Cara Sonic, negli ultimi giorni non ho seguito molto il Forum, nè vi ho scritto... Distrattamente, però, al lavoro, dov'è diventata purtroppo rara la mia complicità con il computer, oggi mi è capitato di leggere il tuo intervento; intervento che ho letto e seguito in mezzo agli altri argomenti postati, ovviamente, e devo dire che, com'è del resto ovvio, le tue parole un po' interdetti lasciano...
In genere (e partendo così mi rendo conto di scadere già nella retorica) chi scrive di pensare al suicidio è mal compreso da chi non ne ha mai avuto la necessità interiore.
Ti confesso una cosa. Il mio babbo è deceduto che io avevo solo 11 anni, il che vuol dire passare l'adolescenza privo di un punto di riferimento maschile. Il che vuol dire accedere aalla gioventù in modo sconclusionato, spaesato e, in definitiva, ribelle... Io mi sono "accorto" che mi è mancato veramente un padre a 25 anni, pensa un po', quando, dopo una vicenda un po' delicata accadutami, mi son trovato a fare i conti con quell'uomo che avrei già dovuto iniziare a essere e che, invece, non ero nemmeno intenzionato a essere. Ancora oggi metto in atto una serie di difese che permettono alla mia testarda immaturità di sopravvivere. Un'immaturità che oserei, oggi, definire "adulta" poiché si avvale dell'esperienza di un quasi trentaduenne, ma che si limita a non giovarsi delle angustie del tempo, nonostante tutto. Ebbene: trovatomi innanzi a una difficoltà che sentivo essere grande e che mi nutriva solo di odio e rancore, al suicidio ci ho "pensato" spesso pure io. Ma non parlo di "io" in quanto Watta o in quanto Marco. No, niente affatto, sai? Credo che in moltissimi lo facciano, ci pensino, vi si spingano col pensare più di quanto si creda. Lo vedi? La comune vicenda interiore ci assomiglia un bel po' tutti. Evviva, no?
E' difficile, molto difficile poter affrontare sempre tutto, ma una spinta motivazionale (e qui la retorica la sprecherò, mi rendo conto benissimo) occorre trovarla. Va trovata, ci serve, ci occorre. Se è stato il nostro, il primo spermatozoo che giunse quel dì nell'ovulo della madre per far sì che venissimo al mondo, una qualche ragione c'è. Stai così, adesso, perchè un senso non lo trovi, e allora vattelo a cercare (o a far spiegare) da qualche psichiatra, no? Te lo dice con coscienza una persona che nel ramo delle Relazioni di Aiuto ci lavora, ci sguazza e spesso non sa cavarne un ragno dal buco, ma che trae da lì (e spesso solo da lì) la carica umana per poterne condividere delle altre, di esperienze anche simili alla tua. E poi certamente: per quanto esperto possa essere, quello di psicologi e psichiatri è pur sempre un punto di vista, no? Punti di vista, già. Io stesso, te lo dico non senza un po' di vergogna, so bene di essere magari bravissimo nel leggere le situazioni altrui, mentre sono un vero schifo quando si tratta di scegliere quello che è meglio per me (a cominciare, soprattutto, dal mio lavoro, dove a livello contrattuale mi son sempre fatto più o meno convincere)
Stai nel dubbio quanto vuoi, non divertirti per forza, non uscire con gli amici per forza, non trovarti un fidanzato (o una fidanzata, perchè no?) per forza, non lavorare per forza... Non fare niente per forza. Non per forza, ma sforzati... Una motivazione di senso trovatela, e non allargar le braccia di fronte a una comodità di forma che il sentirti depressa ti fa sentire (e vedere) come quasi naturale. Quasi naturale per te, insomma. No, non starci, Sonic. La nostra natura, quella umana, non è l'essere depressi, ma semmai avere quel brusio di fondo che determina gli stati depressivi, spie spesso di una insoddisfazione calibrata alla vita che non ci piace o per la quale ci si sente inadeguati. Ti pare? La depressione e lo stato depressivo sono cose assai diverse, eh... E i momenti che avvicendano queste due (non) realtà sono fatte di fasi. Tante fasi. Passale. Passiamole. Passeranno.
Quoto il grande Freccia nella citazione della Rotowash, mi sembra chiaro, e ti abbraccio forte.
Per quello che posso dirti adesso io, il consiglio resta questo: <<Vola tra lampi di blu>>.
Qui Watta, in sede di lavoro, a Firenze, a voi Forum...
WATTA TAKEO
_________________ <<Senti ragazzo: nella tua stanza, tra i manifesti degli eroi, lasciagli un posto perchè tu, da grande, di lui ti ricorderai...>> - Superobots, "Ken Falco"
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