La cosa di fondo che in molti non hanno capito, che tu dici, Diego, a me poco interessa. Che ti piacciano o meno i McDonald's, sono affari tuoi. Sarei onestamente in pensiero per la tua incolumità mentale se tu preferissi, però, un Big Mac agli spaghetti al ragù, ti pare?
Tu sovrapponi (e fai una certa confusione, secondo me) piani del discorso che c'entrano poco l'uno con l'altro: la camorra, Pastarito, i McDonald's, in un calderone di esempi che (parlo per me, eh) faccio fatica a seguire, seppur da tutt'altro punto di vista, e sebbene io ci provi con estremo impegno. Il motivo di tali incomprensioni sta nel fatto che, io, te ed altri, diamo importanza a cose diverse, nella vita... Per me la ricchezza, quando diventa eccessiva ricchezza, è un male, e non è mai sacrosanto, mi ripeto volentieri, il diritto a guadagnare, anzi... Forse è per questo che per te io son <<fuori dal mondo>>
Hokuto no Rao è sempre molto deciso nell'esporre il suo punto di vista (vero, Mauro?
), ma diversi degli elementi che ha tirato fuori li condivido in pieno. In particolare è del tutto vero che ci vogliono spacciare per globalizzazione il mero aziendalismo prepotente di certi tizi che prorpio non sopporto, quando, invece, la spartizione di ricchezza e risorse culturali al di là dei soliti confini statali, sarebbe la soluzione più stupida (oltre che troppo, troppo, troppo facile per questo Pianeta) da mettere in pratica. Tutt'altro che il guadagno sacrosanto...
Se il mondo va male non è certo per colpa solo dei McDonald's, d'accordo, nè ho la presunzione di dire, io, di chi sia maggiormente, tale colpa... McDonald's e altri come loro, però, hanno l'arroganza di invadere (il Forum mi perdoni la crdeltà del termine) altri Stati (o debli o i cui governanti e politici giostrano interessi) nel modo più lieve e impeccabile possibile: penetrando il loro mercato... Un po' il discorso che altri interventi di questo post hanno sostenuto.
Io boicotto il McDonald's perchè so, innanzitutto, che quella è una multinazionale arrogante e di cui non condivido il comportamento aziendale e morale, mentre non so, altresì, qualora dovessi andare nell'albergo calabrese di cui tu dici, Siglo, se necessariamente quegli stessi miei soldi se li intascherà un camorrista, un mafioso o se, magari, resteranno in mano a quella conduzione familiare... Stai pur certo, però, che qualora sapessi che qualche bar, albergo, catena alimentare o negozio di generi alimentari del Sud o del Nord Italia sono in qualche modo legati ad attività criminali, anziché dar loro dei soldi, invierei a lor signori un fax, con disegnato in somma cura un bell'organo genitale maschile; e ci metterei pure la mia amorevole dedica.
Ho poi un'altra cosa da dire: molti ragazzi lavorano ai McDonald's (e in numerosi punti vendita di altre multinazionali) per andare avanti, perché non hanno alternative e che dunque son costretti a rifugiarsi lì per il proprio vivere; mi rompe boicottare una fetta del mercato (anche se quella fetta del mercato) che magari danneggia pure dei ragazzi o dei proletari (nel senso non politico del termione) come me. Ma se, come dici, apprezzi la coerenza, rintracciala pure nelle mie parole da ragazzo <<fuori dal mondo>>. Vuoi? Vedi... Io provo a fare degli acquisti il più possibilie "etici". E' solo che, appena provo a evitare di comprare una marca di prodotti alimentari perchè son venuto a sapere che i proprietari di tale marchio sono imparentati con chi produce armi in Germania (l'esempio è vero; non faccio nomi, ma è una marca molto italiana), mi accorgo che quegli stessi loschi individui hanno fatto in modo di farmi ritrovare nel piatto, e per vie traverse, la loro stessa robaccia, acquistando marchi satellite e usando quindi nomi fittizi... E quando scrivo "robaccia" non mi rifersico alla scarsa qualità del cibo o al suo gusto... Altro dhe la caverna di cui dice Dancasti, a volte penso proprio che ci vorrebbe il Cammello del tempo della Principessa Lunedì...
WATTA
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). Te le scrivo, però, solo per l'amore che ho per te perchè randellarle così su un Forum poco mi piace... Apprezza la nobiltà del gesto, quindi... 
