caro fratello..
Il Cartoon Party è stata una esperienza assai divertente. Ma incomparabilmente di più lo è stato poter vedere e conoscere alcune delle persone che finora erano solo immagini tratte da uno schermo del computer, talvolta senza neppure un avatar.
Quelli che per te ancora sono solo nomi o lettere, hanno cioè preso forma, carne e voce, e si sono manifestati in questo mondo reale per quello che sono, non dissimilmente da come lo siamo noi, ma anzi - e qui sta il più bello - ciascuno di loro con un qualcosa che ricorda noi stessi, ciascuno con un pezzettino del nostro passato e del nostro presente, che quotidianamente viene ricordato nel forum.
Il mio arrivo alla stazione di Termini è stato ottimo: ad attendermi c'erano Tetsuya, Sandy e (a sorpresa, per incrementare la statistica di permanenza a Roma.. 0,2% vero?) Bem. La presenza della moderatrice ha contribuito alla solennità dell'incontro.
Un attimo di pausa per rifocillarsi da Pastarito (tu non sai cos'è, a Napoli non è ancora arrivato), ma poi..: siamo saliti sul Brian (o Brain) Condor di Tetsuya e siamo schizzati (è il caso di dirlo) alla volta dell'ennesima sfida contro il Generale Nero.
Tutto era come doveva essere: nel Brian Condor si ascoltavano le Sigle (Tetsuya le ordina però alfabeticamente, e così siamo partiti con gli Astrorobot e siamo arrivati a Carletto all'andata, e abbiamo proseguito fino a Danguard al ritorno), e ciascuno le cantava ispirato.
Arrivati all'Alpheus (il locale dove aveva luogo il CP). si è realizzato ciò che prevedevo: il magico orsacchiotto Pakkun ha battuto col suo martello è - poff - "ha fermato in tempo il tempo!
Sono stato proiettato in un mondo sospeso, fantastico, in cui io grazie all'aiuto dei miei compagni di viaggio, mi sono scontrato contro il demonio Belsatàn.
Facile identificare Belsatàn: le preoccupazioni di ogni giorno, la relazione da tenere giovedì, le difficoltà caratteriali, le mille questioni ideologiche, l'amarezza per la recente storia sentimentale finita male, la paura del futuro.
In quei momenti tutto ha subito una pausa, il cuore si è calmato, e ho cominciato a rivivere la mia infanzia.
Chi non mi conosceva (cioè tutti) hanno potuto avere all'inizio l'impressione che non mi stessi divertendo, tanto ero fermo a contemplare lo schermo su cui scorrevano le videosigle, senza scatenarmi.
Ma in realtà ero in contemplazione, quasi sopraffatto dal mio mondo interiore, ed avevo bisogno di interiorizzare ciò che mi circondava. Pronto invece a scatenarmi ai futuri eventi che mi vedranno (promesso!) più consapevole partecipe del grosso movimento di questa colossale gabbia di matti.
La attenzione mistica si allentava solamente quando a scorrere non erano sigle dei cartoni (da buon cultore della siglologia classica animata), ed era quello il momento giusto per rinfrescarsi e scambiare qualche parola con il formidabile Tarrasque, o cercare di farmi identificare, per scoprire come mi immaginavano (brutto, goffo, grasso, anziano e curvo servitore dello shogunato..)
Ho assistito a cose che tu non puoi ancora immaginare: Chobin, invece di balluzzolare come un saltapicchio in cerca della mamma, armato della sua canna fatta di magia, insegnava a tutti come si evitano le vecchie scarpe e si pesca il salmone più gigante del Canadà.
Bem, non in apparenza di mostro, ma assunte sembianze umane, anzi di cantante, riascoltava le sue canzoni, canticchiando felice la sigla scartata di Grottango. Le cortesissime Lalabel e Venusia, in abiti borghesi, contemplavano il tutto con occhi soddisfatti (vero?).
