”. Il mattino, dopo aver acceso il fuoco nuovo, i druidi facevano il giro delle case portando le ceneri ardenti del fuoco presso le famiglie affinché tutti potessero riaccendere il focolare familiare. In questa occasione chiedevano delle offerte per il loro dio e proferivano delle maledizioni in caso di rifiuto. Donde il “trick or treat” (offerta o maledizione) (4), e le famose rape (oggi zucche) nelle quali bruciava il fuoco sacro. E l’usanza moderna di travestirsi nel giorno d’Halloween? Viene dai tre giorni di festa che succedevano alla notte dei sacrifici: durante questi giorni, i Celti si mascheravano con le pelli degli animali uccisi “per esorcizzare e spaventare gli spiriti. Vestiti con queste maschere grottesche, ritornavano al villaggio illuminando il loro cammino con lanterne costituite da cipolle intagliate in cui erano poste le braci del Fuoco Sacro” (5). In epoca moderna questo rito celtico s’intrecciò con la leggenda di Jack o’Lantern. Jack era un uomo dissoluto e un alcolizzato impenitente. Quando una notte il diavolo venne a cercare la sua anima, negoziò e ottenne ancora un anno di vita. Dopo questo anno riuscì a ottenere dal demonio di non essere mai mandato all’inferno. Così, quando morì, non potendo né entrare in Cielo a causa della sua impenitenza né in inferno a causa del suo commercio col diavolo, fu condannato a girovagare sulla terra, illuminando il suo cammino grazie ad una lanterna formata da un rapa (americanizzata poi in zucca) contenente una brace dell’inferno regalata dal diavolo (6).
MORTE E DEMONI
Ovviamente, Halloween ci riporta in pieno paganesimo, un paganesimo mai sparito e che approfittò dello sconvolgimento religioso della Riforma per ritornare in “superficie”:il 31 ottobre, vigilia della festa di Ognissanti (All Hallows’ e’en in vecchio inglese), alcuni solevano festeggiare gli spiriti cattivi, lodando quanto si opponeva alla bontà, alla bellezza di Dio, alla vita eterna... La Riforma protestante, portando con sé la perdita della fede e sopprimendo molte feste cattoliche (tra le quali la festa di Ognissanti), aveva deviato la pietà e quindi creato le condizioni favorevoli per tali cerimonie sacrileghe. Peggio ancora, la notte del 31 ottobre, capodanno dei Celti, è rimasta come il capodanno degli stregoni, perché è l’inizio di quanto è “cold, dark and dead...” (freddo, buio e morto...) e uno dei loro principali sabba (“Black Sabbath”) (7). Può ahimè essere anche un’occasione speciale per i sacrifici, perfino umani, e le messe nere. Halloween ha seguito i coloni anglosassoni (soprattuto irlandesi) nella loro conquista del continente americano e si è sviluppato nel Nuovo Mondo dove, nell’ultimo secolo, ha fatto la felicità di alcuni grandi negozianti, ai quali mancava, tra le vacanze estive e Babbo Natale, un’occasione per sfruttare lo spirito consumistico dei bambini. Ovviamente la Vecchia Europa non poteva rimanere a lungo senza adottare il nuovo “culto”; così vediamo diffondersi sempre di più da noi Halloween con il suo corteo di articoli adorni in modo macabro (con immagini di teschi (8), scheletri, streghe,...). Ho sotto gli occhi una tessera di “demone ufficiale 2000”; il bambino vi è invitato a firmare la seguente dichiarazione: “Faccio parte dei demoni della festa di Halloween 2000 e mi impegno a fare e dire tantissime cose mostruose”. Poi viene la risposta: “Adesso che sei demone ufficiale, impara il linguaggio degli orrori e svela il tuo lato demone!” Ecco la “demonopedagogia”! I bambini sono poi invitati a girare nella città, “con maschere e costumi mostruosi e terrificanti” (9), bussando alle porte chiedendo spiccioli o dolcetti. Se le persone rifiutano, possono giocare loro qualche brutto scherzo, “come svuotare la pattumiera nel giardino” (10). Così, astutamente, i fanciulli vengono invitati a travestirsi da strega, fantasma, morto vivente o demone in un nuovo carnevale, molto peggio del vecchio (perché per un bambino vestirsi da orso o da principessa può essere un gioco innocente). Qui si tratta di mirare direttamente al laido, al male, per partecipare, inconsapevolmente, alla celebrazione di una specie di festa liturgica neo pagana e addirittura satanica. I bambini vengono così resi più vulnerabili di fronte al tenebroso fascino del rock satanico che forse incontreranno
una volta adolescenti. Noisy mag, rivista specializzata nel “rock estremo” consacrava nel 2000 un dossier “Special Halloween” nel quale venivano condannati i tentativi fatti negli USA da “potenti lobbies affiliate alla destra ultraconservatrice” per vietare la celebrazione di Halloween. Noisy Mag affermava poi che, accanto alle processioni di bambini travestiti che bussano alle porte, Halloween continua ad “avere un’importanza tutta particolare presso i satanisti”. Quindi l’articolista di questa rivista “hard rock” proseguiva con una descrizione dei riti luciferiani propri della “festa” chiamata da loro “Samhain”. (11)
Secondo l’Encyclopœdia Britannica (12) la Chiesa tentò nel Medioevo di sradicare Halloween: tale fu lo scopo dello spostamento, ad opera di Gregorio IV, nell’834, della festa di Ognissanti dal 13 maggio al 1 novembre. L’introduzione nel X secolo della festa di tutti i fedeli defunti avrebbe anche dovuto aiutare la sparizione della “festa delle streghe”. Abbiamo visto che purtroppo questo scopo non fu totalmente raggiunto e adesso è necessaria una vigilanza particolare, perché per molti cristiani di nome Halloween rischia di fare forte concorrenza alle belle e consolanti feste cristiane del 1 e 2 novembre.
