Adesso io ho un dubbio.
O hai deciso di trollare oppure qui siamo in piena apologia di reato.
Premessa: quelli che chiamiamo confidenzialmente "cartoni" sono opere dell'ingegno tutelate dal diritto internazionale.
*PIGO* ha scritto:
O la vedevi tagliata o non la vedevi affatto.
Mi complimento per l'esordio del tuo commento: bella davvero questa mentalità ricattatoria. A tutti i meschini che mi si sono avvicinati in vita mia con questo atteggiamento, posso dire con orgoglio di aver sempre risposto che facevo volentieri a meno delle loro offerte monche. Ah già, e anche di andarsi a inculare. Tout court.
*PIGO* ha scritto:
Ha rimosso fan service gratuiti quanto inutili.
"Inutili": vocabolo interessante. Adatto, peraltro, anche ai giudizi tuoi e della Manera su una qualunque opera, diciamocelo.
Ora, di grazia, vorrei sapere chi ha dato il diritto a te o a quella mezza delinquente della Manera di stabilire che cosa sia "gratuito" o "inutile", ma soprattutto in base a quale "autorevolezza" ci si arroga il compito di emettere tali giudizi. Quante e quali serie a fumetti o animate create da voi potete vantare tu e la Manera? Sono in numero e soprattutto QUALITA' paragonabili ai lavori del signor Kazuya Terashima (visto che l'esempio in questione è opera sua)??
Ma fatemi il piacere.....
*PIGO* ha scritto:
Ha depurato la serie: è andata contro una cultura o contro un abuso di doppi sensi e ammiccamenti (che ai fini della storia non erano importanti)?
"Depurato"?? Io non so se ti sei reso conto mentre scrivevi dei termini che usavi e del loro significato....
La sovrapposizione del concetto di "censura" a quello di "adattamento" nelle tue parole è chiaro, cristallino: si parla di adattamento e si intende in tutto e per tutto censura, e l'impressione è che risulti a te naturale (che lo fosse per la Manera era già chiaro da tempo); come se il lavoro di adattamento fosse NATURALMENTE, OVVIAMENTE, quello di moncare, tagliare, sfregiare l'opera dell'autore.
Continui poi a dare giudizi, vedo: "doppi sensi e ammiccamenti che ai fini della storia non erano importanti"....
Mi domando ancora in quale università o scuola specializzata, tu abbia la cattedra di Sceneggiatura, perché per tranciare simili sentenze occorre avere le carte in regola.
Quanto alla tua domanda, beh, la risposta non può che essere una e una sola, ovvero che si è voluto andare contro una cultura. La cultura di chi vorrebbe che la fruizione di opere create da autori provenienti da altri paesi, da civiltà diverse, fosse la più aperta possibile, in modo da poter permettere a chi ne gode di avere visioni della realtà diverse da quelle a cui si è abituati, per magari arricchirsi. Questo, almeno dal punto di vista morale, è un atteggiamento criminale.
E qui torno alla "apologia di reato" cui accennavo all'inizio: secondo me sostenere l'operato di chi ha commesso questi scempi è proprio una apologia. Il reato sta nel fatto che come dicevo queste opere sono tutelate dal diritto d'autore! Non puoi impunemente prenderle e vivisezionarle per il solo fatto che tu e quel porco del tuo padrone avete bisogno PER FARE PIU' SOLDI di vendere ANCHE a un pubblico di bambini e mamme un prodotto che era pensato per un target più elevato.
Ma la cosa ancora più grave, anche se a quanto pare in pochi la sentono oltraggiosa quanto la sento io, è la solita faccenda dei nomi. Tu domandi se si sia andati contro una cultura; ci fai anche lo spiritoso ponendo la domanda come se fosse retorica. Il cambiare i nomi, neanche tutti poi, usando la scusa dell'evitare al pubblico italiano il disagio del nome straniero (poi ce ne metti uno INGLESE, buffoni!) è esattamente la dimostrazione che si voleva semplicemente andare contro una cultura. Se l'intenzione fosse stata quella di difendere una identità nazionale nei nostri poveri infanti, allora NON SI USAVANO NOMI IN INGLESE.
PUNTO.
In conclusione, tra persone che ragionano e operano come la Manera e pensano che sia giusto fare così, e persone che lavorano come Gualtiero, con il quale sono in disaccordo su tutto (ideologie, opinioni, approccio alla vita e quant'altro), ma sulla cui onestà intellettuale non ho molti dubbi, preferisco di gran lunga le seconde. Fanno sicuramente meno danni.