Il leggendario (esiste!) Watta Takeo, dismessi i seriosi panni di dirigente della Takeo General Company, svolazzava vestito da Ken, l'aquila, felice per il palco.
Lamù e Ponta, dismessi i loro panni di sensuale extraterreste e di malizioso rivale di Don Chuck, incarnavano gli eterni valori rappresentati da Conan e Lana.
Esmeralda(Kira), vero motore del cartoon party, gioiva del successo dei suoi sforzi.
C'era Mimì Ayuara (lauchan), con tanto di catene ai polsi (grandissima!!), che in realtà non ha i capelli neri, ma è bionda!
E che anche la simpatica amica Midori (camilina) non ha i capelli biondi, ma nasconde sotto la parrucca una corta capigliatura rossa.
Ho visto Sandy dai mille colori trasformasi in Bia, e con stessa rapidità, con un semplice "Scialanda!" ritornare la saggia moderatrice di sempre.
Anche Yu Morisawa si è trasformata, ma non in Creamy, bensì in Mila, coinvolgendo naturalmente nella pallavolo e nel suo cuore il mitologico Shiro, motore del progetto 999, che, alle 5 del mattino disquisiva ancora passionalmente dell'ipotetico autore della Sigla di Lamù, trovandomi complice nella stessa passione.
O ancora, ho scoperto che Gohan, il secondo bassista dei Beatles, ma somigliante più a John Lennon, è stato selezionato nella New Team.
All'uscita infine sono riuscito ad indentificare Toxic, che ti saluta, così come ti manda a salutare il buon Watta, e così come ha chiesto di te Tarrasque (tutti stupiti nel saperti a Berlino, quando potevi essere anche tu lì!), Frenkie; Ranma (cioè, se non erro, Papillion) mi sono sfuggiti per poco, ma spero di conoscerli la prossima volta, così come tutti quelli che non sono riuscito ad identificare.
Alla fine, alle 5 abbiamo deciso di rimpinzare anche lo stomaco con qualche maritozzo, ed ho cercato, stanco morto, di raccogliere chi ancora mi mancava, Mr. Manga, Conan (anche lui selezionato nella New Team), Freccia e Golgo13, Arale, Ace64, ma ho perso il fondamentale Giatrus, che saluto ora calorosamente.
Quindi siamo ripartiti con Brian Condor alla volta della Fortezza della Scienza, dove il grande, grandissimo Tetsuya ha nella sua magnanima e cortesissima ospitalità dato rifugio ad un qualcosa come 7 persone (non mi sbaglio, vero?), sotto gli occhi della squisita e simpaticissima signora Kabuto, che vedeva rincasare questo gruppo di folli "bambinoni" come li ha chiamati, alle 6 del mattino.
Lei e Tetsuya hanno vigilato che i mostri guerrieri non mi attaccassero la mattina successiva, offrendomi la prima un ottimo caffe ed il secondo scortandomi fino alla Stazione.
Io ed il simpaticissimo Freccia (che non ho salutato così come avrei voluto perché nel momento in cui sono dovuto andare via - - era purtroppo in bagno, ma che saluto ora con affetto) abbiamo messo a dura prova il sonno dei poveri Bem e Golgo 13 (Sandy, Yu e Filgalaxy invece ronfavano tranquilli in altre stanze della Fortezza della Scienza, ma saluto anche loro tardivamente con affetto, non avendo voluto svegliarli in mattinata all'alba delle 11 e 30 del mattino di sabato.
E con affetto saluto anche tuttti gli altri che ho conosciuto, e quelli che ho visto senza riconoscere. Spero di riverdervi tutti il più presto possibile, insieme con tutti quelli che non ho visto, ma che ho visto citati nell'eco del Borgo.
Che ti posso dire di più. Finora, il venerdì 17 sono riuscito a spezzare un corno di Belsatàn.
Continuerò a confidare nel mio medaglione appeso al collo, c'è speranza.
_________________ Inchinatevi di fronte al simbolo dello Shogun Mitsukuni Mito. Inchinatevi!
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