(2) I POKÉMON
Questo gioco, prodotto nel Giappone dalla ditta Nintendo e influenzato dalla “mistica” giapponese (pagana), riporta un immenso successo commerciale mondiale: alla base una collana d’immagini collezionabili, poi
cartoni animati, riviste... Il successo è grande anche in Italia se consideriamo che gli sono
consacrati non meno di 500 siti internet. Ma cosa è questo gioco?
MOSTRI DA COMBATTIMENTO
“Pokémon” viene da “pocket monster” (mostri tascabili). I pokémon sono difatti delle creature irreali, mescolanza di caratteristiche animali, vegetali, minerali, psichiche... Gli eroi (due bambini e una bambina senza famiglia) devono catturare questi mostri e ammaestrarli alla lotta. Ogni mostro possiede
la propria tecnica di combattimento: per esempio Pikachu sfinisce i suoi avversari tramite elettrochoc fulminei, Kadabra manda “onde di energia mentale alfa” (13) che provocano violenti dolori di testa al nemico,
Tentacool ferisce col suo acido pungente, Psyduck combatte con i poteri della psicocinesi e Drowzee divora i sogni del suo avversario. Che brutti nomi, direte. Ma le immagini sono più brutte ancora: una vera gara di laidezza: voluta sproporzione delle forme, mescolanza contro natura dei tre regni naturali, mostruosità come Exeggutor e Dodrio che hanno tre teste, Machamp che ha quattro braccia, ecc.
D’altra parte i pokémon familiarizzano il bambino con l’argomento della clonazione: per esempio Kabuto è presentato come “risorto da un fossile” (14), Mewtwo è stato “creato da uno scienziato dopo anni di orrenda congiunzione genetica e esperimenti d’ingegneria sul DNA” (15). Vedendo che i pokémon possono essere clonati, l’idea del clonaggio può insinuarsi così agevolmente nella mente dei bambini. L’evoluzionismo non è dimenticato: molti pokémon hanno infatti la facoltà di trasformarsi in un essere più potente. A
questo proposito, notiamo nel gioco una forte insistenza sulla “potenza”, la volontà di dominare a scapito di quelli che sono “orribilmente deboli”. C’è in questo gioco una specie di culto della forza che ci ricorda un
po’ i “giochi” dei gladiatori dei circhi romani. La vita dei pokémon si riassume a una lotta la cui sola legge è quella della giungla, del mondo pagano senza la carità: la legge del più forte. Viene così evidenziata la potenza
distruttrice dei pokémon (come l’orrendo pesce-serpente Gyarados “capace di distruggere intere città”) (16). Un insegnante britannico si è interessato al fenomeno “pokémon” appunto dopo aver sentito durante una partita le esclamazioni bellicose dei bambini: “sei ipnotizzato”, “ti anniento”, “sei posseduto” o ancora “ti trasformo” (17). Bella moralità!
OCCULTISMO
Se poi osserviamo il lessico e il codice comportamentale di questo gioco, troviamo non poche somiglianze con il mondo dell’ occultismo, per esempio “parodie di rituali iniziatici con acquisto di poteri magici che permettono di dominare” (18). I pokémon fanno frequente riferimento a elementi ispirati dalle religioni pagane (per esempio, Suicune pretende essere la reincarnazione dei venti del nord) o dal mondo della magia (19).
Non è a caso che la società commercializzatrice di questi articoli si chiama “Wizards of the Coast, Inc.”, cioè “Stregoni della Costa”.
UN GIOCO PERICOLOSO
Oltre le 151 carte che i bambini comprano e si scambiano nei cortili di ricreazione, l’attività essenziale si realizza con i videogiochi e i cartoni animati. Nel 1997, l’emissione in Giappone di una serie di pokémon ha provocato non pochi ricoveri di bambini per crisi epilettiche (20). E non sono mancati tra i fanciulli i casi di incubi legati direttamente a questi mostri. Notiamo “en passant” che i pokémon e prodotti annessi hanno reso più di cinque miliardi di dollari in tre anni! E di continuo vengono inventati sèguiti al gioco. I bambini sono quindi sollecitati senza tregua a comprare (21). C’è qui indubbiamente un potente mezzo per sviluppare nei bambini lo spirito consumistico.
IDENTIFICAZIONE
L’insegnante britannico menzionato sopra si è interessato al linguaggio dei pokémon; questi sono capaci di articolare una sola parola: il proprio nome. Egli ha osservato che, giocando, i bambini ripetono questi nomi e si
identificano a un pokémon, come quel bimbo di tre anni che quasi in trance nel perseguire
un coetaneo, proferiva con voce molto grave: “Bulbasaur attacca, Bulbasaur, Bulbasaur!” (22). Così secondo questo studioso inglese, tramite ciò che appare come una forma d’invocazione, i bambini potrebbero rendersi a poco a poco più ricettivi a delle trasformazioni della personalità e perfino a degli influssi diabolici. Possiamo quindi sospettare ragionevolmente negli inventori di questo gioco una volontà di tralasciare la cultura cristiana e il suo orientamento verso il Bene, il Vero e il Bello (“splendore del vero”) per indottrinare i fanciulli alla “mistica” del New Age, al suo sistema di credenze, al mondo occulto per il quale i pokémon sembrano davvero adempiere un ruolo d’iniziazione.
IL SEGUITO...
Inoltre un seguito si sta già preparando: i Digimon, i mostri digitali; si chiamano con i nomi “poetici” di Ogremon, Tyrannomon, Metalgreymon, ecc. Con loro, ancora un passo avanti nell’orrore!
